Problemi di coppia dopo un lutto
Buongiorno,
sto con il mio ragazzo da 8 anni, da 1 conviviamo.
Qualche mese fa lui perde improvvisamente il papà, a cui era molto legato.
Scrivo perché in questo periodo faccio molta fatica a rapportarmi con lui e capire come comportarmi.
Non posso dire che sia "depresso", ma sta cercando in tutti i modi, secondo me, di non affrontare la realtà e scappare.
Vuole cambiare lavoro (cosa lecita), ma si imbatte in richieste in cui dovrebbe stare in trasferta tantissimo tempo (mesi), millanta continuamente viaggi, concerti, esperienze.
Capisco che sia un meccanismo per non pensare al problema e per svagarsi, ma io mi sento molto messa da parte, soprattutto perché non mi chiede un parere (ad esempio riguardo al lavoro, per il quale dovrebbe stare molto tempo lontano da casa); mi sento come se fossi all'ultimo posto tra le sue priorità e un accessorio nella sua vita in questo momento.
Subentra poi anche la madre, alla quale sta particolarmente vicino: capitava che per 3 o 4 giorni alla settimana fosse da lei a pranzo o cena, sobbarcandosi tutto (dalla parte "psicologica" alle questioni "burocratiche") e chiaramente quando stiamo insieme è molto nervoso.
Mi sto facendo un sacco di domande su di me, sui miei sentimenti, ma soprattutto sui suoi.
Dai suoi comportamenti sembra quasi che non sia più innamorato (mancano le attenzioni) e sono quasi arrivata a pensare che lui stia con me per "convenienza", perché in questo momento gli fa comodo che io pensi alla casa e gli faccia trovare tutto pronto, in modo da non avere anche questo "problema".
Sto veramente molto male, perché so di essere innamorata di lui, ma qualora dovessi decidere di lasciarlo mi sentirei in colpa (visto tutto quello che gli è capitato).
Ho provato a chiedergli se fosse ancora innamorato di me... Risposta: "ma l'amore cos'è?
".
Non ho una vera e propria domanda, ma vorrei suggerimenti e consigli su come affrontare al meglio questa situazione.
sto con il mio ragazzo da 8 anni, da 1 conviviamo.
Qualche mese fa lui perde improvvisamente il papà, a cui era molto legato.
Scrivo perché in questo periodo faccio molta fatica a rapportarmi con lui e capire come comportarmi.
Non posso dire che sia "depresso", ma sta cercando in tutti i modi, secondo me, di non affrontare la realtà e scappare.
Vuole cambiare lavoro (cosa lecita), ma si imbatte in richieste in cui dovrebbe stare in trasferta tantissimo tempo (mesi), millanta continuamente viaggi, concerti, esperienze.
Capisco che sia un meccanismo per non pensare al problema e per svagarsi, ma io mi sento molto messa da parte, soprattutto perché non mi chiede un parere (ad esempio riguardo al lavoro, per il quale dovrebbe stare molto tempo lontano da casa); mi sento come se fossi all'ultimo posto tra le sue priorità e un accessorio nella sua vita in questo momento.
Subentra poi anche la madre, alla quale sta particolarmente vicino: capitava che per 3 o 4 giorni alla settimana fosse da lei a pranzo o cena, sobbarcandosi tutto (dalla parte "psicologica" alle questioni "burocratiche") e chiaramente quando stiamo insieme è molto nervoso.
Mi sto facendo un sacco di domande su di me, sui miei sentimenti, ma soprattutto sui suoi.
Dai suoi comportamenti sembra quasi che non sia più innamorato (mancano le attenzioni) e sono quasi arrivata a pensare che lui stia con me per "convenienza", perché in questo momento gli fa comodo che io pensi alla casa e gli faccia trovare tutto pronto, in modo da non avere anche questo "problema".
Sto veramente molto male, perché so di essere innamorata di lui, ma qualora dovessi decidere di lasciarlo mi sentirei in colpa (visto tutto quello che gli è capitato).
Ho provato a chiedergli se fosse ancora innamorato di me... Risposta: "ma l'amore cos'è?
".
Non ho una vera e propria domanda, ma vorrei suggerimenti e consigli su come affrontare al meglio questa situazione.
[#1]
Gentile Utente,
mi dispiace per la situazione, ma credo che ciò che peggiora il clima è proprio non ritornare un po' per volta alla "normalità" dopo un lutto.
Capisco la sofferenza del Suo compagno e il suo desiderio di stare accanto alla mamma per le incombenze burocratiche ma anche di vicinanza, però Lei da parte Sua può senz'altro sforzarsi con molto tatto di tornare a vivere come prima.
Chiaramente il lutto c'è stato, per cui il Suo compagno dovrà elaborarlo e questa crisi che si è aperta può essere fisiologica.
Ma lentamente si crea un nuovo equilibrio, con la mamma, con il lavoro e con Lei.
Non ci dice cosa fa Lei, ma come si sente; La capisco, ma a mio avviso può provare a ristabilire un certo equilibrio partendo dalle cose concrete di tutti i giorni, come ad esempio le piccole cose di casa da fare insieme.
Anche perchè la vita riprende anche dopo un lutto.
Cordiali saluti,
Angela Pileci
mi dispiace per la situazione, ma credo che ciò che peggiora il clima è proprio non ritornare un po' per volta alla "normalità" dopo un lutto.
Capisco la sofferenza del Suo compagno e il suo desiderio di stare accanto alla mamma per le incombenze burocratiche ma anche di vicinanza, però Lei da parte Sua può senz'altro sforzarsi con molto tatto di tornare a vivere come prima.
Chiaramente il lutto c'è stato, per cui il Suo compagno dovrà elaborarlo e questa crisi che si è aperta può essere fisiologica.
Ma lentamente si crea un nuovo equilibrio, con la mamma, con il lavoro e con Lei.
Non ci dice cosa fa Lei, ma come si sente; La capisco, ma a mio avviso può provare a ristabilire un certo equilibrio partendo dalle cose concrete di tutti i giorni, come ad esempio le piccole cose di casa da fare insieme.
Anche perchè la vita riprende anche dopo un lutto.
Cordiali saluti,
Angela Pileci
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 21/02/2024.
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