Come acquisire sicurezza in sé?

Gentile dottore, Le descrivo prima chi sono e di cosa mi occupo, poi Le farò la domanda.

Sono un ragazzo sopra i 27 anni, mi mancano 3 esami per laurearmi in ingegneria, a causa di un problema che non specifico per privacy, purtroppo questo ha rallentato il tutto.
Contemporaneamente alle materie canoniche ho fatto anche alcuni corsi sulle competenze trasversali oltre ad altri corsi paralleli.
Tornando indietro ho fatto alcune cose importanti e ancora prima dopo il diploma e la relativa abilitazione alla professione ho collaborato anche con uno studio e Ho fatto alcuni lavoretti per arrotondare qualche soldo extra.

Contemporaneamente a tutto ciò sono stato fidanzato con una ragazza, e prima di lei con altre.
Purtroppo ad oggi, non sempre, ma il più delle volte evito di parlare di me, dire che studio quando i miei coetanei lavorano e hanno famiglia.

Ora Le chiedo, perché mi succede questo?
Come posso risolvere?
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Dr.ssa Mariateresa Di Taranto Psicologo 190 19
Gentile utente,

credo che la risposta alla sua domanda "perché mi succede questo?" si possa reperire nelle sue parole- del titolo e del testo-, nel descrivere e conseguentemente rappresentarsi i suoi coetanei come delle persone "che lavorano e hanno una famiglia". E quindi forse sente che loro sono o hanno qualcosa in più rispetto a lei.
Potrebbe domandarsi se si sente carente o mancante e cosa del non riuscire a parlare di sé le provoca disagio. Sente forse di doversi nascondere?

Qualora la mia ipotesi rispetto alla rappresentazione dei suoi coetanei fosse corretta, credo che dovrebbe ricercare un altro significato della sua vita, che non passi solo attraverso il raggiungimento di obiettivi e il conseguimento di risultati, ma contempli anche e soprattutto le esperienze, i giorni e i momenti trascorsi, che costituiscono pezzi di vita vissuti da cui ha imparato, e che prima di raccontare agli altri dovrà imparare a raccontare a sé stesso in un modo che non li svilisca, ma ne riconosca l'importanza e il senso.
Oltre a ciò c'è tutto quello che ancora verrà, inclusi lavoro, famiglia, e/o molto altro.
Dovrebbe forse riconciliarsi con la sua storia, che costituisce qualcosa di unico, irripetibile, soggettivo, come un'impronta; trovare altri modi per definirsi, che non si basino solo su ciò che ha realizzato ed entro quali tempi, ma anche e soprattutto sul chi è, cosa le piace fare, cosa desidera, in che modo vuol vivere lei la sua vita, a prescindere dagli altri.
Se dovesse avere difficoltà a far ciò, o comunque qualora il suo disagio dovesse persistere, può consultare uno psicologo che la aiuterà in questo.
Potrebbe essere proprio la stanza dello psicologo quel luogo nel quale conoscersi, incontrarsi, stare con sé stesso e cominciare a raccontare la sua storia, ripercorrendo tutti i vissuti dai quali è stato animato nel corso delle varie scelte, dei singoli passi.

Spero di esserle utile.

Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it