Bisogna approvare le amicizie del proprio partner?

Buongiorno,
Da qualche mese mi frequento con una ragazza.
La relazione è nata fin dall'inizio con l'instaurarsi di un dialogo spontaneo sulle nostre emozioni e sulle dinamiche della coppia.
Ci troviamo molto bene, ogni qualvolta nasca un problema il primo passo di entrambi è sempre verso il confronto per cercare di risolvere insieme, senza voler imporre la propria opinione.

La mia ragazza frequenta talvolta, tramite la comitiva dei suoi amici del liceo, alcuni ragazzi di cui io ho un'opinione negativa.
Il rapporto di amicizia è abbastanza superficiale, ma mi sono interrogato molto sulla bontà di frequentare persone di cui non si condivide la moralità.
Nello specifico, in particolare un ragazzo, ha un atteggiamento malato nelle relazioni con le donne: cerca di mantenere le ragazze che conosce nella sua cerchia seppur magari non abbia interesse, non vede di buon grado il fatto che queste abbiano relazioni.
Ha più volte tradito e frequentato ragazze sapendo che erano in una relazione.
Ne ho parlato più volte con la mia ragazza, e anche lei condivide la mia opinione su questa persona, tuttavia quando ci ha a che fare non manifesta questo pensiero, ma preferisce fingersi "neutra" e amichevole.
Come dovrei interpretare questo comportamento?
Capisco che non sia semplice esprimere certi pareri verso persone che si conoscono, ma è giusto avere un rapporto di un determinato tipo con esse?

Non posso negare che questo crei dubbi in me riguardo alla considerazione della mia ragazza, perché di sicuro non si può essere sempre in sintonia, le opinioni diverse sono anche uno stimolo, ma determinati atteggiamenti mi risultano difficili da tollerare, come se questo rapporto di amicizia con una persona di cui ho bassa considerazione mi porti a pensare che forse lei non dia lo stesso peso a questa cosa e di conseguenza mi faccia rivalutare la considerazione morale che ho di lei.
Ho pensato che questa reazione fosse dovuta alla gelosia verso una persona che ha manifestato interesse verso la mia ragazza, tuttavia io conoscevo già in precedenza questa terza persona per amicizie comuni e la mia opinione precedente era la stessa.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
certamente le persone che pensano di creare tra loro un legame duraturo dovrebbero avere una visione della vita e dei valori concorde.
Se uno dei due è dedito all'onestà e alla lealtà mentre l'altro approva e pratica comportamenti sleali e disonesti, l'accordo non può nascere. Tuttavia dalle cose che lei ci racconta sembra che la sua ragazza non approvi e nemmeno incoraggi il ragazzo "immorale" che fa parte della comitiva; semplicemente lo tratta come gli altri, non lo tiene vistosamente a distanza e non lo ignora con aria sdegnata e moralista.
Fin qui direi che la sua ragazza è nel giusto. Per quante affermazioni e azioni immorali questo ragazzo abbia fatto, mantenere il dialogo e non sdegnarsi con tono farisaico credo sia l'unica via per fargli capire che sbaglia, assieme all'esempio e alle parole ferme che deplorano sue eventuali vanterie su comportamenti disonesti.
Di fronte a chi si erge a giudice della moralità altrui ma non offre mai una benevola parola per correggere né una mano fraterna, e non fa mai un tentativo per comprendere, io ho gli stessi dubbi che ha lei quando scrive: "mi sono interrogato molto sulla bontà di frequentare persone di cui non si condivide la moralità".
Per esempio io non condivido la moralità di chi disprezza chi sbaglia.
Mi sembra immorale sentirsi superiori e non fare di questa "superiorità" lo strumento per correggere. Provi a leggere, dal Vangelo, Matteo 18, 15-20; qui il comportamento da tenere verso chi sbaglia è chiarissimo.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com