Madre moribonda
Mia madre, anche se in realtà i medici stanno facendo il possibile, è moribonda di polmonite.
Ieri son andato a trovarla, ma apre a malapena gli occhi e non mi conosce più.
Mia mamma ha 80 anni, ha avuto una buona vita, ha tre nipoti io sono abbastanza rassegnato , ho il senso della sua vita come compiuta bene.
Io non me la sento di vederla ancora in questo stato, qualcuno dice che poi mi pentirò, qualcuno dice di fare come mi sento.
Che ne pensate?
possiamo fornirLe unicamente una risposta generale, non conoscendo Lei che ci scrive e le sue caratteristiche personali.
La situazione di 'terminalità' (se diagnosticata dal medico, beninteso) vede come protagonista principale chi se ne sta andando. E dunque è alla sua persona che va dato il massimo accudimento, amore, rispetto, o anche semplice presenza, non avendo a disposizione ulteriori .. tempi supplementari.
E' quasi impossibile capire:
se una madre in questa fase riconosce o meno il figlio/a dato che qualche istante di lucidità ci può essere;
se nonostante tutto, attraverso misteriosi canali, essa senta giungere a sè una energia amorosa nel momento in cui lui/lei le prende delicatamente la mano per carezzarla;
se le parla dolcemente;
se le canta sottovoce la ninna nanna che lei stessa gli cantava quando era piccino.
E dunque nel dubbio lo si fa, con dolore e con amore; quello che si vorrebbe per sè quando sarà il proprio turno.
Il tempo per elaborare la sofferenza 'propria', la nostalgia, l'assenza, ci sarà: ma dopo.
Le persone sono vive fin quando non sono completamente morte.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Quindi non so se si possa definire terminale.
Grazie delle sue parole, pregherò Dio di darmi la forza di fare quel che mi ha consigliato di fare
Le auguro di riuscire a concentrarsi su sua madre e sui suoi bisogni anche se inespressi.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Sta ad ognuno di noi "esseri umani" decidere *SE* i pensieri che attraversano la mente determinino, in automatico, anche i nostri comportamenti.
Oppure se sta ad ognun* - persona anagraficamente adulta (nel suo caso ben oltre i 40) - decidere cosa fare degli uni (pensieri) e degli altri (comportamenti), sia pure talvolta con fatica e sofferenza.
Veda Lei il meglio che può fare.
Per quanto riguarda noi, qui, Le abbiamo fornito gli stimoli di riflessione che riteniamo produttivi nel Suo caso.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Dottoressa io devo ringraziarla perché accarezzare i capello, il volto mi ha dato serenità.
Io sono un credente pieno di dubbi, lei forse no e mi ridera' dietro, ma mi è sembrato di cogliere un senso e un significato in tutto questo, un senso di compiutezza.
Non mi meraviglia affatto che Lei abbia sperimentato ".. un senso e un significato in tutto questo, un senso di compiutezza...":
arrivare a contatto con la finitudine ed evitare di fuggire per la paura
produce una serenità e un benessere psicologico profondi.
Grazie per aver voluto condividerli con noi.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Da un lato sembra un po' più lucida, dall'altro respira molto male.
Quello che mi distrugge è che i medici (fanno il possibile e sono molto umani per carità, ma non si riesce a parlare per più di due minuti e al telefono) ci danno ancora qualche residua speranza, anche se la vedono male.
Insomma, non abbiamo idea di come vada a finire questo calvario e dei tempi.
Io spero bene ovviamente, ma l'incertezza purtroppo mi distrugge.
Mi dicessero chiaro e tondo che non ci sono speranze, forse mi metterei il cuore in pace, è brutto dirsi ma è così.
Scusi lo sfogo
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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mia mamma è mancata il 22 febbraio, serenamente, tra le mie braccia.
Per ora sono perfino stupito, dopo i primi giorni di pianti, ora sto abbastanza bene.
E' brutto da dirsi, ma ora, come ha giustamente detto il mio confessore, paradossalmente non ho più l'ansia di ricevere telefonate che mi annuncino brutte notizie, o di saperla malata. Dove è ora, le malattie non ci sono più..
Certo, spesso ho dei flash di lei moribonda, o nella bara..ma credo ci voglia tempo...tutti dicono che la botta arriva dopo, speriamo di no.
In ogni caso ho appuntamento più avanti con uno specialista, vedrò che mi dice.
Grazie del suo aiuto dottoressa
La mamma se ne è andata.
Lei la ha accompagnata al meglio che poteva,
cercando in ogni modo di superare i propri limiti, le paure, l'angoscia dell'attesa, l'incertezza, la stanchezza fisica e interiore.
Ha fatto il possibile per farle percepire delicatamente un contatto fisico al quale forse non eravate abituati.
E proprio tra le Sua braccia ha scelto di morire.
Tutto questo Le dà e Le darà una serenità che forse non immaginava.
Tenga anche conto che l'elaborazione del lutto attraversa fasi e sentimenti differenti, ma non è una patologia:
è un normale dolore a cui noi umani siamo destinati quando amiamo una persona.
Grazie di averci res* partecipi dell'epilogo, dopo aver interagito in modo costruttivo con noi.
Le auguro "Buoni giorni"; e non lo ritenga un affronto alla defunta.
Se la mamma La potesse vedere, sarebbe lieta nel vederLa sereno.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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