Pensieri intrusivi involontari
Buongiorno Gentili Dottori,
Sono un ragazzo di 30 anni.
Soffro da anni di disturbo d'ansia da malattia in modo non costante ovvero quando ho un sintomo fisico tendo ad associarlo alla malattia più grave che possa dare quel sintomo.
A settembre 2020 a seguito di alcuni cambiamenti vissuti come stressanti, decidi di avviare un percorso psicoterapeutico e farmacologico (10 gocce di Citalopram per circa 10 mesi) ridotte progressivamente sotto controllo del medico psichiatra che mi ha seguito.
La psicoterapia l'ho continuata fino a dicembre 2022 poi interrotta per miglioramenti.
la diagnosi ricevuta nel 2020 è stata di disturbo d'ansia generalizzato associato ad ansia da malattie.
Arrivo ad oggi; 4 settimane fa sono uscito con 3 mie amici che conosco da molto tempo e durante la serata mi sono accorto di essermi infervorato eccessivamente per discorsi superflui.
Quando me ne sono reso conto ho provato una sensazione di preoccupazione di poter perdere il controllo e dire o fare cose fuori luogo.
In realtà probabilmente è stato un normale sfogo a cose che mi hanno innervosito.
Ho iniziato nei giorni seguenti a fare caso a tutto fino a che qualche giorno, mentre stavo tagliando il cibo a cena mi è passata una brutta immagine nella mente di me che mi ferissi col coltello da solo.
Quella scena assoluatamente involontaria e non condivisa, mi ha molto turbato.
Da li, invece di non dare importanza alla cosa, come mi è stato sempre detto riferito ai pensieri intrusivi, ci ho inziato a fare caso ed ora quando sono in procinto di parlare coi qualcuno o rientro a casa, ho come dei pensieri di poter fare del male a qualcuno o me stesso o dire cose brutte che non penso.
Ovviamante da buon ipocondriaco ho consultato anche il dott Google (ironia) e fa riferimento al DOC come malattia.
Ora la mia domanda è: possibile che una malattia così invalidante si posso instaurare a seguito di un singolo pensiero?
è così facile cadere nel tunnel di questa malattia?
Ieri sono stato dal mio psichiatra il quale conoscendomi ha escluso il DOC ma lo ha associato più alla paura di avere il DOC (ansia da malattia psichica) e mi ha consigliato di proseguire con TCC associato a breve periodo di xanax (10 gocce al giorno) per abbssare livelli di ansia.
Voi cosa ne pensate?
Grazie
Sono un ragazzo di 30 anni.
Soffro da anni di disturbo d'ansia da malattia in modo non costante ovvero quando ho un sintomo fisico tendo ad associarlo alla malattia più grave che possa dare quel sintomo.
A settembre 2020 a seguito di alcuni cambiamenti vissuti come stressanti, decidi di avviare un percorso psicoterapeutico e farmacologico (10 gocce di Citalopram per circa 10 mesi) ridotte progressivamente sotto controllo del medico psichiatra che mi ha seguito.
La psicoterapia l'ho continuata fino a dicembre 2022 poi interrotta per miglioramenti.
la diagnosi ricevuta nel 2020 è stata di disturbo d'ansia generalizzato associato ad ansia da malattie.
Arrivo ad oggi; 4 settimane fa sono uscito con 3 mie amici che conosco da molto tempo e durante la serata mi sono accorto di essermi infervorato eccessivamente per discorsi superflui.
Quando me ne sono reso conto ho provato una sensazione di preoccupazione di poter perdere il controllo e dire o fare cose fuori luogo.
In realtà probabilmente è stato un normale sfogo a cose che mi hanno innervosito.
Ho iniziato nei giorni seguenti a fare caso a tutto fino a che qualche giorno, mentre stavo tagliando il cibo a cena mi è passata una brutta immagine nella mente di me che mi ferissi col coltello da solo.
Quella scena assoluatamente involontaria e non condivisa, mi ha molto turbato.
Da li, invece di non dare importanza alla cosa, come mi è stato sempre detto riferito ai pensieri intrusivi, ci ho inziato a fare caso ed ora quando sono in procinto di parlare coi qualcuno o rientro a casa, ho come dei pensieri di poter fare del male a qualcuno o me stesso o dire cose brutte che non penso.
Ovviamante da buon ipocondriaco ho consultato anche il dott Google (ironia) e fa riferimento al DOC come malattia.
Ora la mia domanda è: possibile che una malattia così invalidante si posso instaurare a seguito di un singolo pensiero?
è così facile cadere nel tunnel di questa malattia?
Ieri sono stato dal mio psichiatra il quale conoscendomi ha escluso il DOC ma lo ha associato più alla paura di avere il DOC (ansia da malattia psichica) e mi ha consigliato di proseguire con TCC associato a breve periodo di xanax (10 gocce al giorno) per abbssare livelli di ansia.
Voi cosa ne pensate?
Grazie
[#1]
Gentile utente,
Rispondo per l'area di mia competenza, quella relativa alla psicoterapia.
Sembra che Lei abbia commesso uno degli errori più comuni purtroppo:
quello di interrompere la psicoterapia quando si vedono i miglioramenti. Scrive infatti: "..La psicoterapia l'ho continuata fino a dicembre 2022 poi interrotta per miglioramenti."
Con la conseguenza di ricadere.
Magari non nello stesso identico sintomo, bensì in uno della stessa ..'famiglia..' sotto altre spoglie.
Seguendo l'indicazione del suo Psichiatra, che la conosce in presenza e da tempo, prosegua la psicoterapia, Raccomando, con l* stess* Psicoterapeuta dato che aveva prodotto "miglioramenti".
Tenga conto che una psicoterapia non termina al momento dei miglioramenti, bensì dopo la fase di consolidamento.
E che, inoltre, non è mai positiva l'interruzione unilaterale del percorso su iniziativa del paziente.
Se poi si interrompono in cattivo modo i rapporti con il proprio/a Terapeuta, si va incontro all'impossibilità di riprendere il filo con quello stesso specialista dovesse ripresentarsene il bisogno; con la ovvia perdita di tempo di cura che ne consegue.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Rispondo per l'area di mia competenza, quella relativa alla psicoterapia.
Sembra che Lei abbia commesso uno degli errori più comuni purtroppo:
quello di interrompere la psicoterapia quando si vedono i miglioramenti. Scrive infatti: "..La psicoterapia l'ho continuata fino a dicembre 2022 poi interrotta per miglioramenti."
Con la conseguenza di ricadere.
Magari non nello stesso identico sintomo, bensì in uno della stessa ..'famiglia..' sotto altre spoglie.
Seguendo l'indicazione del suo Psichiatra, che la conosce in presenza e da tempo, prosegua la psicoterapia, Raccomando, con l* stess* Psicoterapeuta dato che aveva prodotto "miglioramenti".
Tenga conto che una psicoterapia non termina al momento dei miglioramenti, bensì dopo la fase di consolidamento.
E che, inoltre, non è mai positiva l'interruzione unilaterale del percorso su iniziativa del paziente.
Se poi si interrompono in cattivo modo i rapporti con il proprio/a Terapeuta, si va incontro all'impossibilità di riprendere il filo con quello stesso specialista dovesse ripresentarsene il bisogno; con la ovvia perdita di tempo di cura che ne consegue.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Grazie Dott. ssa Brunialti per la sua celere risposta.
Non ho interrotto in cattivo modo il percorso psicoterapeutico e sono attualmente in ottimo rapporto; semplicemente la sua visione non era di protrarre all’infinito le sedute ma interrompere graduatamante al consolidarsi dei miglioramenti.
Vero però che ora si è manifestato questo sintomo della stessa famiglia sotto mentite spoglie come dice lei al quale faccio fatica a far fronte perché non esiste un vero e proprio esame che possa confermare o meno a paura della presunta malattia (DOC)
Non ho interrotto in cattivo modo il percorso psicoterapeutico e sono attualmente in ottimo rapporto; semplicemente la sua visione non era di protrarre all’infinito le sedute ma interrompere graduatamante al consolidarsi dei miglioramenti.
Vero però che ora si è manifestato questo sintomo della stessa famiglia sotto mentite spoglie come dice lei al quale faccio fatica a far fronte perché non esiste un vero e proprio esame che possa confermare o meno a paura della presunta malattia (DOC)
[#4]
Probabilmente si sta facendo scudo con l'auto giustificazione che "..non esiste un vero e proprio esame che possa confermare o meno la paura della presunta malattia.."; in questo modo dilaziona il curarsi.
Le faccio presente che la psicoterapia ha dato prova di funzionare, il nulla di una attesa inutile .. non funziona.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Le faccio presente che la psicoterapia ha dato prova di funzionare, il nulla di una attesa inutile .. non funziona.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 12/02/2024.
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