Sensi di colpa
Buongiorno gent.
Dott, vi scrivo questa mail riguardo i sensi di colpa.
Con la persona di mia Madre.
Siccome la stessa è un pò disordinata, adesso con la rottura del femore è peggiorata, io glie lò fatto presente davanti a mia Moglie, adesso ho dei sensi di colpa nei suoi confronti.
Forse dovevo dirglielo a tu per tu, ma comunque mia Moglie già sa il suo difetto, quindi poco cambia! Ho sbagliato io?
Ci tengo a dirle che adesso a causa di tutta questa situazione (Avendo anche mio Padre allettato) Sono senza terapia (per mancanza di tempo) cosa che è 25 anni che faccio.
Somo abbastanza depresso, lei mi può dare un consiglio?
Grazie!! ! ! !
Dott, vi scrivo questa mail riguardo i sensi di colpa.
Con la persona di mia Madre.
Siccome la stessa è un pò disordinata, adesso con la rottura del femore è peggiorata, io glie lò fatto presente davanti a mia Moglie, adesso ho dei sensi di colpa nei suoi confronti.
Forse dovevo dirglielo a tu per tu, ma comunque mia Moglie già sa il suo difetto, quindi poco cambia! Ho sbagliato io?
Ci tengo a dirle che adesso a causa di tutta questa situazione (Avendo anche mio Padre allettato) Sono senza terapia (per mancanza di tempo) cosa che è 25 anni che faccio.
Somo abbastanza depresso, lei mi può dare un consiglio?
Grazie!! ! ! !
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Gentile utente,
facendo due conti sulla base dei Suoi dati personali, di Lei che ci scrive, la Sua mamma potrebbe raggiungere l'ottantina di anni. E con un marito allettato.
E dunque è proprio il caso di riprenderla come se fosse una adolescente disordinata?
Sia che si tratti di difficoltà personali, oppure di scelte di comodità per un risparmio di energie, in ogni caso non sta ai figli prendersi la libertà di decidere sulle modalità di vita dei propri genitori. E tanto meno criticare in presenza di terzi, sia pure familiari stretti.
Quando invece si trattasse di una reale difficoltà nel tenere in ordine la casa (o talvolta addirittura la propria persona), e la mamma - riconoscendolo - chiedesse esplicitamente aiuto, è possibile e consigliabile che esso venga fornito ma senza appesantire con commenti irrispettosi.
La frase conclusiva del Suo consulto rimanda però al fatto che Lei - "per motivi di tempo" - è rimasto scoperto dei farmaci che assume da un quarto di secolo contro la depressione.
Questo non giustifica le libertà comportamentali.
Piuttosto fa riflettere sul fatto che i caregiver, cioè coloro che aiutano i familiari in difficoltà, abbiano bisogno a loro volta di una estrema attenzione su di sé al fine di non perdere il proprio personale equilibrio scaricando le proprie difficoltà .. proprio su chi avrebbe più bisogno di dolcezza e amorevole comprensione.
E dunque il tempo per acquistare le proprie medicine va trovato anche sottraendolo all'assistenza.
I "sensi di colpa" cui accenna nel titolo rappresentano un efficace promemoria di attenzione sui propri comportamenti.
Li tenga nella dovuta considerazione e li rispetti, evitando di aggiungerne ulteriori.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
facendo due conti sulla base dei Suoi dati personali, di Lei che ci scrive, la Sua mamma potrebbe raggiungere l'ottantina di anni. E con un marito allettato.
E dunque è proprio il caso di riprenderla come se fosse una adolescente disordinata?
Sia che si tratti di difficoltà personali, oppure di scelte di comodità per un risparmio di energie, in ogni caso non sta ai figli prendersi la libertà di decidere sulle modalità di vita dei propri genitori. E tanto meno criticare in presenza di terzi, sia pure familiari stretti.
Quando invece si trattasse di una reale difficoltà nel tenere in ordine la casa (o talvolta addirittura la propria persona), e la mamma - riconoscendolo - chiedesse esplicitamente aiuto, è possibile e consigliabile che esso venga fornito ma senza appesantire con commenti irrispettosi.
La frase conclusiva del Suo consulto rimanda però al fatto che Lei - "per motivi di tempo" - è rimasto scoperto dei farmaci che assume da un quarto di secolo contro la depressione.
Questo non giustifica le libertà comportamentali.
Piuttosto fa riflettere sul fatto che i caregiver, cioè coloro che aiutano i familiari in difficoltà, abbiano bisogno a loro volta di una estrema attenzione su di sé al fine di non perdere il proprio personale equilibrio scaricando le proprie difficoltà .. proprio su chi avrebbe più bisogno di dolcezza e amorevole comprensione.
E dunque il tempo per acquistare le proprie medicine va trovato anche sottraendolo all'assistenza.
I "sensi di colpa" cui accenna nel titolo rappresentano un efficace promemoria di attenzione sui propri comportamenti.
Li tenga nella dovuta considerazione e li rispetti, evitando di aggiungerne ulteriori.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 626 visite dal 11/02/2024.
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