Bambina di 10 anni pensa che tutti abbiano qualcosa contro di lei. come posso aiutarla?
Buonasera,
Mia figlia (F 10 anni) reagisce spesso molto male alle critiche, per quanto costruttive possano essere.
Se la prende sul personale, sbruffa, si chiude in sé stessa e ha reazioni anche spiacevoli all'interlocutore (come alzare gli occhi al cielo o rispondere palesandosi come vittima incompresa), anche se fino a poco tempo fa non lo avrebbe mai fatto.
Per presentare la situazione in generale, ha 3 fratelli (lei è la seconda di 4), a scuola è ben inserita nel gruppo di amici.
Il profitto non è il massimo, ma le piace leggere ed è curiosa, quindi ci facciamo bastare questo senza farle pesare il rendimento (anche perché parliamo comunque di una 5a elementare).
Fa sport e altre attività.
Passa comunque molto tempo con gli amichetti fra la piazza ed il parco.
Questo credo sia il quadro generale completo.
Volevo capire se ci fossero metodi utili a sondare il terreno e capire se si tratta di una normale fase pre-adolescenziale, o se invece possa avere un ondata di vittimismo da gestire meglio, magari smussando nostri atteggiamenti.
Questo perché appunto sta crescendo rapidamente e non vorremmo sottostimare eventuali segnali.
Grazie per l'attenzione
Mia figlia (F 10 anni) reagisce spesso molto male alle critiche, per quanto costruttive possano essere.
Se la prende sul personale, sbruffa, si chiude in sé stessa e ha reazioni anche spiacevoli all'interlocutore (come alzare gli occhi al cielo o rispondere palesandosi come vittima incompresa), anche se fino a poco tempo fa non lo avrebbe mai fatto.
Per presentare la situazione in generale, ha 3 fratelli (lei è la seconda di 4), a scuola è ben inserita nel gruppo di amici.
Il profitto non è il massimo, ma le piace leggere ed è curiosa, quindi ci facciamo bastare questo senza farle pesare il rendimento (anche perché parliamo comunque di una 5a elementare).
Fa sport e altre attività.
Passa comunque molto tempo con gli amichetti fra la piazza ed il parco.
Questo credo sia il quadro generale completo.
Volevo capire se ci fossero metodi utili a sondare il terreno e capire se si tratta di una normale fase pre-adolescenziale, o se invece possa avere un ondata di vittimismo da gestire meglio, magari smussando nostri atteggiamenti.
Questo perché appunto sta crescendo rapidamente e non vorremmo sottostimare eventuali segnali.
Grazie per l'attenzione
[#1]
Gentile utente,
l'età di sua figlia deporrebbe per una normale fase pre-adolescenziale.
Questo non vuol dire cha vadano sottovalutate le sofferenze e le perplessità che a questa fase si accompagnano; il consiglio ai genitori di adolescenti è sempre quello di essere presenti ma a distanza, come cinture di sicurezza non strette e tuttavia visibili, per dare il segnale di un affetto ancora protettivo, di un'attenzione educativa ancora in atto.
Certi comportamenti di sua figlia, oltre ad indicare una sensazione di vittimismo, sembrano essere sfide alla buona educazione, come alzare gli occhi al cielo, cosa che lei dice fino a poco tempo fa non avrebbe mai fatto.
Il bambino preadolescente comincia a provare interesse per modi estranei alla famiglia, idee e comportamenti nuovi. Genitori attenti dovrebbero assecondarne lo sviluppo senza però ignorare ciò che appare inopportuno, nell'ambito parentale e nella società allargata a cui il figlio è destinato ad accedere.
Sarebbe interessante conoscere l'età degli altri figli, e come vivono tutti loro la singolare condizione di essere in tanti fratelli e di avere genitori giovanissimi.
Se crede, ci tenga al corrente.
Buone cose.
l'età di sua figlia deporrebbe per una normale fase pre-adolescenziale.
Questo non vuol dire cha vadano sottovalutate le sofferenze e le perplessità che a questa fase si accompagnano; il consiglio ai genitori di adolescenti è sempre quello di essere presenti ma a distanza, come cinture di sicurezza non strette e tuttavia visibili, per dare il segnale di un affetto ancora protettivo, di un'attenzione educativa ancora in atto.
Certi comportamenti di sua figlia, oltre ad indicare una sensazione di vittimismo, sembrano essere sfide alla buona educazione, come alzare gli occhi al cielo, cosa che lei dice fino a poco tempo fa non avrebbe mai fatto.
Il bambino preadolescente comincia a provare interesse per modi estranei alla famiglia, idee e comportamenti nuovi. Genitori attenti dovrebbero assecondarne lo sviluppo senza però ignorare ciò che appare inopportuno, nell'ambito parentale e nella società allargata a cui il figlio è destinato ad accedere.
Sarebbe interessante conoscere l'età degli altri figli, e come vivono tutti loro la singolare condizione di essere in tanti fratelli e di avere genitori giovanissimi.
Se crede, ci tenga al corrente.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Buongiorno,
Grazie mille della sua risposta; cercheremo allora di misurare eventuali altri mutamenti, ma un po' mi tranquillizza sapere che in linea generale, potrebbe rispecchiare delle fasi di crescita più o meno "fisiologiche".
L'età degli altri fratelli è di 18 per il fratello maggiore, e 4 e 1 anno per il fratello e la sorella più piccoli.
Del primo non sono papà biologico, mia moglie è più grande di me.
Riguardo a come se la vivono... speriamo sempre sotto sotto gli piaccia essere molti, anche se ovviamente i momenti in cui lo lasciano trasparire sono pochi e nascosti in atteggiamenti diversi a seconda delle varie età; eclissati, al livello quantitativo quanto meno, dalle litigate e dai dispetti, per i quali, chiaramente, non ci disperiamo.
Quello che mi preoccupa è che molto spesso la bimba/ragazza di 10, accusi, o almeno comunichi di accusare, una condizione di disparità fra di loro, percependo se stessa come la sfavorita. Confido nel fatto che crescendo la sua visione cambierà; al momento farle notare i suoi comportamenti sbagliati verso i fratelli (quanto meno verso quelli che non riescono a verbalizzarlo correttamente in autonomia) ci fa sentire un po' come se stessimo sparando sulla Croce Rossa.
Grazie mille della sua risposta; cercheremo allora di misurare eventuali altri mutamenti, ma un po' mi tranquillizza sapere che in linea generale, potrebbe rispecchiare delle fasi di crescita più o meno "fisiologiche".
L'età degli altri fratelli è di 18 per il fratello maggiore, e 4 e 1 anno per il fratello e la sorella più piccoli.
Del primo non sono papà biologico, mia moglie è più grande di me.
Riguardo a come se la vivono... speriamo sempre sotto sotto gli piaccia essere molti, anche se ovviamente i momenti in cui lo lasciano trasparire sono pochi e nascosti in atteggiamenti diversi a seconda delle varie età; eclissati, al livello quantitativo quanto meno, dalle litigate e dai dispetti, per i quali, chiaramente, non ci disperiamo.
Quello che mi preoccupa è che molto spesso la bimba/ragazza di 10, accusi, o almeno comunichi di accusare, una condizione di disparità fra di loro, percependo se stessa come la sfavorita. Confido nel fatto che crescendo la sua visione cambierà; al momento farle notare i suoi comportamenti sbagliati verso i fratelli (quanto meno verso quelli che non riescono a verbalizzarlo correttamente in autonomia) ci fa sentire un po' come se stessimo sparando sulla Croce Rossa.
[#3]
Gentile utente,
le rispondo in gran ritardo; mi scusi.
Quello che scrive mi lascia un po' perplessa. A proposito della famiglia con molti bambini: "speriamo sempre sotto sotto gli piaccia essere molti, anche se ovviamente i momenti in cui lo lasciano trasparire sono pochi e nascosti in atteggiamenti diversi a seconda delle varie età; eclissati, al livello quantitativo quanto meno, dalle litigate e dai dispetti".
Perché "ovviamente" dovrebbe trasparire in pochi momenti il piacere di essere in molti? Perché questi pochi momenti dovrebbero essere "eclissati, a livello quantitativo quanto meno, dalle litigate e dai dispetti"?
Lei sembra prendere un clima litigioso e scontroso come un fatto naturale.
Non potrebbe esserci nella conduzione familiare qualcosa che lo ha favorito, o almeno non scoraggiato? L'assenza di figure genitoriali che propongano giochi e attività comuni?
La bambina si lamenta di essere sfavorita. C'è una data di inizio di questo atteggiamento? Episodi o situazioni particolari?
Starei per suggerire che gli intervalli di età tra la bambina e il fratello maggiore, e la stessa bambina e i fratellini, potrebbe aver prodotto una sensazione di isolamento, ma questo può dipendere anche dall'atteggiamento dei genitori.
Così come dicevo nella prima email che i genitori di preadolescenti devono concedere libertà tuttavia sorvegliando, allo stesso modo, alla nascita del fratellino occorre non far gravare la responsabilità sui fratelli maggiori, ma nemmeno farli sentire estranei ad ogni cura e tutela del piccolo.
Mi lascia perplessa l'osservazione: "al momento farle notare i suoi comportamenti sbagliati verso i fratelli (quanto meno verso quelli che non riescono a verbalizzarlo correttamente in autonomia) ci fa sentire un po' come se stessimo sparando sulla Croce Rossa".
Non vedo proprio il parallelo. Se la bambina si comporta male verso i fratelli, non correggerla è come darle ragione, e fa nascere in questi ultimi sentimenti di paura e risentimento anziché di affetto.
In ogni caso il vostro interesse per l'attuale stato d'animo della bambina è meritorio; non fatevi sfuggire l'occasione per segnalarle la vostra vicinanza accorta.
Mi chiedo se lei e sua moglie siate d'accordo sulla linea pedagogica; se vi sia capitato di leggere insieme qualche manuale e parlarne.
Una consultazione presso un centro che veda molti bambini potrebbe darvi qualche utile punto di vista, per esempio il CCNP, a San Paolo.
Buone cose. Ci tenga al corrente.
le rispondo in gran ritardo; mi scusi.
Quello che scrive mi lascia un po' perplessa. A proposito della famiglia con molti bambini: "speriamo sempre sotto sotto gli piaccia essere molti, anche se ovviamente i momenti in cui lo lasciano trasparire sono pochi e nascosti in atteggiamenti diversi a seconda delle varie età; eclissati, al livello quantitativo quanto meno, dalle litigate e dai dispetti".
Perché "ovviamente" dovrebbe trasparire in pochi momenti il piacere di essere in molti? Perché questi pochi momenti dovrebbero essere "eclissati, a livello quantitativo quanto meno, dalle litigate e dai dispetti"?
Lei sembra prendere un clima litigioso e scontroso come un fatto naturale.
Non potrebbe esserci nella conduzione familiare qualcosa che lo ha favorito, o almeno non scoraggiato? L'assenza di figure genitoriali che propongano giochi e attività comuni?
La bambina si lamenta di essere sfavorita. C'è una data di inizio di questo atteggiamento? Episodi o situazioni particolari?
Starei per suggerire che gli intervalli di età tra la bambina e il fratello maggiore, e la stessa bambina e i fratellini, potrebbe aver prodotto una sensazione di isolamento, ma questo può dipendere anche dall'atteggiamento dei genitori.
Così come dicevo nella prima email che i genitori di preadolescenti devono concedere libertà tuttavia sorvegliando, allo stesso modo, alla nascita del fratellino occorre non far gravare la responsabilità sui fratelli maggiori, ma nemmeno farli sentire estranei ad ogni cura e tutela del piccolo.
Mi lascia perplessa l'osservazione: "al momento farle notare i suoi comportamenti sbagliati verso i fratelli (quanto meno verso quelli che non riescono a verbalizzarlo correttamente in autonomia) ci fa sentire un po' come se stessimo sparando sulla Croce Rossa".
Non vedo proprio il parallelo. Se la bambina si comporta male verso i fratelli, non correggerla è come darle ragione, e fa nascere in questi ultimi sentimenti di paura e risentimento anziché di affetto.
In ogni caso il vostro interesse per l'attuale stato d'animo della bambina è meritorio; non fatevi sfuggire l'occasione per segnalarle la vostra vicinanza accorta.
Mi chiedo se lei e sua moglie siate d'accordo sulla linea pedagogica; se vi sia capitato di leggere insieme qualche manuale e parlarne.
Una consultazione presso un centro che veda molti bambini potrebbe darvi qualche utile punto di vista, per esempio il CCNP, a San Paolo.
Buone cose. Ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#4]
Utente
Buonasera,
Grazie ancora per il suo tempo e il suo aiuto.
Mi spiego: quando dico che non manifestano spesso il piacere di essere in molti esplicitamente, quello che intendo dire è che non ripetono frasi tipo "che bello avere molti fratelli, grazie al cielo siamo tanti" ma che nascondono queste espressioni "in atteggiamenti diversi a seconda delle varie età" (per il più grande può essere proporre delle passeggiate tutti insieme, mentre per il bimbo di 4 anni può essere dividere il panino in tante parti più o meno uguali, con la nutella che sgocciola ovunque).
Capita più spesso invece che bisticcino; ha ragione però, in parte la reputo una cosa sana.. fintanto che concludono i litigi facendo pace ed accordandosi.
Non reputo un clima litigioso sano, ma reputo uno spazio educativo anche il litigio e dunque "non ci disperiamo".
Sono d'accordo poi sul fatto che la bambina vada corretta nei momenti in cui sbaglia; l'origine della mia necessità ad un confronto era proprio questa: quali metodi posso utilizzare per far sì che le nostre correzioni non la spingano ancora dippiu a sentirsi "colpevole" e "sfavorita"?
La ringrazio poi per il consiglio, utilizzeremo il canale da lei evidenziato per futuri consulti!
Grazie ancora per il suo tempo e il suo aiuto.
Mi spiego: quando dico che non manifestano spesso il piacere di essere in molti esplicitamente, quello che intendo dire è che non ripetono frasi tipo "che bello avere molti fratelli, grazie al cielo siamo tanti" ma che nascondono queste espressioni "in atteggiamenti diversi a seconda delle varie età" (per il più grande può essere proporre delle passeggiate tutti insieme, mentre per il bimbo di 4 anni può essere dividere il panino in tante parti più o meno uguali, con la nutella che sgocciola ovunque).
Capita più spesso invece che bisticcino; ha ragione però, in parte la reputo una cosa sana.. fintanto che concludono i litigi facendo pace ed accordandosi.
Non reputo un clima litigioso sano, ma reputo uno spazio educativo anche il litigio e dunque "non ci disperiamo".
Sono d'accordo poi sul fatto che la bambina vada corretta nei momenti in cui sbaglia; l'origine della mia necessità ad un confronto era proprio questa: quali metodi posso utilizzare per far sì che le nostre correzioni non la spingano ancora dippiu a sentirsi "colpevole" e "sfavorita"?
La ringrazio poi per il consiglio, utilizzeremo il canale da lei evidenziato per futuri consulti!
[#5]
Gentile utente,
sono certa che vi comporterete sempre al meglio, data l'attenzione di lei che ci scrive nell'osservare i suoi figli. Mi colpiscono positivamente i comportamenti dei due "maschietti", ciascuno per la sua età.
Naturalmente leggere qualche buon manuale di psicologia e discuterne con sua moglie favorirà ancora questa cura.
Il suggerimento di consultare un centro che abbia contatti con molti bambini non nasce da sospetti di patologie o malfunzionamenti, ma dal fatto che solo nell'osservazione diretta del bambino e delle sue reazioni si possono individuare i metodi per correggere senza deprimere, irritare, allontanare.
Buone cose. Se crede, ci tenga al corrente.
sono certa che vi comporterete sempre al meglio, data l'attenzione di lei che ci scrive nell'osservare i suoi figli. Mi colpiscono positivamente i comportamenti dei due "maschietti", ciascuno per la sua età.
Naturalmente leggere qualche buon manuale di psicologia e discuterne con sua moglie favorirà ancora questa cura.
Il suggerimento di consultare un centro che abbia contatti con molti bambini non nasce da sospetti di patologie o malfunzionamenti, ma dal fatto che solo nell'osservazione diretta del bambino e delle sue reazioni si possono individuare i metodi per correggere senza deprimere, irritare, allontanare.
Buone cose. Se crede, ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.5k visite dal 06/02/2024.
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