Cosa fare dopo la fine di un’amore
Buongiorno.
Sono una donna di 50 anni con 4 storie importanti finite, rispettivamente di 12 8 9 e 7 anni.
L’ultima finita da un mese.
Ho sempre avuto paura di stare sola.
Ho avuto una giovinezza difficile, con un esempio in casa di una relazione che non funzionava tra i miei genitori e per la quale ho sofferto molto.
Un padre padrone che non ci ha lasciato la giusta libertà di farci le giuste esperienze oltre a sminuirci trasmettendoci il messaggio che non valessimo niente e una madre remissiva.
Sono andata via di casa sposandomi a 21 anni.
Eravamo troppo giovani e io sentivo il peso delle asperienze che mi mancavano.
Durante il matrimonio ho tradito mio marito due volte Il secondo tradimento è durato 2 anni con la persona con cui poi sono stata dopo la separazione (vissuta malissimo perché mio marito era per me un punto di riferimento e la sicurezza economica)
Volevo molto bene a questa nuova persona ma c’erano delle cose di lui che non mi convincevano e dopo 2 anni di convivenza ho conosciuto un altro uomo del quale mi sono innamorata follemente.
Dopo 9 anni di relazione dove non si è concretizzata una vita insieme ho deciso di comprarmi una casa solo mia.
Non è venuto a starci e mi sono ritrovata sola in una casa con impegni economici che mi spaventavano da morire e senza un’uomo né amicizie.
Così subito dopo ho iniziato una relazione con un altro molto diverso dal precedente e dal quale mi mancavano tante cose che l’altro aveva.
Mi sono adattata perché mi dava sicurezza anche se sessualmente le cose non funzionavano e lui era poco affettuoso e non si fidava di me.
Ho cercato di cambiare pur di tenerlo con me e mi sono un annullata.
Sono stata bene con lui (ma a quanto pare solo apparentemente) e dopo qualche anno a causa della perdita del mio lavoro lui mi ha detto che potevo stare da lui finché non mi fossi sistemata.
In realtà la convivenza non era mai stata programmata perché lui diceva che andava bene anche così.
Alla fine le cose andavano bene e siamo rimasti a convivere.
Ero felice ma avevo sempre la paura che tutto finisse.
Forse perché non avevo da lui quelle cose che mi erano sempre mancate ma lo amavo.
Puntualmente appena percepivo in altri uomini quelle determinate cose, entravo in crisi.
Eccoci alla fine.
L’anno scorso ho cambiato lavoro e e la ns routine e’ cambiata.
Tornavo a casa molto stanca e avevo bisogno di riposare.
A lui pesava un po’ e inconsciamente traspariva.
Ho conosciuto un collega che dopo 6 mesi mi ha confessato che dal primo giorno che mi ha vista gli sono piaciuta subito.
Il suo modo di fare e di dimostrarmi i suoi sentimenti mi hanno mandato fuori di testa.
Mi sono persa completamente.
Non sono più riuscita a tornare quella di prima.
Così sono andata via di casa dopo mesi sperando che la lontananza dal mio compagno accendesse di nuovo la fiamma.
E’ finita.
Sono entrata in depressione.
Volevo stare sola, ne avevo bisogno.
Ora rifrequento questo ragazzo e sto bene ma ho paura di sbagliare di nuovo.
Sono una donna di 50 anni con 4 storie importanti finite, rispettivamente di 12 8 9 e 7 anni.
L’ultima finita da un mese.
Ho sempre avuto paura di stare sola.
Ho avuto una giovinezza difficile, con un esempio in casa di una relazione che non funzionava tra i miei genitori e per la quale ho sofferto molto.
Un padre padrone che non ci ha lasciato la giusta libertà di farci le giuste esperienze oltre a sminuirci trasmettendoci il messaggio che non valessimo niente e una madre remissiva.
Sono andata via di casa sposandomi a 21 anni.
Eravamo troppo giovani e io sentivo il peso delle asperienze che mi mancavano.
Durante il matrimonio ho tradito mio marito due volte Il secondo tradimento è durato 2 anni con la persona con cui poi sono stata dopo la separazione (vissuta malissimo perché mio marito era per me un punto di riferimento e la sicurezza economica)
Volevo molto bene a questa nuova persona ma c’erano delle cose di lui che non mi convincevano e dopo 2 anni di convivenza ho conosciuto un altro uomo del quale mi sono innamorata follemente.
Dopo 9 anni di relazione dove non si è concretizzata una vita insieme ho deciso di comprarmi una casa solo mia.
Non è venuto a starci e mi sono ritrovata sola in una casa con impegni economici che mi spaventavano da morire e senza un’uomo né amicizie.
Così subito dopo ho iniziato una relazione con un altro molto diverso dal precedente e dal quale mi mancavano tante cose che l’altro aveva.
Mi sono adattata perché mi dava sicurezza anche se sessualmente le cose non funzionavano e lui era poco affettuoso e non si fidava di me.
Ho cercato di cambiare pur di tenerlo con me e mi sono un annullata.
Sono stata bene con lui (ma a quanto pare solo apparentemente) e dopo qualche anno a causa della perdita del mio lavoro lui mi ha detto che potevo stare da lui finché non mi fossi sistemata.
In realtà la convivenza non era mai stata programmata perché lui diceva che andava bene anche così.
Alla fine le cose andavano bene e siamo rimasti a convivere.
Ero felice ma avevo sempre la paura che tutto finisse.
Forse perché non avevo da lui quelle cose che mi erano sempre mancate ma lo amavo.
Puntualmente appena percepivo in altri uomini quelle determinate cose, entravo in crisi.
Eccoci alla fine.
L’anno scorso ho cambiato lavoro e e la ns routine e’ cambiata.
Tornavo a casa molto stanca e avevo bisogno di riposare.
A lui pesava un po’ e inconsciamente traspariva.
Ho conosciuto un collega che dopo 6 mesi mi ha confessato che dal primo giorno che mi ha vista gli sono piaciuta subito.
Il suo modo di fare e di dimostrarmi i suoi sentimenti mi hanno mandato fuori di testa.
Mi sono persa completamente.
Non sono più riuscita a tornare quella di prima.
Così sono andata via di casa dopo mesi sperando che la lontananza dal mio compagno accendesse di nuovo la fiamma.
E’ finita.
Sono entrata in depressione.
Volevo stare sola, ne avevo bisogno.
Ora rifrequento questo ragazzo e sto bene ma ho paura di sbagliare di nuovo.
[#1]
Buongiorno,
prima di analizzare il presente è opportuno che lo psicologo dia uno sguardo ai rapporti sentimentali precedenti. Lei ce li ha raccontati, ma senza un colloquio clinico è difficile capire se ce ne sia uno che abbia lasciato qualcosa in sospeso che inficerebbe tutti i successivi, per cui sarebbe bene anzitutto appurare questa possibilità.
Le allego un mio articolo che cerca di chiarire questo concetto https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2664-le-storie-sentimentali-non-chiuse.html
Mi sembra inoltre che lei oscilli tra esigenze di sicurezza e passionalità. Le prime potrebbero dare come un sottofondo di ansia costante che in tal caso si avvarrebbe presumibilmente anche di una rielaborazione dei vissuti familiari relativi alla famiglia di origine. Tenga anche presente che una tale rielaborazione è quasi sempre consigliabile per l'enorme importanza che hanno i legami di attaccamento con le figure genitoriali per il successivo sviluppo personale, sociale ed affettivo.
prima di analizzare il presente è opportuno che lo psicologo dia uno sguardo ai rapporti sentimentali precedenti. Lei ce li ha raccontati, ma senza un colloquio clinico è difficile capire se ce ne sia uno che abbia lasciato qualcosa in sospeso che inficerebbe tutti i successivi, per cui sarebbe bene anzitutto appurare questa possibilità.
Le allego un mio articolo che cerca di chiarire questo concetto https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2664-le-storie-sentimentali-non-chiuse.html
Mi sembra inoltre che lei oscilli tra esigenze di sicurezza e passionalità. Le prime potrebbero dare come un sottofondo di ansia costante che in tal caso si avvarrebbe presumibilmente anche di una rielaborazione dei vissuti familiari relativi alla famiglia di origine. Tenga anche presente che una tale rielaborazione è quasi sempre consigliabile per l'enorme importanza che hanno i legami di attaccamento con le figure genitoriali per il successivo sviluppo personale, sociale ed affettivo.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#2]
Utente
Grazie Dottoressa. Per 7 mesi durante la crisi con il mio ex ho seguito un percorso con una psicologa analizzando anche il mio vissuto familiare dal quale sono emersi i perché delle mie insicurezze. So che devo lavorarci su. Ora , rispetto ai miei rapporti precedenti posso dire di non aver nessun sospeso. O almeno di aver capito il perché della fine di questi rapporti. Voglio cque bene a quelle persone a cui sono stata legata e direi anche che sento il peso di colpe che mi attribuisco continuamente.
Credo sempre di essere io quella sbagliata. Sto cercando un equilibrio in questo momento. Sto cercando di perdonarmi e di accettarmi per quella che sono. Sto cercando di capire quello che voglio davvero. Ho capito una cosa in questi giorni . Non ho mai avuto una famiglia forte alle spalle e le persone che sono rimaste della mia famiglia ( mamma e due sorelle) non mi sono di aiuto. Ogni volta che le vedo, mi parlano accusandomi con diplomazia che sono una che si stanca di tutto, che i miei rapporti sono finiti per colpa mia e che sbaglio continuamente tutto. ( consideriamo che cque loro sono cresciute nella stessa mia situazione e i loro casini li hanno combinati anche loro).
Mi mettono sempre in discussione sembro solo io la pecora nera della famiglia. Anche questo pesa sul mio equilibrio fragile. La persona che frequento adesso mi sta aiutando molto in questa mia crescita, lasciandomi libera di prendermi i miei momenti di solitudine e mi sta aiutando a fare a me stessa le domande giuste e a cercare di rispondermi. La mia paura è di usarlo e poi di non essere capace di lasciarlo se un giorno mi accorgessi che sto sbagliando ma dall’altra parte so di aver a fianco una persona meravigliosa, sensibile, dolce, simpatica, e che mi piace fisicamente. Funziona tutto con lui e questo mi spaventa
Oggi però tornerò dalla psicologa. Ho bisogno di aiuto per superare questo momento
Credo sempre di essere io quella sbagliata. Sto cercando un equilibrio in questo momento. Sto cercando di perdonarmi e di accettarmi per quella che sono. Sto cercando di capire quello che voglio davvero. Ho capito una cosa in questi giorni . Non ho mai avuto una famiglia forte alle spalle e le persone che sono rimaste della mia famiglia ( mamma e due sorelle) non mi sono di aiuto. Ogni volta che le vedo, mi parlano accusandomi con diplomazia che sono una che si stanca di tutto, che i miei rapporti sono finiti per colpa mia e che sbaglio continuamente tutto. ( consideriamo che cque loro sono cresciute nella stessa mia situazione e i loro casini li hanno combinati anche loro).
Mi mettono sempre in discussione sembro solo io la pecora nera della famiglia. Anche questo pesa sul mio equilibrio fragile. La persona che frequento adesso mi sta aiutando molto in questa mia crescita, lasciandomi libera di prendermi i miei momenti di solitudine e mi sta aiutando a fare a me stessa le domande giuste e a cercare di rispondermi. La mia paura è di usarlo e poi di non essere capace di lasciarlo se un giorno mi accorgessi che sto sbagliando ma dall’altra parte so di aver a fianco una persona meravigliosa, sensibile, dolce, simpatica, e che mi piace fisicamente. Funziona tutto con lui e questo mi spaventa
Oggi però tornerò dalla psicologa. Ho bisogno di aiuto per superare questo momento
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Conoscere i perché delle insicurezze è il primo passo, ma non è sufficiente per superarle. La consapevolezza da sola raramente risolve i problemi. Sta alla psicologa guidarla per farle avere altre prospettive ed esperienze ecc.
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 838 visite dal 06/02/2024.
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