Per quale motivo provo una dilaniante nostalgia della città in cui vivevo in italia?
Buongiorno,
Mi rivolgo a voi nel tentativo di trovare risposta ad una condizione che mi tormenta ormai da parecchio tempo, e comincia ad essere insopportabile.
Ad agosto sono partita per gli USA per trascorrere un anno all'università della Pennsylvania: la realtà non ha per nulla soddisfatto le mie alte aspettative: non ho fatto molte amicizie, sento un’enorme mancanza della mia famiglia, della città italiana in cui vivevo, che amavo particolarmente, e dell’Italia in generale.
Inoltre, il mio umore generale è peggiorato drasticamente, portandomi perfino a perdere interesse nel curare il mio aspetto estetico.
Il problema su cui vorrei puntare l’attenzione è proprio questa dilaniante nostalgia dell’Italia e della sua bellezza (la Pennsylvania è uno Stato depressivo, senza alcun tipo di bellezza, ne’ in ambito naturalistico, ne’ artistico o architettonico - di cui l’Italia abbonda copiosamente e che io amo intensamente): ogni giorno, durante momenti random (a lezione, mentre sto mangiando, quando sto guidando, perfino mentre qualcuno mi sta parlando), mi capita di avere flashback dell’Italia e delle cose più disparate, in particolare di momenti di gioia o di luoghi piuttosto a caso: uno scorcio della mia città, una città che ho visitato in passato, un luogo in cui ho trascorso l’infanzia, ricordi di una gita, sentieri in montagna, perfino ricordi di esperienze accadute anni ed anni fa (che spesso pensavo addirittura di aver dimenticato); non mi era mai capitato di provare una nostalgia così forte e disabilitante.
Non importa che attività io stia svolgendo, questi flashback giungeranno inaspettati (è come se rivedessi quei momenti nel retro della mia mente), distraendomi e lasciandomi con un cuore molto pesante e una terribile sensazione di vuoto e tristezza - ho passato innumerevoli notti in lacrime a causa di ciò.
Talvolta, questa nostalgia si aggrava così tanto da lasciarmi in uno stato di depressione per intere settimane, in cui non ho voglia di fare nulla, non ho fame, non voglio assolutamente parlare, e ho una costante sensazione di cuore pesante (mai successo prima d’ora).
Non esagero nel dire che questa situazione mette a repentaglio la mia salute mentale e la mia vita in generale, dato che spesso mi impedisce di svolgere normali mansioni quotidiane, come studiare o stringere rapporti.
Mi chiedo se sia normale provare così tanta nostalgia e dolore per un luogo.
A questo punto le mie preoccupazioni maggiori sono due: la prima puo’ apparire piuttosto scontata, ma ritenete che il mio umore possa migliorare quando questo incubo sarà cessato e io sarò tornata sana e salva nella città che amo con la mia famiglia (tornerò a luglio)?
La seconda domanda, invece, mi lascia molto angosciata: credete che questa dilaniante e incontrastabile nostalgia e i frequenti flashback, che ho provato intensamente ogni singolo giorno per un intero anno, possano eventualmente lasciarmi un segno/un qualche tipo di trauma, anche se sarò tornata in Italia?
Mi rivolgo a voi nel tentativo di trovare risposta ad una condizione che mi tormenta ormai da parecchio tempo, e comincia ad essere insopportabile.
Ad agosto sono partita per gli USA per trascorrere un anno all'università della Pennsylvania: la realtà non ha per nulla soddisfatto le mie alte aspettative: non ho fatto molte amicizie, sento un’enorme mancanza della mia famiglia, della città italiana in cui vivevo, che amavo particolarmente, e dell’Italia in generale.
Inoltre, il mio umore generale è peggiorato drasticamente, portandomi perfino a perdere interesse nel curare il mio aspetto estetico.
Il problema su cui vorrei puntare l’attenzione è proprio questa dilaniante nostalgia dell’Italia e della sua bellezza (la Pennsylvania è uno Stato depressivo, senza alcun tipo di bellezza, ne’ in ambito naturalistico, ne’ artistico o architettonico - di cui l’Italia abbonda copiosamente e che io amo intensamente): ogni giorno, durante momenti random (a lezione, mentre sto mangiando, quando sto guidando, perfino mentre qualcuno mi sta parlando), mi capita di avere flashback dell’Italia e delle cose più disparate, in particolare di momenti di gioia o di luoghi piuttosto a caso: uno scorcio della mia città, una città che ho visitato in passato, un luogo in cui ho trascorso l’infanzia, ricordi di una gita, sentieri in montagna, perfino ricordi di esperienze accadute anni ed anni fa (che spesso pensavo addirittura di aver dimenticato); non mi era mai capitato di provare una nostalgia così forte e disabilitante.
Non importa che attività io stia svolgendo, questi flashback giungeranno inaspettati (è come se rivedessi quei momenti nel retro della mia mente), distraendomi e lasciandomi con un cuore molto pesante e una terribile sensazione di vuoto e tristezza - ho passato innumerevoli notti in lacrime a causa di ciò.
Talvolta, questa nostalgia si aggrava così tanto da lasciarmi in uno stato di depressione per intere settimane, in cui non ho voglia di fare nulla, non ho fame, non voglio assolutamente parlare, e ho una costante sensazione di cuore pesante (mai successo prima d’ora).
Non esagero nel dire che questa situazione mette a repentaglio la mia salute mentale e la mia vita in generale, dato che spesso mi impedisce di svolgere normali mansioni quotidiane, come studiare o stringere rapporti.
Mi chiedo se sia normale provare così tanta nostalgia e dolore per un luogo.
A questo punto le mie preoccupazioni maggiori sono due: la prima puo’ apparire piuttosto scontata, ma ritenete che il mio umore possa migliorare quando questo incubo sarà cessato e io sarò tornata sana e salva nella città che amo con la mia famiglia (tornerò a luglio)?
La seconda domanda, invece, mi lascia molto angosciata: credete che questa dilaniante e incontrastabile nostalgia e i frequenti flashback, che ho provato intensamente ogni singolo giorno per un intero anno, possano eventualmente lasciarmi un segno/un qualche tipo di trauma, anche se sarò tornata in Italia?
[#1]
Gentile utente,
mi dispiace per la nostalgia che sta provando. Comprendo profondamente quanto sia stato difficile per lei lasciare -seppur temporaneamente- il proprio paese, i propri affetti, la propria vita, e tutto quel che ne fa parte per approdare in un altrove sconosciuto.
Anche per questo, oltre al merito e alle capacità che le hanno permesso di fare quest'esperienza, ha dimostrato un grande coraggio!
La sua sensazione di cuore pesante, potrebbe essere descritta come la desolazione di ritrovarsi sola nel mondo, avvertendo la presenza, fatta di immagini e ricordi che la sua mente richiama, di qualcosa assente, e il ritorno del proprio nell'estraneo.
Il proprio non è riconducibile solo ai luoghi e alle persone che hanno fatto parte della sua vita, ma contempla anche suoni, odori, sensazioni familiari, e molto altro che trascende tutto ciò.
Distaccarsi per lei e' così difficile, nonostante, o forse proprio perché ha portato con sé le sue radici, che tuttavia, pur essendo state recise da una realtà tangibile, esistono dentro di lei. Inoltre il suo paese e la vita che in esso ha costruito, seppur ora lontani, sono qualcosa a cui potrà tornare, arricchita di nuove esperienze e momenti vissuti.
Ora potrebbe provare a vivere questi giorni che le restano rendendo questa nostalgia meno opprimente e struggente e cogliendo il dolce che è in essa.
Potrebbe scrivere su quel che ha momentaneamente ed in parte perduto; ciò la aiuterà a ritrovarlo, in un modo diverso.
Potrebbe inoltre provare a scoprire il bello sconosciuto del paese in cui ora vive, frequentando nuovi posti, incontrando persone. Ad esempio può iscriversi in palestra, o a qualche corso, informarsi sulle opportunità presenti nella città; trovare tempo per sé, per fare qualcosa che ama.
Rispetto alle domande poste, non si può prevedere con sicurezza come una persona reagirà rispetto a determinate esperienze. Ognuno di noi reagisce in un modo proprio, in base alla propria personalità, alle proprie risorse, alle zone buie e luminose presenti dentro di sé e a molto altro.
E' probabile che quando tornerà in Italia riacquistera' la gioia e il sorriso. Ma perché aspettare e non provare a farlo ora? Le suggerisco di consultare uno psicologo, anche online, per farsi sostenere in questo momento e mettere in parola i suoi vissuti, riscoprendosi anche alla luce di sconosciute risorse interne che potrebbero aiutarla ad affacciarsi su nuove prospettive e possibilità e recuperare la serenità perduta.
Auguri di cuore.
mi dispiace per la nostalgia che sta provando. Comprendo profondamente quanto sia stato difficile per lei lasciare -seppur temporaneamente- il proprio paese, i propri affetti, la propria vita, e tutto quel che ne fa parte per approdare in un altrove sconosciuto.
Anche per questo, oltre al merito e alle capacità che le hanno permesso di fare quest'esperienza, ha dimostrato un grande coraggio!
La sua sensazione di cuore pesante, potrebbe essere descritta come la desolazione di ritrovarsi sola nel mondo, avvertendo la presenza, fatta di immagini e ricordi che la sua mente richiama, di qualcosa assente, e il ritorno del proprio nell'estraneo.
Il proprio non è riconducibile solo ai luoghi e alle persone che hanno fatto parte della sua vita, ma contempla anche suoni, odori, sensazioni familiari, e molto altro che trascende tutto ciò.
Distaccarsi per lei e' così difficile, nonostante, o forse proprio perché ha portato con sé le sue radici, che tuttavia, pur essendo state recise da una realtà tangibile, esistono dentro di lei. Inoltre il suo paese e la vita che in esso ha costruito, seppur ora lontani, sono qualcosa a cui potrà tornare, arricchita di nuove esperienze e momenti vissuti.
Ora potrebbe provare a vivere questi giorni che le restano rendendo questa nostalgia meno opprimente e struggente e cogliendo il dolce che è in essa.
Potrebbe scrivere su quel che ha momentaneamente ed in parte perduto; ciò la aiuterà a ritrovarlo, in un modo diverso.
Potrebbe inoltre provare a scoprire il bello sconosciuto del paese in cui ora vive, frequentando nuovi posti, incontrando persone. Ad esempio può iscriversi in palestra, o a qualche corso, informarsi sulle opportunità presenti nella città; trovare tempo per sé, per fare qualcosa che ama.
Rispetto alle domande poste, non si può prevedere con sicurezza come una persona reagirà rispetto a determinate esperienze. Ognuno di noi reagisce in un modo proprio, in base alla propria personalità, alle proprie risorse, alle zone buie e luminose presenti dentro di sé e a molto altro.
E' probabile che quando tornerà in Italia riacquistera' la gioia e il sorriso. Ma perché aspettare e non provare a farlo ora? Le suggerisco di consultare uno psicologo, anche online, per farsi sostenere in questo momento e mettere in parola i suoi vissuti, riscoprendosi anche alla luce di sconosciute risorse interne che potrebbero aiutarla ad affacciarsi su nuove prospettive e possibilità e recuperare la serenità perduta.
Auguri di cuore.
Psicologa e Assistente Sociale
www.psicosocialmente.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.2k visite dal 06/02/2024.
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