Lasciare il gatto a casa dei miei

Sto per lasciare la mia casa e, se in precedenza c’era una minima speranza che il mio gatto potesse accompagnarmi, ora non ne esiste più.
Io e il mio gatto siamo molto legati; ha 10 anni e ha tutte le sue abitudini a casa.
È un gatto che a volte ha paura persino della sua ombra.
Sfortunatamente, mia nonna è venuta a mancare.
Aveva un piccolo cane molto legato a lei e, dato che nessuno può prendersene cura, ho deciso di adottarlo.
Conosce me e lasciarlo a casa di mia nonna, visitandolo solo per un paio d’ore al giorno, significherebbe farlo morire di tristezza e solitudine.
Purtroppo, dovrò lasciare la mia gatta dai miei genitori, anche perché sarebbe impossibile far convivere entrambi gli animali nella mia casa, dato che entrambi detestano la presenza di altri animali, essendo cresciuti da soli.
Quando provo a parlarne con qualcuno, sembra quasi che io sia pazzo a dire che mi dispiace non averla più al mio fianco.
Anche mia madre è affezionata al gatto, legalmente è suo, quindi quasi sicuramente sarebbe rimasto a casa con lei, al massimo ci sarebbe stato un minimo di speranza.
Nessuno poteva prendere il cane, mi è venuto spontaneo prenderlo invece di lasciarlo solo 22 ore su 24 per farlo morire di solitudine, ma separarmi dal mio gatto è molto doloroso
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentile utente,

sulla base di considerazioni razionali Lei ha individuato la soluzione attuale come la migliore possibile, se non l'unica: "Nessuno poteva prendere il cane, mi è venuto spontaneo prenderlo invece di lasciarlo solo.."
Eppure soffre: ".. separarmi dal mio gatto è molto doloroso..".

Ragione e sentimenti non sempre vanno d'accordo; decisioni ragionevoli sono talvolta accompagnate dalla tristezza, o addirittura dalla sofferenza.

Tuttavia vorrei aggiungere una ulteriore considerazione.
In un consulto di qualche anno fa Lei ci parlava - con parole simili - di una sofferenza simile; era agli sgoccioli della relazione con la sua ragazza (non sappiamo come poi si sia evoluta la questione).
Ci chiediamo dunque se, rispetto agli 'allontanamenti' dai suoi affetti, Lei presenti un ambito di fragilità.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/