Perché questa scelta mi fa soffrire tanto?
Buongiorno,
É La prima volta che scrivo.
Premetto che, negli ultimi due anni, ho più volte iniziato dei percorsi psicologici proprio perché cercare di uscire dall’abisso in cui mi ritrovo.
Due anni in cui pian piano mi sono spenta, snaturata; due anni da quando non sono più quella che ero: pura, leggera.
Ho 32 anni; sposata da 6 con la persona con chi stavo da 11 anni.
Una persona fantastica: buono, generoso, divertente, romantico e amabile; io sono molto ambiziosa, ho studiato e studio perché vorrei raggiungere degli obiettivi e lui mi ha SEMPRE sostenuta nonostante lui sia una persona più semplice (famiglia/figli e moglie da amare).
Non mi è mai mancato nulla accanto a lui: mi sono sempre sentita al sicuro, protetta, amata, sostenuta; se non il sesso: ecco questa è la cosa che non c’è quasi mai stata.
Ma non è mai stata molto importante, compensando con tutto il resto.
Tuttavia due anni fa ho incontrato una persona: vicina al mio mondo ma con un modo di amare molto diverso: è una persona più pratica, meno romantica ma che da comunque prendersi cura delle persone a cui tiene.
Frequentavo questo ragazzo per lavoro ma poi la situazione mi è sfuggita di mano: È iniziata praticamente una storia e tante volte ho pensato e provato a fermarmi ma non ci sono riuscita.
Tante volte mi sono detta: ma perché se a casa ho tutto?
Eppure non ci sono riuscita.
Quindi il sentimento è cresciuto.
se ci penso razionalmente so che mi mancherebbe in tante cose il mio compagno ma, allo stesso tempo, non riesco a chiudere con questa persona.
Ci siamo legati tanto anche se a volte mi manca quella spontaneità che sento con il mio compagno.
Da qui il mio abisso: il mio non essere più pura come lo sono sempre stata.
Leale.
Il mio allontanamento dal mio compagno e la mia domanda: sono al punto in cui devo prendere una decisione, non so quale direzione prendere.
Non riesco a capire perché se penso che la scelta giusta sia quella di chiudere con il mio compagno per tutto quello che ho fatto e per quanto mi sento distante da quella me di allora, mi fa soffrire così tanto questa cosa.
Quando il mio compagno mi ha detto di volersi separare un lato di me sa essere la cosa giusta perchè a tratti è come un fratello (dopo tanti anni è normale mi dico e dicono) l’altro lato sprofonda in una crisi di pianto e depressione.
Da un lato vorrei trovare il coraggio di fare il salto, dall’altro so cosa perdo ed ho una paura incontrollata di pentirmene per tutta la vita.
Non riesco a prendere una decisione ma devo.
Troppa sofferenza, troppe lacrime, troppa tristezza.
Grazie di cuore a chi mi dedicherà del tempo.
É La prima volta che scrivo.
Premetto che, negli ultimi due anni, ho più volte iniziato dei percorsi psicologici proprio perché cercare di uscire dall’abisso in cui mi ritrovo.
Due anni in cui pian piano mi sono spenta, snaturata; due anni da quando non sono più quella che ero: pura, leggera.
Ho 32 anni; sposata da 6 con la persona con chi stavo da 11 anni.
Una persona fantastica: buono, generoso, divertente, romantico e amabile; io sono molto ambiziosa, ho studiato e studio perché vorrei raggiungere degli obiettivi e lui mi ha SEMPRE sostenuta nonostante lui sia una persona più semplice (famiglia/figli e moglie da amare).
Non mi è mai mancato nulla accanto a lui: mi sono sempre sentita al sicuro, protetta, amata, sostenuta; se non il sesso: ecco questa è la cosa che non c’è quasi mai stata.
Ma non è mai stata molto importante, compensando con tutto il resto.
Tuttavia due anni fa ho incontrato una persona: vicina al mio mondo ma con un modo di amare molto diverso: è una persona più pratica, meno romantica ma che da comunque prendersi cura delle persone a cui tiene.
Frequentavo questo ragazzo per lavoro ma poi la situazione mi è sfuggita di mano: È iniziata praticamente una storia e tante volte ho pensato e provato a fermarmi ma non ci sono riuscita.
Tante volte mi sono detta: ma perché se a casa ho tutto?
Eppure non ci sono riuscita.
Quindi il sentimento è cresciuto.
se ci penso razionalmente so che mi mancherebbe in tante cose il mio compagno ma, allo stesso tempo, non riesco a chiudere con questa persona.
Ci siamo legati tanto anche se a volte mi manca quella spontaneità che sento con il mio compagno.
Da qui il mio abisso: il mio non essere più pura come lo sono sempre stata.
Leale.
Il mio allontanamento dal mio compagno e la mia domanda: sono al punto in cui devo prendere una decisione, non so quale direzione prendere.
Non riesco a capire perché se penso che la scelta giusta sia quella di chiudere con il mio compagno per tutto quello che ho fatto e per quanto mi sento distante da quella me di allora, mi fa soffrire così tanto questa cosa.
Quando il mio compagno mi ha detto di volersi separare un lato di me sa essere la cosa giusta perchè a tratti è come un fratello (dopo tanti anni è normale mi dico e dicono) l’altro lato sprofonda in una crisi di pianto e depressione.
Da un lato vorrei trovare il coraggio di fare il salto, dall’altro so cosa perdo ed ho una paura incontrollata di pentirmene per tutta la vita.
Non riesco a prendere una decisione ma devo.
Troppa sofferenza, troppe lacrime, troppa tristezza.
Grazie di cuore a chi mi dedicherà del tempo.
[#1]
Gent.ma utente,
Grazie per averci fatto partecipi della sua storia. Ho letto con attenzione quanto scrive.
Personalmente lavorerei molto sulla motivazione che da due anni ad oggi l' hanno snaturata e spenta. Lei dice di non sentirsi più leggera e pura.
Secondo me ha già scelto la strada da intraprendere e sta cercando qualcuno che la assicuri in ciò.
Il suo vissuto in questi due anni probabilmente è stato caratterizzato da incertezza e confusione. La sua mente è invasa da mille pensieri del tipo: Lo faccio? Non lo faccio? E dopo come faro? Resterò da sola? In queste situazioni si avverte uno stato di intensa paura in quanto perdere il partner evoca sentimenti di perdita di sicurezza, di punti di riferimento. Certo è che chi si pone davanti all’ipotesi di separarsi sono le coppie che da tempo vivono un periodo di vita non del tutto soddisfacente, spesso costellato da litigi, incomprensioni, allontanamento emotivo dal partner e, quindi, sono in qualche modo attratte dall’idea di potere avere una seconda possibilità.
All' inizio del suo racconto ha riportato di essersi rivolta più volte a dei colleghi. Bene, poi cosa è successo? Come mai ha deciso di smettere? Un sostegno psicologico è importante in questo caso in quanto permette di aumentare l' autostima e la fiducia in sé stessi.
Saluti
Grazie per averci fatto partecipi della sua storia. Ho letto con attenzione quanto scrive.
Personalmente lavorerei molto sulla motivazione che da due anni ad oggi l' hanno snaturata e spenta. Lei dice di non sentirsi più leggera e pura.
Secondo me ha già scelto la strada da intraprendere e sta cercando qualcuno che la assicuri in ciò.
Il suo vissuto in questi due anni probabilmente è stato caratterizzato da incertezza e confusione. La sua mente è invasa da mille pensieri del tipo: Lo faccio? Non lo faccio? E dopo come faro? Resterò da sola? In queste situazioni si avverte uno stato di intensa paura in quanto perdere il partner evoca sentimenti di perdita di sicurezza, di punti di riferimento. Certo è che chi si pone davanti all’ipotesi di separarsi sono le coppie che da tempo vivono un periodo di vita non del tutto soddisfacente, spesso costellato da litigi, incomprensioni, allontanamento emotivo dal partner e, quindi, sono in qualche modo attratte dall’idea di potere avere una seconda possibilità.
All' inizio del suo racconto ha riportato di essersi rivolta più volte a dei colleghi. Bene, poi cosa è successo? Come mai ha deciso di smettere? Un sostegno psicologico è importante in questo caso in quanto permette di aumentare l' autostima e la fiducia in sé stessi.
Saluti
Dr. Michele Loia
Psicologo
micheleloia@aol.com
[#2]
Utente
Gentile dottore; voglio ringraziarla per avermi letta e risposta.
La cosa strana sa qual è ? Che io ed il mio compagno non litigavamo, eravamo felici: mi ha sempre dato tutto ma, ad un certo punto, ed esattamente da quando ho iniziato a lavorare, è come se avessi deciso di distruggere tutto. Così; senza un reale motivo.
Ancora oggi mi chiedo perché e tanti, compreso lui, mi rivolgono la stessa domanda. Ma non so trovare una risposta perché non la conosco.
Quello che oggi più tutto non mi fa fare il salto è solo una cosa: un senso di colpa infinito per il mio compagno perché non gli (e mi) ho dato un’altra possibilità; senso di colpa perché so quanto sta soffrendo; perché non posso stargli vicino; perché lui mi ha fatto tutto il suo amore tutti i giorni ed io gli ho voltato le spalle. Perché ci tengo a lui dal profondo del mio cuore.
Nonostante tutto ciò, non riesco a tornare in me perché non c’è nulla da sistemare in realtà: è come la gente che muore di infarto; così, di colpo.
Eppure non faccio il passo definitivo.
Rispondo alla sua ultima domanda: sto continuando il percorso ma non sono riuscita a fare un’ evoluzione.
La cosa strana sa qual è ? Che io ed il mio compagno non litigavamo, eravamo felici: mi ha sempre dato tutto ma, ad un certo punto, ed esattamente da quando ho iniziato a lavorare, è come se avessi deciso di distruggere tutto. Così; senza un reale motivo.
Ancora oggi mi chiedo perché e tanti, compreso lui, mi rivolgono la stessa domanda. Ma non so trovare una risposta perché non la conosco.
Quello che oggi più tutto non mi fa fare il salto è solo una cosa: un senso di colpa infinito per il mio compagno perché non gli (e mi) ho dato un’altra possibilità; senso di colpa perché so quanto sta soffrendo; perché non posso stargli vicino; perché lui mi ha fatto tutto il suo amore tutti i giorni ed io gli ho voltato le spalle. Perché ci tengo a lui dal profondo del mio cuore.
Nonostante tutto ciò, non riesco a tornare in me perché non c’è nulla da sistemare in realtà: è come la gente che muore di infarto; così, di colpo.
Eppure non faccio il passo definitivo.
Rispondo alla sua ultima domanda: sto continuando il percorso ma non sono riuscita a fare un’ evoluzione.
[#3]
Quindi qualcosa è cambiato in lei dal momento che ha iniziato a lavorare ed avere una indipendenza economica?
Probabilmente aveva bisogno di un amore diverso, fatto di altre emozioni e scoperte.
I sensi di colpa di originano nel passato di ognuno di noi. L’esperienza della colpa si acquisisce con il tempo e nasce dalla consapevolezza di aver fatto qualcosa di sbagliato rispetto ai propri canoni morali determinati dal contesto sociale e culturale in cui ci si trova.
Leggo con piacere che sta continuando il percorso di sostegno psicologico. Bene continui su questa strada che sicuramente porterà ottimi risultati.
Mi tenga aggiornato
Saluti
Probabilmente aveva bisogno di un amore diverso, fatto di altre emozioni e scoperte.
I sensi di colpa di originano nel passato di ognuno di noi. L’esperienza della colpa si acquisisce con il tempo e nasce dalla consapevolezza di aver fatto qualcosa di sbagliato rispetto ai propri canoni morali determinati dal contesto sociale e culturale in cui ci si trova.
Leggo con piacere che sta continuando il percorso di sostegno psicologico. Bene continui su questa strada che sicuramente porterà ottimi risultati.
Mi tenga aggiornato
Saluti
Dr. Michele Loia
Psicologo
micheleloia@aol.com
[#4]
Utente
Gentile Dottore,
Le rispondo adesso. Io sono cambiata da quando ho iniziato a lavorare e da quando mi sono avvicinata questa persona. Piano piano, giorno dopo giorno, è morta quella me leggera. Adesso non so più chi sono, cosa voglio, cosa devo fare.
Mi sono allontanata da tutti.
Adesso Sono al bivio e devo decidere; il mio compagno mi ha messo di fronte ad un scelta: o dentro o fuori.
Se solo potessi dimostrargli quanto tengo a lui!! Vorrei rimanergli accanto ed affrontare insieme questa fase; Vorrei con tutta me stessa cancellare tutto e ritornare a due anni fa. Non so dove sto andando e c’è una parte di me che sa che mi pentirò di questa scelta perché è impossibile trovare una persona che ti guarda con gli stessi occhi dopo così tanti anni.
Poi penso a quello che vorrei nel lungo termine nella mia vita: una famiglia, un cane, una persona da amare e che mi ama; tutte cose che ho già ma che sto scegliendo di lasciare. Penso anche che, probabilmente, se rincontrassi il mio compagno tra un anno o due mi innamorerei di lui perché fondamentalmente ha tutte le qualità che cerco in una persona.
Ho paura, tanta paura: paura di non farcela senza il mio compagno, paura di pentirmene, paura di distruggerlo.
Eppure non riesco o non voglio rimanere qui dove ho tutto.
Ho bisogno di trovare il coraggio.
Ho bisogno di trovare me stessa .
Le rispondo adesso. Io sono cambiata da quando ho iniziato a lavorare e da quando mi sono avvicinata questa persona. Piano piano, giorno dopo giorno, è morta quella me leggera. Adesso non so più chi sono, cosa voglio, cosa devo fare.
Mi sono allontanata da tutti.
Adesso Sono al bivio e devo decidere; il mio compagno mi ha messo di fronte ad un scelta: o dentro o fuori.
Se solo potessi dimostrargli quanto tengo a lui!! Vorrei rimanergli accanto ed affrontare insieme questa fase; Vorrei con tutta me stessa cancellare tutto e ritornare a due anni fa. Non so dove sto andando e c’è una parte di me che sa che mi pentirò di questa scelta perché è impossibile trovare una persona che ti guarda con gli stessi occhi dopo così tanti anni.
Poi penso a quello che vorrei nel lungo termine nella mia vita: una famiglia, un cane, una persona da amare e che mi ama; tutte cose che ho già ma che sto scegliendo di lasciare. Penso anche che, probabilmente, se rincontrassi il mio compagno tra un anno o due mi innamorerei di lui perché fondamentalmente ha tutte le qualità che cerco in una persona.
Ho paura, tanta paura: paura di non farcela senza il mio compagno, paura di pentirmene, paura di distruggerlo.
Eppure non riesco o non voglio rimanere qui dove ho tutto.
Ho bisogno di trovare il coraggio.
Ho bisogno di trovare me stessa .
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 688 visite dal 03/02/2024.
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