Senso di insoddisfazione e tristezza

Buongiorno,
sono una donna di quasi 40 anni, vivo a Milano da 10 anni, ho un lavoro che mi soddisfa, un compagno con cui sto bene da 8 anni e una bimba meravigliosa di 2 anni che è la mia gioia.
E quindi?
E quindi, non sono felice.
Nè io nè il mio compagno siamo di Milano, ma prima del covid amavamo quello che la città ci offriva, teatri, cinema, concerti, uscite e amici e facevamo tante cose e tanti viaggi.
Poi post covid tante amicizie si sono perse, sono cambiate le dinamiche e la nascita della bimba ha ovviamente limitato la possibilità di fare tutto quello che facevamo prima, avendo anche i nonni lontani.
Con lei comunque facciamo tante cose, gite, musei, viaggi, è una bimba meravigliosa e buona che ama scoprire il mondo e noi con lei, ma siamo molto spesso noi 3 e questo ci fa sentire molto soli.
Stiamo cercando di ampliare le amicizie, anche magari con genitori dei compagni di nido di nostra figlia, ma è come se non riuscissimo più ad aprirci del tutto e ci troviamo spesso a rimuginare sul passato e a pensare quanto Milano ci stia stretta.


Una soluzione non la troviamo, ognuno dei due valuterebbe di tornare al proprio paese di origine, ma nessuno dei due è convinto di seguire l'altro...io soprattutto sono figlia unica e i miei genitori, sebbene molto dinamici tant'è che spesso vengono a Milano a trovarci e tenerci la bimba (che adora i suoi nonni), sono anziani e mi sento male all'idea di spostarmi a vivere a 3 o 4 ore di auto da loro.


Stiamo cercando anche di ritagliarci spazi per noi, io vado in palestra, qualche serata con baby sitter o nonni in aiuto, ma io mi sento sola e triste e anche la coppia ne sta risentendo.
E mi sento molto in colpa a lasciare mia figlia tante ore al nido e farle frequentare così poco i nonni che credo siano una fonte inestimabile di affetto e gioia per lei.
Non riesco a capire se scappare da Milano e tornare dai miei (cosa he sto valutando, io potrei lavorare in smart, il mio compagno dovrebbe stare 2 notti a Milano e il resto stare al paese dei miei) possa essere una soluzione oppure significherebbe scappare da un posto portandomi dietro i miei problemi e soprattutto rompere la quotidianità di coppia, dovendo stare separati qualche notte a settimana.


Insomma, scusate la lunghezza, forse più che una domanda questo è uno sfogo.
Ho anche iniziato una terapia con una psicologa, ma il suo approccio sistemico relazionale non mi ha convinta, non siamo entrate in empatia (altro tema: quanto è difficile trovare uno psicologo con cui ci sia affinità), forse dovrei riprovarci?
Avete qualche consiglio?


Grazie mille
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

spesso problemi di questo tipo non si risolvono con un trasloco, ma bisognerebbe capire che cosa ha innescato tutto ciò.

E' vero il covid ha in parte cambiato le nostre abitudini, il modo di guardare il mondo, ma forse qui c'è qualcosa di più. La nascita della bimba, per quanto sia un evento molto lieto, ha inevitabilmente contribuito a cambiare ulteriormente alcuni equilibri.

Io credo che potrebbe fare luce su questo disagio, in modo da poter comprendere e risolvere.

E se non si trova bene con la Collega, può sempre dirlo e discuterne con lei.

Cordiali saluti,
Angela Pileci

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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