Problemi con la mia relazione
Salve a tutti, sono una ragazza di 20 anni e sono fidanzata con un mio coetaneo da 2 anni e mezzo.
La relazione sembrava andare bene, fino a quando da un po’ di mesi a questa parte ho iniziato improvvisamente a sentirmi depressa.
Ho attribuito questi problemi alla crescita, alla paura di fare i primi passi da adulta, e allo stress dell’università quindi non gli ho
dato molto peso e ho continuato tranquillamente la mia relazione.
Tuttavia ultimamente (periodo di stress), questi problemi sono di nuovo venuti a galla.
nonostante mi trovi bene con lui, noto due cose completamente discordanti tra di loro.
Ho bisogno del mio ragazzo per sentirmi al sicuro, per stare tranquilla, quando ho bisogno di un consiglio o di parlare cerco sempre a lui, sono arrivata a preferire le uscite con lui a quelle con le amiche perché (soffrendo anche di ansia) lui è il mio porto sicuro, e quando sto con lui le mie ansie si calmano.
Tuttavia, mi sto rendendo conto che il 90% dei suoi comportamenti mi danno sui nervi, qualsiasi cosa fa mi fa innervosire e sto notando che mi arrabbio con lui per qualunque cosa, quindi ci troviamo a litigare anche l’unico giorno della settimana che possiamo vederci.
Io lo amo, lui è il mio porto sicuro, ma mi rendo conto che sto diventando troppo dipendente dalla relazione, cosa che ho paura succeda anche a lui.
Nonostante litighiamo tutti i giorni, non vuole mai prendere una pausa, e la mia paura è che il suo non sia amore ma dipendenza affettiva.
Nonostante sono innamorata e sto bene con lui, la mia relazione mi da un senso di tristezza e non riesco bene a capire perché.
Ora abbiamo preso una pausa per concederci un po’ di tempo, e mi rendo conto di quanto io mi senta triste.
Non capisco se sono innamorata o se sono dipendente (specifico che nonostante mi trovi meglio ad uscire con lui, soprattutto abitando a mezz’ora di distanza, ognuno ha le proprie compagnie e cose da fare durante la settimana).
non capisco perché lo stare nella relazione mi provochi ansie e paure anziché felicità (precedentemente ho scritto che mi danno fastidio molti suoi comportamenti, quando in realtà credo di essere io esagerata)
ps.
sono una studentessa di psicologia al secondo anno, mi rattrista molto conoscere le dinamiche ma non riuscire a trovare una risposta
La relazione sembrava andare bene, fino a quando da un po’ di mesi a questa parte ho iniziato improvvisamente a sentirmi depressa.
Ho attribuito questi problemi alla crescita, alla paura di fare i primi passi da adulta, e allo stress dell’università quindi non gli ho
dato molto peso e ho continuato tranquillamente la mia relazione.
Tuttavia ultimamente (periodo di stress), questi problemi sono di nuovo venuti a galla.
nonostante mi trovi bene con lui, noto due cose completamente discordanti tra di loro.
Ho bisogno del mio ragazzo per sentirmi al sicuro, per stare tranquilla, quando ho bisogno di un consiglio o di parlare cerco sempre a lui, sono arrivata a preferire le uscite con lui a quelle con le amiche perché (soffrendo anche di ansia) lui è il mio porto sicuro, e quando sto con lui le mie ansie si calmano.
Tuttavia, mi sto rendendo conto che il 90% dei suoi comportamenti mi danno sui nervi, qualsiasi cosa fa mi fa innervosire e sto notando che mi arrabbio con lui per qualunque cosa, quindi ci troviamo a litigare anche l’unico giorno della settimana che possiamo vederci.
Io lo amo, lui è il mio porto sicuro, ma mi rendo conto che sto diventando troppo dipendente dalla relazione, cosa che ho paura succeda anche a lui.
Nonostante litighiamo tutti i giorni, non vuole mai prendere una pausa, e la mia paura è che il suo non sia amore ma dipendenza affettiva.
Nonostante sono innamorata e sto bene con lui, la mia relazione mi da un senso di tristezza e non riesco bene a capire perché.
Ora abbiamo preso una pausa per concederci un po’ di tempo, e mi rendo conto di quanto io mi senta triste.
Non capisco se sono innamorata o se sono dipendente (specifico che nonostante mi trovi meglio ad uscire con lui, soprattutto abitando a mezz’ora di distanza, ognuno ha le proprie compagnie e cose da fare durante la settimana).
non capisco perché lo stare nella relazione mi provochi ansie e paure anziché felicità (precedentemente ho scritto che mi danno fastidio molti suoi comportamenti, quando in realtà credo di essere io esagerata)
ps.
sono una studentessa di psicologia al secondo anno, mi rattrista molto conoscere le dinamiche ma non riuscire a trovare una risposta
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Buongiorno, futura collega!
Inizio rispondendo dalla fine della sua domanda. Forse lei ancora non lo sa, ma per gli psicologi (soprattutto per chi si specializza poi in psicoterapia a orientamento psicoanalitico, ma non solo) è caldamente raccomandato fare un percorso di cura personale. Spesso le scuole di orientamento psicoanalitico prevedono anche l'analisi personale obbligatoria.
Questo per dirle che:
1) il suo "non riuscire a trovare una risposta" per i suo malessere personale è del tutto naturale e riguarda tutti noi;
2) potrebbe approfittare di questo momento per iniziare un percorso di psicoterapia. Le dirò che io stessa, per delle difficoltà personali, iniziai l'analisi proprio al mio secondo anno di laurea triennale e lo rifarei, perché mi ha aiutato molto anche nel lavoro con i pazienti.
Lei - consapevole di correre il rischio di invischiarsi in una relazione ""disfunzionale"" e di cedere alla dipendeza affettiva - ha dei forti dubbi sul benessere che ricava da questa situazione. Consideri che, piaccia o meno, l'amore comporta sempre una certa dose di dipendenza. "non vivo più senza te", "non te ne andare", "e ti vengo a cercare" ecc ecc sono delle celebri frasi di alcune canzoni che descrivono bene come l'amore sia anche necessità della presenza dell'altro. La sua questione diventa però un po' più complessa perché lei sta riponendo (solo) nelle mani di questo ragazzo la facoltà di farla stare bene, e lui anche si presta bene al ruolo di "porto sicuro". Tutto questo le genera dei contrasti più o meno consci che la portano a non tollerare questo paziente - ma forse poco reattivo - ragazzo. La soluzione migliore - tornando al punto 2 della risposta precedente - è cercare altrove una soluzione per gestire i suoi sintomi, senza che ne risentano le sue relazioni personali attualie future.
Un carissimo saluto, se ha ancora bisogno ci trova qui
Inizio rispondendo dalla fine della sua domanda. Forse lei ancora non lo sa, ma per gli psicologi (soprattutto per chi si specializza poi in psicoterapia a orientamento psicoanalitico, ma non solo) è caldamente raccomandato fare un percorso di cura personale. Spesso le scuole di orientamento psicoanalitico prevedono anche l'analisi personale obbligatoria.
Questo per dirle che:
1) il suo "non riuscire a trovare una risposta" per i suo malessere personale è del tutto naturale e riguarda tutti noi;
2) potrebbe approfittare di questo momento per iniziare un percorso di psicoterapia. Le dirò che io stessa, per delle difficoltà personali, iniziai l'analisi proprio al mio secondo anno di laurea triennale e lo rifarei, perché mi ha aiutato molto anche nel lavoro con i pazienti.
Lei - consapevole di correre il rischio di invischiarsi in una relazione ""disfunzionale"" e di cedere alla dipendeza affettiva - ha dei forti dubbi sul benessere che ricava da questa situazione. Consideri che, piaccia o meno, l'amore comporta sempre una certa dose di dipendenza. "non vivo più senza te", "non te ne andare", "e ti vengo a cercare" ecc ecc sono delle celebri frasi di alcune canzoni che descrivono bene come l'amore sia anche necessità della presenza dell'altro. La sua questione diventa però un po' più complessa perché lei sta riponendo (solo) nelle mani di questo ragazzo la facoltà di farla stare bene, e lui anche si presta bene al ruolo di "porto sicuro". Tutto questo le genera dei contrasti più o meno consci che la portano a non tollerare questo paziente - ma forse poco reattivo - ragazzo. La soluzione migliore - tornando al punto 2 della risposta precedente - è cercare altrove una soluzione per gestire i suoi sintomi, senza che ne risentano le sue relazioni personali attualie future.
Un carissimo saluto, se ha ancora bisogno ci trova qui
Dott.ssa Susanna Mattoccia
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 622 visite dal 21/01/2024.
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