Delucidazioni su percorso psicologico
Gentilissimi dottori, sono una signora di 51 anni e visto che in passato mi avete aiutato ho deciso di rivolgermi nuovamente a voi, non per avere una diagnosi, ma un parere.
Vi spiego brevemente.
Qualche anno fa intrapresi in contemporanea ad una cura farmacologica un percorso di psicoterapia breve strategica in quanto solo il farmaco Seropram non mi faceva stare completamente bene.
Quando alla mia bambina diagnosticarono il diabete, insorse in me una forte paura della morte, un disturbo ossessivo compulsivo in cui mi ripetevo in continuazione che un giorno moriremo.
Dopo qualche seduta circa 7 di terapia finalmente grazie a degli esercizi stetti meglio e quel pensiero non arrivò più.
Sono stata bene circa 7 anni, poi vari lutti che ho subito, la crescita di mia figlia, la sua indipendenza, la menopausa mi avevano riportato un po nel baratro.
Decisi cosi di ritornare dalla psicoterapeuta che mi aveva aiutata in passato, ma sinceramente non mi dava quelle rispostedi cui avevo bisogno... Insomma il tutto rimaneva li... Appena arrivava il pensiero dovevo bloccarlo e stop.
Cmq lei diceva che io non avevo piu paura della morte.
Dopo averci pensato decisi di intraprendere un percorso da una psicologa da cui sto andando tuttora da settembre Abbiamo fatto circa 10 sedute.
Tra l'altro lei sta studiando per diventare psicoterapeuta sistemico relazionale.
Le ho parlato subito del mio pensiero, della paura della morte e lei mi ha detto che io non ho paura della morte ma ho preso consapevolezza che è un evento ineluttabile infatti mi dicevo " Si deve morire, oppure BISOGNA MORIRE!
Ad oggi devo dire di stare bene, quel pensiero non arriva quasi piu però se sento notizie di persone morte di malattie o altro mi prende una grande malinconia che poi naturalmente passa perchè ho tante cose a ui pensare
C'è però una cosa che non ho chiaro in questo percorso.
Della mia paura o di quello che è ne abbiamo parlato pochissimo forse la prima e la seconda seduta, poi lei ha iniziato a scavare tra virgolette sulla mia famiglia, sul rapporto che avevo con i miei genitori, su come era fatta mia madre, mio padre, sui loro genitori... Mi ha fatto fare anche un genogramma... Non capisco tutto questo a cosa può servire sinceramente al di la del fatto che lei piu di 8 incontri non potrebbe nemmeno farli... Forse dovrei riportarla sul problema che mi ha portato da lei o ciò che trattiamo c'entra con quel mio problema cioè la paura della morte, la mia non accettazione della morte come parte della vita... Ditemi cosa ne pensate Grazie grazie grazie
PS Ho dimenticato di dirvi che tra l'altro le ultime 2 volte non avevo nemmeno voglia di andare: )
Vi spiego brevemente.
Qualche anno fa intrapresi in contemporanea ad una cura farmacologica un percorso di psicoterapia breve strategica in quanto solo il farmaco Seropram non mi faceva stare completamente bene.
Quando alla mia bambina diagnosticarono il diabete, insorse in me una forte paura della morte, un disturbo ossessivo compulsivo in cui mi ripetevo in continuazione che un giorno moriremo.
Dopo qualche seduta circa 7 di terapia finalmente grazie a degli esercizi stetti meglio e quel pensiero non arrivò più.
Sono stata bene circa 7 anni, poi vari lutti che ho subito, la crescita di mia figlia, la sua indipendenza, la menopausa mi avevano riportato un po nel baratro.
Decisi cosi di ritornare dalla psicoterapeuta che mi aveva aiutata in passato, ma sinceramente non mi dava quelle rispostedi cui avevo bisogno... Insomma il tutto rimaneva li... Appena arrivava il pensiero dovevo bloccarlo e stop.
Cmq lei diceva che io non avevo piu paura della morte.
Dopo averci pensato decisi di intraprendere un percorso da una psicologa da cui sto andando tuttora da settembre Abbiamo fatto circa 10 sedute.
Tra l'altro lei sta studiando per diventare psicoterapeuta sistemico relazionale.
Le ho parlato subito del mio pensiero, della paura della morte e lei mi ha detto che io non ho paura della morte ma ho preso consapevolezza che è un evento ineluttabile infatti mi dicevo " Si deve morire, oppure BISOGNA MORIRE!
Ad oggi devo dire di stare bene, quel pensiero non arriva quasi piu però se sento notizie di persone morte di malattie o altro mi prende una grande malinconia che poi naturalmente passa perchè ho tante cose a ui pensare
C'è però una cosa che non ho chiaro in questo percorso.
Della mia paura o di quello che è ne abbiamo parlato pochissimo forse la prima e la seconda seduta, poi lei ha iniziato a scavare tra virgolette sulla mia famiglia, sul rapporto che avevo con i miei genitori, su come era fatta mia madre, mio padre, sui loro genitori... Mi ha fatto fare anche un genogramma... Non capisco tutto questo a cosa può servire sinceramente al di la del fatto che lei piu di 8 incontri non potrebbe nemmeno farli... Forse dovrei riportarla sul problema che mi ha portato da lei o ciò che trattiamo c'entra con quel mio problema cioè la paura della morte, la mia non accettazione della morte come parte della vita... Ditemi cosa ne pensate Grazie grazie grazie
PS Ho dimenticato di dirvi che tra l'altro le ultime 2 volte non avevo nemmeno voglia di andare: )
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Gentile Signora,
i percorsi psicologici possono essere compresi solo all'interno del rapporto psicologo-paziente.
Se ha dubbi sull'efficacia del lavoro della collega, ha tutto il diritto di comunicarlo in seduta.
Posso ipotizzare quanto segue. Proprio come me, la sua psicologa è una specializzanda in psicoterapia e questo potrebbe comportare per lei un'aderenza maggiore al modello teorico di riferimento e la tendenza a proporre esercizi e strategie apprese. Per alcuni pazienti questo risulta essere molto funzionale, altri invece preferiscono sedute più "spontanee". Parli con la collega e riferisca le sue perplessità, la psicoterapia è un processo che si costruisce insieme.
i percorsi psicologici possono essere compresi solo all'interno del rapporto psicologo-paziente.
Se ha dubbi sull'efficacia del lavoro della collega, ha tutto il diritto di comunicarlo in seduta.
Posso ipotizzare quanto segue. Proprio come me, la sua psicologa è una specializzanda in psicoterapia e questo potrebbe comportare per lei un'aderenza maggiore al modello teorico di riferimento e la tendenza a proporre esercizi e strategie apprese. Per alcuni pazienti questo risulta essere molto funzionale, altri invece preferiscono sedute più "spontanee". Parli con la collega e riferisca le sue perplessità, la psicoterapia è un processo che si costruisce insieme.
Dott.ssa Susanna Mattoccia
[#2]
Volevo inoltre ritornare su questo limite delle 8 sedute di cui lei ci parla. Non esiste alcun numero massimo prestabilito di incontri con uno psicologo. Ogni psicologo può invece fissare un numero idoneo di colloqui conoscitivi per valutare la possibilità di iniziare un percorso insieme.
Dott.ssa Susanna Mattoccia
[#3]
Utente
Gentilissima dottoressa la ringrazio davvero delle delucidazioni :) Sinceramente questa psicologa la conosco da tanti anni e pensi che lei prima faceva la farmacista ( l'ho conosciuta cosi) poi si è laureata in psicologia e appena me l'ha detto non ho esistato un attimo ad andare da lei . Solo che arrivata a 10 sedute ho delle perplessita del perchè non rimanga ancorata al problema per cui sono andata invece di andare a toccare anche lati del mio carattere che sinceramene non mi fanno soffrire.
Sono andata li perchè vorrei iniziare ad accettare l'idea della morte ( del resto come fanno tutti) e avere quegli strumenti per risolvere e affrontare quel problema Cosa ne pensa?
Sono andata li perchè vorrei iniziare ad accettare l'idea della morte ( del resto come fanno tutti) e avere quegli strumenti per risolvere e affrontare quel problema Cosa ne pensa?
[#4]
Buongiorno signora. Lei è abituata alle tecniche di psicoterapia strategica molto più focalizzate sul problema. La sistemico-relazionale ha invece dei presupposti diversi: si vede il paziente (e il suo sintomo) come un prodotto del sistema relazionale e delle dinamiche in cui è inserito, dunque da lì si parte per orientare la cura.
Il presupposto però rimane sempre l'alleanza terapeutica. Lei ripone fiducia nella collega? Il lavoro insieme ha preso una buona direzione? Comunichi i suoi dubbi alla psicologa senza alcun timore!
Sono andata li perchè vorrei iniziare ad accettare l'idea della morte ( del resto come fanno tutti) e avere quegli strumenti per risolvere e affrontare quel problema Cosa ne pensa?
Penso che dovrebbe lavorare prima per definire meglio il suo sintomo. Ho letto da alcuni suoi consulti precedenti che ha qualche resistenza ad assumere farmaci o sottoporsi ad anestesia (se ricordo bene). Quanto la sua paura della morte può essere legata alla paura di perdere il controllo? Le lascio questo spunto di riflessione.
Parli con la collega e sia sincera, mi raccomando :)
Il presupposto però rimane sempre l'alleanza terapeutica. Lei ripone fiducia nella collega? Il lavoro insieme ha preso una buona direzione? Comunichi i suoi dubbi alla psicologa senza alcun timore!
Sono andata li perchè vorrei iniziare ad accettare l'idea della morte ( del resto come fanno tutti) e avere quegli strumenti per risolvere e affrontare quel problema Cosa ne pensa?
Penso che dovrebbe lavorare prima per definire meglio il suo sintomo. Ho letto da alcuni suoi consulti precedenti che ha qualche resistenza ad assumere farmaci o sottoporsi ad anestesia (se ricordo bene). Quanto la sua paura della morte può essere legata alla paura di perdere il controllo? Le lascio questo spunto di riflessione.
Parli con la collega e sia sincera, mi raccomando :)
Dott.ssa Susanna Mattoccia
[#5]
Utente
Penso che dovrebbe lavorare prima per definire meglio il suo sintomo.
La psicologa mi ha detto che la mia non è paura della morte , ma il dirmi delle volte " anche in momenti in cui sono tranquilla " Certo Bisogna morire" oppure " Si deve morire" è come io avessi preso questa consapevolezza, cioè un dato di fatto.
Ho letto da alcuni suoi consulti precedenti che ha qualche resistenza ad assumere farmaci o sottoporsi ad anestesia (se ricordo bene).
Dottoressa il problema delle anestesie e della paura di assumere farmaci l'ho superato grazie alla terapia breve strategica.
Ho pienamente fiducia nella mia psicologa, però forse vorrei la perfezione, pensi che se un giorno sono malinconica ne ho paura , non lo accetto ...Vorrei essere sempre tranquilla
La psicologa mi ha detto che la mia non è paura della morte , ma il dirmi delle volte " anche in momenti in cui sono tranquilla " Certo Bisogna morire" oppure " Si deve morire" è come io avessi preso questa consapevolezza, cioè un dato di fatto.
Ho letto da alcuni suoi consulti precedenti che ha qualche resistenza ad assumere farmaci o sottoporsi ad anestesia (se ricordo bene).
Dottoressa il problema delle anestesie e della paura di assumere farmaci l'ho superato grazie alla terapia breve strategica.
Ho pienamente fiducia nella mia psicologa, però forse vorrei la perfezione, pensi che se un giorno sono malinconica ne ho paura , non lo accetto ...Vorrei essere sempre tranquilla
[#8]
Utente
Dottoressa , la mia psicologa mi ha detto che non è possibile essere tutti i giorni in forma smagliante . I momenti di malinconia ci sono per tutti , ma io non so perchè ne ho paura , non li accetto , non riesco a farmene una ragione . Io voglio continuare a fare terapia ma risolvere anche i problemi non solo parlarne ...
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 772 visite dal 20/01/2024.
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