Bambino che non vuole dormire solo
Gent.mi dottori,
approfitto ancora una volta della vostra consueta disponibilità e dei vostri preziosi consigli per un nuovo consulto; questa volta non per me ma per il mio nipotino di 11 anni.
Il piccolo non riesce a dormire solo, nel senso che per riuscire a dormire tutta la notte ha necessità di un contatto fisico (i genitori, o i nonni, oppure me quando è capitato che abbia dormito nella mia camera) e non è sufficiente la presenza di un'altra persona con lui. Condivide infatti la cameretta con sua sorellina di 8 anni (che al contrario di lui non ha problemi di alcun genere nel prendere sonno, anzi è in generale una bimba molto autonoma), ma prima di addormentarsi necessità di sentire qualcuno sveglio accanto a lui (in genere la madre che si prepara per andare a dormire) e, puntualmente, dopo qualche ora di sonno, va nel letto dei genitori che, purtroppo, non hanno mai il coraggio o la volontà di rimandarlo nel suo letto.
E' un bambino vivace, affettuoso, intelligente e molto attento ai particolari; pratica attività sportiva in una palestra di kick boxing, è inserito in organizzazioni come il gruppo scout o il coro parrocchiale e prende lezioni di musica presso la banda musicale; non ha mai presentato problemi di adattamento alle situazioni o di interazione con i coetanei o altre persone in generale; è però in alcune situazioni un po' ansioso e in genere pauroso.
In famiglia non si sono mai presentate situazioni "difficili" o di distacco, i genitori sono molto presenti (la mamma è casalinga e passa molto tempo coi figli) e riceve l'affetto di tutti i familiari. Abbiamo più volte provato ad affrontare con lui questa difficoltà, naturalmente con un approccio molto leggero, ma si rifiuta di parlarne in quanto se ne vergogna. Quest'anno andrà alle medie e sta dunque entrando in una fase molto importante della sua vita, per cui vorremmo aiutarlo a risovere questo problema.
Quali possono essere le cause di questo comportamento? alla lunga può risultare dannoso o procurare disturbi della personalità? secondo voi è necessario rivolgersi ad uno specialista e, se si, in che modo senza procurare disagio al piccolo?
vi ringrazio anticipatamente per la risposta e soprattutto vi ringrazio per l'attività che svolgete su questo sito, è incommensurabilmente confortante sapere di poter contare sul vostro aiuto.
saluti
approfitto ancora una volta della vostra consueta disponibilità e dei vostri preziosi consigli per un nuovo consulto; questa volta non per me ma per il mio nipotino di 11 anni.
Il piccolo non riesce a dormire solo, nel senso che per riuscire a dormire tutta la notte ha necessità di un contatto fisico (i genitori, o i nonni, oppure me quando è capitato che abbia dormito nella mia camera) e non è sufficiente la presenza di un'altra persona con lui. Condivide infatti la cameretta con sua sorellina di 8 anni (che al contrario di lui non ha problemi di alcun genere nel prendere sonno, anzi è in generale una bimba molto autonoma), ma prima di addormentarsi necessità di sentire qualcuno sveglio accanto a lui (in genere la madre che si prepara per andare a dormire) e, puntualmente, dopo qualche ora di sonno, va nel letto dei genitori che, purtroppo, non hanno mai il coraggio o la volontà di rimandarlo nel suo letto.
E' un bambino vivace, affettuoso, intelligente e molto attento ai particolari; pratica attività sportiva in una palestra di kick boxing, è inserito in organizzazioni come il gruppo scout o il coro parrocchiale e prende lezioni di musica presso la banda musicale; non ha mai presentato problemi di adattamento alle situazioni o di interazione con i coetanei o altre persone in generale; è però in alcune situazioni un po' ansioso e in genere pauroso.
In famiglia non si sono mai presentate situazioni "difficili" o di distacco, i genitori sono molto presenti (la mamma è casalinga e passa molto tempo coi figli) e riceve l'affetto di tutti i familiari. Abbiamo più volte provato ad affrontare con lui questa difficoltà, naturalmente con un approccio molto leggero, ma si rifiuta di parlarne in quanto se ne vergogna. Quest'anno andrà alle medie e sta dunque entrando in una fase molto importante della sua vita, per cui vorremmo aiutarlo a risovere questo problema.
Quali possono essere le cause di questo comportamento? alla lunga può risultare dannoso o procurare disturbi della personalità? secondo voi è necessario rivolgersi ad uno specialista e, se si, in che modo senza procurare disagio al piccolo?
vi ringrazio anticipatamente per la risposta e soprattutto vi ringrazio per l'attività che svolgete su questo sito, è incommensurabilmente confortante sapere di poter contare sul vostro aiuto.
saluti
[#1]
Gentile utente, comportamenti di questo tipo possono sorgere spontaneamente nei bambini, soprattutto se l'ambiente familiare è in qualche modo favorevole, sia pure inconsapevolmente. 11 anni però sono già oltre l'età nella quale di solito il ragazzo non vuol dormire da solo.
Suggerisco perciò una visita presso un neuropsichiatra infantile o uno psicologo dell'età evolutiva, o ancora uno psicoterapeuta a indirizzo strategico o familiare-relazionale. È opportuna la presenza di entrambi i genitori, per dar modo allo specialista di valutare le dinamiche familiari nel suo complesso.
Cordiali saluti
Suggerisco perciò una visita presso un neuropsichiatra infantile o uno psicologo dell'età evolutiva, o ancora uno psicoterapeuta a indirizzo strategico o familiare-relazionale. È opportuna la presenza di entrambi i genitori, per dar modo allo specialista di valutare le dinamiche familiari nel suo complesso.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Gent.mo dott Santonocito, la ringrazio per la sua solerte risposta. solo una domanda: una visita di questo tipo può essere svolta senza però dare l'impressione al ragazzo di vivere una esperienza negativa, pur dando per scontata la professionalità e la perizia dei suoi colleghi? sarebbe ad esempio opportuno o consigliabile organizzarla in un modo diverso dalla visita in studio (ad esempio inscenando una visita di un conoscente che possa porre le domande senza dare l'impressione di essere un medico)? spero di non aver fatto una domanda impertinente, grazie ancora per la Sua disponibilità.
saluti
saluti
[#3]
Gentile signore sarebbe come chiedere ad un medico di far domande tecniche facendo finta di essere un conoscente e magari di visitare "senza dare nell'occhio".
A 11 anni è comunque abbastanza grande da affrontare la visita di un "dottore" la quale, per modalità e impostazione non determina alcuna esperienza negativa.
Si tranquillizzi in tal senso
saluti.
A 11 anni è comunque abbastanza grande da affrontare la visita di un "dottore" la quale, per modalità e impostazione non determina alcuna esperienza negativa.
Si tranquillizzi in tal senso
saluti.
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.7k visite dal 30/08/2009.
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