Aiuto gestione bimba capricciosa
Buongiorno
Ci chiedo gentilmente un confronto per capire dove sbaglio e cercare di migliorare.
Ho una bimba di 3 anni che adoro e con cui mi sto sforzando, da subito, di fare sempre la cosa migliore.
Attaccamento sicuro?
Sono sempre presente.
Capricci?
Cerco di farla sentire accolta e comprendere i suoi bisogni, ribadendo il no.
Sculaccioni?
Mai, 3/4 volte da quando è nata per esasperazione com conseguente senso di colpa.
Urla?
Anche lì, quasi mai, sarà successo 10 volte da quando è nata.
Ieri ha fatto un capriccio interminabile perché non voleva tornare a casa, buttandosi a terra, urlando fino a perdere il fiato, opponendosi.
Ho provato a dirle che la capivo, a spiegare, ad abbracciarla, non è servito a niente.
Quando esasperata ho alzato la voce dicendole "Ora basta! " mi ha dato uno schiaffo in faccia, lasciandomi impietrita.
Ovviamente non ho risposto allo schiaffo e le ho detto solo che non si fa, ma la cosa mi ha ferito molto.
La bimba ha continuato a urlare, fino a quando, arrabbiata, le ho detto "allora esci' e le ho aperto la porta.
Sono rimasta a vigilare che tutto si svolgesse in sicurezza e lei si è avvicinata all'ascensore continuando a dire che non.
voleva andare a casa e a guardarmi con odio.
Le ho chiesto un po' di volte di venire da me e poi mi sono avvicinata abbracciandola e proponendole di guardare un po'di TV.
Si è calmata ed è tornata coccolosa.
La mia paura è che fornendo al capriccio un alternativa gradita come la TV si innesti un meccanismo di urla in attesa dell'ottenimento di qualcosa, però dopo un'ora così e 8 h di lavoro ero stravolta e non sapevo più come fare.
Vi ringrazio anticipamente.
Un saluto
Ci chiedo gentilmente un confronto per capire dove sbaglio e cercare di migliorare.
Ho una bimba di 3 anni che adoro e con cui mi sto sforzando, da subito, di fare sempre la cosa migliore.
Attaccamento sicuro?
Sono sempre presente.
Capricci?
Cerco di farla sentire accolta e comprendere i suoi bisogni, ribadendo il no.
Sculaccioni?
Mai, 3/4 volte da quando è nata per esasperazione com conseguente senso di colpa.
Urla?
Anche lì, quasi mai, sarà successo 10 volte da quando è nata.
Ieri ha fatto un capriccio interminabile perché non voleva tornare a casa, buttandosi a terra, urlando fino a perdere il fiato, opponendosi.
Ho provato a dirle che la capivo, a spiegare, ad abbracciarla, non è servito a niente.
Quando esasperata ho alzato la voce dicendole "Ora basta! " mi ha dato uno schiaffo in faccia, lasciandomi impietrita.
Ovviamente non ho risposto allo schiaffo e le ho detto solo che non si fa, ma la cosa mi ha ferito molto.
La bimba ha continuato a urlare, fino a quando, arrabbiata, le ho detto "allora esci' e le ho aperto la porta.
Sono rimasta a vigilare che tutto si svolgesse in sicurezza e lei si è avvicinata all'ascensore continuando a dire che non.
voleva andare a casa e a guardarmi con odio.
Le ho chiesto un po' di volte di venire da me e poi mi sono avvicinata abbracciandola e proponendole di guardare un po'di TV.
Si è calmata ed è tornata coccolosa.
La mia paura è che fornendo al capriccio un alternativa gradita come la TV si innesti un meccanismo di urla in attesa dell'ottenimento di qualcosa, però dopo un'ora così e 8 h di lavoro ero stravolta e non sapevo più come fare.
Vi ringrazio anticipamente.
Un saluto
[#1]
Gentile signora,
ai suoi dubbi sulla conduzione dell'educazione della sua bimba è stata data ampia risposta in https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/989327-burnout-genitoriale.html
Se le parole della professionista non sono state comprese, e applicate, inevitabilmente, crescendo la bambina, i nodi giungono al pettine.
E' ancora a tempo per assumere il corretto ruolo genitoriale, divenendo la "madre sufficientemente buona" di cui parla Winnicott, ma per far questo dovrebbe rileggere al link qui sopra, specie il consulto finale della dottoressa, e trarne le opportune indicazioni, correggendo molte cose.
Dalla sua email di oggi sembra che lei si metta con una bimba di tre anni in una indebita relazione paritaria, salvo poi perdere la pazienza e sculacciarla, solo perché lei è più forte: e 3/4 volte in tre anni, unite ad una decina di volte in cui agli sculaccioni si sono sostituite (o aggiunte?) le urla, direi che sembra fuori misura.
Nessuna meraviglia che ad una violenza ripetuta, la bambina abbia appreso la violenza e le abbia dato uno schiaffo. Ed è di rilievo che lei se ne senta ferita, quasi fosse una coetanea di sua figlia.
Dalla sua email emergono un po' di equivoci pedagogici: scrive che si sforza "di fare sempre la cosa migliore". Non un comportamento sereno, da "mamma sufficientemente buona", dunque, ma una faticosa performance data dalla paura di una qualche insufficienza?
E di seguito: "Attaccamento sicuro? Sono sempre presente".
L'attaccamento sicuro sta nella continua presenza della madre? Chi l'ha detto? Bowlby no di certo.
"Capricci? Cerco di farla sentire accolta e comprendere i suoi bisogni, ribadendo il no".
Mi scusi, ma in che modo la comprende, se poi le dice "no" in ogni caso?
La bambina nell'episodio che cita "non voleva tornare a casa". Sui motivi di questo si dovrebbe lavorare, prima che su tutto il resto. Siamo sicuri che fosse un capriccio?
A lei il ruolo di adulto, e le sue conseguenze.
Auguri.
ai suoi dubbi sulla conduzione dell'educazione della sua bimba è stata data ampia risposta in https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/989327-burnout-genitoriale.html
Se le parole della professionista non sono state comprese, e applicate, inevitabilmente, crescendo la bambina, i nodi giungono al pettine.
E' ancora a tempo per assumere il corretto ruolo genitoriale, divenendo la "madre sufficientemente buona" di cui parla Winnicott, ma per far questo dovrebbe rileggere al link qui sopra, specie il consulto finale della dottoressa, e trarne le opportune indicazioni, correggendo molte cose.
Dalla sua email di oggi sembra che lei si metta con una bimba di tre anni in una indebita relazione paritaria, salvo poi perdere la pazienza e sculacciarla, solo perché lei è più forte: e 3/4 volte in tre anni, unite ad una decina di volte in cui agli sculaccioni si sono sostituite (o aggiunte?) le urla, direi che sembra fuori misura.
Nessuna meraviglia che ad una violenza ripetuta, la bambina abbia appreso la violenza e le abbia dato uno schiaffo. Ed è di rilievo che lei se ne senta ferita, quasi fosse una coetanea di sua figlia.
Dalla sua email emergono un po' di equivoci pedagogici: scrive che si sforza "di fare sempre la cosa migliore". Non un comportamento sereno, da "mamma sufficientemente buona", dunque, ma una faticosa performance data dalla paura di una qualche insufficienza?
E di seguito: "Attaccamento sicuro? Sono sempre presente".
L'attaccamento sicuro sta nella continua presenza della madre? Chi l'ha detto? Bowlby no di certo.
"Capricci? Cerco di farla sentire accolta e comprendere i suoi bisogni, ribadendo il no".
Mi scusi, ma in che modo la comprende, se poi le dice "no" in ogni caso?
La bambina nell'episodio che cita "non voleva tornare a casa". Sui motivi di questo si dovrebbe lavorare, prima che su tutto il resto. Siamo sicuri che fosse un capriccio?
A lei il ruolo di adulto, e le sue conseguenze.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 436 visite dal 19/01/2024.
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