Doc omosessuale o mancata accettazione?
Ciao mi chiamo Ida e ho 23 anni.
Premetto che faccio già terapia, ma ho paura che la psicologa abbia potuto capire diversamente o non del tutto o forse evita semplicemente di rassicurarmi per pura strategia.
Circa un anno fa dopo l’ennesima conclusione fallimentare di una frequentazione con un ragazzo, mi sono ritrovata a parlare con un mio amico che mi diceva che si vocifera che questo ragazzo sia gay e quindi dal suo punto di vista questo poteva essere il motivo per cui da un momento all’altro si fosse distaccato da me.
Ho passato tanti giorni soffrendo e in uno dei tanti pomeriggi di ruminazione mentre cercavo di capire cosa sbagliassi e perché tutte le mie storie finivano allo stesso modo, mi sono ritornate in mente le parole del mio amico e quindi la domanda: non è che forse va sempre male perché magari anch’io sono omosessuale? La risposta istintiva che mi sento di dare è NO. Da quel momento però è un incubo e non solo perché cercavo conferme su cosa mi procurasse interesse guardando ragazzi e ragazze per strada, oltre che le solite strategie di evitamento ma anche perché ho ricordato che il mio passato non è stato a volte lineare.
A 14/15 anni mi è capitato di affezionarmi in modo forse un po’ romantico a una ragazza, ma poi si è semplicemente trasformata in stima e affetto.
Inoltre mi è successo una sera di sentire l’impulso di baciare una mia amica.
Sono esperienze che pur avendo lasciato un segno dentro di me, non mi hanno mai fatto venire il dubbio che i maschi potessero non piacermi.
A questo si aggiunge che nei mesi precedenti al dialogo con quel mio amico, io abbia provato disagio perché una sera una ragazza mi è rimasta particolarmente impressa e un’altra volta ho provato delle sensazioni di qualche tipo abbracciando una mia collega e per paura nei giorni successivi l’ho evitata.
In entrambi i casi vi posso assicurare che non ho provato assolutamente attrazione.
A Marzo dell’anno scorso mi sono fidanzata, è il mio primo vero rapporto serio e amo il mio fidanzato perdutamente e in tutti questi mesi sono riuscita a tollerare l’esistenza del dubbio e godermi la relazione, lavorando anche sulle mie numerose insicurezze.
Ma da circa due mesi il tarlo è tornato e per me oggi l’urgenza di risposta è ancora più forte perché ho paura di costruire una vita con il mio ragazzo e poi ad un certo punto doverlo lasciare perché magari sono arrivata alla conclusione che mi piaccia altro.
Da qui la domanda, sono in preda a un dubbio ossessivo oppure non voglio accettare la realtà?
(Internet è diventato il mezzo attraverso cui cercare conferme)
Io mi sento solo una ragazza con una grande paura di perdere il suo fidanzato e ciò che più desidera in termini di costruzione futura.
Il mio unico desiderio è di vivere serenamente la mia storia con lui, anche concedendomi il lusso di desiderare e sognare un per sempre.
Premetto che faccio già terapia, ma ho paura che la psicologa abbia potuto capire diversamente o non del tutto o forse evita semplicemente di rassicurarmi per pura strategia.
Circa un anno fa dopo l’ennesima conclusione fallimentare di una frequentazione con un ragazzo, mi sono ritrovata a parlare con un mio amico che mi diceva che si vocifera che questo ragazzo sia gay e quindi dal suo punto di vista questo poteva essere il motivo per cui da un momento all’altro si fosse distaccato da me.
Ho passato tanti giorni soffrendo e in uno dei tanti pomeriggi di ruminazione mentre cercavo di capire cosa sbagliassi e perché tutte le mie storie finivano allo stesso modo, mi sono ritornate in mente le parole del mio amico e quindi la domanda: non è che forse va sempre male perché magari anch’io sono omosessuale? La risposta istintiva che mi sento di dare è NO. Da quel momento però è un incubo e non solo perché cercavo conferme su cosa mi procurasse interesse guardando ragazzi e ragazze per strada, oltre che le solite strategie di evitamento ma anche perché ho ricordato che il mio passato non è stato a volte lineare.
A 14/15 anni mi è capitato di affezionarmi in modo forse un po’ romantico a una ragazza, ma poi si è semplicemente trasformata in stima e affetto.
Inoltre mi è successo una sera di sentire l’impulso di baciare una mia amica.
Sono esperienze che pur avendo lasciato un segno dentro di me, non mi hanno mai fatto venire il dubbio che i maschi potessero non piacermi.
A questo si aggiunge che nei mesi precedenti al dialogo con quel mio amico, io abbia provato disagio perché una sera una ragazza mi è rimasta particolarmente impressa e un’altra volta ho provato delle sensazioni di qualche tipo abbracciando una mia collega e per paura nei giorni successivi l’ho evitata.
In entrambi i casi vi posso assicurare che non ho provato assolutamente attrazione.
A Marzo dell’anno scorso mi sono fidanzata, è il mio primo vero rapporto serio e amo il mio fidanzato perdutamente e in tutti questi mesi sono riuscita a tollerare l’esistenza del dubbio e godermi la relazione, lavorando anche sulle mie numerose insicurezze.
Ma da circa due mesi il tarlo è tornato e per me oggi l’urgenza di risposta è ancora più forte perché ho paura di costruire una vita con il mio ragazzo e poi ad un certo punto doverlo lasciare perché magari sono arrivata alla conclusione che mi piaccia altro.
Da qui la domanda, sono in preda a un dubbio ossessivo oppure non voglio accettare la realtà?
(Internet è diventato il mezzo attraverso cui cercare conferme)
Io mi sento solo una ragazza con una grande paura di perdere il suo fidanzato e ciò che più desidera in termini di costruzione futura.
Il mio unico desiderio è di vivere serenamente la mia storia con lui, anche concedendomi il lusso di desiderare e sognare un per sempre.
[#1]
Gentile Ida buongiorno,
nella descrizione della sua situazione, lei indica con precisione che nei confronti delle ragazze prova solo istinto (peraltro mai messo in atto) e non attrazione.
E questo, secondo me, fa la differenza,
L'istinto omosessuale è naturale in tutti e lo è fino alla stabilizzazione dell'appartenenza di genere.
A 23 anni, lei è una giovane adulta o una tarda adolescente e forse ci può ancora stare che lei possa avere la curiosità di "pensarsi" omosessuale.
Mi sembra, però, che i segnali per esserlo (almeno dalla descrizione della sua storia) non ci siano in modo specifico.
I dubbi sono sempre leciti, per tutti, e sarà la maturazione psichica a dare ragione in senso o in un altro.
Comunque, penso che lei possa vivere in tranquillità e con desiderio la sua storia d'amore.
Auguri.
nella descrizione della sua situazione, lei indica con precisione che nei confronti delle ragazze prova solo istinto (peraltro mai messo in atto) e non attrazione.
E questo, secondo me, fa la differenza,
L'istinto omosessuale è naturale in tutti e lo è fino alla stabilizzazione dell'appartenenza di genere.
A 23 anni, lei è una giovane adulta o una tarda adolescente e forse ci può ancora stare che lei possa avere la curiosità di "pensarsi" omosessuale.
Mi sembra, però, che i segnali per esserlo (almeno dalla descrizione della sua storia) non ci siano in modo specifico.
I dubbi sono sempre leciti, per tutti, e sarà la maturazione psichica a dare ragione in senso o in un altro.
Comunque, penso che lei possa vivere in tranquillità e con desiderio la sua storia d'amore.
Auguri.
Dott.ssa Grazia Aloi
psicoanalista
Milano
[#2]
Utente
Gent.ma dottoressa, La ringrazio per sua celere risposta. Ho riguardato ciò che ha scritto e mi chiedo: finché il mio sviluppo psichico non sarò completato dovrò svegliarmi ogni mattina impaurita dal pensiero che il mio orientamento possa cambiare?
La seconda considerazione riguarda la presenza di dubbi (di natura ossessiva o meno), sono sempre indicatori del fatto che il proprio orientamento cambierà o semplicemente possono essere fisiologici in un momento di crescita e relativa ansia? E quindi mi chiedo anche, é possibile che una persona che sperimenta una forte ansia relativa al suo futuro, possa incorrere in dubbi come questo che non per forza corrispondono a un vissuto di desiderio?
La seconda considerazione riguarda la presenza di dubbi (di natura ossessiva o meno), sono sempre indicatori del fatto che il proprio orientamento cambierà o semplicemente possono essere fisiologici in un momento di crescita e relativa ansia? E quindi mi chiedo anche, é possibile che una persona che sperimenta una forte ansia relativa al suo futuro, possa incorrere in dubbi come questo che non per forza corrispondono a un vissuto di desiderio?
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3.4k visite dal 17/01/2024.
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