Rivelare tradimento alla partner ufficiale?
nonostante da tre anni segua un percorso di psicoterapia non sono ancora riuscita a liberarmi di un pensiero ossessivo.
Anni fa ebbi un flirt con una persona impegnata, ero poco più che maggiorenne.
Attraverso il mio percorso di psicoterapia ho imparato ad ascoltare me stessa, i miei bisogni, ad affrontare il mio stile attaccamento verso uno più sicuro.
Credo di aver fatto - e di continuare a fare - tanti progressi: lo vedo nel rapporto con gli altri e con la mia famiglia.
Tuttavia quando mi capita di pensare all'episodio menzionato poc'anzi ho un blocco: vorrei studiare, migliorare come persona, ma sono attanagliata dal dubbio che il non aver rivelato nulla alla partner di lui non sia stato giusto.
Oggi, che da giovane adulta guardo quell'episodio in maniera differente, mi rendo conto delle mie responsabilità ma soprattutto anche delle bugie dell'altra persona e il non aver messo in guardia la sua partner (con cui ha ancora una storia) mi fa sentire in colpa e non congruente con i miei valori.
dal Suo consulto di quattro anni fa veniamo a sapere che all'epoca dei fatti lei era libera,
cioè che non aveva alcuna relazione in corso (nemmeno ora, parrebbe),
e che il "flirt" con la persona impegnata consistette in un unico bacio "rubato".
Però il punto - a suo dire - non sta lì, bensì nel fatto che avrebbe dovuto "mettere in guardia la sua partner [cioè la partner di lui] con cui [lui] ha ancora una storia".
Immagino ne abbia parlato con la sua triennale Terapeuta, e magari ampiamente.
Ma il pensiero intrusivo è ancora lì.
Dovrà decidere cosa farne:
o mettere in atto quello che ritiene "...congruente con i miei valori...", cioè informare la partner di quell'unico bacio, peraltro piuttosto datato (quattro anni fa),
oppure fare il funerale a tale ingombrante pensiero.
Ma risulta più facile dirlo che farlo.
Tutto ciò ve lo sarete ampiamente dette, seduta dopo seduta.
Nulla che Le possiamo dire qui non sarà già stato detto in una relazione terapeutica pluriennale, e funzionante: i successi stanno a testimoniarlo.
In queste situazioni, noi specialisti che rispondiamo qui ci chiediamo quale motivo spinga alcune persone a scrivere 'anche' a noi.
Si affidi con fiducia alla Sua curante, Le parli di questo consulto; vi aiuterà a
. capirvi ancora meglio e
. rafforzare quell'"attaccamento sicuro" che giorno per giorno Lei sta maturando e del quale la relazione terapeutica è una palestra eccezionalmente efficace.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
La ringrazio per la sua risposta.
Lei ha perfettamente ragione, il motivo che mi spinge a scrivere qui è proprio perché questo è l'unico argomento in cui non riesco a trovare una risposta che mi faccia sentire allineata al mio percorso. Ma come da lei consigliato continuerò a parlarne con la mia terapeuta.
Il motivo non è il bacio in sé e per sé, ma proprio il flirt che si era creato. Certo di brevissima durata e costellato da una serie di messaggi: questi mi ricordano una serie di illusioni, avances a cui avevo creduto (pensando di averla vinta). Poi, all'ennesimo messaggio in cui spiegavo a questa persona che mi piaceva ma doveva decidere cosa fare lui si è ricordato improvvisamente della sua relazione. Forse da parte mia resta la delusione per averci creduto, la rabbia e qualche ferita.
E mi chiedo: posso concedermi di fare "il funerale al pensiero intrusivo" nonostante oggi riconosca quali siano i miei valori?
Se tali emozioni e sentimenti sono tuttora presenti occorrerà lavorarci.
Se invece si tratta di un pensiero parassita che all'epoca si è impigliato nella sua mente e ancor oggi vi si accovaccia lei inconsapevolmente consenziente, va riconosciuto come tale per poi scavargli la fossa.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
La ringrazio nuovamente per la sua disponibilità.
In questi giorni ho avuto modo di rimettermi in discussione e mi sono concessa l'emozione della rabbia per quanto accaduto in passato. Se negli anni precedenti era il senso di colpa ad aver avuto la meglio, ora spettava alla rabbia uscire fuori: sono cresciuta e so che adesso ho degli strumenti che mi permettono di affrontare le cose diversamente (questo relativo al superamento del senso di colpa) ma con la rabbia provata in quella situazione non ci avevo ancora fatto i conti forse perché pensavo di non meritare di provare quell'emozione data la mia complicità nella vicenda.
Sono molto più serena, resta però la domanda iniziale: è o non è compito mio rivelare il tradimento alla partner ufficiale? Sbaglio a portarmi la responsabilità/peso di questa situazione?
".. resta però la domanda iniziale: è o non è compito mio rivelare il tradimento alla partner ufficiale? Sbaglio a portarmi la responsabilità/peso di questa situazione?"
.Cosa Le consiglia la Sua triennale psicoterapeuta, che La conosce da tempo e in presenza?
.Come La aiuta in questo dilemma sintetizzato dal titolo: " Rivelare tradimento alla partner ufficiale?", che ha sviluppato purtroppo un pensiero ossessivo: "..non sono ancora riuscita a liberarmi di un pensiero ossessivo"?
.Come mai ritiene che noi qui, pur psicoterapeuti di lungo corso, sulla base di poche righe di consulto riusciamo ad essere più efficaci della sua triennale Psy nel fornirLe suggerimenti operativi?
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Ovviamente so che la mia terapeuta non può dirmi cosa fare perché è una scelta che posso prendere solo io.
Tuttavia, leggendo varie risposte su questo sito, ho visto che quando veniva posta una domanda simile alla mia da parte di un terzo che sapeva di un tradimento si apriva una riflessione sul fatto che non fosse responsabilità sua svelarlo in merito anche al fatto che non si era a conoscenza di ciò che accadeva in quella relazione.
Non nego che sarebbe per me un sollievo sapere se questo valesse anche per chi è stato più o meno complice di esso.
Chi esiste tuttora concretamente è il compagno della donna. E dunque ricade su di lui la responsabilità di parlare - eventualmente - di un evento (un bacio, 4 anni fa) così vecchio che lui se lo sarà anche dimenticato forse.
Se Lei lo ricorda è perchè lì ha 'piantato un chiodo', per così dire; per motivi che noi non sappiamo.
Il rendersene conto la renderà libera.
Senza che noi, o qualsiasi Psy, Le fornisca il lasciapassare per lasciarlo andare.
Ritengo dunque che il consulto possa considerarsi concluso.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Cercherò di lavorare allora per liberarmi di questo chiodo e del peso che sento nel dover salvare l'altra persona avendo avuto a che fare con degli atteggiamenti del suo partner che non mi sono piaciuti e che oggi guardo sotto un'altra prospettiva
Anche questo è un punto importante da portare in terapia.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Io sento di essere stata ingannata a mia volta, paradossalmente. Più che il bacio, mi feriscono le parole seduttive usate da quella persona, le volte in cui mi ha fatta sentire in colpa perché non accettavo un rapporto clandestino mentre lui mi dimostrava di tenerci perché voleva restare in contatto. E all'ennesimo mio ultimatum lui ha deciso di chiudere con me perché innamorato della sua partner.
Mi fa rabbia questa fiducia che ho dato e allo stesso tempo sono arrabbiata con me stessa perché so che è anche una mia responsabilità
C'è ancora tanta carne al fuoco.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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