Gestione persona problematica
Buongiorno, vorrei sapere come comportarmi per salvaguardare me stessa nella gestione di un rapporto più che altro telefonico (raramente di persona) con un uomo con problemi di gestione dell'umore, vive con la madre, vuole fare il self made man e non ha un lavoro stabile, che si ubriaca quando ha stati di esaltazione o si chiude in camera se profondamente deluso che prende medicine date dallo psichiatra ma poi non prosegue il percorso e fa da sé anche nella gestione della assunzione.
In pratica vado in suo aiuto (telefonico) a seguito di sua richiesta e mi assorbe per ore, quando si mette in situazioni sgradevoli e anche pericolose a volte.
Passata la paura poi si auto giustifica e non risolve.
Quello che mi sta seriamente lacerando è il fatto che abbia detto recentemente che nonostante il mio aiuto ecc... non prova affetto per me, ma, dice, ha un'altra scala di valori basato sulla stima per le persone, e non riconosce il peso che mi mette sulle spalle quando mi chiede aiuto... minimizzando ciò che faccio per lui impiegando tempo e sentimenti (ha detto che parla perché gli do "corda" ma che se non lo aiutassi non ci rimarrebbe male) e mi sminuisce. Invece nei momenti di panico mi dà un ruolo centrale e totalizzante.
Va avanti da oltre due anni, inizialmente ero invaghita (forse per noia, routine non so) ma ora l'ho ridimensionato parecchio... tuttavia non riesco a dare un taglio e non mi faccio una ragione di tanta ingratitudine e di non comprensione dei sentimenti altrui.
Può fare parte di una PATOLOGIA di quest'uomo comportarsi così? Cosa devo fare per me stessa? (Purtroppo non sono forte da dare un taglio netto.)
Questo volevo cortesemente sapere se è possibile.
Grazie mille
In pratica vado in suo aiuto (telefonico) a seguito di sua richiesta e mi assorbe per ore, quando si mette in situazioni sgradevoli e anche pericolose a volte.
Passata la paura poi si auto giustifica e non risolve.
Quello che mi sta seriamente lacerando è il fatto che abbia detto recentemente che nonostante il mio aiuto ecc... non prova affetto per me, ma, dice, ha un'altra scala di valori basato sulla stima per le persone, e non riconosce il peso che mi mette sulle spalle quando mi chiede aiuto... minimizzando ciò che faccio per lui impiegando tempo e sentimenti (ha detto che parla perché gli do "corda" ma che se non lo aiutassi non ci rimarrebbe male) e mi sminuisce. Invece nei momenti di panico mi dà un ruolo centrale e totalizzante.
Va avanti da oltre due anni, inizialmente ero invaghita (forse per noia, routine non so) ma ora l'ho ridimensionato parecchio... tuttavia non riesco a dare un taglio e non mi faccio una ragione di tanta ingratitudine e di non comprensione dei sentimenti altrui.
Può fare parte di una PATOLOGIA di quest'uomo comportarsi così? Cosa devo fare per me stessa? (Purtroppo non sono forte da dare un taglio netto.)
Questo volevo cortesemente sapere se è possibile.
Grazie mille
[#1]
Gentile utente,
noi ci occupiamo unicamente di chi ci scrive.
E dunque in tal senso l'unica domanda pertinente é:
"Cosa devo fare per me stessa? (Purtroppo non sono forte da dare un taglio netto.)"
Lei comprende benissimo, e ne è consapevole, di essere in una relazione vampira: le viene succhiata energia, e senza alcuna gratitudine o riconoscimento.
Se non ce la fa da sola, chieda aiuto psicologico nel liberarsene al più presto.
Saluti cordiali.
Dott.Brunialti
noi ci occupiamo unicamente di chi ci scrive.
E dunque in tal senso l'unica domanda pertinente é:
"Cosa devo fare per me stessa? (Purtroppo non sono forte da dare un taglio netto.)"
Lei comprende benissimo, e ne è consapevole, di essere in una relazione vampira: le viene succhiata energia, e senza alcuna gratitudine o riconoscimento.
Se non ce la fa da sola, chieda aiuto psicologico nel liberarsene al più presto.
Saluti cordiali.
Dott.Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentilissima dottoressa
Grazie mille per la celere risposta
Devo convincermi che io ho una vita tutto sommato equilibrata (sono simata e benvoluta solitamente ) e lui no...che ha dei problemi relazionali, personali e psichici. La verità è che mi frena il vuoto che anche nel male mi potrebbe lasciare...e il fatto che fisicamente mi attragga , mi occupa le giornate probabilmente. Tenterò gradualmente dandogli meno corda e non facendomi coinvolgere quando è nei suoi momenti no dove mi assorbe totalmente. Altrimenti valuterò un aiuto psicologico. Lei gentilmente può darmi una linea da seguire per ora... è meglio un taglio netto o la gradualità? La ringrazio fin da ora se cortesemente può darmi questa ultima indicazione.
Grazie mille per la celere risposta
Devo convincermi che io ho una vita tutto sommato equilibrata (sono simata e benvoluta solitamente ) e lui no...che ha dei problemi relazionali, personali e psichici. La verità è che mi frena il vuoto che anche nel male mi potrebbe lasciare...e il fatto che fisicamente mi attragga , mi occupa le giornate probabilmente. Tenterò gradualmente dandogli meno corda e non facendomi coinvolgere quando è nei suoi momenti no dove mi assorbe totalmente. Altrimenti valuterò un aiuto psicologico. Lei gentilmente può darmi una linea da seguire per ora... è meglio un taglio netto o la gradualità? La ringrazio fin da ora se cortesemente può darmi questa ultima indicazione.
[#3]
".. Lei gentilmente può darmi una linea da seguire per ora... è meglio un taglio netto o la gradualità? .."
Talvolta "la gradualità" prosegue per .. anni e rappresenta unicamente una manovra per non tagliare, non avendone il coraggio.
Tagliare significa anche iniziare fin da subito ad elaborare il lutto e ad essere apert* a nuove relazioni. La gradualità non dà questa opportunità.
E dunque dipende dalla persona (Lei). Purtroppo Lei non la conosco di persona, e ciò mi rende impossibile ogni ulteriore indicazione.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Talvolta "la gradualità" prosegue per .. anni e rappresenta unicamente una manovra per non tagliare, non avendone il coraggio.
Tagliare significa anche iniziare fin da subito ad elaborare il lutto e ad essere apert* a nuove relazioni. La gradualità non dà questa opportunità.
E dunque dipende dalla persona (Lei). Purtroppo Lei non la conosco di persona, e ciò mi rende impossibile ogni ulteriore indicazione.
Saluti cari.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#5]
Lei si conosce e dunque sa cosa è meglio *per Lei*.
Cari saluti.
Dott. Brunialti
Cari saluti.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.1k visite dal 14/01/2024.
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