Come comportarmi con un ragazzo con cui c’è qualcosa ma allo stesso tempo mi evita
Buongiorno, sono una ragazza di 26 anni.
Ho da poco riallacciato i rapporti col mio ex storico (storia avvenuta dieci anni fa) perché ho allargato amicizie e ora siamo nella stessa comitiva.
Tutto bene fin quando mi rendo conto che non mi è totalmente indifferente, non credo per un retaggio del passato, ma semplicemente per la persona che è adesso.
Forse il fatto che siamo stati insieme in passato può influire ma non credo sia solo questo.
Mesi fa durante una festa dopo qualche bicchiere di troppo ci siamo baciati, dopo di ciò lui per un paio di settimane non mi ha completamente rivolto la parola, lo faceva solo quando strettamente necessario essendo nella stessa comitiva, poi piano piano la situazione è tornata alla normalità.
Nell’ultimo periodo ogni volta che usciamo e beviamo qualche bicchiere passiamo tutta la serata insieme a parlare e spesso ci isoliamo dagli altri.
Una di queste sere finiamo a letto insieme.
Gli ho lanciato la battuta che adesso non mi avrebbe considerata per un bel po’ di tempo e mi ha risposto che non è così.
Fatto sta che sta succedendo più o meno questo, alcuni giorni tutto normale altri giorni è freddo.
Io vorrei parlargli ma fondamentalmente non saprei cosa dire, che non mi è indifferente credo lo abbia capito e considerando il suo comportamento non credo di interessargli e quindi parlandogli ci rimarrei solo male.
Alcuni miei amici dicono che abbiamo un’attrazione tutta nostra e credo che la cosa sia piuttosto evidente, io però vorrei capire dove porta tutto ciò.
Ho paura di affrontare l’argomento, non voglio perdere quel minimo di rapporto che abbiamo ricreato, forse parlandogli mi libererei di un peso, ma a che prezzo?
E soprattutto che senso ha?
Ci rimarrei solo più male e rischierei pure di perdere quel poco di amicizia.
Io non sono stupida non mi aspettavo nulla dopo una sera ma allo stesso tempo non capisco il suo atteggiamento, alcune volte si comporta come se nulla fosse successo altre volte mi evita.
Ho da poco riallacciato i rapporti col mio ex storico (storia avvenuta dieci anni fa) perché ho allargato amicizie e ora siamo nella stessa comitiva.
Tutto bene fin quando mi rendo conto che non mi è totalmente indifferente, non credo per un retaggio del passato, ma semplicemente per la persona che è adesso.
Forse il fatto che siamo stati insieme in passato può influire ma non credo sia solo questo.
Mesi fa durante una festa dopo qualche bicchiere di troppo ci siamo baciati, dopo di ciò lui per un paio di settimane non mi ha completamente rivolto la parola, lo faceva solo quando strettamente necessario essendo nella stessa comitiva, poi piano piano la situazione è tornata alla normalità.
Nell’ultimo periodo ogni volta che usciamo e beviamo qualche bicchiere passiamo tutta la serata insieme a parlare e spesso ci isoliamo dagli altri.
Una di queste sere finiamo a letto insieme.
Gli ho lanciato la battuta che adesso non mi avrebbe considerata per un bel po’ di tempo e mi ha risposto che non è così.
Fatto sta che sta succedendo più o meno questo, alcuni giorni tutto normale altri giorni è freddo.
Io vorrei parlargli ma fondamentalmente non saprei cosa dire, che non mi è indifferente credo lo abbia capito e considerando il suo comportamento non credo di interessargli e quindi parlandogli ci rimarrei solo male.
Alcuni miei amici dicono che abbiamo un’attrazione tutta nostra e credo che la cosa sia piuttosto evidente, io però vorrei capire dove porta tutto ciò.
Ho paura di affrontare l’argomento, non voglio perdere quel minimo di rapporto che abbiamo ricreato, forse parlandogli mi libererei di un peso, ma a che prezzo?
E soprattutto che senso ha?
Ci rimarrei solo più male e rischierei pure di perdere quel poco di amicizia.
Io non sono stupida non mi aspettavo nulla dopo una sera ma allo stesso tempo non capisco il suo atteggiamento, alcune volte si comporta come se nulla fosse successo altre volte mi evita.
[#1]
Gentile utente,
il suo sembra uno di quei casi in cui il colloquio diretto con lo psicologo, meglio se esperto di dinamiche relazionali, più che utile, appare indispensabile.
Azzardo questo parere pur essendo consapevole che una sola email può non essere indicativa delle sue idee, dei suoi sentimenti, delle sue azioni, ma da quello che ci scrive appare questo:
1) Fin dal titolo "come comportarmi" etc. lei sembra non chiarire quali sono i suoi sentimenti. Ci chiede come dovrebbe comportarsi, ma non dice a quale scopo.
2) Nel corso dell'email compaiono cenni "frenati" di un suo interesse verso questo ragazzo: "non mi è totalmente indifferente", ma non dice mai se ci tiene ad approfondire questa conoscenza, avere con lui una vera relazione sentimentale, usarlo occasionalmente come trombamico, o che altro. Sembra, cioè, che i suoi sentimenti siano ignoti a lei stessa, e di conseguenza lo sono anche le sue intenzioni.
3) Venendo alle azioni, che parlano quanto le parole, lei scrive: "durante una festa dopo qualche bicchiere di troppo ci siamo baciati". A questo è seguito che "lui per un paio di settimane non mi ha completamente rivolto la parola". Non ci dice cosa ha fatto e detto lei, in occasione del bacio e nei giorni seguenti.
Ma vediamo ancora le azioni: "Nell’ultimo periodo ogni volta che usciamo e beviamo qualche bicchiere passiamo tutta la serata insieme a parlare e spesso ci isoliamo dagli altri".
Questo sembrerebbe indicare un reciproco interesse, e di seguito lei scrive: "Una di queste sere finiamo a letto insieme".
Così, dal nulla, nel gelo delle parole e apparentemente anche delle emozioni.
A completare l'insignificanza da lei attribuita all'episodio c'è la sua osservazione: "Gli ho lanciato la battuta che adesso non mi avrebbe considerata per un bel po’ di tempo".
Il poveretto, certo sconcertato dall'effetto anemotivo prodotto da un incontro che in genere desta intense emozioni, se non sentimenti, sul momento reagisce: "mi ha risposto che non è così", ma poi il gelo cammina dentro di lui, che nelle settimane seguenti si tutela, adottando nei suoi confronti una certa freddezza.
3) Veniamo alle intenzioni d'azione di lei che ci scrive: "Io vorrei parlargli ma fondamentalmente non saprei cosa dire".
E già, il punto è proprio questo: lei non sa cosa dire, e non lo sa perché non sa cosa vuole, ma soprattutto non sa cosa prova.
Pretende invece che lo sappia lui: "che non mi è indifferente credo lo abbia capito". Da cosa? Dalle sue battute raggelanti? Dal suo baciarlo e far l'amore per "qualche bicchiere di troppo"?
Pretende anche di sapere cosa lui sente: "considerando il suo comportamento non credo di interessargli", e finalmente dice la ragione della sua anemotività, che è una forma di difesa: "quindi parlandogli ci rimarrei solo male".
Tutto il resto della sua email, le sue paure nel comunicare i suoi sentimenti -forse a sé stessa prima che a lui-, la sua dichiarazione tra l'ingenuo e il grottesco: "Io non sono stupida non mi aspettavo nulla dopo una sera", ribadiscono solo una grande paura di vivere i sentimenti, forse accompagnata da alessitimia, forse associata al non credere di poter essere amata.
Questa situazione mentale può spiazzare e ferire una persona che si interessa a lei. Forse sarebbe il caso di correggerla?
Auguri.
il suo sembra uno di quei casi in cui il colloquio diretto con lo psicologo, meglio se esperto di dinamiche relazionali, più che utile, appare indispensabile.
Azzardo questo parere pur essendo consapevole che una sola email può non essere indicativa delle sue idee, dei suoi sentimenti, delle sue azioni, ma da quello che ci scrive appare questo:
1) Fin dal titolo "come comportarmi" etc. lei sembra non chiarire quali sono i suoi sentimenti. Ci chiede come dovrebbe comportarsi, ma non dice a quale scopo.
2) Nel corso dell'email compaiono cenni "frenati" di un suo interesse verso questo ragazzo: "non mi è totalmente indifferente", ma non dice mai se ci tiene ad approfondire questa conoscenza, avere con lui una vera relazione sentimentale, usarlo occasionalmente come trombamico, o che altro. Sembra, cioè, che i suoi sentimenti siano ignoti a lei stessa, e di conseguenza lo sono anche le sue intenzioni.
3) Venendo alle azioni, che parlano quanto le parole, lei scrive: "durante una festa dopo qualche bicchiere di troppo ci siamo baciati". A questo è seguito che "lui per un paio di settimane non mi ha completamente rivolto la parola". Non ci dice cosa ha fatto e detto lei, in occasione del bacio e nei giorni seguenti.
Ma vediamo ancora le azioni: "Nell’ultimo periodo ogni volta che usciamo e beviamo qualche bicchiere passiamo tutta la serata insieme a parlare e spesso ci isoliamo dagli altri".
Questo sembrerebbe indicare un reciproco interesse, e di seguito lei scrive: "Una di queste sere finiamo a letto insieme".
Così, dal nulla, nel gelo delle parole e apparentemente anche delle emozioni.
A completare l'insignificanza da lei attribuita all'episodio c'è la sua osservazione: "Gli ho lanciato la battuta che adesso non mi avrebbe considerata per un bel po’ di tempo".
Il poveretto, certo sconcertato dall'effetto anemotivo prodotto da un incontro che in genere desta intense emozioni, se non sentimenti, sul momento reagisce: "mi ha risposto che non è così", ma poi il gelo cammina dentro di lui, che nelle settimane seguenti si tutela, adottando nei suoi confronti una certa freddezza.
3) Veniamo alle intenzioni d'azione di lei che ci scrive: "Io vorrei parlargli ma fondamentalmente non saprei cosa dire".
E già, il punto è proprio questo: lei non sa cosa dire, e non lo sa perché non sa cosa vuole, ma soprattutto non sa cosa prova.
Pretende invece che lo sappia lui: "che non mi è indifferente credo lo abbia capito". Da cosa? Dalle sue battute raggelanti? Dal suo baciarlo e far l'amore per "qualche bicchiere di troppo"?
Pretende anche di sapere cosa lui sente: "considerando il suo comportamento non credo di interessargli", e finalmente dice la ragione della sua anemotività, che è una forma di difesa: "quindi parlandogli ci rimarrei solo male".
Tutto il resto della sua email, le sue paure nel comunicare i suoi sentimenti -forse a sé stessa prima che a lui-, la sua dichiarazione tra l'ingenuo e il grottesco: "Io non sono stupida non mi aspettavo nulla dopo una sera", ribadiscono solo una grande paura di vivere i sentimenti, forse accompagnata da alessitimia, forse associata al non credere di poter essere amata.
Questa situazione mentale può spiazzare e ferire una persona che si interessa a lei. Forse sarebbe il caso di correggerla?
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Ex utente
Buongiorno grazie per la risposta. È vero all’inizio nemmeno io sapevo esattamente cosa provassi per lui perché questa cosa ha spiazzato anche me però mi piacerebbe approfondire questa conoscenza, mi piacerebbe provare ad avere una relazione con lui, lo trovo un bel ragazzo, abbiamo molti interessi in comune, quando parlo con lui il tempo vola, starei ore a parlargli. Però fondamentalmente ho paura di dirgli ciò perché siamo nella stessa comitiva e se lui non la pensasse come me sarei costretta comunque a vederlo ogni volta che usciamo e non so se sarei in grado di sopportare la cosa. I giorni seguenti al bacio io avrei voluto parlargli ma ho notato che mi evitava, alcuni giorni non mi salutava nemmeno quindi io probabilmente sbagliando ho adottato il suo stesso atteggiamento, poi piano piano la situazione è tornata alla normalità. Ora praticamente sto nuovamente facendo decidere a lui il tutto perché lui alcuni giorni si comporta normalmente altri mi evita e io mi adatto a questa situazione non prendendo posizione perché fondamentalmente ho paura delle sue risposte.
Il mio migliore amico è anche suo amico e conosce la situazione, ho parlato con lui e lui mi ha suggerito di non parlargli, di lasciare stare le cose come stanno e mi sono fatta condizionare. Capisco che fondamentalmente così non risolvo nulla perché io ci sto male e non parlando con lui non risolverò nulla perché comunque mal che vada accetto il rifiuto e cerco di dimenticare la cosa, ma la paura del rifiuto è più grande della voglia di parlargli. Credo che questo mio comportamento sia dettato dalle mie ultime vicissitudini, sono sempre l’amica che tutti vorrebbero ma mai niente di più, quindi in un certo senso forse così voglio proteggermi e alla fine mi faccio più male.
Il mio migliore amico è anche suo amico e conosce la situazione, ho parlato con lui e lui mi ha suggerito di non parlargli, di lasciare stare le cose come stanno e mi sono fatta condizionare. Capisco che fondamentalmente così non risolvo nulla perché io ci sto male e non parlando con lui non risolverò nulla perché comunque mal che vada accetto il rifiuto e cerco di dimenticare la cosa, ma la paura del rifiuto è più grande della voglia di parlargli. Credo che questo mio comportamento sia dettato dalle mie ultime vicissitudini, sono sempre l’amica che tutti vorrebbero ma mai niente di più, quindi in un certo senso forse così voglio proteggermi e alla fine mi faccio più male.
[#3]
Ex utente
In questi giorni ho riflettuto su cosa fare. Avevo deciso di parlargli e dirgli che mi piace, anche se probabilmente questo già l’ha capito, ma alla fine non ce l’ho fatta. Alcuni giorni è freddo e distaccato, altri giorni un po’ meno, ma io non ce la faccio ad affrontare la discussione.
[#4]
Gentile utente,
questo blocco riguarda qualunque tipo di azione nei confronti del ragazzo che la interessa? E in generale le capita ogni volta che prova un'emozione forte?
Glielo chiedo perché il mezzo meno rischioso e nello stesso tempo più efficace per comunicare il nostro interesse a una persona non è il discorso diretto ma una serie di gesti seduttivi: sorrisi, ricerca di vicinanza anche fisica, interesse per le parole dell'altro, insomma il delicato percorso di avvicinamento che dovrebbe spingere l'altro, se non a ricambiare il nostro interesse, almeno a chiedersi -e poi a chiederci- il motivo di questa simpatia mostrata solo a lui, o lei.
Però nella sua vicenda il reciproco interesse è già arrivato fino al rapporto sessuale, ma subito è stato negato valore a questo gesto dalla sua frase ironica, dal suo comportamento indifferente, che possono aver ferito e sconcertato un ragazzo sensibile.
Inoltre non va dimenticato che questo ragazzo è il suo "ex storico": siete stati insieme, ma come sono andate le cose? Perché è finita tra voi? Forse lui è stato ferito dai fatti di allora, e se non avete mai chiarito, il passato forse aleggia ancora su voi come una nube tossica.
Anche il suo parlare con gli amici, specie con l'amico comune, e accettarne lo sciocco consiglio di non farne nulla, non potrebbe essere letto dal ragazzo che le interessa come una confidenza pettegola che lo offende?
A questo punto il comportamento oscillante del ragazzo può nascere da una cautela più forte della sua: ha paura di aver equivocato il nuovo interesse che avverte in lei, di venir respinto, forse preso in giro, trattato con distacco e con ironia, esposto senza riguardo alle chiacchiere della comitiva.
Lei del resto sembra mancare del linguaggio dei chiaroscuri, dei mezzi toni, degli sguardi rivolti a lui solo, insomma di quella capacità di comunicare senza parole che nell'arte della seduzione si chiama "dichiarazione silenziosa".
Lei scrive: "Credo che questo mio comportamento sia dettato dalle mie ultime vicissitudini, sono sempre l’amica che tutti vorrebbero ma mai niente di più".
Mi scusi, ma "l'amica che tutti vorrebbero" si porta anche a letto, con la stessa disinvolta indifferenza con cui ci si fa una passeggiata?
In questo modo lei si fa intorno terra bruciata, mentre dovrebbe avere verso sé stessa un atteggiamento più positivo, il quale se non è presente s'impara. Gli specialisti della psiche ci sono anche per questo.
Buone cose.
questo blocco riguarda qualunque tipo di azione nei confronti del ragazzo che la interessa? E in generale le capita ogni volta che prova un'emozione forte?
Glielo chiedo perché il mezzo meno rischioso e nello stesso tempo più efficace per comunicare il nostro interesse a una persona non è il discorso diretto ma una serie di gesti seduttivi: sorrisi, ricerca di vicinanza anche fisica, interesse per le parole dell'altro, insomma il delicato percorso di avvicinamento che dovrebbe spingere l'altro, se non a ricambiare il nostro interesse, almeno a chiedersi -e poi a chiederci- il motivo di questa simpatia mostrata solo a lui, o lei.
Però nella sua vicenda il reciproco interesse è già arrivato fino al rapporto sessuale, ma subito è stato negato valore a questo gesto dalla sua frase ironica, dal suo comportamento indifferente, che possono aver ferito e sconcertato un ragazzo sensibile.
Inoltre non va dimenticato che questo ragazzo è il suo "ex storico": siete stati insieme, ma come sono andate le cose? Perché è finita tra voi? Forse lui è stato ferito dai fatti di allora, e se non avete mai chiarito, il passato forse aleggia ancora su voi come una nube tossica.
Anche il suo parlare con gli amici, specie con l'amico comune, e accettarne lo sciocco consiglio di non farne nulla, non potrebbe essere letto dal ragazzo che le interessa come una confidenza pettegola che lo offende?
A questo punto il comportamento oscillante del ragazzo può nascere da una cautela più forte della sua: ha paura di aver equivocato il nuovo interesse che avverte in lei, di venir respinto, forse preso in giro, trattato con distacco e con ironia, esposto senza riguardo alle chiacchiere della comitiva.
Lei del resto sembra mancare del linguaggio dei chiaroscuri, dei mezzi toni, degli sguardi rivolti a lui solo, insomma di quella capacità di comunicare senza parole che nell'arte della seduzione si chiama "dichiarazione silenziosa".
Lei scrive: "Credo che questo mio comportamento sia dettato dalle mie ultime vicissitudini, sono sempre l’amica che tutti vorrebbero ma mai niente di più".
Mi scusi, ma "l'amica che tutti vorrebbero" si porta anche a letto, con la stessa disinvolta indifferenza con cui ci si fa una passeggiata?
In questo modo lei si fa intorno terra bruciata, mentre dovrebbe avere verso sé stessa un atteggiamento più positivo, il quale se non è presente s'impara. Gli specialisti della psiche ci sono anche per questo.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#5]
Ex utente
Questo blocco riguarda solo il ragazzo in questione e non hi mai avuto altri blocchi con altri ragazzi quando ho provato forti emozioni. Prima non avevo nessun blocco nei suoi confronti e ho messo in atto tutte quelle serie di azioni che lei chiama dichiarazione silenziosa e c’è stato il bacio. Dopo è stato lui il primo ad allontanarsi e a evitarmi e io non ho avuto il coraggio di affrontare la situazione. Poi piano piano è tornato a comportarsi da amico fino alla sera in cui siamo stati insieme. Dopo di ciò il suo comportamento è diventato altalenante, alcuni giorni tutto normale altri giorni mi evita. Io ne ho parlato con il mio amico perché mi fido di lui e avevo bisogno di parlarne con qualcuno, sono piuttosto sicura non gli abbia detto niente e in più quella sera lui era presente, ha visto che siamo scomparsi per un bel po’ di tempo, quindi già aveva capito tutto senza che glielo dicessi io.
Probabilmente l’atteggiamento che ho adottato è piuttosto infantile ma ho paura ad affrontare la situazione, preferisco che tutto rimanga com’è piuttosto che peggiorare le cose, perché appunto non credo lui voglia una relazione, forse al massimo una scopamicizia, cosa che però io non voglio. Credo di conoscerlo un po’ e non credo si comporterebbe così se fosse interessato
Probabilmente l’atteggiamento che ho adottato è piuttosto infantile ma ho paura ad affrontare la situazione, preferisco che tutto rimanga com’è piuttosto che peggiorare le cose, perché appunto non credo lui voglia una relazione, forse al massimo una scopamicizia, cosa che però io non voglio. Credo di conoscerlo un po’ e non credo si comporterebbe così se fosse interessato
[#6]
Gentile utente,
mi fa piacere scoprire dalle sue parole che si sta ponendo delle nuove domande.
Tuttavia a me pare che il suo atteggiamento di fondo sia rinunciatario: non solo dice quello che prova e vuole solo lui, ma lo sente sempre in termini negativi: "non credo lui voglia una relazione, forse al massimo una scopamicizia, cosa che però io non voglio".
E allora, scusi, perché è stata così pronta ad andarci a letto?
Alcune ingenue credono che il rapporto sessuale sia il primo passo per la conquista dell'altro; lei invece era negativa e pessimista su questo fronte fin dalla prima email che ci scrive. Allora perché ha ceduto subito al desiderio di lui?
Ha spiegato Freud che l'innamoramento nasce dal desiderio sessuale FRUSTRATO, non esaudito, e la prima regola della seduzione consiste nel far intravedere, ma non concedere, qualcosa che all'altro piace.
Ma lei a quel che mi sembra di capire non ha molta fiducia nelle sue risorse, inoltre come già le dicevo la sua comunicazione manca di chiaroscuri.
Esistono anche online tanti corsi sulla seduzione: perché non fa un tentativo di conquistare il suo ragazzo attraverso questi, che l'aiuteranno anche a conoscere meglio sé stessa?
La strada maestra per acquisire l'idonea capacità di volersi bene (quella che molti chiamano "autostima") passa però soprattutto attraverso una consulenza personale. Anziché con l'amico, perché non riflettere e scegliere le sue azioni con un suo psicologo?
Auguri.
mi fa piacere scoprire dalle sue parole che si sta ponendo delle nuove domande.
Tuttavia a me pare che il suo atteggiamento di fondo sia rinunciatario: non solo dice quello che prova e vuole solo lui, ma lo sente sempre in termini negativi: "non credo lui voglia una relazione, forse al massimo una scopamicizia, cosa che però io non voglio".
E allora, scusi, perché è stata così pronta ad andarci a letto?
Alcune ingenue credono che il rapporto sessuale sia il primo passo per la conquista dell'altro; lei invece era negativa e pessimista su questo fronte fin dalla prima email che ci scrive. Allora perché ha ceduto subito al desiderio di lui?
Ha spiegato Freud che l'innamoramento nasce dal desiderio sessuale FRUSTRATO, non esaudito, e la prima regola della seduzione consiste nel far intravedere, ma non concedere, qualcosa che all'altro piace.
Ma lei a quel che mi sembra di capire non ha molta fiducia nelle sue risorse, inoltre come già le dicevo la sua comunicazione manca di chiaroscuri.
Esistono anche online tanti corsi sulla seduzione: perché non fa un tentativo di conquistare il suo ragazzo attraverso questi, che l'aiuteranno anche a conoscere meglio sé stessa?
La strada maestra per acquisire l'idonea capacità di volersi bene (quella che molti chiamano "autostima") passa però soprattutto attraverso una consulenza personale. Anziché con l'amico, perché non riflettere e scegliere le sue azioni con un suo psicologo?
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#7]
Ex utente
Ho ceduto perché lo volevo anch’io. Ero consapevole che probabilmente sarebbe finita in questo modo ma non sono pentita della serata, era una cosa che volevo anch’io. Ovviamente speravo la cosa si evolvesse in un modo diverso ma non sono ingenua. Mi manca però il coraggio ora di affrontare la situazione forse perché ho poca fiducia in me. Mi rendo conto che spesso non agisco come vorrei, proprio perché ho paura delle conseguenze.
Grazie per la sua disponibilità
Grazie per la sua disponibilità
[#8]
Prego, gentile utente.
Credo che lei abbia inquadrato a questo punto molte cose, non però quanto le dicevo in #4: questo ragazzo, malgrado i modi (del resto ambivalenti) potrebbe essere ancora più insicuro di lei; solo che il modo maschile per manifestarlo è diverso.
Resta da trovare il metodo per attirarlo e diventare la persona che gli sta più a cuore.
Attingendo anche al passato, analizzando perché vi siete messi insieme e perché vi siete lasciati, può trovare molti validi spunti.
Ritengo però che la sua poca fiducia in sé stessa vada curata nel modo idoneo: se lei fosse sovrappeso, o avesse troppa pancia, o si vestisse male, penso ricorrerebbe senza problemi al dietologo, alla palestra, ai negozi di abbigliamento. Invece i "difetti" psicologici devono restare sempre lì, a danneggiarci la vita?
Buone cose.
Credo che lei abbia inquadrato a questo punto molte cose, non però quanto le dicevo in #4: questo ragazzo, malgrado i modi (del resto ambivalenti) potrebbe essere ancora più insicuro di lei; solo che il modo maschile per manifestarlo è diverso.
Resta da trovare il metodo per attirarlo e diventare la persona che gli sta più a cuore.
Attingendo anche al passato, analizzando perché vi siete messi insieme e perché vi siete lasciati, può trovare molti validi spunti.
Ritengo però che la sua poca fiducia in sé stessa vada curata nel modo idoneo: se lei fosse sovrappeso, o avesse troppa pancia, o si vestisse male, penso ricorrerebbe senza problemi al dietologo, alla palestra, ai negozi di abbigliamento. Invece i "difetti" psicologici devono restare sempre lì, a danneggiarci la vita?
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#9]
Ex utente
Grazie del consiglio. Tra l’altro le mie insicurezze derivano tutte dai miei modi di fare e spesso come le dicevo dal mio non agire, dal punto di vista fisico mi piaccio e mi reputo una bella ragazza. Nuovamente grazie del consiglio e cercherò uno psicologo in zona con cui poter affrontare al meglio il tutto.
Una buona serata
Una buona serata
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.5k visite dal 13/01/2024.
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