Problemi esistenziali
Cari specialisti,
Da un po’ di tempo a questa parte soffro.
Letteralmente.
Senza troppi giri di parole.
Da ogni punto di vista della questione personale: mentale, fisico, relazionale, etc...
Non so come venirne a capo perché ogni sforzo sembra non produrre nulla di buono né tanto meno prefissare un obiettivo di recupero porta effettivamente a concretezze.
Smanettando online ho tastato visivamente tanti consulti, dalla psicologia deviante di gente che, proprio come me, si trova scaraventata giù a consulti di salute fisica perché naturalmente ciò ha scaturito in me problematiche suggestionali vere e proprie.
Deduco sicuramente una forma di apatia/anedonia; una forma di Doc omosessuale e una depressione marginale.
Non vorrei giungere a conclusioni affrettate perché non sono io il terapista.
Tra l’altro ho impostato il campo della psicologia e non della psichiatria perché non vorrei che si fosse sviluppata in me una psicosi vera e propria, anche se ho il sospetto.
So che il consulto è limitato da vari parametri ma spero in una risposta non lavativa né che riformuli semplicemente le mie parole ma dall’altra parte.
Grazie e saluti.
Da un po’ di tempo a questa parte soffro.
Letteralmente.
Senza troppi giri di parole.
Da ogni punto di vista della questione personale: mentale, fisico, relazionale, etc...
Non so come venirne a capo perché ogni sforzo sembra non produrre nulla di buono né tanto meno prefissare un obiettivo di recupero porta effettivamente a concretezze.
Smanettando online ho tastato visivamente tanti consulti, dalla psicologia deviante di gente che, proprio come me, si trova scaraventata giù a consulti di salute fisica perché naturalmente ciò ha scaturito in me problematiche suggestionali vere e proprie.
Deduco sicuramente una forma di apatia/anedonia; una forma di Doc omosessuale e una depressione marginale.
Non vorrei giungere a conclusioni affrettate perché non sono io il terapista.
Tra l’altro ho impostato il campo della psicologia e non della psichiatria perché non vorrei che si fosse sviluppata in me una psicosi vera e propria, anche se ho il sospetto.
So che il consulto è limitato da vari parametri ma spero in una risposta non lavativa né che riformuli semplicemente le mie parole ma dall’altra parte.
Grazie e saluti.
[#1]
Gentile Utente buongiorno,
Mi atterrò ad un consiglio, che è questo:
ascolti meno il suo primo diagnosta (se stesso) e il suo secondo (internet), perché la sua sofferenza non ha bisogno di diagnosi, ma di comprensione, tanta comprensione umana, sua e di qualcuno che possa aiutarla.
I suoi tentativi, per quanto ammirevoli, forse non sono incanalati nel flusso corretto, così come probabilmente anche le sue energie.
Aiutare se stessi è doveroso e ciò non è in discussione ma ciò che lo è, invece, è la possibilità di riuscirci e ciò non implica nessuna carenza di capacità.
Non sempre è possibile perché la narrazione di se stessi è di difficile interpretazione, in quanto manca il contraddittorio oggettivo.
Tanti auguri.
Mi atterrò ad un consiglio, che è questo:
ascolti meno il suo primo diagnosta (se stesso) e il suo secondo (internet), perché la sua sofferenza non ha bisogno di diagnosi, ma di comprensione, tanta comprensione umana, sua e di qualcuno che possa aiutarla.
I suoi tentativi, per quanto ammirevoli, forse non sono incanalati nel flusso corretto, così come probabilmente anche le sue energie.
Aiutare se stessi è doveroso e ciò non è in discussione ma ciò che lo è, invece, è la possibilità di riuscirci e ciò non implica nessuna carenza di capacità.
Non sempre è possibile perché la narrazione di se stessi è di difficile interpretazione, in quanto manca il contraddittorio oggettivo.
Tanti auguri.
Dott.ssa Grazia Aloi
psicoanalista
Milano
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 555 visite dal 11/01/2024.
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