Reinserimento sociale

Salve, sono un uomo separato da poco, vivo da solo e avrei davvero voglia di reinserirmi nella vita sociale, il problema è che non si più come fare.
Sono una persona abbastanza attiva, mi curo, faccio sport, ma credo di avere un blocco psicologico legato alla dimensione del mio pene, ovvero ho un pene di 13 x 12 cm di circonferenza e a dispetto di quello che dichiarano medici andrologi, io lo percepisco piccolo specialmente a riposo.
Vi starete chiedendo cosa c'entra questo con il reinserimento sociale, beh in effetti nel mio caso molto, perché dopo tanti anni di matrimonio non ho più voglia di impegnarmi seriamente in una relazione, vorrei solo divertirmi un po', non credo di chiedere troppo dalla vita, vorrei trovare donne che la pensano come me, quindi libere sentimentalmente e sessualmente, il problema però che le donne in questione hanno tutte un pallino in testa, cioè che il sesso per divertimento lo fanno solo con uomini ben dotati, scartando letteralmente tutti gli altri, questa idea è avvalorata da alcuni studi scientifici di settore che hanno riscontrato che le donne, per il sesso occasionale o d'avventura, preferiscono uomini con peni intorno ai 17 cm x 13 di circonferenza, mentre per relazioni più durature invece preferirebbero misure leggermente più piccole, un po' superiore ai 16 cm, come può vedere sono molto distante da questi numeri, per non parlare poi del pene ideale per le donne, da una serie di studi effettuati in vari stati, è emerso a livello statistico che il pene ideale per le donne di aggira intorno ai 19 cm.

Ora assodato che le donne sono libere di esprimere le loro preferenze in ambito sessuale, come fare ad ingoiare questa pillola amara, come fare ad accettare il fatto che il sesso per puro divertimento non fa per me, ovvero posso fare in salto mortali, triplo carpiato con preliminari, lingua, mani ecc... ma non potrò mai dare e provare, le stesse sensazioni di un uomo molto più dotato di me.
Secondo voi c'è una speranza o meglio lasciar perdere queste velleità di poter vivere il sesso in modo spensierato, senza insicurezze e libero da pregiudizi?

Grazie in anticipo per le vostre risposte.
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
Gentile utente,

dopo la separazione Lei aspira a un "reinserimento sociale per un sesso divertente" con le donne.
Ma nel frattempo vive in una gabbia mentale basata sulle misure del pene, e del Suo pene, condita da studi scientifici (che peraltro non cita), di cui sappiamo essere pieno il web.
Il tutto esclude di poter piacere a 'quelle' donne che apprezzano 'quel' tipo di sessualità.

Non entro nella questione dei centimetri, è un fenomeno che gli/le Psy - ma anche gli/le Androlog* - conoscono.
La invitiamo invece a porsi la domanda: "Come mai costruisco un castello mentale, anziché mettermi in gioco e provare?"
-Forse per la paura del rifiuto?
-Forse perchè in realtà Lei è molto giovane, e dunque insicuro di sè?
-Che altro?

Sta a Lei valutare se preferisce vivere in questo modo, oppure se aprire la porta della gabbia (magari aiutato) correndo il rischio di un eventuale rifiuto ma anche di un eventuale assenso.

Allego i link di qualche ricerca *vera*, con tanto di apparato bibliografico a vantaggio e per la documentazione dei nostri lettori; e non nel tentativo di fare breccia nelle Sue convinzioni.
Infatti frequentemente chi vive in questo genere di gabbie mentali ne ha gettato via la chiave.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4840-la-misura-del-pene-importa-alle-donne.html
"..Lo studio ci dice che "l'avvenenza maschile è multivariata", multifattoriale, causata cioé dalla compresenza in contemporanea di più fattori.
.. nel far considerare attraente un maschio, la dimensione del pene interagisce con la forma e l'altezza del corpo: il pene ha maggiore importanza se è "collocato" in un corpo alto e con una gradevole forma "maschia".
Da solo il pene vale un piccolo 6%..."

https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/127-pene-piccolo-dimensione-dei-genitali.html
".. La conclusione di un amore. Spesso la fine di una relazione, obbliga a fare i conti con altre donne ed esperienze, talvolta ansiogene; ansie che se il paziente fosse rimasto sempre con la stessa donna, forse non sarebbero mai emerse..." .

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/