Mi sento persa
Salve, sono una ragazza di 22 anni, 23 a marzo.
Ho sempre combattuto con l'ansia ma da ottobre 2023 il mondo mi è crollato addosso.
Ho completamente perso la voglia di fare le cose e i miei giorni sono tutti uguali perché non ho la forza o la testa di fare nulla.
Non esco più perché ho paura di sentirmi male dall'ansia e questo ha peggiorato tutte le mie relazioni con gli altri e la mia carriera universitaria.
Se mi proietto al futuro, mi vedo solo fallire.
Mi sento di star solo occupando spazio.
Ho iniziato una terapia online che ha solo peggiorato la mia condizione, specialmente perché la psicologa rischiava di addormentarsi ogni volta che aprivo bocca.
Adesso non so cosa fare.
Mi ritrovo a due settimane dall'inizio della sessione universitaria senza aver aperto libero e senza volerlo aprire.
Non ho paura del rendimento, ma non ho più voglia perché non riesco a reggere la pressione.
Non so più chi voglio essere o cosa voglio fare.
Se penso a lasciare l'università mi prendo di panico perché per via della mia ansia non mi sento in grado di avere un vero e proprio lavoro, ho la costante paura di sentirmi male.
Come se fosse un'ansia anticipatoria.
Ma se penso di continuare con l'università, sto male uguale se non peggio.
E' la seconda volta che ci provo, prima frequentavo un'altra università ma al secondo anno, proprio come ora, era diventato tutto troppo pesante.
Forse non fa per me?
Vorrei avere il coraggio di lasciare tutto qui ed iniziare una nuova vita altrove.
Se potessi tornare indietro, lo farei non appena finito il liceo.
Ho sempre combattuto con l'ansia ma da ottobre 2023 il mondo mi è crollato addosso.
Ho completamente perso la voglia di fare le cose e i miei giorni sono tutti uguali perché non ho la forza o la testa di fare nulla.
Non esco più perché ho paura di sentirmi male dall'ansia e questo ha peggiorato tutte le mie relazioni con gli altri e la mia carriera universitaria.
Se mi proietto al futuro, mi vedo solo fallire.
Mi sento di star solo occupando spazio.
Ho iniziato una terapia online che ha solo peggiorato la mia condizione, specialmente perché la psicologa rischiava di addormentarsi ogni volta che aprivo bocca.
Adesso non so cosa fare.
Mi ritrovo a due settimane dall'inizio della sessione universitaria senza aver aperto libero e senza volerlo aprire.
Non ho paura del rendimento, ma non ho più voglia perché non riesco a reggere la pressione.
Non so più chi voglio essere o cosa voglio fare.
Se penso a lasciare l'università mi prendo di panico perché per via della mia ansia non mi sento in grado di avere un vero e proprio lavoro, ho la costante paura di sentirmi male.
Come se fosse un'ansia anticipatoria.
Ma se penso di continuare con l'università, sto male uguale se non peggio.
E' la seconda volta che ci provo, prima frequentavo un'altra università ma al secondo anno, proprio come ora, era diventato tutto troppo pesante.
Forse non fa per me?
Vorrei avere il coraggio di lasciare tutto qui ed iniziare una nuova vita altrove.
Se potessi tornare indietro, lo farei non appena finito il liceo.
[#1]
Gentile utente,
comprendo la sua sofferenza, che al momento sembra esprimersi in un mix tossico di ansia, depressione, fobie.
La strada maestra resta la terapia, ovviamente con uno psicologo che non soffra di invincibile sonnolenza (scherzo, è chiaro).
Tenga conto che anche all'università ci sono psicologi a disposizione degli studenti e che in certi casi un aiuto farmacologico può aiutare a superare il problema, non disgiunto dall'aiuto psicologico.
Mi colpisce la sua frase: "Se potessi tornare indietro, lo farei non appena finito il liceo".
Secondo le parole di una bella canzone di Claudio Baglioni che la invito ad ascoltare, "La vita è adesso".
Questo vale a tutte le età, ma lei in particolare è giovane: cerchi subito qualcuno che la faccia ricominciare proprio da lì, dalla fine del liceo.
Online o in presenza, lei deve sottrarsi al tarlo che corrode i suoi giorni.
Auguri infiniti.
comprendo la sua sofferenza, che al momento sembra esprimersi in un mix tossico di ansia, depressione, fobie.
La strada maestra resta la terapia, ovviamente con uno psicologo che non soffra di invincibile sonnolenza (scherzo, è chiaro).
Tenga conto che anche all'università ci sono psicologi a disposizione degli studenti e che in certi casi un aiuto farmacologico può aiutare a superare il problema, non disgiunto dall'aiuto psicologico.
Mi colpisce la sua frase: "Se potessi tornare indietro, lo farei non appena finito il liceo".
Secondo le parole di una bella canzone di Claudio Baglioni che la invito ad ascoltare, "La vita è adesso".
Questo vale a tutte le età, ma lei in particolare è giovane: cerchi subito qualcuno che la faccia ricominciare proprio da lì, dalla fine del liceo.
Online o in presenza, lei deve sottrarsi al tarlo che corrode i suoi giorni.
Auguri infiniti.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.3k visite dal 05/01/2024.
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