Come affrontare questa situazione
Buongiorno, vorrei un parere dagli esperti, da 6 mesi sto insieme ad un uomo lui 51 io 41, insieme stiamo bene, ci sono stati alti e bassi ma con la forza dell'amore e la voglia di non mollare e affrontare abbiamo superato questi momenti, io sono separata da 17 anni con un figlio di 18, lui separato ma senza figli, alla mia età vorrei non poter attendere molto per concretizzare la nostra unione quindi se si sta bene insieme ci si capisce etc... il mio desiderio è andare a vivere insieme senza dover aspettare un tempo ahimè che non si conosce, ma purtroppo i nostri momenti no derivano proprio da questo, perché lui ha la mamma che sta poco bene, ha avuto un tumore ed è in fase di guarigione fortunatamente, lui vive solo in casa con lei, il papà deceduto 10 anni addietro, sorella sposata, quindi in casa c'è lui, c'è lui che deve accudire la mamma che deve preparare medicine, andare dai medici, farmacia, portarla a fare visite, sistemare casa etc.
ed è questa la cosa che mi scoraggia ed è motivo dei nostri litigi poiché non voglio essere egoista ma gli rinfaccio che tra noi non ci può essere futuro se non quello di stare insieme come una coppia di adolescenti, ma questa non è la vita che voglio, ho tentato di lasciarlo ma lui non vuole perché ogni volta mi rassicura che vuole stare con me, anche vivere con me, che i problemi vanno affrontati insieme e non scappare, che lui mi ama e non vuole perdermi, che comunque non sarà la situazione della mamma a frenare il nostro cammino insieme ed i nostri progetti, ma resta il fatto che io mi sento demotivata e non riesco a fidarmi in pieno delle sue parole, ho paura di andare avanti nella storia di perdere tempo che non mi verrà restituito e alla fine di non concludere nulla, ho avuto prima di lui una storia di 6 anni finita così con tanti progetti ma solo parole, e alla mia età ho paura, il tempo corre ed io voglio realizzare il mio sogno di avere una vita serena insieme alla persona che mi sta accanto, i miei genitori sono separati da più di 20 anni, non vedo mio padre da anni, ed io vorrei dare un senso alla mia vita, come devo comportarmi chiedo il vostro aiuto, grazie e Buon Inizio Anno.
ed è questa la cosa che mi scoraggia ed è motivo dei nostri litigi poiché non voglio essere egoista ma gli rinfaccio che tra noi non ci può essere futuro se non quello di stare insieme come una coppia di adolescenti, ma questa non è la vita che voglio, ho tentato di lasciarlo ma lui non vuole perché ogni volta mi rassicura che vuole stare con me, anche vivere con me, che i problemi vanno affrontati insieme e non scappare, che lui mi ama e non vuole perdermi, che comunque non sarà la situazione della mamma a frenare il nostro cammino insieme ed i nostri progetti, ma resta il fatto che io mi sento demotivata e non riesco a fidarmi in pieno delle sue parole, ho paura di andare avanti nella storia di perdere tempo che non mi verrà restituito e alla fine di non concludere nulla, ho avuto prima di lui una storia di 6 anni finita così con tanti progetti ma solo parole, e alla mia età ho paura, il tempo corre ed io voglio realizzare il mio sogno di avere una vita serena insieme alla persona che mi sta accanto, i miei genitori sono separati da più di 20 anni, non vedo mio padre da anni, ed io vorrei dare un senso alla mia vita, come devo comportarmi chiedo il vostro aiuto, grazie e Buon Inizio Anno.
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Gentile utente,
sembra che lei si stia lasciando dominare da una fretta che è spiegabile con la sua età e con le sue esperienze precedenti, ma è inadeguata ad una relazione iniziata solo da sei mesi.
Quando scrive: "io voglio realizzare il mio sogno di avere una vita serena insieme alla persona che mi sta accanto" sembra davvero un'adolescente, ignara del fatto che la vita raramente ci viene offerta su misura; possiamo in parte ritagliarcela col tessuto che le circostanze e gli altri protagonisti della nostra storia ci offrono, in parte accettarla e farcela andar bene anche se non è proprio come la sognavamo.
Lei attribuisce forse troppa importanza al fatto di andare a vivere insieme.
Alla vostra età molte coppie scelgono di non convivere per evitare gli attriti prodotti dalle abitudini, che a venti o trent'anni si è pronti a rivoluzionare per amore, a cinquanta no.
Lei ha visto interrompersi la relazione col padre di suo figlio quando il piccolo aveva solo un anno, quindi conosce le difficoltà di coppia; ha avuto una storia di sei anni di cui lamenta che è finita "con tanti progetti ma solo parole".
I progetti e le attività di una coppia non sono solo di convivenza, penso che lo sappia, e in ogni caso vanno costruiti insieme.
Inoltre spesso ci scrivono utenti che puntano alla convivenza come ad una "sistemazione", non avendo saputo rendersi autonome né come alloggio né come reddito.
La situazione dei suoi genitori forse le crea un'immagine desolante di un futuro da sola; ma lei stessa come mai non cerca suo padre?
Infine, forse lei convive con suo figlio, e questa può essere una remora alla convivenza con un partner.
Frequenta da appena sei mesi un uomo che si occupa della madre anziana e inferma. Lui non è un trentenne, addirittura è già stato sposato. Il fatto che si curi della madre può essere segno di generosità, di capacità di attaccamento, tutte doti da apprezzare nel cominciare a costruire un rapporto di coppia. Potrebbe avere delle remore verso una trasformazione brusca della sua vita: non sarebbe anche questo un segno di comprensibile ponderatezza?
Infine vorrei farle osservare che quando due persone s'incontrano non più giovanissime, con sulle spalle esperienze sia felici che infelici, legami ancora in atto o interrotti dalla separazione o dalla morte, l'amore reciproco si esprime più che mai nell'accoglienza e nel rispetto del passato e del presente dell'altro.
A lei spetta adesso valutare se la relazione appena cominciata le va troppo stretta e le toglie più di quanto le dà, ma anche se lei stessa rischia di essere un assillo per lui, anziché una sorgente di conforto.
Auguri.
sembra che lei si stia lasciando dominare da una fretta che è spiegabile con la sua età e con le sue esperienze precedenti, ma è inadeguata ad una relazione iniziata solo da sei mesi.
Quando scrive: "io voglio realizzare il mio sogno di avere una vita serena insieme alla persona che mi sta accanto" sembra davvero un'adolescente, ignara del fatto che la vita raramente ci viene offerta su misura; possiamo in parte ritagliarcela col tessuto che le circostanze e gli altri protagonisti della nostra storia ci offrono, in parte accettarla e farcela andar bene anche se non è proprio come la sognavamo.
Lei attribuisce forse troppa importanza al fatto di andare a vivere insieme.
Alla vostra età molte coppie scelgono di non convivere per evitare gli attriti prodotti dalle abitudini, che a venti o trent'anni si è pronti a rivoluzionare per amore, a cinquanta no.
Lei ha visto interrompersi la relazione col padre di suo figlio quando il piccolo aveva solo un anno, quindi conosce le difficoltà di coppia; ha avuto una storia di sei anni di cui lamenta che è finita "con tanti progetti ma solo parole".
I progetti e le attività di una coppia non sono solo di convivenza, penso che lo sappia, e in ogni caso vanno costruiti insieme.
Inoltre spesso ci scrivono utenti che puntano alla convivenza come ad una "sistemazione", non avendo saputo rendersi autonome né come alloggio né come reddito.
La situazione dei suoi genitori forse le crea un'immagine desolante di un futuro da sola; ma lei stessa come mai non cerca suo padre?
Infine, forse lei convive con suo figlio, e questa può essere una remora alla convivenza con un partner.
Frequenta da appena sei mesi un uomo che si occupa della madre anziana e inferma. Lui non è un trentenne, addirittura è già stato sposato. Il fatto che si curi della madre può essere segno di generosità, di capacità di attaccamento, tutte doti da apprezzare nel cominciare a costruire un rapporto di coppia. Potrebbe avere delle remore verso una trasformazione brusca della sua vita: non sarebbe anche questo un segno di comprensibile ponderatezza?
Infine vorrei farle osservare che quando due persone s'incontrano non più giovanissime, con sulle spalle esperienze sia felici che infelici, legami ancora in atto o interrotti dalla separazione o dalla morte, l'amore reciproco si esprime più che mai nell'accoglienza e nel rispetto del passato e del presente dell'altro.
A lei spetta adesso valutare se la relazione appena cominciata le va troppo stretta e le toglie più di quanto le dà, ma anche se lei stessa rischia di essere un assillo per lui, anziché una sorgente di conforto.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 493 visite dal 03/01/2024.
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