Cosa mi sta succedendo?
Salve a tutti sono una ragazza di 21 anni e non riesco ad essere più come prima ma non so il motivo.
A settembre ho iniziato a soffrire di mal di testa che non si levavano e ho continuato così fino a inizio novembre ma facendo le visite ho scoperto di non avere assolutamente nulla, ma dentro di me qualcosa è cambiato, ho iniziato a pensare di soffrire di ansia, cosa che ho sempre avuto, ma mai così come in questo periodo.
Mi alzo e mi chiedo se starò bene, è un mio pensiero fisso, e se sto bene mi faccio venire i mal di testa, non capisco perché, ho paura di scendere la sera con le mie amiche per paura di sentirmi male, ma fondamentalmente non capisco il perché dato che effettivamente non ho nulla.
Io vorrei solo ritornare serena come una volta e non preoccuparmi per tutto il tempo della mia salute, cerco di scendere nonostante la mia ansia e lo faccio anche ma sto tutto il tempo a pensare se riuscirò a non sentirmi male, io onestamente sono stanca, cosa mi consigliate di fare?
A settembre ho iniziato a soffrire di mal di testa che non si levavano e ho continuato così fino a inizio novembre ma facendo le visite ho scoperto di non avere assolutamente nulla, ma dentro di me qualcosa è cambiato, ho iniziato a pensare di soffrire di ansia, cosa che ho sempre avuto, ma mai così come in questo periodo.
Mi alzo e mi chiedo se starò bene, è un mio pensiero fisso, e se sto bene mi faccio venire i mal di testa, non capisco perché, ho paura di scendere la sera con le mie amiche per paura di sentirmi male, ma fondamentalmente non capisco il perché dato che effettivamente non ho nulla.
Io vorrei solo ritornare serena come una volta e non preoccuparmi per tutto il tempo della mia salute, cerco di scendere nonostante la mia ansia e lo faccio anche ma sto tutto il tempo a pensare se riuscirò a non sentirmi male, io onestamente sono stanca, cosa mi consigliate di fare?
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Gentile utente,
Vedo che nel consulto precedente un collega le ha consigliato innanzitutto di verificare se fosse presente qualche problematica di origine organica, cosa che ha quindi nel frattempo provveduto ad escludere.
Purtroppo, come per le sintomatologie fisiche, anche quelle più legate alla psiche (emozioni dolorose, sofferenza psicologica, paure...), hanno un esordio in qualche momento specifico della vita: il suo desiderio di tornare ad un momento passato, precedente al sintomo, libero da questa problematica che oggi ci racconta, è comprensibile, ma poco realistico. Non significa che non possa stare meglio, "guarire"; semplicemente, come lei riporta, è una persona diversa, con nuove peculiarità.
Lei riferisce la presenza di una sintomatologia di tipo ansioso: fuggire questa realtà, desiderare di tornare al passato, senza prendere in considerazione le cause che potrebbero aver condotto all'attuale situazione di disagio, potrebbe evidenziare una fase di rifiuto rispetto a quanto le sta accadendo.
In questi casi, si potrebbe partire dall'accettazione di quanto ci sta accadendo, per poi tentare di comprenderlo, e quindi affrontarlo con maggiore consapevolezza. Un professionista potrebbe essere d'aiuto in queste circostanze, per evitare anche un'eventuale cronicizzazione dei sintomi.
Saluti
Vedo che nel consulto precedente un collega le ha consigliato innanzitutto di verificare se fosse presente qualche problematica di origine organica, cosa che ha quindi nel frattempo provveduto ad escludere.
Purtroppo, come per le sintomatologie fisiche, anche quelle più legate alla psiche (emozioni dolorose, sofferenza psicologica, paure...), hanno un esordio in qualche momento specifico della vita: il suo desiderio di tornare ad un momento passato, precedente al sintomo, libero da questa problematica che oggi ci racconta, è comprensibile, ma poco realistico. Non significa che non possa stare meglio, "guarire"; semplicemente, come lei riporta, è una persona diversa, con nuove peculiarità.
Lei riferisce la presenza di una sintomatologia di tipo ansioso: fuggire questa realtà, desiderare di tornare al passato, senza prendere in considerazione le cause che potrebbero aver condotto all'attuale situazione di disagio, potrebbe evidenziare una fase di rifiuto rispetto a quanto le sta accadendo.
In questi casi, si potrebbe partire dall'accettazione di quanto ci sta accadendo, per poi tentare di comprenderlo, e quindi affrontarlo con maggiore consapevolezza. Un professionista potrebbe essere d'aiuto in queste circostanze, per evitare anche un'eventuale cronicizzazione dei sintomi.
Saluti
Dott. Stefano Bandini
Psicologo, Perfezionato in Psicologia Perinatale
dottorbandini@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 357 visite dal 29/12/2023.
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