Prostituzione e insoddisfazione coniugale

Salve, sto valutando di iniziare un percorso di psicoterapia per interrompere la mia frequentazione costante (1-2 volte al mese) con prostitute.

Personalmente non ho un giudizio morale netto sulla prostituzione, ritengo sia un tema complesso e molto variegato al suo interno, tuttavia vorrei capire cosa mi spinge in quella direzione e cosa cerco in quel contesto che evidentemente non riesco a trovare a casa; ho la sensazione, infatti, che questo mio comportamento sia ascrivibile ad un senso di insoddisfazione coniugale che forse dovrei approfondire.

Sono sposato da molti anni, con mia moglie c'è un ottimo rapporto umano, tuttavia devo riconoscere che non sono mai stato particolarmente attratto da lei a livello estetico, malgrado abbia molte altre qualità che ammiro.
Dal punto di vista sessuale direi che va tutto bene, tuttavia mi chiedo spesso come sarebbe se provassi più attrazione estetica nei suoi confronti, se magari riuscissi ad essere un compagno migliore e piu fedele.

Alcuni anni fa ho fatto l'errore di corteggiare una ragazza incontra in quel contesto e lei si è innamorata/invaghita di me; da quella situazione ingestibile (ero infatti sposato) ne sono dovuto uscire facendola soffrire e soffrendone io stesso, e da allora mi chiedo se ho fatto bene a non esplorare quell'alternativa.
Esteticamente quella ragazza mi piaceva moltissimo, tuttavia riconosco che come persone eravamo molto distanti (in pratica quasi la situazione speculare che ho con mia moglie).


Detto questo, vorrei sapere se devo rivolgermi ad uno psicoterapeuta in particolare (sessuologo?
relazionale?
altro?) e se ci sono evidenze che un percorso di questo tipo riesca effettivamente a far superare questo genere di situazioni

Grazie molte
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Gentili utenze,

occorre realisticamente pensare che la vita di coppia non satura tutti i propri desideri e bisogni personali
di affetto,
di corteggiamento,
di accudimento,
di tenerezza,
di infatuazione adolescenziale,
di amore,
di sessualità;
a Lei manca l'estetica.
Al proposito Lei osserva: ".. non sono mai stato particolarmente attratto da lei a livello estetico.." e dunque Lei era consapevole fin dall'inizio del limite che - da parte Sua - la parter e la relazione avevano.
"Dal punto di vista sessuale direi che va tutto bene", precisa.

Scrivendo qui Lei sta cercando una motivazione per spiegare a se stesso la sua frequentazione costante negli anni delle prostitute?
oppure una giustificazione?
oppure il modo per interrompere tale pratica?
Tale distinzione non è dappoco.

Saluti cordiali.
Dott.Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta, Dottoressa.
Quello che sto cercando è un mezzo che mi assista nel percorso verso il mio obiettivo, cioè liberarmi dalla ricerca di rapporti occasionali e, congiuntamente, farmi "bastare" mia moglie (per tale ragione mi domandavo quale fosse la categoria professionale piu indicata per assistermi e quali siano realisticamente i risultati ottenibili); mi rendo conto che è significativo associare questi due aspetti che potrebbero essere slegati tra loro, ma ho maturato l'idea che il mio comportamento derivi da un'insoddisfazione "silente" che nutro (su cui ovviamente potrei sbagliarmi). Nello specifico, io e mia moglie siamo insieme "da sempre" (eravamo adolescenti) e inizialmente il suo lato estetico non perfetto era per me poco significativo, poi con il passare del tempo mi ha causato un disagio lieve ed è diventato per me "evidente" dopo quella fugace relazione a cui accennavo. In linea generale, mi piacerebbe capire cosa mi spinge verso qui rapporti occasionali, come smettere di desiderarli e capire se questa mancanza che trovo in mia moglie sia qualcosa di "accettabile" e con cui si possa convivere senza cercare di colmare tale mancanza altrove.
Grazie
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Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.5k 597
Grazie della precisazione, gentile utente.
Rispondendo alla Sua domanda, sì, un percorso psicologico o di psicoterapia - a seconda della diagnosi che sarà posta - Le potrebbe essere utile.
Tenga conto che la rinuncia ad abitudini che durano da tempo è faticosa, e dunque ci sarà bisogno del Suo impegno e di Sue decisioni in proposito.
Intendo dire che non è sufficiente capire il/i motivi e individuare le possibili alternative. Occorre anche metterle in pratica, attuarle.

Le auguro che il Suo percorso abbia successo e che Lei possa sentirsi "..un compagno migliore e più fedele..."

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/