Parafilia e ossessioni

Sono un ragazzo di diciannove anni e ho scoperto da alcuni anni di avere una parafilia che penso possa essere definita feticismo: l'eccitazione sessuale è provocata in parte per nulla trascurabile ,anzi piuttosto grande,da modificazioni del corpo femminile (in particolare piercing,tattoo e tagli di capelli o colorazioni).
Ora ,questa parafilia in unione ad altri fattori provoca effetti devastanti sul mio equilibrio psichico.
1)In primis, si determina una scissione lacerante fra "gusti estetici puri e razionali" e "gusti indotti da questa parafilia".I primi si costruiscono in modo da essere l'antitesi perfetta dei secondi,questi "gusti razionali" ricercano la semplicità,la purezza,la normalità,l'austerità,l'assenza di modificazioni,i secondi perseguono come si è detto esattamente l'opposto. I giusti derivati dalla parafilia sono presenti alla presenza di un’eccitazione sessuale,quelli "razionali" in assenza di essa.
I primi sono quelli che ritengo la "norma","la regola" ,gli altri sono "la trasgressione".Questo a livello subconscio accade prevalentemente.
Quest’antitesi, infatti, si smorza se se ne parla con un interlocutore esterno.
2)Questa scissione è amplificata da un temperamento "ossessivo - compulsivo":sono stato in cura per il disturbo ossessivo - compulsivo diversi anni fa e i sintomi di esso ,pur essendo molto diminuiti nel corso degli anni, non sono mai cessati del tutto.
3)Ho sempre avuto un rapporto complesso con il corpo:per un lungo periodo l'ho ritenuto "un corpo estraneo",un impedimento,un ostacolo per molteplici ragioni.
Con il tempo anche questa visione è molto scemata ma rimane in parte ancora oggi.
4)Durante l'infanzia mi ricordo di aver subito un trauma riguardante il taglio dei capelli,non ricordo precisamente i dettagli,so solo che da quel momento andare dal parrucchiere è sempre stato "quasi un dolore".Oggi provo più un fastidio che un dolore.
5)Ho sempre avuto un temperamento molto introverso anche se negli ultimi anni questo temperamento si è molto moderato rendendola possibile una vita sociale sia pure limitata. Questa introversione aggrava il problema rendendo sempre più ossessiva l'antitesi ragione parafilia complicandola,razionalizzandola ,deformandola e aggrovigliandola su se stessa sempre di più. L'antitesi si è sempre presentata in forme più laceranti e inconciliabili.
6)Ho ricevuto un’educazione piuttosto libera che tuttavia è stata quasi del tutto annullata dalle mie letture(prevalentemente filosofiche) che invece mi hanno portato a irrigidirmi molto su questi temi e in più in generale sulla sessualità. Ho tuttavia avuto delle relazioni ma molto brevi e poco rilevanti.
7)Ogni tentativo di superare quest’antitesi, accettando i gusti dovuti alle parafilie o cercando di reprimerli o cercando di renderli razionali è fallito e la lacerazione è aumentata sempre di più. Lacerazione che si accompagna all'autoerotismo e ai sensi di colpa conseguenti.
Spero di essere stato completo e vi ringrazio del consulto.
Cordiali Saluti
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)primi sono quelli che ritengo la "norma","la regola" ,gli altri sono "la trasgressione".Questo a livello subconscio accade prevalentemente.
Quest’antitesi, infatti, si smorza se se ne parla con un interlocutore esterno.
2)Questa scissione è amplificata (..)

gentile ragazzo, questa modo di esporre i fatti, e quindi di pensarli ed elaborarli, evidenziano probabilmente che la modalità ossessiva non è ancora stata superata. Indipendentemente dai contenuti dei suoi pensieri e dalle sue tendenze sessuali dovrebbe ancora una volta affrontare il problema con uno specialista.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Capisco,ero quasi certo che la modalità ossessiva fosse il vero problema più che gli altri componenti.
Seguirò il suo consiglio.
Un ultima domanda:a Suo parere l'intera problematica cessa di essere tale una volta cessata la modalità ossessiva?
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazzo, prima di leggere l'età che ha dichiarato, mi stavo facendo l'idea che avesse una trentina d'anni. Lei parla come se fosse più anziano, come se di vita ne avesse vissuta di più. E in parte forse è vero, perché le sue ruminazioni ossessivo-filosofiche l'avranno obbligata a considerare le cose da tutte le angolazioni possibili, dandole in qualche modo l'apparenza di avere più esperienza.

Mi corregga se sbaglio, ma mi sembra che lei parli dei gusti sessuali come se fossero qualcosa preferibilmente da razionalizzare, da ricondurre a dei canoni prestabiliti a freddo e a priori. Questo ovviamente non è facile, per non dire impossibile.

Ma intanto se fossi in lei mi concentrerei sull'aspetto ossessivo, risolvendo il quale è possibile che ne risentano in positivo anche altre aree della sua vita.

Finora si è sottoposto a cure di qualche genere, oppure no?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
No,su questa problema specifico no.
Due anni fa mi sottoposi alla cure di uno psicologo per problemi riguardo all'introversione ma la cura non ebbe molti risultati.
Solo nell'ultimo anno il problema si è molto attenuato.
Durante l'infanzia (10-11 anni) mi sottoposi invece a cure per disturbi ossessivi ma la cura non ebbe alcun risultato anzi' aggravò il problema.
Solo con l'adolescenza il problema cessò(almeno apparentemente).
Io non voglio che questi gusti scompaiano,so benissimo che è assurdo,voglio solo che cessino di essere motivi di sofferenza e di lacerazione.
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Io non voglio che questi gusti scompaiano,so benissimo che è assurdo,voglio solo che cessino di essere motivi di sofferenza e di lacerazione.
>>>

Se le cose stanno così, potrebbe effettivamente essere l'aspetto ossessivo quello che ancora dev'essere risolto e che è predominante su tutto il resto.

Può dirci a quali cure si era sottoposto, specificamente?

Cordiali saluti
[#6]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Mi è molto arduo descrivere esattamente il metodo di cura a cui fu sottoposto per i disturbi ossessivi(che consistevano in una ricerca dell'ordine ossessiva)all'età di nove anni:ricordo solo che la psicologa infantile da cui mi portarono mi faceva fare realizzare degli ambienti e delle situazioni con dei giocattoli o simili. Di più è difficile davvero da ricordare,so solo che gli "incontri" durarono per due anni e non ottennero sul momento successo. Le mie ossessioni tranne quest'ultima attuale relativa alle parafilie sono state sempre di breve durata e si sono esaurite in poco tempo.
Tornai dalla stessa psicologa due anni fa per il problema dell'introversione,dopo un breve colloquio la dottoressa non adottò alcuna cura perché a suo parere non soffrivo di alcun disturbo particolare,avevo solo un problema a socializzare ma non era un problema patologico.
La psicologa mi propose varie proposte per superare questa problematica ,queste proposte non funzionarono ma benché non ripresi più gli incontri l'introversione calò da sola negli anni seguenti.
La riducibilità del problema alle ossessioni mi pare forse un po’ troppo semplicistico:
1)E' vero che dal punto di vista del coscio l'antitesi di cui parlavo è molto debole ,però a livello inconscio sopravvive conservando la sua forza lacerante;
2)le ossessioni amplificano il problema ma non lo producono,esso esiste in sé ed è generato dall'antitesi "giusti razionali interiorizzati" e "giusti dovuti alle parafilie",questo contrasto da me non è controllabile ,posso dire che non esiste razionalmente ,posso nasconderlo,posso sublimarlo in mille modi,ma a livello non cosciente esso sopravvive.
[#7]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> questo contrasto da me non è controllabile

Da un punto di vista psicologico, le ossessioni derivano proprio dal voler a tutti i costi ottenere il controllo su determinati pensieri. È il tentativo di controllo che fa perdere il controllo.

Quindi non solo non è semplicisitico parlare di ossessioni, ma più lei specifica la forma del suo disturbo, e più esso appare da qua come genuinamente ossessivo.

Dovrebbe rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta che adotti un approccio breve e concreto, esperto in disturbi ossessivi, per farsi valutare di persona e decidere se un trattamento possa essere utile e risolutivo nel suo caso.

Cordiali saluti
[#8]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
capisco,va bene.
Grazie
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