Pigrizia o depressione?
Buonasera, vi contatto per chiedere un consiglio riguardo una sitiazione che comincia ad appesantirmi e non poco.
Mia sorella è una persona parecchio insicura, a tratti anche superficiale perché non riesce proprio a comprendere che l'estetica non è tutto.
Io in primis non mi piaccio granché e sono anche decisamente meno carina di lei ma non ne faccio una tragedia, consapevole di avere altre qualità e aspirazioni che superino l'essere bella.
Insomma, da un paio di anni avendo anche chiuso i rapporti con mio papà che non ci aiuta economicamente, ci dobbiamo occupare di tutte le spese noi e mia mamma che però essendo ammalata lavora pochi giorni.
Il problema qual è?
Che mia sorella spende tutto il suo stipendio in cosmetici e vestiti, e ha già chiesto un prestito di non so quante mila di euro per rifarsi il naso quando noi a momenti non abbiamo manco i soldi per mangiare.
Io lavoro part-time avendo anche l'Università ma sia io che mia mamma guadagnamo molto meno di lei, e dividiamo spese tra bollette e affitto tra di noi.
E tutto questo affinché lei possa comprare dieci mila creme e trucchi vari.
Io sono davvero stanca, in più in casa non fa davvero niente.
Siamo come le sue schiave, puliamo, facciamo la spesa e tutto affinché lei possa letteralmente stare a letto tutto il giorno e uscire per mangiare.
Quando gliene parlo dice che dovrebbe contribuire ancje nostro papà che lei a 27 anni non può campare una casa e che è in difficoltà in questo periodo e parla di volersi suicidare e di odiare la sua vita.
Qualche tempo fa aveva chiesto un consulto psicologico e le avevano detto di essere depressa perciò io sto molto attenta a non ferire i suoi sentimenti e non confondere le cose perché un po' ho il timore che faccia davvero qualche gesto estremo.
Ma sono anche la più piccola, sono stanca di dovermi occupare di tutto perché lei vuole essere bella, ma che tristezza gesù santo come se servisse la bellezza per campare.
Poi ogni vestito deve essere di marca perché sia mai mentre io mi faccio i conti in tasca pure per quanto spendere per la spesa.
Mi sembra davvero poco corretto e rispettoso ancje nei confronti di mia mamma che ogni fine mese arriva a non avere un euro in tasca e non so più come comportarmi.
So solo che sono veramente stanca e non mi sembra manco il caso di rinunciare ai miei studi e trovarmi un lavoro full time perché se solo lei aiutasse ce la faremmo benissimo a gestire il tutto.
Quando glielo faccio notare dice di aiutare ma poi non fa niente, mai una volta che entra anche con una busta piccola di spesa e le bollette rimangono lì finché non le paghiamo noi.
Cosa fare con una situazione del genere quando il dialogo non funziona?
Mia sorella è una persona parecchio insicura, a tratti anche superficiale perché non riesce proprio a comprendere che l'estetica non è tutto.
Io in primis non mi piaccio granché e sono anche decisamente meno carina di lei ma non ne faccio una tragedia, consapevole di avere altre qualità e aspirazioni che superino l'essere bella.
Insomma, da un paio di anni avendo anche chiuso i rapporti con mio papà che non ci aiuta economicamente, ci dobbiamo occupare di tutte le spese noi e mia mamma che però essendo ammalata lavora pochi giorni.
Il problema qual è?
Che mia sorella spende tutto il suo stipendio in cosmetici e vestiti, e ha già chiesto un prestito di non so quante mila di euro per rifarsi il naso quando noi a momenti non abbiamo manco i soldi per mangiare.
Io lavoro part-time avendo anche l'Università ma sia io che mia mamma guadagnamo molto meno di lei, e dividiamo spese tra bollette e affitto tra di noi.
E tutto questo affinché lei possa comprare dieci mila creme e trucchi vari.
Io sono davvero stanca, in più in casa non fa davvero niente.
Siamo come le sue schiave, puliamo, facciamo la spesa e tutto affinché lei possa letteralmente stare a letto tutto il giorno e uscire per mangiare.
Quando gliene parlo dice che dovrebbe contribuire ancje nostro papà che lei a 27 anni non può campare una casa e che è in difficoltà in questo periodo e parla di volersi suicidare e di odiare la sua vita.
Qualche tempo fa aveva chiesto un consulto psicologico e le avevano detto di essere depressa perciò io sto molto attenta a non ferire i suoi sentimenti e non confondere le cose perché un po' ho il timore che faccia davvero qualche gesto estremo.
Ma sono anche la più piccola, sono stanca di dovermi occupare di tutto perché lei vuole essere bella, ma che tristezza gesù santo come se servisse la bellezza per campare.
Poi ogni vestito deve essere di marca perché sia mai mentre io mi faccio i conti in tasca pure per quanto spendere per la spesa.
Mi sembra davvero poco corretto e rispettoso ancje nei confronti di mia mamma che ogni fine mese arriva a non avere un euro in tasca e non so più come comportarmi.
So solo che sono veramente stanca e non mi sembra manco il caso di rinunciare ai miei studi e trovarmi un lavoro full time perché se solo lei aiutasse ce la faremmo benissimo a gestire il tutto.
Quando glielo faccio notare dice di aiutare ma poi non fa niente, mai una volta che entra anche con una busta piccola di spesa e le bollette rimangono lì finché non le paghiamo noi.
Cosa fare con una situazione del genere quando il dialogo non funziona?
[#1]
Gentile utente,
se ha delle difficoltà dovrebbe prima di tutto di fare chiarezza, perché al momento nelle cose che dice c'è troppa confusione, e questo non ci permette di aiutarla.
Partiamo dal fatto che dalla scheda lei risulta un uomo di 25 anni, gravemente sottopeso, ma poi parla come se fosse una donna.
Aggiungiamo che titola la sua richiesta: "Pigrizia o depressione?" lasciando intendere che pigra oppure depressa sarebbe sua sorella, ma di questa sorella dice: "spende tutto il suo stipendio in cosmetici e vestiti" (dunque sua sorella lavora e guadagna) per poi invece lamentarsi, parlando di sé e di sua madre: "Siamo come le sue schiave, puliamo, facciamo la spesa e tutto affinché lei possa letteralmente stare a letto tutto il giorno e uscire per mangiare".
Mi scusi, ma come fa sua sorella a percepire uno stipendio, se sta a letto tutto il giorno? Che strano lavoro fa?
Altre cose che non tornano:
1) un padre con cui avete chiuso i rapporti perché da due anni non vi aiuta più economicamente.
Ne desumo che i suoi genitori siano separati e che suo padre abbia cessato l'obbligo di mantenimento al compimento legale dei vostri studi. Si vuole ribellare alle disposizioni di legge e del buon senso, tanto da aver chiuso i rapporti con lui?
2) "Mia mamma [...] essendo ammalata lavora pochi giorni".
Che genere di malattia e che tipo di lavoro possono essere così discontinui?
3) "Sono veramente stanca e non mi sembra manco il caso di rinunciare ai miei studi e trovarmi un lavoro full time perché se solo lei aiutasse ce la faremmo benissimo a gestire il tutto".
Sta dicendo che a venticinque anni lei non vuole un lavoro full time perché pretende che a mantenerla agli studi sia sua sorella?
A me sembra che il più grande aiuto possiate trovarlo tutti, in famiglia, prendendo coscienza del fatto che raggiunta la maggiore età si deve provvedere a mantenersi. Temo invece che come avviene in certe famiglie di separati e divorziati si sia fatto lungamente conto su un padre/bancomat al quale non viene riconosciuta altra funzione di quella di mantenervi, tant'è che quando quest'obbligo è cessato, voi avete troncato i rapporti con lui.
Adesso non cerchi un'altra protezione economica in sua sorella, che a stretto rigore non dovrebbe più nemmeno vivere nella casa d'infanzia.
Stimoli sua madre a curarsi perché possa lavorare con continuità e soddisfazione.
Per parte sua, provveda a terminare gli studi e intanto si mantenga col suo lavoro, come alla sua età abbiamo fatto tutti.
Buone cose.
se ha delle difficoltà dovrebbe prima di tutto di fare chiarezza, perché al momento nelle cose che dice c'è troppa confusione, e questo non ci permette di aiutarla.
Partiamo dal fatto che dalla scheda lei risulta un uomo di 25 anni, gravemente sottopeso, ma poi parla come se fosse una donna.
Aggiungiamo che titola la sua richiesta: "Pigrizia o depressione?" lasciando intendere che pigra oppure depressa sarebbe sua sorella, ma di questa sorella dice: "spende tutto il suo stipendio in cosmetici e vestiti" (dunque sua sorella lavora e guadagna) per poi invece lamentarsi, parlando di sé e di sua madre: "Siamo come le sue schiave, puliamo, facciamo la spesa e tutto affinché lei possa letteralmente stare a letto tutto il giorno e uscire per mangiare".
Mi scusi, ma come fa sua sorella a percepire uno stipendio, se sta a letto tutto il giorno? Che strano lavoro fa?
Altre cose che non tornano:
1) un padre con cui avete chiuso i rapporti perché da due anni non vi aiuta più economicamente.
Ne desumo che i suoi genitori siano separati e che suo padre abbia cessato l'obbligo di mantenimento al compimento legale dei vostri studi. Si vuole ribellare alle disposizioni di legge e del buon senso, tanto da aver chiuso i rapporti con lui?
2) "Mia mamma [...] essendo ammalata lavora pochi giorni".
Che genere di malattia e che tipo di lavoro possono essere così discontinui?
3) "Sono veramente stanca e non mi sembra manco il caso di rinunciare ai miei studi e trovarmi un lavoro full time perché se solo lei aiutasse ce la faremmo benissimo a gestire il tutto".
Sta dicendo che a venticinque anni lei non vuole un lavoro full time perché pretende che a mantenerla agli studi sia sua sorella?
A me sembra che il più grande aiuto possiate trovarlo tutti, in famiglia, prendendo coscienza del fatto che raggiunta la maggiore età si deve provvedere a mantenersi. Temo invece che come avviene in certe famiglie di separati e divorziati si sia fatto lungamente conto su un padre/bancomat al quale non viene riconosciuta altra funzione di quella di mantenervi, tant'è che quando quest'obbligo è cessato, voi avete troncato i rapporti con lui.
Adesso non cerchi un'altra protezione economica in sua sorella, che a stretto rigore non dovrebbe più nemmeno vivere nella casa d'infanzia.
Stimoli sua madre a curarsi perché possa lavorare con continuità e soddisfazione.
Per parte sua, provveda a terminare gli studi e intanto si mantenga col suo lavoro, come alla sua età abbiamo fatto tutti.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Premetto di aver scritto quel messaggio in preda allo sconforto più totale, come fosse uno sfogo ad un'amica il che mi ha portato a sottintendere molte cose, che chiarisco subito. Sono una donna di 25 anni e il resto corrisponde. Ovviamente viviamo una situazione particolare che non mi va di sviscerare semplicemente perché andrei a parlare di tutt'altro e si perderebbe il punto sul problema. Chiedo se si tratti di pigrizia o depressione perché fatico a comprendere davvero quale dei due casi sia, credo che la depressione ti impedisca proprio di vedere anche un eventuale futuro però poi ti rifai il naso? Credo che se ci fosse un problema così grave non si concentrerebbe tanto sulla sua estetica, perché non ne avrebbe proprio neanche le forze ma forse mi sbaglio e questa ipotesi è il motivo per cui davvero non glielo faccio pesare MAI.
Mia sorella lavora part time come commessa, quindi ha uno stipendio normalissimo e non studia, ma ha paura di lasciare un indeterminato e perciò non cerca un lavoro fill time. Quando non lavora (3 giorni su 7) passa tutto il tempo stesa sul letto a guardare il telefono o la tv.
I miei non sono separati legalmente perché mio papà si rifiuta di pagare gli alimenti e quanto dovrebbe a mia mamma per far procedere il divorzio, nel frattempo si è rifatto una vita con una ragazza della mia età e ha avuto due nuovi figli. Ci abbiamo chiuso i rapporti (io per ultima) non perché non ci facesse da bancomat, ma semplicemente per tante mancanze di rispetto non solo nei confronti di mia mamma ma anche nostri, e anche perché se ne frega altamente di noi.
Mia mamma ha l'artrite che non viene riconosciuta come invalidità se non tocca cuore o altri organi, lavora poche ore facendo la badante, oppure solo il weekend come sta facendo da qualche mese a questa parte. E vorrei che basasse stimolarla a curarsi affinché effettivamente si riprenda ma non è così facile. Si sta curando da più di una decina di anni. Non capisco come abbia fatto a travisare del tutto le mie parole, ma quello che ho detto è che tornare ad un lavoro full time ( come ho fatto fino alla scorsa primavera perché a differenza di ciò che ha pensato ho sempre lavorato da quando ho finito il liceo anche quando il rapporto con mio papà c'era ancora) mi porterebbe inevitabilmente a rinunciare ai miei studi perché non avrei il tempo di stare dietro l'Università e ho già provato a fare entrambe le cose. E vorrei che mia sorella che invece non studia collaborasse un pochino di più nelle spese della casa, casa in cui vive anche lei quindi non sarebbe un camparmi ma contribuire esattamente come facciamo anche io e mia mamma. Il punto è che lei per questa storia del naso si è indebitata più cosmesi varie s vestiti arriva a fine mese con un euro. Ma è giusto che io debba mantenerla e pagare affitto / bollette e spesa mentre lei non fa assolutamente niente? E soprattutto non capisco come uscire da questa situazione perché ogni volta che gliene parlo tira fuori questa storia della depressione del fatto che odia la sua vita e che questo compito spetta a mio papà che non ha scelto lei di venire al mondo e che è giusto che i genitori facciano i genitori e alla fine finisce tutto il tragedia, si chiude in se stessa e non se ne parla più. E ovviamente dividiamo le spese io e mia mamma. Non so più come comportarmi con lei perché percepisco un malessere reale ma è giusto che ci debba rimettere io economicamente e emotivamente? È giusto che usi quasi tutto il mio stipendio che mi sudo per la casa, perché lei ha deciso di rifarsi il naso e non riesce a collaborare manco con una spesa ogni tanto e non si trova un altro lavoro? È giusto che il suo malessere gravi così tanto su di me perché sto iniziando a patire la cosa anche parecchio. Mi alzo e vorrei fare mille cose, poi vedo lei chiusa in camera tutto il tempo con le serrande abbassate e mi viene il magone.
Spero che adesso abbia un'idea più chiara della situazione, ovviamente ho provato a consigliarle uno psicologo ma è andata da quello dell'ASL che le ha consigliato uno psichiatra e non ha più proseguito
Mia sorella lavora part time come commessa, quindi ha uno stipendio normalissimo e non studia, ma ha paura di lasciare un indeterminato e perciò non cerca un lavoro fill time. Quando non lavora (3 giorni su 7) passa tutto il tempo stesa sul letto a guardare il telefono o la tv.
I miei non sono separati legalmente perché mio papà si rifiuta di pagare gli alimenti e quanto dovrebbe a mia mamma per far procedere il divorzio, nel frattempo si è rifatto una vita con una ragazza della mia età e ha avuto due nuovi figli. Ci abbiamo chiuso i rapporti (io per ultima) non perché non ci facesse da bancomat, ma semplicemente per tante mancanze di rispetto non solo nei confronti di mia mamma ma anche nostri, e anche perché se ne frega altamente di noi.
Mia mamma ha l'artrite che non viene riconosciuta come invalidità se non tocca cuore o altri organi, lavora poche ore facendo la badante, oppure solo il weekend come sta facendo da qualche mese a questa parte. E vorrei che basasse stimolarla a curarsi affinché effettivamente si riprenda ma non è così facile. Si sta curando da più di una decina di anni. Non capisco come abbia fatto a travisare del tutto le mie parole, ma quello che ho detto è che tornare ad un lavoro full time ( come ho fatto fino alla scorsa primavera perché a differenza di ciò che ha pensato ho sempre lavorato da quando ho finito il liceo anche quando il rapporto con mio papà c'era ancora) mi porterebbe inevitabilmente a rinunciare ai miei studi perché non avrei il tempo di stare dietro l'Università e ho già provato a fare entrambe le cose. E vorrei che mia sorella che invece non studia collaborasse un pochino di più nelle spese della casa, casa in cui vive anche lei quindi non sarebbe un camparmi ma contribuire esattamente come facciamo anche io e mia mamma. Il punto è che lei per questa storia del naso si è indebitata più cosmesi varie s vestiti arriva a fine mese con un euro. Ma è giusto che io debba mantenerla e pagare affitto / bollette e spesa mentre lei non fa assolutamente niente? E soprattutto non capisco come uscire da questa situazione perché ogni volta che gliene parlo tira fuori questa storia della depressione del fatto che odia la sua vita e che questo compito spetta a mio papà che non ha scelto lei di venire al mondo e che è giusto che i genitori facciano i genitori e alla fine finisce tutto il tragedia, si chiude in se stessa e non se ne parla più. E ovviamente dividiamo le spese io e mia mamma. Non so più come comportarmi con lei perché percepisco un malessere reale ma è giusto che ci debba rimettere io economicamente e emotivamente? È giusto che usi quasi tutto il mio stipendio che mi sudo per la casa, perché lei ha deciso di rifarsi il naso e non riesce a collaborare manco con una spesa ogni tanto e non si trova un altro lavoro? È giusto che il suo malessere gravi così tanto su di me perché sto iniziando a patire la cosa anche parecchio. Mi alzo e vorrei fare mille cose, poi vedo lei chiusa in camera tutto il tempo con le serrande abbassate e mi viene il magone.
Spero che adesso abbia un'idea più chiara della situazione, ovviamente ho provato a consigliarle uno psicologo ma è andata da quello dell'ASL che le ha consigliato uno psichiatra e non ha più proseguito
[#3]
Gentile utente,
capisco che la situazione sia da anni difficile e dolorosa, ma devo invitarla ancora ad essere chiara, soprattutto al fine di meglio pianificare la sua vita.
Lei scrive: "Non capisco come abbia fatto a travisare del tutto le mie parole" e non tiene conto del fatto che lei nella precedente email si dichiarava uomo ma parlava come fosse una donna.
Di suo padre dice: "I miei non sono separati legalmente perché mio papà si rifiuta di pagare gli alimenti e quanto dovrebbe a mia mamma per far procedere il divorzio".
Cosa vuol dire questo? Suo padre non deve pagare sua madre per il divorzio, e forse non deve nemmeno versarle gli alimenti; sta a sua madre consultare un avvocato per procedere a far valere i propri diritti.
La situazione di sua sorella è complessa. La depressione, o altre malattie, hanno molte facce, per cui volersi rifare il naso può proprio indicare uno stato mentale alterato e non un'allegra vanità. Non per caso lo psicologo l'aveva indirizzata allo psichiatra.
Capisco benissimo che lei si senta preoccupata per sua sorella, così come capisco che si senta anche esasperata dai suoi sprechi di soldi e di tempo mentre vivete in condizioni difficili. Le posso dire però che l'indulgenza di cui la fa oggetto potrebbe non favorire il superamento della depressione o altro disturbo: non si tratta di doverla aggredire verbalmente, ma di convincerla a fare realisticamente quello che può per migliorare la condizione di tutti.
Stessa cosa vale per sua madre. Si può fare la badante anche con l'artrite, e non solo nei week end.
Quanto a lei, se non è alla stesura della tesi, uscire di casa per un lavoro full time le farebbe prendere una boccata d'ossigeno. Che facoltà frequenta?
Al momento per trovare una soluzione ai vostri molti problemi dovrebbe recarsi lei personalmente al Consultorio, dove le forniranno lo psicologo, l'assistente sociale e anche il legale per sbrogliare una matassa che fin qui si è solo ingarbugliata.
Quanti anni hanno i suoi genitori?
Auguri.
capisco che la situazione sia da anni difficile e dolorosa, ma devo invitarla ancora ad essere chiara, soprattutto al fine di meglio pianificare la sua vita.
Lei scrive: "Non capisco come abbia fatto a travisare del tutto le mie parole" e non tiene conto del fatto che lei nella precedente email si dichiarava uomo ma parlava come fosse una donna.
Di suo padre dice: "I miei non sono separati legalmente perché mio papà si rifiuta di pagare gli alimenti e quanto dovrebbe a mia mamma per far procedere il divorzio".
Cosa vuol dire questo? Suo padre non deve pagare sua madre per il divorzio, e forse non deve nemmeno versarle gli alimenti; sta a sua madre consultare un avvocato per procedere a far valere i propri diritti.
La situazione di sua sorella è complessa. La depressione, o altre malattie, hanno molte facce, per cui volersi rifare il naso può proprio indicare uno stato mentale alterato e non un'allegra vanità. Non per caso lo psicologo l'aveva indirizzata allo psichiatra.
Capisco benissimo che lei si senta preoccupata per sua sorella, così come capisco che si senta anche esasperata dai suoi sprechi di soldi e di tempo mentre vivete in condizioni difficili. Le posso dire però che l'indulgenza di cui la fa oggetto potrebbe non favorire il superamento della depressione o altro disturbo: non si tratta di doverla aggredire verbalmente, ma di convincerla a fare realisticamente quello che può per migliorare la condizione di tutti.
Stessa cosa vale per sua madre. Si può fare la badante anche con l'artrite, e non solo nei week end.
Quanto a lei, se non è alla stesura della tesi, uscire di casa per un lavoro full time le farebbe prendere una boccata d'ossigeno. Che facoltà frequenta?
Al momento per trovare una soluzione ai vostri molti problemi dovrebbe recarsi lei personalmente al Consultorio, dove le forniranno lo psicologo, l'assistente sociale e anche il legale per sbrogliare una matassa che fin qui si è solo ingarbugliata.
Quanti anni hanno i suoi genitori?
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1k visite dal 27/12/2023.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.