Insicurezza

Buongiorno
Ho 50 anni e ho appena cambiato lavoro e mi sono pentito quasi immediatamente
Mi era già successo 6 anni fa e in quella occasione tornai nella mia vecchia azienda dopo pochi mesi
Il lavoro che svolgevo era sufficientemente appagante e tranquillo ma recentemente ho ricevuto questa offerta che mi ha fatto decidere per il cambiamento
Inizialmente ho rifiutato ma la nuova azienda ha insistito per avermi
Quale è il problema dunque, non mi sento adeguato al nuovo lavoro
Non ho assolutamente nascosto le mie competenze e non mi sono venduto per quello che non ero ma ho la sensazione di non avere la preparazione necessaria
Questa cosa mi sta creando molto disagio e stress e comincio a pensare di aver commesso nuovamente un errore
Nell’altra azienda ero a mio agio e portavo a termine il lavoro senza problemi
Tornare per la seconda volta indietro sarebbe davvero umiliante per me ma ci penso in continuazione, vorrei tornare indietro e non fare questa scelta
Paolo
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
dalle sue parole non si comprende il motivo che l'ha spinta a lasciare un lavoro "sufficientemente appagante e tranquillo", né quale sia stata l'offerta che l'ha convinta. Stipendio maggiore? Compiti più gratificanti? Ruolo di maggior prestigio, o al contrario una posizione con minori responsabilità?
Soprattutto non si comprende come all'età che dichiara lei si sia "pentito quasi immediatamente". Non si era informato sulla natura dei nuovi compiti, specie dopo l'esperienza analoga di sei anni fa?
Infine, il fatto che il "pentimento" sia arrivato così presto fa pensare che lei non si stia dando il tempo di valutare il nuovo ambiente di lavoro, e che abbia delle particolari rigidità nel chiedere informazioni, dichiararsi impreparato, insomma nel ritrovarsi in un ruolo di "novellino".
Mi sembra che nel suo caso il colloquio con uno psicologo sarebbe più che indicato, prima di rinunciare senza nemmeno provare.
Buone cose; ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa
Ho accettato perche l’offerta era molto più alta del precedente lavoro
Sono stato estremamente sincero sulle mie competenze e ho chiesto esattamente di cosa mi sarei dovuto occupare
Però ho la sensazione che mi abbiano voluto con la speranza che io impari altre cose che loro fanno
Come le dicevo io non avevo accettato ma hanno insistito molto anche con l’offerta
Certo ha ragione dovrei darmi qualche mese per vedere se funziona
Quello che mi preoccupa è la mia età
Se non dovesse funzionare e non trovassi altro lavoro?
Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
la preoccupazione espressa con le parole "se non dovesse funzionare" è realistica? Corre davvero il rischio di essere licenziato?
Immagino che le abbiano riconosciuto attitudini ad apprendere e a rivestire nuovi ruoli, se ci hanno tenuto tanto a lei.
Allora quale blocco le impedisce di "mettersi in gioco", prendendo alla lettera la metafora, ossia perché non gioca a fare il bravo impiegato che si diverte e che impara cose nuove, trascinando tutto il reparto nel suo entusiasmo?
Questa è una delle strategie che le verrebbero proposte da uno psicologo, ma può inventarne altre da sé, o leggere i libri di Dale Carnegie, o infine cominciare ad indagare, anche con l'aiuto dei familiari (madre, padre, fratelli, fidanzata, amici, moglie) quali siano le paure che le fanno fare un passo avanti e due indietro.
Buone cose e auguri per Natale.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
Utente
Utente
Buonasera dottoressa
Forse ha ragione lei, la mia paura deriva dalla precedente esperienza
Dopo essere tornato in azienda avevo giurato a me stesso di non cambiare più
Proverò a mettermi in gioco e se va bene ok se non va bene ci avrò provato
La ringrazio e saluto e le auguro buon Natale e buon anno
[#5]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
frasi come "Dopo essere tornato in azienda avevo giurato a me stesso di non cambiare più" fanno pensare che lei si sia imposto una specie di freno interiore che ad ogni esperienza nuova la obbliga a pensare: "Lo vedi che hai sbagliato?"; "Lo vedi che non ce la fai?"; "Questo non è il posto adatto a te".
In questo modo siamo i sabotatori di noi stessi.
Provi ad individuare questi "sabotaggi" e a capovolgerli, per esempio così: "Questa esperienza nuova mi ringiovanisce di dieci anni"; "Finalmente ho lo stipendio che merito, e domani potrò fare anche di più"; "Quanta adrenalina mi fa produrre la tensione per riuscire a fare questa cosa nuova!".
Dopotutto è ancora troppo giovane per mummificarsi, non crede?

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#6]
Utente
Utente
Buonasera dottoressa
Proverò a seguire i suoi consigli, cercherò di dare il massimo come ho sempre fatto
Pensandoci negli anni e’ sempre stato un crescendo ogni volta il cambiamento mi ha portato a qualcosa di meglio
Purtroppo il pensiero della precedente esperienza mi condiziona molto, a volte mi sembra di andare in panico e di non trovare soluzioni
La ringrazio nuovamente per le sue parole
Paolo
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Quindi il perfezionismo tenta di paralizzare il suo slancio, caro Paolo.
E lei lo affronti con l'arma dell'ironia, scelga lei le frasi più adatte per metterlo a tacere.
Si faccia regalare il libro di Dale Carnegie: "Come godersi la vita e lavorare meglio" o anche "Come vincere lo stress e cominciare a vivere".
Vedrà che sarà per lei il miglior regalo di Natale!
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#8]
Utente
Utente
Buonasera dottoressa
In realtà non sono un perfezionista anzi
Mi hanno sempre riconosciuto delle doti quali la precisione , la puntualità e la disponibilità
Ho sempre avuto capacità di organizzare il lavoro e gestire i fornitori per fare in modo che il lavoro fosse svolto
Forse sono io che non mi valorizzo nella maniera giusta
Devo essere sincero questa situazione mi sta creando stress e ansia pensavo sarebbe stato tutto più facile
Probabilmente non mi sto dando il tempo di adattarmi e in un paio di occasioni sono andato in panico
[#9]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
provi a leggere almeno la presentazione in rete dei libri che le ho suggerito.
Il fatto che lei continui a scrivere a noi, dando l'impressione di non prendere davvero in considerazione le risposte, fa ipotizzare alcune possibilità:
1) ha già deciso di lasciare il nuovo lavoro e vuole un avallo esterno;
2) qualcosa l'attira verso il lavoro precedente, ma non sa definire di che si tratta;
3) nell'attuale sede di lavoro si è prodotto qualcosa (un incontro, certe frasi, una particolare difficoltà) che ha risvegliato i lei un timore subliminale, provocando quello che chiama "panico" e facendole desiderare la fuga.
Perché non prova a portare in luce tutto questo con un professionista?
Prima di una rinuncia che potrebbe essere l'inizio di un Disturbo Evitante sarebbe meglio tentare varie strategie.
Buone cose.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#10]
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa
E’ vero che sto pensando al vecchio lavoro che mi dava un senso di sicurezza e confort dovuto alla mia lunga esperienza,oltre al fatto di essere apprezzato dai miei clienti, ma tornare indietro e’ impensabile
In effetti un confronto con un nuovo collega mi ha fatto andare in panico, sono stato costretto ad ammettere che io certe cose non le so fare e questo mi ha creato ansia
Forse sto esagerando troppo il tutto
Proverò a leggere il libro che mi consiglia
La ringrazio ancora per la sua disponibilità
Ancora buon Natale
Paolo
[#11]
Utente
Utente
Buonasera dottoressa
E’ successo quello che temevo, mi hanno chiesto di occuparmi di un progetto per cui non sono minimamente in grado di fare il lavoro
Sono basito e incazzato , io sono stato molto chiaro sulle mie competenze e a questo punto mi chiedo se questi ci sono o ci fanno
Perché prendere me e non uno esperto della materia non riesco davvero a spiegarlo , tra l’altro prendevano una persona giovane pagandolo molto meno
Mi sono rimesso a inviare Curriculum ma non riesco a farmene una ragione
Ho mollato un lavoro decente e sicuro per uno che non avrei mai accettato a sapere come stavano le cose
Sto addirittura pensando di fargli causa
Tornare indietro e’ impossibile quindi non mi rimane che abbassare la testa e accettare un altro lavoro probabilmente peggiore e pagato male
Se mi fossi venduto per quello che non sono potrei solo fare mea culpa ma le assicuro che sono stato estremamente onesto
Adesso che fare?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
ci sono diverse ipotesi che si possono fare su ciò che le sta succedendo. Poche di queste mi paiono negative, prevedendo la malafede della ditta che l'ha assunta.
Io propendo per le altre, che sono positive, ma non mi metterò a dettagliarle, nel vuoto assoluto di informazioni in cui lei ci lascia fin dalla sua prima richiesta.
Non sappiamo che lavoro fa e cosa le stanno chiedendo, se ha una laurea o una specializzazione, e quali sono, se i "nuovi" compiti non siano per caso la normale evoluzione tecnico/informatica dei vecchi, se lei stia mantenendo una famiglia o sia libero di cercare lavoro anche all'estero e così via.
A questo punto suggerisco che lei cerchi nella sua città, sull'Albo degli psicologi regionale, oppure sul sito di Medicitalia, uno psicologo specialista del lavoro e gli dettagli la situazione. Anche online andrà benissimo.
In questo modo saprà se le stanno chiedendo la luna, o semplicemente ciò che ormai tutti pretendono da un professionista. In quest'ultimo caso si attrezzi rapidamente per aggiornarsi e apprendere le procedure necessarie, perché probabilmente non c'è alcun nuovo posto di lavoro in cui non le chiederebbero le stesse cose.
E' probabile che un corso di aggiornamento possa esserle fornito dalla sua stessa ditta. Se non è così, nella grande città in cui si trova può trovare una fonte privata.
Le faccio infiniti auguri. Non manchi di informarmi.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#13]
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa
Ho una famiglia con una figlia all’università e no non posso lavorare all’estero
Mi sono sempre occupato di logistica come consulente e in questo nuovo lavoro mi chiedono di fare il programmatore per implementare nuove funzionalità
Io non ho mai fatto nulla del genere nella mia vita
Non ho mai indicato nel mio curriculum questa competenza
E’ impossibile per me imparare questo lavoro, non ci si inventa programmatori soprattutto alla mia età
Purtroppo non vedo altra soluzione se non cercare un nuovo lavoro
Le assicuro che sono stato estremamente onesto riguardo le mie competenze
Quello che non mi spiego è il perché mi abbiano assunto pur sapendo che non sarei stato in grado di fare il lavoro e come possano pretendere che io lo faccia
Sto cercando un nuovo lavoro e spero solo di trovarlo in fretta
Sono certo che arriverà a breve la resa dei conti perché gli dirò chiaramente che io non sono in grado di fare quello che mi chiedono
Seguirò il suo consiglio mi rivolgerò ad un consulente nel frattempo ma purtroppo non vedo altre soluzioni se non andarmene
Questa situazione mi sta stressando immensamente faccio veramente fatica ad alzarmi la mattina per andare in ufficio
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
sto seguendo con particolare attenzione il suo caso e penso che ci sia una ragione se nel colloquio di selezione non vi siete capiti, ma non voglio lanciare ipotesi senza fondamento.
La invito caldamente a restare sereno senza fare nulla, al momento, che possa danneggiarla, come presentare le dimissioni.
Ci sono passi da fare prima, con calma, ma lei deve affidarsi ad uno specialista che abbia conosciuto molti casi simili al suo, anche perché certe sue frasi ventilano il rischio che lei si metta dalla parte del torto nei confronti della ditta, e non è proprio il caso.
Tenga conto che molti specialisti offrono gratis la prima consultazione, o a 70/80 euro, e già un singolo colloquio con uno psicologo del lavoro o uno strategico potrebbe aprirle nuovi orizzonti. Anche l'istituto Dale Carnegie dovrebbe essere presente nella sua città.
Lei scrive: "non ci si inventa programmatori soprattutto alla mia età".
Dipende. Esistono software molto elementari, oggi, che permettono di programmare con semplicità.
In ogni caso data la sua esperienza è probabile che a lei non venga richiesto questo compito, ma piuttosto quello di analista: in altre parole, lei dovrebbe indicare quali elementi occorrono in un programma, in relazione ai compiti che sta svolgendo, e questa implementazione verrebbe fatta da altri.
Il suo diretto superiore, se è la persona che ha provveduto all'assunzione (sempre se la ditta non si è avvalsa di un'organizzazione esterna per la selezione) dovrebbe darle le opportune delucidazioni; ma lei per rivolgergli le sue richieste deve superare lo stato mentale di timore e risentimento che al momento la bloccano.
Cerchi di recuperare la serenità.
Glielo auguro con tutto il cuore.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#15]
Utente
Utente
Buonasera dottoressa
Purtroppo la situazione è questa, mi rendo conto di essere arrivato in un ambiente poco organizzato e caotico
In fase di colloquio diretto e con l’agenzia non mi sono mai e ripeto mai spacciato per quello che non sono
Sul mio contratto di lavoro non si parla minimamente di programmazione ma solo di consulenza , lavoro che ho sempre svolto
Le assicuro che le richieste che mi hanno fatto richiedono una conoscenza che non si acquisisce in internet ma con anni di lavoro e probabilmente studio
Ho lavorato in precedenza in team con dei programmatori non è una novità per me so cosa fa questo tipo di figura
Questa è la cosa che più mi lascia esterrefatto non riesco a capacitarmi
Ritengo che questi signori ci abbiano provato , mi spiego:
Se gli andava bene ok , prendiamo uno che conosce bene la materia e poi gli chiediamo anche di fare delle implementazioni
Le assicuro che non è banale trovare consulenti preparati mentre è facile trovare programmatori generici
Probabilmente ci hanno provato, d’altronde possono sempre lasciarmi a casa visto che il mio periodo di prova non è scaduto e puntare su qualcun altro
Non sto facendo colpi di testa ma in qualche modo devo trovare una via d’uscita che può essere solo un’altro lavoro non vedo alternative
Onestamente non so a chi affidarmi per parlare di questo problema
Se lei mi sa indicare qualcuno me lo faccia sapere
La ringrazio per la sua gentilezza e disponibilità nel rispondermi
Lo apprezzo molto
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
"in qualche modo devo trovare una via d’uscita che può essere solo un’altro lavoro non vedo alternative", scrive.
Vediamo invece qualche alternativa:
1) parlare col suo superiore diretto con serenità, ricordandogli le sue competenze e le mansioni per cui è stato assunto, allo scopo di trovare insieme una soluzione (un corso per lei? l'affiancamento ad un programmatore?); lei stesso scrive che non è difficile trovare un programmatore generico, ed ha già lavorato in team;
2) in caso di irrigidimento del superiore diretto, scavalcarlo e cercare più in alto, anche lasciando trasparire l'illecito dell'averla assunta con certe mansioni per poi chiederle cose differenti;
3) la consultazione di un bravo sindacalista a cui far leggere il suo contratto (questo può farlo anche prima del punto 2, per avere le idee più chiare);
4) la consultazione di un avvocato del lavoro (questo solo se anche il punto 2 fallisse).
Venendo ad altri aspetti della sua email, se l'attuale ambiente di lavoro è "poco organizzato e caotico" saranno forse contenti di vedersi "organizzare".
Lei parla di "colloquio diretto e con l’agenzia". Se è stato assunto tramite un'agenzia di reclutamento, questi equivoci a volte sono frutto di imperizia degli intervistatori e a volte di malafede: promettono a lei il lavoro, alla ditta l'esperto che sta cercando, e si fanno pagare da tutti e due senza aver appurato nulla.
Scrive: "le richieste che mi hanno fatto richiedono una conoscenza che non si acquisisce in internet ma con anni di lavoro e probabilmente studio".
La capacità di programmazione non si acquisisce in Internet (chi ha parlato di Internet?) ma di sicuro non richiede "anni di studio".
"Onestamente non so a chi affidarmi per parlare di questo problema. Se lei mi sa indicare qualcuno me lo faccia sapere".
Suggerirei i passi indicati sopra, se si sente abbastanza tranquillo per farli. Altrimenti consulterei prima un* psicolog* del lavoro (ne trova moltissimi nella sua città) o uno strategico. Tra questi può contattare il mio collega dr Santonocito che trova qui su Medicitalia o altri il cui nome posso fornirle privatamente.
La invito ancora a stare tranquillo e le auguro di trovare prestissimo una soluzione.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#17]
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa
Ho provato ad accennare la questione ma mi sembra che non ci siano molte alternative
Mi sto rendendo conto che il team di lavoro è composto esclusivamente da programmatori
Non voglio arrivare allo scontro con l’azienda preferisco cercare una alternativa
Mi dica come posso contattare il suo collega, mi piacerebbe almeno confrontarmi una volta per avere un parere
La ringrazio
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Gentile utente,
vedo che la sua condizione di stress non le permette i passi razionali che occorrerebbero per costruire una corretta situazione di lavoro.
Lei scrive: "Ho provato ad accennare la questione ma mi sembra che non ci siano molte alternative".
Non le avevo suggerito di ACCENNARE, ma di fare un discorso chiaro e circostanziato. Non ne è capace? Troppo irritato con i superiori, proietta su di loro la sua insofferenza e pensa che non vogliano comprenderla e cercare una soluzione utile a tutti?
Aggiunge: "Mi sto rendendo conto che il team di lavoro è composto esclusivamente da programmatori".
Quindi manca un vero esperto del suo campo. Hanno proprio bisogno di lei. Ricordo un mio conoscente che era l'unico laureato in Economia tra tanti impiegati laureati in Legge: cooperavano magnificamente, e quando lui ha trovato un posto migliore l'azienda ha subito uno scossone.
Scrive anche: "Non voglio arrivare allo scontro con l’azienda".
Questa è proprio la spia del fatto che l'intera vicenda ha alterato la sua visione della realtà - sempre se lei non era già sotto stress quando ha assunto questo lavoro.
Lei si sente danneggiato, quasi preso in giro, e non riesce a comprendere che da parte dell'azienda, se anche c'è stata leggerezza, non c'è stata però la volontà di nuocerle. Certamente mettendo sui piatti della bilancia il rischio di perdere la sua collaborazione e la necessità di affiancarle un programmatore, l'azienda valuterà con calma che la seconda situazione è più conveniente della prima.
In quasi tutte le circostanze della vita presentare con calma le proprie richieste e ascoltare le argomentazioni altrui è meglio che rimanere col dubbio su cosa abbiamo capito e cosa abbiamo fatto capire circa le nostre necessità e quelle degli altri.
Infine scrive: "Mi dica come posso contattare il suo collega, mi piacerebbe almeno confrontarmi una volta per avere un parere".
Tutti noi possiamo essere contattati tramite l'email che mettiamo a disposizione accanto al nostro nome in fondo alle risposte.
Il dottor Giuseppe Santonocito, e anche altri, li trova qui su Medicitalia cercando sotto la voce "specialisti".
La invito caldamente a cercare qualcuno che le dia una mano in questo momento difficile, e non chiudo il consulto per darle modo di rispondere ancora una volta.
Coraggio.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#19]
Utente
Utente
Buongiorno dottoressa
Mi sto chiaramente rendendo conto che il problema è il responsabile con cui lavoro
Ha poche idee e poco chiare , lavora in modo frenetico e non mi sta dando la possibilità di capire nulla
Fatico a capire il motivo per cui abbiano preso me perché la richiesta è quella di programmare procedure per la logistica
Ho scoperto parlando con una collega che altre persone sono arrivate prima di me e sono andate via praticamente subito
Mi sono chiesto se voglio rimanere in questa azienda e la risposta è assolutamente no , non ci voglio stare
Ho contattato comunque il dottore come lei mi ha consigliato
Sto realizzando di essere arrivato in un ambiente di lavoro gestito da una persona disorganizzata e che non ha la minima idea di cosa vuole
Coinvolge le persone a caso me compreso
Comincio anche a credere che mi abbiano preso in fretta e furia per non far sembrare un fallimento di fronte alla direzione il fatto che le persone prima di me siano andate via
Alcune voci dalla collega me lo fanno pensare
Purtroppo le cose negative vengono fuori solo nel momento in cui si vivono i nuovi ambienti questo è normale
Mi creda qui ce ne sono tante purtroppo
Una cosa l’ho capita, non ho commesso alcun errore
Sono stato ingannato e questo mi è chiaro perfettamente
Mi sono ripromesso di fare quello che posso ma nel frattempo sto cercando pesantemente un nuovo lavoro
Nel momento in cui lo troverò non voglio rimanere un minuto di più qui
La ringrazio e le auguro buon anno
Paolo
[#20]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.4k 193
Buon anno a lei, caro Paolo.
Come avrà visto il mio collega è lo specialista idoneo a chiarire questo tipo di cose, ha fatto bene a contattarlo.
Su questo tema da qui non possiamo fare altro.
Se dovesse avere di nuovo bisogno di noi, non esiti ad aprire una nuova richiesta di consulto.
Auguri per tutto.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com