Che rapporti tenere con l@ ex
Alla mia veneranda età di 46 ho alle spalle qualche relazione sentimentale.
In alcuni casi sono stato lasciato, in altri ho lasciato io.
Mai in maniera conflittuale.
Mi chiedo come sia giusto relazionarsi con l@ ex.
Io vorrei contattarle in maniera estremamente sporadica, tipo in queste occasioni di festa, x scambiare degli auguri, e sapere come stanno.
Il troncare e dimenticare tutto, anche le cose belle, mi sembra triste e in un certo senso non educato, non positivista.
Non intendo restare amici, ma almeno conoscenti, come gli ex compagni di scuola.
Nessuno ha fatto il primo passo, ma uno deve farlo.
Non vorrei però ferire la persona.
Le mie relazioni non sono state durature, max 1anno o poco più, e non ho mai convissuto.
Per ora grazie.
In alcuni casi sono stato lasciato, in altri ho lasciato io.
Mai in maniera conflittuale.
Mi chiedo come sia giusto relazionarsi con l@ ex.
Io vorrei contattarle in maniera estremamente sporadica, tipo in queste occasioni di festa, x scambiare degli auguri, e sapere come stanno.
Il troncare e dimenticare tutto, anche le cose belle, mi sembra triste e in un certo senso non educato, non positivista.
Non intendo restare amici, ma almeno conoscenti, come gli ex compagni di scuola.
Nessuno ha fatto il primo passo, ma uno deve farlo.
Non vorrei però ferire la persona.
Le mie relazioni non sono state durature, max 1anno o poco più, e non ho mai convissuto.
Per ora grazie.
[#1]
Gentile utente,
é significativo che tale desiderio provenga da lei, ma non
-a quanto possiamo comprendere-
dalle persone coinvolte nelle precedenti relazioni.
Forse perché loro vivono una vita attualmente appagante e non sono interessate al passato? E perchè forse lei attualmente non ha un presente appagante e dunque rivolge il Suo sguardo all'indietro?
Cosa La porterebbe a fare il primo passo, quando Lei afferma ".. Nessuno ha fatto il primo passo, ma uno deve farlo." *Deve* farlo? e con quale la motivazione?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
é significativo che tale desiderio provenga da lei, ma non
-a quanto possiamo comprendere-
dalle persone coinvolte nelle precedenti relazioni.
Forse perché loro vivono una vita attualmente appagante e non sono interessate al passato? E perchè forse lei attualmente non ha un presente appagante e dunque rivolge il Suo sguardo all'indietro?
Cosa La porterebbe a fare il primo passo, quando Lei afferma ".. Nessuno ha fatto il primo passo, ma uno deve farlo." *Deve* farlo? e con quale la motivazione?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
buonasera e grazie per la condivisione.
Ho sorriso leggendo la sua domanda, chiedendomi "chissà come si stabilisce cosa sia giusto e cosa sia sbagliato", soprattutto nelle relazioni. Ho sorriso perchè mi son detto "e chi lo sa"?
Io diffiderei da una risposta che vuole essere esaustiva e definitiva, non c'è un'unica ricetta per stare al mondo e non mi fido di chi pensa di possedere una qualche verità inscalfibile.
Questa risposta io non ce l'ho, pertanto il mio è solo un tentativo di accogliere queste sue perplessità. Perplessità che, fortunatamente, ci sono. Siamo spacciati solo nel momento in cui smettiamo di porci domande, almeno credo.
Io penso che una buona linea guida per le nostre esistenze sia fare ciò che ci sentiamo, a patto che la nostra libertà non leda quella degli altri, che non ferisca, che non invada, ecc.
Come capire tutto questo? Forse dai feedback che ci vengono restituiti.
Ogni persona ha una sua storia, e reagisce a suo modo per quanto riguarda la fine di una relazione: chi vuole mantenere i contatti, chi deve voltare pagina a tutti i costi...
Queste reazioni un po' saranno influenzate dal significato che ha avuto quella relazione, dalla serenità o dall'astio con cui è terminata, ecc.
E un po' dipenderanno anche da quelli che sono gli schemi relazionali di ciascuno, da cui derivano qualità e quantità di investimento emotivo posto all'interno della relazione.
P. es: una persona che si sente fortemente inadeguata e cerca conferme della sua amabilità all'interno delle relazioni, è possibile che vivrà un rinnovato senso di inadeguatezza nel momento in cui il/la partner decide di interrompere. E' solo un esempio di grande pressapochismo, ma giusto per dare un'idea.
Io le suggerirei di agire in linea con ciò che sente, restando consapevolmente disposto ad accettare la possibilità che "l'altro/a" non condivida questo suo bisogno. In tal caso capirà come comportarsi, e cosa ancor più importante il "come si sentirà" rispetto alla risposta dell'altro le dirà qualcosa in più su di sè.
Ciò che ho condiviso fin qui è un tentativo di rispondere parzialmente alla sua domanda.
La saluto invece suggerendole una riflessione, che potrà o meno approfondire a seconda di come crede: il desiderio che ha espresso nella sua richiesta cosa porta con sè? Che radici ha questo volere, o bisogno, di mantenere questi legami? Allo stesso modo, ha parlato di diverse relazioni caratterizzate da breve durata; cosa succederebbe se durassero di più? E' possibile individuare un comune denominatore che ha portato più volte allo stesso epilogo?
Un caro saluto e buone feste
Ho sorriso leggendo la sua domanda, chiedendomi "chissà come si stabilisce cosa sia giusto e cosa sia sbagliato", soprattutto nelle relazioni. Ho sorriso perchè mi son detto "e chi lo sa"?
Io diffiderei da una risposta che vuole essere esaustiva e definitiva, non c'è un'unica ricetta per stare al mondo e non mi fido di chi pensa di possedere una qualche verità inscalfibile.
Questa risposta io non ce l'ho, pertanto il mio è solo un tentativo di accogliere queste sue perplessità. Perplessità che, fortunatamente, ci sono. Siamo spacciati solo nel momento in cui smettiamo di porci domande, almeno credo.
Io penso che una buona linea guida per le nostre esistenze sia fare ciò che ci sentiamo, a patto che la nostra libertà non leda quella degli altri, che non ferisca, che non invada, ecc.
Come capire tutto questo? Forse dai feedback che ci vengono restituiti.
Ogni persona ha una sua storia, e reagisce a suo modo per quanto riguarda la fine di una relazione: chi vuole mantenere i contatti, chi deve voltare pagina a tutti i costi...
Queste reazioni un po' saranno influenzate dal significato che ha avuto quella relazione, dalla serenità o dall'astio con cui è terminata, ecc.
E un po' dipenderanno anche da quelli che sono gli schemi relazionali di ciascuno, da cui derivano qualità e quantità di investimento emotivo posto all'interno della relazione.
P. es: una persona che si sente fortemente inadeguata e cerca conferme della sua amabilità all'interno delle relazioni, è possibile che vivrà un rinnovato senso di inadeguatezza nel momento in cui il/la partner decide di interrompere. E' solo un esempio di grande pressapochismo, ma giusto per dare un'idea.
Io le suggerirei di agire in linea con ciò che sente, restando consapevolmente disposto ad accettare la possibilità che "l'altro/a" non condivida questo suo bisogno. In tal caso capirà come comportarsi, e cosa ancor più importante il "come si sentirà" rispetto alla risposta dell'altro le dirà qualcosa in più su di sè.
Ciò che ho condiviso fin qui è un tentativo di rispondere parzialmente alla sua domanda.
La saluto invece suggerendole una riflessione, che potrà o meno approfondire a seconda di come crede: il desiderio che ha espresso nella sua richiesta cosa porta con sè? Che radici ha questo volere, o bisogno, di mantenere questi legami? Allo stesso modo, ha parlato di diverse relazioni caratterizzate da breve durata; cosa succederebbe se durassero di più? E' possibile individuare un comune denominatore che ha portato più volte allo stesso epilogo?
Un caro saluto e buone feste
Dr. Gian Andrea Gatto
https://www.drgianandreagatto.com/
https://www.instagram.com/gian_andrea_gatto_psicologo/
[#3]
Utente
Buongiorno.
Certamente in questo momento non sono soddisfatto della mia situazione emotiva; ma non penso sia questo il punto focale.
Il mio pensiero ruotava intorno al fatto che, quando sei in una relazione con una persona, attivi una serie di contatti umani che vanno oltre il rapporto sentimentale, conoscenti, familiari, eventi, passioni.
Quando ci si lasciamo, a meno di non vivere in paesini piccoli o coincidenze di lavoro, non c è occasione di incrociarsi x strada, quindi tutto si annulla. E va bene.
Mi chiedo però se si debba tagliare tutto e dimenticare e basta, o, se da adulti, si può mantenere un contatto da conoscenti, magari x scambiare auguri o favori.
Se, si deve dimenticare tutto, che senso ha all'ora sviluppate i contatti sociali più ampi della coppia, finché la coppia non abbia raggiunto una progettualità forte? (Es rapporti con famigliari della altra parte). (Ovviamente se la rottura non è stata traumatica).
O, il suo messaggio è: "non guardare al passato"? Sevsei appagato del presenre. Ma allora, perché impegnarsi in rapporti sociali se... non valgono i battiti del tempo?, solo conoscenti e no amici?
Grazie saluti.
Certamente in questo momento non sono soddisfatto della mia situazione emotiva; ma non penso sia questo il punto focale.
Il mio pensiero ruotava intorno al fatto che, quando sei in una relazione con una persona, attivi una serie di contatti umani che vanno oltre il rapporto sentimentale, conoscenti, familiari, eventi, passioni.
Quando ci si lasciamo, a meno di non vivere in paesini piccoli o coincidenze di lavoro, non c è occasione di incrociarsi x strada, quindi tutto si annulla. E va bene.
Mi chiedo però se si debba tagliare tutto e dimenticare e basta, o, se da adulti, si può mantenere un contatto da conoscenti, magari x scambiare auguri o favori.
Se, si deve dimenticare tutto, che senso ha all'ora sviluppate i contatti sociali più ampi della coppia, finché la coppia non abbia raggiunto una progettualità forte? (Es rapporti con famigliari della altra parte). (Ovviamente se la rottura non è stata traumatica).
O, il suo messaggio è: "non guardare al passato"? Sevsei appagato del presenre. Ma allora, perché impegnarsi in rapporti sociali se... non valgono i battiti del tempo?, solo conoscenti e no amici?
Grazie saluti.
[#4]
"..Mi chiedo però se si debba tagliare tutto e dimenticare e basta, o, se da adulti, si può mantenere un contatto da conoscenti, magari x scambiare auguri o favori..."
Non c'è un 'dover essere' assoluto.
Nel suo caso:
- Lei desidera tener allacciati fili con le ex,
- altre persone evidentemente no, dato che non hanno mandato segnali in tale senso.
Al di là di questi dati di fatto, tutto il resto sono Sue riflessioni, Sue opinioni, sulle quali non ci prendiamo la libertà di intervenire. Ma neppure Lei può prendersi la libertà di pensare che siano valide per tutt*, comprese le Sue ex.
L'orientamento che noi Le forniamo è di evitare di entrare nella vita attuale delle sue ex se esse non lo desiderano.
A questo proposito faccia attenzione a non cadere in atti interpretabili come stalking, quando si realizza un comportamento 'sgraditamente intrusivo' nella vita della persona.
Saluti cordiali.
Dott.Brunialti
Non c'è un 'dover essere' assoluto.
Nel suo caso:
- Lei desidera tener allacciati fili con le ex,
- altre persone evidentemente no, dato che non hanno mandato segnali in tale senso.
Al di là di questi dati di fatto, tutto il resto sono Sue riflessioni, Sue opinioni, sulle quali non ci prendiamo la libertà di intervenire. Ma neppure Lei può prendersi la libertà di pensare che siano valide per tutt*, comprese le Sue ex.
L'orientamento che noi Le forniamo è di evitare di entrare nella vita attuale delle sue ex se esse non lo desiderano.
A questo proposito faccia attenzione a non cadere in atti interpretabili come stalking, quando si realizza un comportamento 'sgraditamente intrusivo' nella vita della persona.
Saluti cordiali.
Dott.Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.5k visite dal 20/12/2023.
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