Sto ritrovando me stesso?

salve a tutti, non ho mai sofferto d'ansia almeno non quando sono per strada ma da quando per puro caso una sera mi sono ritrovata nel pieno di un attacco d'ansia non riesco più ad uscire come prima e a fare delle cose che prima normalmente facevo, l'unica persona con cui non ho l'ansia quando esco è una mia amica d'infanzia com'è possibile?

perché il solo pensiero di uscire con altre persone mi fa stare male?

è possibile che l'ansia mi viene ogni qual volta penso di uscire perché ho subito un trauma non essendomi mai capitato?

per di più adesso riesco a fare molte più cose da sola anche delle piccolezze che prima però non facevo perché avevo il costante bisogno di compagnia, adesso invece è il contrario preferisco fare tutto da sola, è perché sto ritrovando me stessa?


o perché siccome ho l'ansia non voglio nessuno vicino?



grazie in anticipo per la risposta
[#1]
Dr. Gian Andrea Gatto Psicologo 30 1
Buonasera.

grazie per la sua condivisione.
E' possibile che in qualche modo lei si senta al sicuro con quest'amica, da quello che racconta mi verrebbe da supporre che si senta "protetta" in sua presenza.
Il riuscire a fare più cose da sola penso che sia un effetto parallelo al non sentirsi in grado, ad ora, di circondarsi di altre persone, pertanto questa "ricercata solitudine" parrebbe un evitamento delle situazioni che le creano disagio.
Che cosa le crea disagio nello stare con altre persone?

Ricorda cosa è accaduto poco prima che le venisse questo attacco? Dov'era, cosa stava facendo... era successo qualcosa di particolare (o anche, banalmente, le è "arrivato" un qualche pensiero di difficile gestione)?

Un piccolo spunto di "pronto soccorso emotivo" (non mi permetterei di "darle i compiti a casa" senza conoscerla, quindi lo prenda come tale): quando qualcosa, per un motivo o per un altro, ci spaventa e ci crea grande disagio, un buon modo per superare queste paure è l'esposizione graduata, al fine di, piano piano, de-sensibilizzarci rispetto alla portata dello stimolo stressogeno.

cordialmente

Dr. Gian Andrea Gatto
https://www.drgianandreagatto.com/
https://www.instagram.com/gian_andrea_gatto_psicologo/

[#2]
Utente
Utente
quindi mi sta dicendo che per superare questa mia paura di sentirmi male per strada devo riniziare ad uscire gradualmente senza fare cose che mi potrebbero portare l'ansia? il problema è che non riesco, mi sale il panico e penso ad ogni cosa che potrebbe succedere di brutto e così ci rinuncio, basta una piccolezza e per tutto il giorno ho un magone allo stomaco che difficilmente va via, come posso fare a superare questa situazione?

saluti .
[#3]
Dr. Gian Andrea Gatto Psicologo 30 1
Buongiorno

a tal riguardo potrebbe valutare un percorso di sostegno psicologico o psicoterapico per superare queste difficoltà.

"quindi mi sta dicendo che per superare questa mia paura di sentirmi male per strada devo riniziare ad uscire gradualmente senza fare cose che mi potrebbero portare l'ansia?"

Esatto, l'esposizione graduale si basa, appunto, sull'esporsi allo stimolo stressogeno in modo inizialmente molto tollerabile, e poi sempre un po' di più.
Il fine è creare nuovamente associazioni non disfunzionali rispetto a uno stimolo che da stressogeno tornerà ad essere neutro.

Se ho paura degli spazi chiusi non inizierò prendendo un ascensore colmo di persone, ma provando a stare in una stanza chiusa ma ampia, con visibili vie d'uscita ecc.
Se anche questo è troppo posso anche solo iniziare a pensare a un'immagine di una stanza chiusa, vederne una fotografia, parlarne, ecc.
Sostanzialmente il tutto serve a convincersi o ri-convincersi che non succederà nulla di drammatico.

Se lei ora parla di panico e non di ansia, tenga in considerazione che questo fastidio si autoalimenta (paura della paura), per cui l'idea di poter avere un nuovo attacco ne faciliterà l'insorgenza.

Intanto provi, quando pensa di uscire di casa e la paura la assale, a scrivere e mettere giù nero su bianco i suoi timori. Li valuti. La natura di queste paure è realistica? Statisticamente probabile? O più facilmente sono "pensieri automatici" che si auto-alimentano?

Io le suggerisco di chiedere supporto a un professionista, non deve forzatamente fare tutto da sola

Dr. Gian Andrea Gatto
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