Incertezza sulla scelta universitaria
Buongiorno e cari saluti, avrei un problema e mi piacerebbe avere un punto di vista, sono un ingegnere biomedico, ho 29 anni e ho solo la laurea triennale in ingegneria (non ho completato con la magistrale) e lavoro presso un azienda che produce strumentazioni di laboratorio.
Purtroppo mi sono reso conto che L ingegnere non è il lavoro che vorrei fare, anche per questo non ho proseguito con la magistrale, frequentando i laboratori di analisi ho acquisito padronanza nelle strumentazioni e da qualche anno ho maturato l idea di prendermi una seconda laurea in biologia e lavorare in laboratorio, mi basterebbero solo due anni per diventare biologo, a tutto questo però c’è un inconveniente se così si può chiamare, parlando con i vari biologi mi hanno sconsigliato di prendere questa laurea per la scarsità di possibilità lavorative, mi hanno consigliato di fare medicina e devo dire che il lavoro del medico mi ha sempre affascinato, vedo la figura medica come alto prestigio, quindi mi sono proposto di provare il test di medicina quest anno e ho avuto la fortuna di passarlo.
Mi faccio un discorso del tipo: non sono più un ragazzo di 19/20 anni che inizia medicina, ho 29 anni ed ho un lavoro quindi nessuno mi corre dietro, pian piano farò gli esami senza alcun stress solo che studiando per i primi esami mi vengono molti dubbi e ripensamenti, inizio a vedere l enorme mole di nozioni da sapere, il poco tempo a disposizione per studiare, la paura che fra qualche anno non potrò più affrontare gli studi perché dovrò sposarmi, fare figli e pensare alla famiglia (progetto che ho con la mia compagnia) e quindi in questi momenti chiudo tutto e inizio a leggere libri sulla medicina di Laboratorio, la microbiologia eccetera
Mi trovo ad un bivio: da un lato potrei scegliere la strada più semplice ma forse meno remunerativa secondo anche L opinione degli altri biologi, ovvero concludere con questa magistrale in biologia di due anni, essendo solo due anni ed avendo 29 anni riesco a portarla a termine prima che mi sposi ed avrò altri impegni maggiori rispetto e quelli che ho ora e poi gli esami sono sicuramente più semplici rispetto a quelli di medicina, dall altro lato c’è la possibilità di studiare medicina (avendo passato il test) con poche probabilità di conclusione del percorso essendo molto più lungo e complesso in una situazione di lavoro che devo tener conto, famiglia, ragazza e futuro matrimonio con annessi e connessi, quindi c’è una forte incertezza.
Di sicuro posso dire che non amo il contatto con il paziente e se diventassi medico di sicuro sceglierei una branca di laboratorio, i miei genitori mi incitano a provare medicina perché entrare è un occasione più unica che rara,
Sono estremamente confuso, cambio idea giorno dopo giorno e per quanto possa darmi delle convinzioni queste sono soggette ad una variazione continua.
Ho paura di avere rimorsi di coscienza per una scelta sbagliata
Avete qualche idea da proporre?
Grazie.
Purtroppo mi sono reso conto che L ingegnere non è il lavoro che vorrei fare, anche per questo non ho proseguito con la magistrale, frequentando i laboratori di analisi ho acquisito padronanza nelle strumentazioni e da qualche anno ho maturato l idea di prendermi una seconda laurea in biologia e lavorare in laboratorio, mi basterebbero solo due anni per diventare biologo, a tutto questo però c’è un inconveniente se così si può chiamare, parlando con i vari biologi mi hanno sconsigliato di prendere questa laurea per la scarsità di possibilità lavorative, mi hanno consigliato di fare medicina e devo dire che il lavoro del medico mi ha sempre affascinato, vedo la figura medica come alto prestigio, quindi mi sono proposto di provare il test di medicina quest anno e ho avuto la fortuna di passarlo.
Mi faccio un discorso del tipo: non sono più un ragazzo di 19/20 anni che inizia medicina, ho 29 anni ed ho un lavoro quindi nessuno mi corre dietro, pian piano farò gli esami senza alcun stress solo che studiando per i primi esami mi vengono molti dubbi e ripensamenti, inizio a vedere l enorme mole di nozioni da sapere, il poco tempo a disposizione per studiare, la paura che fra qualche anno non potrò più affrontare gli studi perché dovrò sposarmi, fare figli e pensare alla famiglia (progetto che ho con la mia compagnia) e quindi in questi momenti chiudo tutto e inizio a leggere libri sulla medicina di Laboratorio, la microbiologia eccetera
Mi trovo ad un bivio: da un lato potrei scegliere la strada più semplice ma forse meno remunerativa secondo anche L opinione degli altri biologi, ovvero concludere con questa magistrale in biologia di due anni, essendo solo due anni ed avendo 29 anni riesco a portarla a termine prima che mi sposi ed avrò altri impegni maggiori rispetto e quelli che ho ora e poi gli esami sono sicuramente più semplici rispetto a quelli di medicina, dall altro lato c’è la possibilità di studiare medicina (avendo passato il test) con poche probabilità di conclusione del percorso essendo molto più lungo e complesso in una situazione di lavoro che devo tener conto, famiglia, ragazza e futuro matrimonio con annessi e connessi, quindi c’è una forte incertezza.
Di sicuro posso dire che non amo il contatto con il paziente e se diventassi medico di sicuro sceglierei una branca di laboratorio, i miei genitori mi incitano a provare medicina perché entrare è un occasione più unica che rara,
Sono estremamente confuso, cambio idea giorno dopo giorno e per quanto possa darmi delle convinzioni queste sono soggette ad una variazione continua.
Ho paura di avere rimorsi di coscienza per una scelta sbagliata
Avete qualche idea da proporre?
Grazie.
[#1]
Gentile utente,
a me sembra che lei abbia bisogno di svincolarsi dalle troppe prescrizioni, consigli, sollecitazioni esterne.
Vediamo i fatti. Lei diventa ingegnere biomedico (per sua scelta o per consiglio altrui?), trova subito lavoro e nell'ambito di questo lavoro si accorge che sapere di più di biologia le farebbe piacere. Sceglie così giustamente di studiare Biologia, tanto più che conseguirebbe una laurea in soli due anni.
Ancora una volta la consigliano, dicendole sciocchezze: scarse possibilità lavorative; secondo queste persone c'è più lavoro per i medici.
Forse, ma per i medici ospedalieri in fase acuta di Covid. E comunque lei non si vede come medico, bensì come ricercatore.
Fa il test di Medicina e data l'indubbia competenza, lo passa.
A questo punto sono i suoi che vogliono il figlio medico, e ignorano sia la fatica di questa professione, sia i turni mutilanti, sia lo stipendio che inizialmente non è gran cosa, e che tale potrebbe rimanere per sempre.
Senza contare che se lei insisterà a stare in laboratorio dopo la laurea in Medicina potrebbe rimpiangere la fatica e gli anni sprecati, e troverà sempre qualcuno che dirà: "Purtroppo è solo medico, non ha vere competenze di biologo" e qualcun altro che invece osserverà: "Doveva essere un cattivo medico, per rinunciare alla professione e ripiegare sulle analisi".
Dico questo per farle capire che se lei ascolta troppi consigli rimarrà impigliato nei desideri, nelle paure, nelle invidie e nell'incapacità di tanti, per non parlare della loro incompetenza a valutare campi in perenne espansione, e non nella direzione dell'analista di laboratorio, ma in quella di ricercatore ad alti livelli, anche universitario.
A me sembra significativo che quando si sente confuso lei reagisca così: "in questi momenti chiudo tutto e inizio a leggere libri sulla medicina di Laboratorio, la microbiologia eccetera".
Quindi una spinta fortissima, appassionata, verso materie che già conosce da vicino. E vorrebbe buttare questa passione a vantaggio di chi, di che cosa?
Auguri. Ci tenga al corrente.
a me sembra che lei abbia bisogno di svincolarsi dalle troppe prescrizioni, consigli, sollecitazioni esterne.
Vediamo i fatti. Lei diventa ingegnere biomedico (per sua scelta o per consiglio altrui?), trova subito lavoro e nell'ambito di questo lavoro si accorge che sapere di più di biologia le farebbe piacere. Sceglie così giustamente di studiare Biologia, tanto più che conseguirebbe una laurea in soli due anni.
Ancora una volta la consigliano, dicendole sciocchezze: scarse possibilità lavorative; secondo queste persone c'è più lavoro per i medici.
Forse, ma per i medici ospedalieri in fase acuta di Covid. E comunque lei non si vede come medico, bensì come ricercatore.
Fa il test di Medicina e data l'indubbia competenza, lo passa.
A questo punto sono i suoi che vogliono il figlio medico, e ignorano sia la fatica di questa professione, sia i turni mutilanti, sia lo stipendio che inizialmente non è gran cosa, e che tale potrebbe rimanere per sempre.
Senza contare che se lei insisterà a stare in laboratorio dopo la laurea in Medicina potrebbe rimpiangere la fatica e gli anni sprecati, e troverà sempre qualcuno che dirà: "Purtroppo è solo medico, non ha vere competenze di biologo" e qualcun altro che invece osserverà: "Doveva essere un cattivo medico, per rinunciare alla professione e ripiegare sulle analisi".
Dico questo per farle capire che se lei ascolta troppi consigli rimarrà impigliato nei desideri, nelle paure, nelle invidie e nell'incapacità di tanti, per non parlare della loro incompetenza a valutare campi in perenne espansione, e non nella direzione dell'analista di laboratorio, ma in quella di ricercatore ad alti livelli, anche universitario.
A me sembra significativo che quando si sente confuso lei reagisca così: "in questi momenti chiudo tutto e inizio a leggere libri sulla medicina di Laboratorio, la microbiologia eccetera".
Quindi una spinta fortissima, appassionata, verso materie che già conosce da vicino. E vorrebbe buttare questa passione a vantaggio di chi, di che cosa?
Auguri. Ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 926 visite dal 20/12/2023.
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