Psicologia
Buongiorno sono qui per porvi un quesito particolare.
Da 3 anni ho una relazione con una donna molto più giovane di me.
Debbo dite che i nostri rapporti sessuali procedevano fino a qualche tempo fa in modo assolutamente normale, senza alcun problema particolare.
Ora da qualche mese a questa parte lei ha cominciato a farmi strane richieste.
In poche parole mi ha chiesto di potermi vedere mentre sono in bagno nell'atto di defecare... questa richiesta mi ha sorpreso e anche molto.
Al mio netto rifiuto, mi ha confessato che la cosa la ecciterebbe molto, ma non ha insistito più di tanto.
Da qualche giorno però le richieste sono tornate ad essere anche abbastanza insistenti.
Confesso che questo tipo di perversione, se così posso definirla, mi ha totalmente destabilizzato, tanto da farmi pensare di chiudere il rapporto.
Debbono aggiungere che mi ha detto di non aver nessun piacere nell'osservare le feci, ma di eccitarsi alla sola visione del suo uomo sul wc, ascoltando il rumore delle feci che cadono all'interno del wc.
Non ho alcuna intenzione di andare incontro a questa richiesta, in quanto la cosa mi crea grande imbarazzo.
Vorrei da voi, se possibile, un parere su come comportarmi essendo curioso inoltre di sapere se a questo modo particolare di eccitarsi si può dare un nome in senso psicologico (o sessuologico) e se la cosa ha a che fare con quel tipo di perversione che si chiama, se non sbaglio, coprofilia.
Vi ringrazio per l'attenzione e attendo una risposta.
Da 3 anni ho una relazione con una donna molto più giovane di me.
Debbo dite che i nostri rapporti sessuali procedevano fino a qualche tempo fa in modo assolutamente normale, senza alcun problema particolare.
Ora da qualche mese a questa parte lei ha cominciato a farmi strane richieste.
In poche parole mi ha chiesto di potermi vedere mentre sono in bagno nell'atto di defecare... questa richiesta mi ha sorpreso e anche molto.
Al mio netto rifiuto, mi ha confessato che la cosa la ecciterebbe molto, ma non ha insistito più di tanto.
Da qualche giorno però le richieste sono tornate ad essere anche abbastanza insistenti.
Confesso che questo tipo di perversione, se così posso definirla, mi ha totalmente destabilizzato, tanto da farmi pensare di chiudere il rapporto.
Debbono aggiungere che mi ha detto di non aver nessun piacere nell'osservare le feci, ma di eccitarsi alla sola visione del suo uomo sul wc, ascoltando il rumore delle feci che cadono all'interno del wc.
Non ho alcuna intenzione di andare incontro a questa richiesta, in quanto la cosa mi crea grande imbarazzo.
Vorrei da voi, se possibile, un parere su come comportarmi essendo curioso inoltre di sapere se a questo modo particolare di eccitarsi si può dare un nome in senso psicologico (o sessuologico) e se la cosa ha a che fare con quel tipo di perversione che si chiama, se non sbaglio, coprofilia.
Vi ringrazio per l'attenzione e attendo una risposta.
[#1]
Gentile utente,
non mi soffermo sulla richiesta di etichettare "..quel tipo di perversione..", perchè il temine non esiste più. Già di per sè era stigmatizzante ed è stato sostituito da *parafilia* negli strumenti di diagnosi.
Per quanto riguarda il contenuto della Sua richiesta, nella coppia possono venire espresse richieste sessuali che all'altra persona magari non piacciono. Può essere il segnale che si è creato tra i due un territorio e un clima di confidenza, dove i desideri trovano spazio e gli eventuali NO non risulteranno devastanti per la persona e per la coppia.
Se poi la proposta non piace al ricevente, lo dichiara e non aderisce. Ciò avviene ad es. per lo scambismo, il poliamore, il cuckoldismo.
Non ci chieda di approfondire teoricamente questo o quello, non è lo scopo del settore "consulti" della piattaforma:
essi si dedicano all'aspetto personale - problematiche, disfunzioni, patologie, sofferenze - di chi ci scrive.
Ed è quanto ho preso in considerazione nella mia risposta in relazione alla proposta che Le è giunta da parte della partner.
Per "le curiosità" troverà materiale qui sul sito oppure su altri siti - Le raccomando! - specialistici.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
non mi soffermo sulla richiesta di etichettare "..quel tipo di perversione..", perchè il temine non esiste più. Già di per sè era stigmatizzante ed è stato sostituito da *parafilia* negli strumenti di diagnosi.
Per quanto riguarda il contenuto della Sua richiesta, nella coppia possono venire espresse richieste sessuali che all'altra persona magari non piacciono. Può essere il segnale che si è creato tra i due un territorio e un clima di confidenza, dove i desideri trovano spazio e gli eventuali NO non risulteranno devastanti per la persona e per la coppia.
Se poi la proposta non piace al ricevente, lo dichiara e non aderisce. Ciò avviene ad es. per lo scambismo, il poliamore, il cuckoldismo.
Non ci chieda di approfondire teoricamente questo o quello, non è lo scopo del settore "consulti" della piattaforma:
essi si dedicano all'aspetto personale - problematiche, disfunzioni, patologie, sofferenze - di chi ci scrive.
Ed è quanto ho preso in considerazione nella mia risposta in relazione alla proposta che Le è giunta da parte della partner.
Per "le curiosità" troverà materiale qui sul sito oppure su altri siti - Le raccomando! - specialistici.
Saluti cordiali.
dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile dottoressa
La voglio in primo luogo ringraziare per la pronta risposta.
Io nella mia ignoranza in materia ho forse dato una definizione errata, ma al di là delle classificazioni scientifiche nel mio caso si sta presentando, forse solo da parte mia, un vero e proprio problema di coppia. Sono molto combattuto, non so cosa fare, ho paura che in questo modo la perderò ed io ne sono innamorato.
Lo so forse le chiedo troppo, le chiedo qualcosa che forse va oltre il suo ruolo di psicologa, ma magari lei dall'alto della sua esperienza mi potrà suggerire la soluzione più idonea. In altri termini, in tal caso quale potrebbe essere il comportamento più giusto.
Spero veramente che lei mi possa aiutare e se ciò non è possibile la ringrazio ugualmente, sperando di non averle posto un quesito inappropriato, nel qual caso le chiedo, sin da ora scusa.
La voglio in primo luogo ringraziare per la pronta risposta.
Io nella mia ignoranza in materia ho forse dato una definizione errata, ma al di là delle classificazioni scientifiche nel mio caso si sta presentando, forse solo da parte mia, un vero e proprio problema di coppia. Sono molto combattuto, non so cosa fare, ho paura che in questo modo la perderò ed io ne sono innamorato.
Lo so forse le chiedo troppo, le chiedo qualcosa che forse va oltre il suo ruolo di psicologa, ma magari lei dall'alto della sua esperienza mi potrà suggerire la soluzione più idonea. In altri termini, in tal caso quale potrebbe essere il comportamento più giusto.
Spero veramente che lei mi possa aiutare e se ciò non è possibile la ringrazio ugualmente, sperando di non averle posto un quesito inappropriato, nel qual caso le chiedo, sin da ora scusa.
[#3]
Gentile utente,
mi chiede "..lei dall'alto della sua esperienza mi potrà suggerire la soluzione più idonea..."
Quella che Lei porta è una problematica che in quanto psicoterapeuta sessuologa incontro abbastanza spesso, e dunque le darò la risposta che le darei se lei fosse seduto davanti a me in Studio.
-La COPPIA è un ambito di negoziazione, non di sopraffazione né da parte dell'uomo né da parte della donna. In tale spazio relazionale ognuno *può* sì portare i propri desideri, senza sapere a priori, nè avere la garanzia, se essi verranno accolti oppure no. La coppia solida è in grado di tollerare alcuni NO, a fronte dei molti SI' che condividono.
>Parli dunque apertamente con la Sua compagna, dei suoi sentimenti e/o pensieri al riguardo.
- la SESSUALITA' è uno spazio di scambio corporeo-affettivo piacevole per entrambi. I comportamenti sessuali riflettono quello che è gradito e apprezzato da tutti due.
E' ovvio che rimane un'area di frustrazione per quanto riguarda i propri desideri non soddisfatti; ma ogni adult* saggi* è consapevole che la coppia non satura tutta la propria area desiderante.
I due, se decidono ugualmente di rimanere insieme, negozieranno possibili soluzioni.
>Parli dunque apertamente con la Sua compagna, dei suoi sentimenti e/o pensieri al riguardo.
- TRASGREDIRE insieme rafforza la coppia,(di questo parla il Suo consulto), ma anche decidere insieme che non è possibile farlo può raggiungere tale risultato; come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4719-trasgredire-insieme-rafforza-la-coppia.html .
>Parli dunque apertamente con la Sua compagna, dei suoi sentimenti e/o pensieri al riguardo.
So che sembrano discorsi troppo generali, e che forse andranno riletti almeno due volte.
Ma è solo riflettendo accuratamente che il conflitto di coppia (anche quando riguarda la vita sessuale) può fare crescere, capire-capirsi meglio, prendere delle decisioni profondamente proprie e senza chiedere l'imbeccata all* specialista di turno.
Ma dunque quale è il ruolo dell* specialista, Psicolog*, Psicoterapeuta, Sessuologo che sia?
L* specialista fornisce criteri psicologici, materiale di riflessione, specchio non giudicante nel quale riflettersi; ma "non sceglie al posto di".
Questo è quanto noi facciamo nel percorso clinico, psicoterapeutico o psico-sessuale, con le persone e con le coppie.
Se Lei non ce la fa a decidere da solo, chieda aiuto specialistico, ma in presenza.
Se necessario, al riguardo Le fornirò indicazioni specifiche.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
mi chiede "..lei dall'alto della sua esperienza mi potrà suggerire la soluzione più idonea..."
Quella che Lei porta è una problematica che in quanto psicoterapeuta sessuologa incontro abbastanza spesso, e dunque le darò la risposta che le darei se lei fosse seduto davanti a me in Studio.
-La COPPIA è un ambito di negoziazione, non di sopraffazione né da parte dell'uomo né da parte della donna. In tale spazio relazionale ognuno *può* sì portare i propri desideri, senza sapere a priori, nè avere la garanzia, se essi verranno accolti oppure no. La coppia solida è in grado di tollerare alcuni NO, a fronte dei molti SI' che condividono.
>Parli dunque apertamente con la Sua compagna, dei suoi sentimenti e/o pensieri al riguardo.
- la SESSUALITA' è uno spazio di scambio corporeo-affettivo piacevole per entrambi. I comportamenti sessuali riflettono quello che è gradito e apprezzato da tutti due.
E' ovvio che rimane un'area di frustrazione per quanto riguarda i propri desideri non soddisfatti; ma ogni adult* saggi* è consapevole che la coppia non satura tutta la propria area desiderante.
I due, se decidono ugualmente di rimanere insieme, negozieranno possibili soluzioni.
>Parli dunque apertamente con la Sua compagna, dei suoi sentimenti e/o pensieri al riguardo.
- TRASGREDIRE insieme rafforza la coppia,(di questo parla il Suo consulto), ma anche decidere insieme che non è possibile farlo può raggiungere tale risultato; come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4719-trasgredire-insieme-rafforza-la-coppia.html .
>Parli dunque apertamente con la Sua compagna, dei suoi sentimenti e/o pensieri al riguardo.
So che sembrano discorsi troppo generali, e che forse andranno riletti almeno due volte.
Ma è solo riflettendo accuratamente che il conflitto di coppia (anche quando riguarda la vita sessuale) può fare crescere, capire-capirsi meglio, prendere delle decisioni profondamente proprie e senza chiedere l'imbeccata all* specialista di turno.
Ma dunque quale è il ruolo dell* specialista, Psicolog*, Psicoterapeuta, Sessuologo che sia?
L* specialista fornisce criteri psicologici, materiale di riflessione, specchio non giudicante nel quale riflettersi; ma "non sceglie al posto di".
Questo è quanto noi facciamo nel percorso clinico, psicoterapeutico o psico-sessuale, con le persone e con le coppie.
Se Lei non ce la fa a decidere da solo, chieda aiuto specialistico, ma in presenza.
Se necessario, al riguardo Le fornirò indicazioni specifiche.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#5]
Lieta di esserLe risultata chiara, auspico che questo consulto possa rappresentare il punto di partenza per un confronto produttivo tra Voi.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#7]
Di cuore ricambio, a Lei e alla Vostra coppia.
Dott. Brunialti
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#8]
Utente
Gentile dottoressa
Non so se si ricorda di me. Le ho scritto qualche giorno prima di Natale per un problema di coppia.
Devo dire che il problema è stato risolto, attraverso il dialogo, come da Lei consigliato.
Ora la disturbo di nuovo, perché è purtroppo insorto un nuovo problema.
Tre giorni fa io e la mia compagna abbiamo avuto un litigio molto forte, dovuto al fatto che lei si è sentita trascurata.
Le risparmio i particolari e vado subito al dunque.
Dopo la lite la mia compagna non mi ha più voluto sentire. Mi ha bloccato ovunque: su whatsapp, al telefono su Facebook. È andata via di casa tornando a casa della madre.
Ieri sera sono andato a casa della madre per cercare di convincerla a tornare, ma lei mi ha addirittura minacciato di denunciarmi se tornerò a cercarla.
Non so veramente cosa fare. La prego dottoressa, mi dia un suggerimento. La ricordo sempre con piacere per la Sua grande competenza e disponibilità in occasione del primo consulto, questa volta sono disperato, forse in quest'ultimo mese sono stato un po' assente per problemi di lavoro, ma non credo di averla veramente trascurata.
Anche questa confido in Lei.
La ringrazio e mi scusi se sono tornato a disturbarla.
Non so se si ricorda di me. Le ho scritto qualche giorno prima di Natale per un problema di coppia.
Devo dire che il problema è stato risolto, attraverso il dialogo, come da Lei consigliato.
Ora la disturbo di nuovo, perché è purtroppo insorto un nuovo problema.
Tre giorni fa io e la mia compagna abbiamo avuto un litigio molto forte, dovuto al fatto che lei si è sentita trascurata.
Le risparmio i particolari e vado subito al dunque.
Dopo la lite la mia compagna non mi ha più voluto sentire. Mi ha bloccato ovunque: su whatsapp, al telefono su Facebook. È andata via di casa tornando a casa della madre.
Ieri sera sono andato a casa della madre per cercare di convincerla a tornare, ma lei mi ha addirittura minacciato di denunciarmi se tornerò a cercarla.
Non so veramente cosa fare. La prego dottoressa, mi dia un suggerimento. La ricordo sempre con piacere per la Sua grande competenza e disponibilità in occasione del primo consulto, questa volta sono disperato, forse in quest'ultimo mese sono stato un po' assente per problemi di lavoro, ma non credo di averla veramente trascurata.
Anche questa confido in Lei.
La ringrazio e mi scusi se sono tornato a disturbarla.
[#9]
Gentile utente,
se "un litigio molto forte" è bastato a far blindare la sua compagna entro propri inaccessibili confini,
è probabile che la sua affermazione: "il problema è stato risolto, attraverso il dialogo" non sia poi così realistica.
A questo punto un semplice consulto online risulta veramente inadeguato alla complessità della situazione
e dunque vi invitiamo, come già in precedenza, a rivolgervi all* Psicoterapeuta in presenza.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
se "un litigio molto forte" è bastato a far blindare la sua compagna entro propri inaccessibili confini,
è probabile che la sua affermazione: "il problema è stato risolto, attraverso il dialogo" non sia poi così realistica.
A questo punto un semplice consulto online risulta veramente inadeguato alla complessità della situazione
e dunque vi invitiamo, come già in precedenza, a rivolgervi all* Psicoterapeuta in presenza.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
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Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 2k visite dal 19/12/2023.
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