Comportamenti anomali del capo

Buongiorno, ho un problema con il mio diretto superiore donna, sposata con due figli piccoli. Il problema e' il seguente, ha comportamenti strani e offensivi verso i suoi subordinati, accusandoli di non lavorare a sufficenza o di lavorare male, premetto che lei dalle ore 6 del mattino fino alle 18 della sera e a lavoro senza fare mai pause o interruzioni. Fa molto uso di caffe', e molto spesso offende me oltre a non considerarmi come suo collaboratore e braccio destro, esempi sono ordini di acquisto merce che lei fa e a me non dice nulla di tutto oppure che si assenta e io ne vengo a conoscenza o per ultimo o per nulla. Dietro mie spiegazioni dei suoi comportamenti irrazionali mi dice che lei ha gia' due bimbi e non vuole un trezo a cui badare, che sono sciocchezze e non mi dice niente per non farmi perdere del tempo inutile, come quello di riferirmi i contenuti di alcune riunioni che vengono fatte in settori di mia competenza, mi dice tanto sono tutte baggianate ! Premetto che all'inizio della collaborazione era diversa, mi trattata come un vero collaboratore, mi chiedeva reciproca fiducia, voleva che andassi a pranzo con lei e le sue amiche, insomma era un altra persona. A mio parere il cambiamento lo attribuisco alla sopraggiunta di mia moglie che per un periodo mi ha chiamato diverse volte al lavoro,poichè era preoccupata del numero di ore che lavoravo; il suo comportamento e' cambiato trattandomi alla stessa stregua degli altri.
Come posso comportarmi visto che al lavoro passo gran parte della giornata e non è assolutamente piacevole trovare un ambiente di tale genere? Premetto che ho fatto delle confidenze al suo diretto superiore che in questo caso è un uomo che mi sta dando dei consigli su come comportarmi,dicendomi di lasciar perdere la cosa .
Grazie in anticipo
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile signore, quando si è in un rapporto di subordinazione con una persona con la quale è difficile comunicare, e oltretutto dopo aver già tentato la strada di parlare con il suo diretto superiore, credo che restino solo due strade: o ci si adatta, oppure ci s'inizia a guardare d'attorno, per cercarsi un altro impiego. Mi perdonerà se sono così schietto, ma non vedo molte altre alternative.

Nel caso della prima ipotesi potrebbe rivolgersi a uno psicologo, per farsi dare dei suggerimenti più mirati alla sua situazione, ma tenga presente che si tratta sempre di un lavoro di adattamento: il superiore dai modi tiranneggianti non ha alcun incentivo a cambiare il suo atteggiamento.

Se però è disposto a modificare un po' il suo comportamento e a mettere in pratica qualche piccolo stratagemma, alcune forme di terapia, come quella breve strategica, potrebbero esserle d'aiuto.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio molto per il suo consiglio che metterò in pratica, a questo proposito vorrei delucidazioni su cos'è la "terapia breve strategica" e come posso adattarla al mio caso.
Cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
La terapia breve strategica è una forma di terapia breve e concreta, che può essere usata anche per interventi di consulenza in problemi lavorativi come quello da lei descritto.

Può consultare questi link per informazioni:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_intervento.htm
http://www.giuseppesantonocito.it/art_probsolv.htm
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/Index1.html

e questo per un elenco di terapeuti regione per regione:
http://www.centroditerapiastrategica.org/ita/affiliati%20prof%20ita.htm

Cordiali saluti
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio
Cordiali saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
se avete entrambi un superiore credo sia a questa persona che ci si deve rivolgere, come già ha fatto, ulteriormente.

Se tra voi due non vi è comunicazione ne risente tutto il lavoro.

Eventualmente, se non se la sente di cambiare lavoro, le suggerisco di richiedere una consulenza psicologica.

Capisco che è una brutta situazione, soprattutto in questi tempi di crisi economica, e che Lei si sente in gabbia, ma non demorda mi raccomando