Relazione occasionale che cambia natura, come comportarsi?
Salve dottori.
Da ormai 2 anni frequento un ragazzo con cui abbiamo da sempre avuto un rapporto leggero, senza fissare aspettative di alcun tipo.
Ci vediamo raramente ma ogni volta è come se entrambi azzerassimo i pensieri passando serate all'insegna delle risate e spensieratezza.
Ci tengo a precisare che non ci vediamo solo per andare a letto insieme, anzi, siamo riusciti a concludere i rapporti solo un paio di volte perché solitamente ci siamo fermati ai preliminari (soffro di vaginismo e lui ne è consapevole).
Nonostante le varie "difficoltà" e gli imbarazzi creatisi per via di questo disagio, abbiamo sempre continuato a rivederci con lo stesso spirito.
Ci siamo entrambi aperti molto sui turbamenti del nostro quotidiano, lui è stato tradito dopo 10 anni di relazione e da allora va da uno psicologo perché ha sviluppato un'intensa sindrome dell'abbandono.
Continua a definirsi "un disastro" nelle relazioni, ammettendo di avere degli atteggiamenti tossici che vuole eliminare con la terapia.
Abbiamo frequentato altra gente da quando ci conosciamo e siamo stati molto aperti al riguardo, si è sempre trattato di rapporti brevi e frivoli, ma non abbiamo mai smesso di sentirci da quando è iniziata, nonostante entrambi abbiamo piu volte detto di non essere tagliati per qualcosa di continuativo al momento.
Dopo l'ultimo incontro, ho avvertito qualcosa di diverso, abbiamo passato una bellissima serata conclusasi con un rapporto completo che è stato estremamente "intimo" (abbracci, mani strette, baci continui) dopo il quale mi ha detto "sei l'unica persona che non mando via perché mi piace come mi sento quando sto con te".
Io ricambio dicendogli esattamente la stessa cosa, aggiungendo che abbiamo un dolore simile e che per questo continuiamo a cercare lo stesso tipo di serenità.
Finora non c'era mai stata la componente "romantica", questa volta invece siamo rimasti incollati per almeno un'ora scambiandoci effusioni e parlando moltissimo.
Sono abituata a non sentirlo per giorni e io stessa gli rispondo con molto ritardo, questa volta però ne sento la mancanza in modo diverso e mi spaventa, perché temo di iniziare a provare un sentimento più forte e di prendere una batosta.
So di essermi dilungata molto ma avevo bisogno di trascrivere i miei pensieri, credete che sia possibile cambiare la natura di un rapporto di questo genere?
Perché io, in primis, sono estremamente cinica in merito e per questo tendo a distruggere quelle che credo siano disillusioni.
Da ormai 2 anni frequento un ragazzo con cui abbiamo da sempre avuto un rapporto leggero, senza fissare aspettative di alcun tipo.
Ci vediamo raramente ma ogni volta è come se entrambi azzerassimo i pensieri passando serate all'insegna delle risate e spensieratezza.
Ci tengo a precisare che non ci vediamo solo per andare a letto insieme, anzi, siamo riusciti a concludere i rapporti solo un paio di volte perché solitamente ci siamo fermati ai preliminari (soffro di vaginismo e lui ne è consapevole).
Nonostante le varie "difficoltà" e gli imbarazzi creatisi per via di questo disagio, abbiamo sempre continuato a rivederci con lo stesso spirito.
Ci siamo entrambi aperti molto sui turbamenti del nostro quotidiano, lui è stato tradito dopo 10 anni di relazione e da allora va da uno psicologo perché ha sviluppato un'intensa sindrome dell'abbandono.
Continua a definirsi "un disastro" nelle relazioni, ammettendo di avere degli atteggiamenti tossici che vuole eliminare con la terapia.
Abbiamo frequentato altra gente da quando ci conosciamo e siamo stati molto aperti al riguardo, si è sempre trattato di rapporti brevi e frivoli, ma non abbiamo mai smesso di sentirci da quando è iniziata, nonostante entrambi abbiamo piu volte detto di non essere tagliati per qualcosa di continuativo al momento.
Dopo l'ultimo incontro, ho avvertito qualcosa di diverso, abbiamo passato una bellissima serata conclusasi con un rapporto completo che è stato estremamente "intimo" (abbracci, mani strette, baci continui) dopo il quale mi ha detto "sei l'unica persona che non mando via perché mi piace come mi sento quando sto con te".
Io ricambio dicendogli esattamente la stessa cosa, aggiungendo che abbiamo un dolore simile e che per questo continuiamo a cercare lo stesso tipo di serenità.
Finora non c'era mai stata la componente "romantica", questa volta invece siamo rimasti incollati per almeno un'ora scambiandoci effusioni e parlando moltissimo.
Sono abituata a non sentirlo per giorni e io stessa gli rispondo con molto ritardo, questa volta però ne sento la mancanza in modo diverso e mi spaventa, perché temo di iniziare a provare un sentimento più forte e di prendere una batosta.
So di essermi dilungata molto ma avevo bisogno di trascrivere i miei pensieri, credete che sia possibile cambiare la natura di un rapporto di questo genere?
Perché io, in primis, sono estremamente cinica in merito e per questo tendo a distruggere quelle che credo siano disillusioni.
[#1]
Gentile utente,
lei ci chiede se sia possibile cambiare tipo di rapporto.
La risposta è SI'.
Come mai?
Vi eravate approcciati reciprocamente lui con la paura dell'abbandono, lei con la paura di abbandonarsi (questo ci dice il vaginismo).
Frequentandovi avete (o almeno Lei che ci scrive) iniziato inconsapevolmente a costruire un rapporto di fiducia che andava ben oltre il sesso e che vi porta a pensare/sentire di potervi fidare l'uno dell'altro.
Lei dice di essere ".. estremamente cinica..", ma ai miei occhi clinici sembra solo spaventata della possibilità di lasciarsi andare. Anche perché a questo punto dovrebbe affrontare il problema del vaginismo.
A tale riguardo le allego questa lettura considerato che il vaginismo è la patologia che noi psico-sessuologi trattiamo maggiormente e con un indice elevatissimo di successo talvolta in 5-6 sedute: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/7907-terapie-efficaci-per-il-vaginismo-dall-esperienza-clinica.html .
Se le occorrono ulteriori chiarimenti, noi siamo qui.
Dott. Brunialti
lei ci chiede se sia possibile cambiare tipo di rapporto.
La risposta è SI'.
Come mai?
Vi eravate approcciati reciprocamente lui con la paura dell'abbandono, lei con la paura di abbandonarsi (questo ci dice il vaginismo).
Frequentandovi avete (o almeno Lei che ci scrive) iniziato inconsapevolmente a costruire un rapporto di fiducia che andava ben oltre il sesso e che vi porta a pensare/sentire di potervi fidare l'uno dell'altro.
Lei dice di essere ".. estremamente cinica..", ma ai miei occhi clinici sembra solo spaventata della possibilità di lasciarsi andare. Anche perché a questo punto dovrebbe affrontare il problema del vaginismo.
A tale riguardo le allego questa lettura considerato che il vaginismo è la patologia che noi psico-sessuologi trattiamo maggiormente e con un indice elevatissimo di successo talvolta in 5-6 sedute: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/7907-terapie-efficaci-per-il-vaginismo-dall-esperienza-clinica.html .
Se le occorrono ulteriori chiarimenti, noi siamo qui.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#2]
Utente
Gentile dottoressa, la ringrazio per l'accuratezza della sua risposta, non è facile trascrivere a parole il turbinio di emozioni che ci si trova a vivere nel corso della propria esistenza, ma è sempre piacevole interagire con chi riesce a toccare i punti giusti con molta delicatezza. Leggerò il suo allegato, senza ombra di dubbio.
[#3]
Mi fa piacere!
Grazie del riscontro.
Dott. Brunialti
Grazie del riscontro.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1k visite dal 16/12/2023.
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