Livello pratico nelle mansioni di tutti i giorni a 0, come posso fare a "svegliarmi"?
Possiamo dire che la frase "ma svegliati" oppure "quando è che ti svegli?
" mi è stata ripetuta praticamente da sempre, questa "condizione" è cominciata quando avevo all'incirca 8 anni e non mi ha più abbandonato fino ad oggi che ne ho 18.
La situazione è particolare, in campo teorico di qualunque aspetto nella vita, o comunque, finché non si giunge a "mettere le mani in pasta" in qualcosa di pratico, io eccello e non potrebbe andarmi meglio di così, ma quando comincio a mettere in pratica delle cose che imparo oppure cerco di ascoltare qualcuno per imparare qualcosa, mi blocco, non capisco, sembro a tutti gli effetti un "ritardato" in qualche maniera (Es.
Imparare a guidare la macchina, cucinare oppure anche cose più semplici come cercare un oggetto in casa e non trovarlo anche se si trova DI FRONTE ai miei occhi (come se il mio cervello ignorasse la sua esistenza); i miei mi paragonano a mio fratello che è il mio esatto opposto, a scuola è su un livello medio/basso (cosa che a loro non importa, finché sia "sveglio" a differenza mia) ed a livello pratico e di destrezza mi è nettamente superiore, inoltre risulto anche molto distratto e come ribadisco per l'ennesima volta "non sveglio" o "addormentato" e lento nelle azioni che compio.
Quindi la mia domanda è incentrata principalmente su "C'è un procedimento per migliorare questo livello pratico o 'svegliarsi' per usare il gergo che utilizzano le altre persone"?
Io onestamente non riesco più ad andare avanti (anche se può sembrare un capriccio stupido) in questo modo; per questa situazione passo molto tempo a piangere di questa "condizione" e non nego di aver pensato anche varie volte di togliermi definitivamente la vita; ho visto in questo forum e in altri che trattano l'argomento di medicina e psicologia che molti altri ragazzi "soffrono" di qualcosa di molto simile e facendo delle ricerche finisco a punto e a capo, spero di poter trovare una soluzione al più presto perché io fino ad oggi ho provato di tutto e sto arrivando ad un punto di rottura nel quale tempo di non potermi riprendere più.
" mi è stata ripetuta praticamente da sempre, questa "condizione" è cominciata quando avevo all'incirca 8 anni e non mi ha più abbandonato fino ad oggi che ne ho 18.
La situazione è particolare, in campo teorico di qualunque aspetto nella vita, o comunque, finché non si giunge a "mettere le mani in pasta" in qualcosa di pratico, io eccello e non potrebbe andarmi meglio di così, ma quando comincio a mettere in pratica delle cose che imparo oppure cerco di ascoltare qualcuno per imparare qualcosa, mi blocco, non capisco, sembro a tutti gli effetti un "ritardato" in qualche maniera (Es.
Imparare a guidare la macchina, cucinare oppure anche cose più semplici come cercare un oggetto in casa e non trovarlo anche se si trova DI FRONTE ai miei occhi (come se il mio cervello ignorasse la sua esistenza); i miei mi paragonano a mio fratello che è il mio esatto opposto, a scuola è su un livello medio/basso (cosa che a loro non importa, finché sia "sveglio" a differenza mia) ed a livello pratico e di destrezza mi è nettamente superiore, inoltre risulto anche molto distratto e come ribadisco per l'ennesima volta "non sveglio" o "addormentato" e lento nelle azioni che compio.
Quindi la mia domanda è incentrata principalmente su "C'è un procedimento per migliorare questo livello pratico o 'svegliarsi' per usare il gergo che utilizzano le altre persone"?
Io onestamente non riesco più ad andare avanti (anche se può sembrare un capriccio stupido) in questo modo; per questa situazione passo molto tempo a piangere di questa "condizione" e non nego di aver pensato anche varie volte di togliermi definitivamente la vita; ho visto in questo forum e in altri che trattano l'argomento di medicina e psicologia che molti altri ragazzi "soffrono" di qualcosa di molto simile e facendo delle ricerche finisco a punto e a capo, spero di poter trovare una soluzione al più presto perché io fino ad oggi ho provato di tutto e sto arrivando ad un punto di rottura nel quale tempo di non potermi riprendere più.
[#1]
Gentile utente,
se il suo funzionamento mentale nel campo della speculazione astratta (filosofia, matematica, logica) è regolare; se anche nelle altre materie è capace di apprendere, sia dai libri che dall'insegnante; se comprende e ripete anche in forma non mnemonica quello che studia, dovrebbe recarsi da un neurologo per verificare se ci sia qualche limite sensorio/percettivo o muscolare (vista, udito, velocità di riflessi etc.). Anche il medico di base, se lei gli chiede una visita completa al riguardo, potrebbe bastare.
Se questa visita, come le auguro, dovesse rivelare un regolare funzionamento, si potrà valutare il suo "incantamento" in altro modo.
Io avrei una mia idea, ma vorrei una risposta a quanto detto fin qui e un chiarimento. Lei scrive: "ho visto in questo forum e in altri che trattano l'argomento di medicina e psicologia che molti altri ragazzi "soffrono" di qualcosa di molto simile".
Può fare un esempio ed eventualmente riportare qualche link?
A presto.
se il suo funzionamento mentale nel campo della speculazione astratta (filosofia, matematica, logica) è regolare; se anche nelle altre materie è capace di apprendere, sia dai libri che dall'insegnante; se comprende e ripete anche in forma non mnemonica quello che studia, dovrebbe recarsi da un neurologo per verificare se ci sia qualche limite sensorio/percettivo o muscolare (vista, udito, velocità di riflessi etc.). Anche il medico di base, se lei gli chiede una visita completa al riguardo, potrebbe bastare.
Se questa visita, come le auguro, dovesse rivelare un regolare funzionamento, si potrà valutare il suo "incantamento" in altro modo.
Io avrei una mia idea, ma vorrei una risposta a quanto detto fin qui e un chiarimento. Lei scrive: "ho visto in questo forum e in altri che trattano l'argomento di medicina e psicologia che molti altri ragazzi "soffrono" di qualcosa di molto simile".
Può fare un esempio ed eventualmente riportare qualche link?
A presto.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Questi sono alcuni link che mi ero salvato nel corso della mia ricerca di casi simili:
https://www.psicologionline.net/domande-e-risposte/psicologia-e-dintorni/12864-devo-svegliarmi-come-fare
https://www.guidapsicologi.it/domande/come-apparire-piu-sveglia
https://fobiasociale.com/svegliati-42208/
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/614698-distratta-e-poco-sveglia.html
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/731916-inadeguatezza-insicurezza-sentirsi-distratti-e-poco-sveglio.html
https://forum.alfemminile.com/discussion/4197112/voglio-suicidarmi-perche-sono-poco-sveglio
Alcuni sono più simili alla mia situazione di altri (Come l'ultimo in cui mi sono molto immedesimato) e riportano anche degli esempi che fanno capire meglio la situazione che può risultare difficile da descrivere se non si osserva con i propri occhi
https://www.psicologionline.net/domande-e-risposte/psicologia-e-dintorni/12864-devo-svegliarmi-come-fare
https://www.guidapsicologi.it/domande/come-apparire-piu-sveglia
https://fobiasociale.com/svegliati-42208/
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/614698-distratta-e-poco-sveglia.html
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/731916-inadeguatezza-insicurezza-sentirsi-distratti-e-poco-sveglio.html
https://forum.alfemminile.com/discussion/4197112/voglio-suicidarmi-perche-sono-poco-sveglio
Alcuni sono più simili alla mia situazione di altri (Come l'ultimo in cui mi sono molto immedesimato) e riportano anche degli esempi che fanno capire meglio la situazione che può risultare difficile da descrivere se non si osserva con i propri occhi
[#3]
Gentile utente,
ho letto con molta attenzione i casi che mi ha segnalato. Ad uno di essi, su Medicitalia, avevo risposto proprio io, lo avrà visto: https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/614698-distratta-e-poco-sveglia.html
Se ha letto tutte le risposte e tutte le repliche degli utenti di questi consulti avrà notato due cose: la prima è che tante persone perfettamente in grado di scrivere bene si sentono "poco sveglie" o addirittura "sceme", cosa inverosimile perché un fondamentale test d'intelligenza è proprio basato sull'uso delle parole e sulla loro organizzazione sintattico-grammaticale; la seconda è che dietro tutte queste situazioni ci sono critiche e commenti negativi ricevuti a raffica fin dall'infanzia che hanno finito per danneggiare la visione che questi ragazzi hanno di loro stessi.
Ognuno di noi ha il proprio ritmo, nel muoversi, nell'ascoltare, nel comprendere, nel rispondere. Su questo ritmo naturale si possono poi innestare timori, ansie, aspettative negative che possono farci confondere, "perdere la testa", etc., acuendo la nostra insicurezza e addirittura creando dal nulla la nostra "goffaggine".
In una famiglia di persone flemmatiche e posate la lentezza di ciascuno dei membri apparirebbe normale, mentre si considererebbe esagitato e frenetico un movimento e un eloquio più veloce. Il contrario avviene in una famiglia di persone scattanti, convulse.
Inoltre il garbo e la gentilezza dei genitori nel guidare un figlio possono esserci o mancare; non è scontata la loro perspicacia nel comprendere se un certo atteggiamento è naturale oppure è frutto di pavidità, attitudine ribelle, pigrizia.
Se si critica incessantemente un bambino, se lo si rimprovera e ci si mostra esasperati ad ogni suo gesto sbagliato, l'unico effetto sarà quello di demolirne l'autostima e di rendere sempre più ansioso e incerto lui stesso, le sue movenze, perfino la sua capacità di capire: in pratica un velo di paura si stende davanti a lui quando ascolta, parla, agisce, offuscando ogni cosa.
Inoltre i bambini replicano il copione che è stato loro assegnato e agiscono come il genitore ha loro imposto, anche con i rimproveri.
Detto questo, rimane l'utilità di fare tutti gli opportuni test presso un neurologo e anche presso uno psicologo.
In caso si dimostrasse un qualche deficit sensorio-muscolare o un'anomalia nella sfera dell'attenzione o nell'ambito cognitivo, prima di tutto si può intervenire, ma poi soprattutto l'atteggiamento intorno al soggetto cambia drasticamente, dalla critica alla tutela.
Provveda a fare questi controlli, parlandone col medico di famiglia e con lo psicologo scolastico, e ci scriva ancora.
Auguri.
ho letto con molta attenzione i casi che mi ha segnalato. Ad uno di essi, su Medicitalia, avevo risposto proprio io, lo avrà visto: https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/614698-distratta-e-poco-sveglia.html
Se ha letto tutte le risposte e tutte le repliche degli utenti di questi consulti avrà notato due cose: la prima è che tante persone perfettamente in grado di scrivere bene si sentono "poco sveglie" o addirittura "sceme", cosa inverosimile perché un fondamentale test d'intelligenza è proprio basato sull'uso delle parole e sulla loro organizzazione sintattico-grammaticale; la seconda è che dietro tutte queste situazioni ci sono critiche e commenti negativi ricevuti a raffica fin dall'infanzia che hanno finito per danneggiare la visione che questi ragazzi hanno di loro stessi.
Ognuno di noi ha il proprio ritmo, nel muoversi, nell'ascoltare, nel comprendere, nel rispondere. Su questo ritmo naturale si possono poi innestare timori, ansie, aspettative negative che possono farci confondere, "perdere la testa", etc., acuendo la nostra insicurezza e addirittura creando dal nulla la nostra "goffaggine".
In una famiglia di persone flemmatiche e posate la lentezza di ciascuno dei membri apparirebbe normale, mentre si considererebbe esagitato e frenetico un movimento e un eloquio più veloce. Il contrario avviene in una famiglia di persone scattanti, convulse.
Inoltre il garbo e la gentilezza dei genitori nel guidare un figlio possono esserci o mancare; non è scontata la loro perspicacia nel comprendere se un certo atteggiamento è naturale oppure è frutto di pavidità, attitudine ribelle, pigrizia.
Se si critica incessantemente un bambino, se lo si rimprovera e ci si mostra esasperati ad ogni suo gesto sbagliato, l'unico effetto sarà quello di demolirne l'autostima e di rendere sempre più ansioso e incerto lui stesso, le sue movenze, perfino la sua capacità di capire: in pratica un velo di paura si stende davanti a lui quando ascolta, parla, agisce, offuscando ogni cosa.
Inoltre i bambini replicano il copione che è stato loro assegnato e agiscono come il genitore ha loro imposto, anche con i rimproveri.
Detto questo, rimane l'utilità di fare tutti gli opportuni test presso un neurologo e anche presso uno psicologo.
In caso si dimostrasse un qualche deficit sensorio-muscolare o un'anomalia nella sfera dell'attenzione o nell'ambito cognitivo, prima di tutto si può intervenire, ma poi soprattutto l'atteggiamento intorno al soggetto cambia drasticamente, dalla critica alla tutela.
Provveda a fare questi controlli, parlandone col medico di famiglia e con lo psicologo scolastico, e ci scriva ancora.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 623 visite dal 13/12/2023.
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