Aiutare moglie con problemi psicologici
buonasera, ho 39 anni e purtroppo mi trovo a vivere una situazione assurda con mia moglie.
non so per quale motivo, ma 3 anni fa durante un suo ricovero in ospedale per operazione ai miomi uterini, ha iniziato a manifestare comportamenti inspiegabili: in preda al panico mi telefonò dicendomi che "cose strane" stessero accadendo lì in ospedale, e che voleva "capire" cosa stesse succedendo.
Io non sapevo cosa pensare, le credevo.
Era convinta che il reparto ospedaliero le abbia hackerato il telefono, che le abbiano visto e divulgato le conversazioni whatsapp e che la volessero punire divulgandole.
Le chiedevo chi avesse fatto ciò, e non mi sapeva dire quali persone, solo "persone", "in generale, quelli dell'ospedale".
persino il medico che chiamai per sapere come stava mia moglie mi disse che in effetti l'avevano vista vagare di notte per i corridoi, a chiedere al personale se ci fossero problemi nei suoi confronti.
è tornata a casa sconvolta, abbiamo dovuto disconnettere wifi e telefoni per farla tranquillizzare... per 3 anni ogni tanto rivangava qualche strano episodio, presunte minacce da imprecisate infermiere che ce l'avevano con lei.
l'anno scorso iniziò a lavorare come receptionist: tornava a casa in lacrime, sicura che la gente in azienda la deridesse, che parlasse di lei in modo sospetto, che "qualcosa di strano" le stavano facendo capitare...persino le signore addette alle pulizie la guardassero con aria sospetta...
alcuni giorni fa si è ricoverata perchè incinta ed ha partorito nostro figlio.
ebbene, anche in tal caso afferma che sia stata spiata sul telefono dal personale dell'ospedale, e che abbiano divulgato sue informazioni come chat telefoniche, audio, ecc.
io 3 anni fa all'inizio per 1 giorno avevo creduto che forse potesse esserci stato qualche piccolo malinteso con qualche infermiera, ma poi francamente vista tutta questa quantità di stranezze ho provato a farla calmare, ragionare che tutto ciò mi sembrasse assurdo, illogico.
e sto anche ora in questi giorni provando a farle capire che va tutto bene, che nessuno ce l'ha con lei.
lei dice che è colpa mia perchè non le credo.
anche i miei genitori hanno provato a farla calmare e ragionare.
invece mia suocera (la madre) dice di essere sì preoccupata a vederla così triste e ansiosa durante questi episodi, ma sembra quasi non voler ammettere a se stessa che sua figlia (mia moglie) possa avere qualche problema.
cerco sempre in tutti i modi di farla parlare con uno psicologo ma invano, dice che lei non ci va.
non so davvero come fare per aiutarla.
proprio oggi stesso siamo andati in ospedale ad una visita per il bambino, e si è convinta di avere ascoltato una coppia (mai visti in vita mia) che abbiano espresso commenti negativi (come se avessero letto alcuni suoi presunti messaggi whatsapp).
cioè io non so davvero cosa sia tutta questa situazione assurda... come definirla, cosa pensare...
e soprattutto come sia possibile che a parte questi episodi, lei è una donna intelligente.
non so per quale motivo, ma 3 anni fa durante un suo ricovero in ospedale per operazione ai miomi uterini, ha iniziato a manifestare comportamenti inspiegabili: in preda al panico mi telefonò dicendomi che "cose strane" stessero accadendo lì in ospedale, e che voleva "capire" cosa stesse succedendo.
Io non sapevo cosa pensare, le credevo.
Era convinta che il reparto ospedaliero le abbia hackerato il telefono, che le abbiano visto e divulgato le conversazioni whatsapp e che la volessero punire divulgandole.
Le chiedevo chi avesse fatto ciò, e non mi sapeva dire quali persone, solo "persone", "in generale, quelli dell'ospedale".
persino il medico che chiamai per sapere come stava mia moglie mi disse che in effetti l'avevano vista vagare di notte per i corridoi, a chiedere al personale se ci fossero problemi nei suoi confronti.
è tornata a casa sconvolta, abbiamo dovuto disconnettere wifi e telefoni per farla tranquillizzare... per 3 anni ogni tanto rivangava qualche strano episodio, presunte minacce da imprecisate infermiere che ce l'avevano con lei.
l'anno scorso iniziò a lavorare come receptionist: tornava a casa in lacrime, sicura che la gente in azienda la deridesse, che parlasse di lei in modo sospetto, che "qualcosa di strano" le stavano facendo capitare...persino le signore addette alle pulizie la guardassero con aria sospetta...
alcuni giorni fa si è ricoverata perchè incinta ed ha partorito nostro figlio.
ebbene, anche in tal caso afferma che sia stata spiata sul telefono dal personale dell'ospedale, e che abbiano divulgato sue informazioni come chat telefoniche, audio, ecc.
io 3 anni fa all'inizio per 1 giorno avevo creduto che forse potesse esserci stato qualche piccolo malinteso con qualche infermiera, ma poi francamente vista tutta questa quantità di stranezze ho provato a farla calmare, ragionare che tutto ciò mi sembrasse assurdo, illogico.
e sto anche ora in questi giorni provando a farle capire che va tutto bene, che nessuno ce l'ha con lei.
lei dice che è colpa mia perchè non le credo.
anche i miei genitori hanno provato a farla calmare e ragionare.
invece mia suocera (la madre) dice di essere sì preoccupata a vederla così triste e ansiosa durante questi episodi, ma sembra quasi non voler ammettere a se stessa che sua figlia (mia moglie) possa avere qualche problema.
cerco sempre in tutti i modi di farla parlare con uno psicologo ma invano, dice che lei non ci va.
non so davvero come fare per aiutarla.
proprio oggi stesso siamo andati in ospedale ad una visita per il bambino, e si è convinta di avere ascoltato una coppia (mai visti in vita mia) che abbiano espresso commenti negativi (come se avessero letto alcuni suoi presunti messaggi whatsapp).
cioè io non so davvero cosa sia tutta questa situazione assurda... come definirla, cosa pensare...
e soprattutto come sia possibile che a parte questi episodi, lei è una donna intelligente.
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Gentile Utente, per quanto una diagnosi non sia formulabile se non con un esame diretto dell'interessato, dalla sua narrazione i sintomi descritti sembrano riportare un disturbo di personalità. Come dicevo, difficile poter indicare quale tipo e grado senza un esame clinico, comunque meritevole di attenzione. Seppure la signora non ha alcuna intenzione di rivolgersi ad uno specialista per cercare di risolvere i suoi problemi, è auspicabile che alla fine si convinca a farsi aiutare. E' auspicabile cercare di iniziare prima che la patologia diventi inveterata. Spesso tali disturbi possono essere trattati con la sola psicoterapia (occorre un bravo specialista che abbia esperienza di disturbi del genere) oppure associati con farmacoterapia.
Cordiali Saluti
dr Giovanni Ronzani
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.9k visite dal 11/12/2023.
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