"Blocco" nella vita sessuale
Salve dottori,
sono un ragazzo di 23 anni e da qualche mese ho serie difficoltà a vivere la mia sessualità.
Vorrei cominciare questo consulto dicendo che ho sempre avuto un forte desiderio sessuale, che tramite masturbazione o partner non ho mai avuto problemi a soddisfare.
Il sesso per me non è mai stato un tabù e ho sempre tratto "il massimo" dall' autoerotismo.
Altro punto fondamentale, sono affetto da DOC, diagnosticato da una terapeuta da cui non vado più.
Questa storia parte in realtà da ottobre dell'anno scorso, quando ho fatto cilecca durante dei rapporti occasionali con una ragazza con cui sono andato tre volte.
La prima volta andava tutto bene, fino a che durante il rapporto mi sono sentito parecchio a disagio ed è passata l'eccitazione.
La seconda volta parte bene, ma mentre lei mi faceva del sesso orale, di nuovo cilecca.
La terza tutto ok tranne che duro molto poco.
Ora, nonostante io razionalmente sapessi che queste defaillance le abbia avute perché non c'ero con la testa e non mi stava piacendo, cominciai a preoccuparmi finendo nel giro del DOC.
Era nata in me la paura di non farcela con le ragazze e che avessi qualche disfunzione sessuale.
Da quel momento, tra alti e bassi, ho in testa il fatto di non riuscire ad avere un rapporto sessuale.
Col passare del tempo ho continuato a masturbarmi senza troppi problemi, ma piano piano la masturbazione è diventata un "test" per testare la forza dell'erezione.
Per farla breve dato che devo capire se consultare un andrologo/a o una psicologa/o, ad oggi mi ritrovo a non riuscire a godere più della mia sessualità: mi sento molto insicuro a provarci con le ragazze da un lato, dall'altro anche la masturbazione è peggiorata, è come se non fossi più in grado di lasciarmi andare alle fantasie sessuali.
Quando mi masturbo duro molto poco, che va bene, è pur sempre masturbazione, ma non riesco ad abbandonarmi al piacere come un tempo.
Le erezioni non sono sempre così forti, anzi, tranne quando non mi masturbo per qualche giorno e il mattino mi sveglio particolarmente eccitato.
Ho pensato di andare da uno specialista per la disfunzione erettile, però razionalmente non ho sintomi che mi fanno pensare di avere problemi "meccanici":
- ho erezioni notturne e piene
- la libido è sempre bene o male alta
- nei rari casi in cui riesco ad abbandonarmi alle fantasie, il mio pene risponde presente.
Sono abbastanza sicuro che un andrologo mi manderebbe diretto da uno psicologo.
Oltretutto voglio sottolineare che sto passando un momento molto stressante da diversi mesi, sono molto insicuro verso tante cose e ultimamente sento davvero che avrei bisogno di ferie.
Altro fattore che mi fa pensare che sia tutto nella mia testa è che in questi mesi, nelle (purtroppo) rare giornate in cui ero spensierato e senza stress, "funzionavo" come prima.
Oggi mi ritrovo, ripeto, ad avere difficoltà a masturbarmi, paura nell'approccio delle ragazze e in generale controllo di come il mio corpo dovrebbe reagire agli stimoli sessuali.
sono un ragazzo di 23 anni e da qualche mese ho serie difficoltà a vivere la mia sessualità.
Vorrei cominciare questo consulto dicendo che ho sempre avuto un forte desiderio sessuale, che tramite masturbazione o partner non ho mai avuto problemi a soddisfare.
Il sesso per me non è mai stato un tabù e ho sempre tratto "il massimo" dall' autoerotismo.
Altro punto fondamentale, sono affetto da DOC, diagnosticato da una terapeuta da cui non vado più.
Questa storia parte in realtà da ottobre dell'anno scorso, quando ho fatto cilecca durante dei rapporti occasionali con una ragazza con cui sono andato tre volte.
La prima volta andava tutto bene, fino a che durante il rapporto mi sono sentito parecchio a disagio ed è passata l'eccitazione.
La seconda volta parte bene, ma mentre lei mi faceva del sesso orale, di nuovo cilecca.
La terza tutto ok tranne che duro molto poco.
Ora, nonostante io razionalmente sapessi che queste defaillance le abbia avute perché non c'ero con la testa e non mi stava piacendo, cominciai a preoccuparmi finendo nel giro del DOC.
Era nata in me la paura di non farcela con le ragazze e che avessi qualche disfunzione sessuale.
Da quel momento, tra alti e bassi, ho in testa il fatto di non riuscire ad avere un rapporto sessuale.
Col passare del tempo ho continuato a masturbarmi senza troppi problemi, ma piano piano la masturbazione è diventata un "test" per testare la forza dell'erezione.
Per farla breve dato che devo capire se consultare un andrologo/a o una psicologa/o, ad oggi mi ritrovo a non riuscire a godere più della mia sessualità: mi sento molto insicuro a provarci con le ragazze da un lato, dall'altro anche la masturbazione è peggiorata, è come se non fossi più in grado di lasciarmi andare alle fantasie sessuali.
Quando mi masturbo duro molto poco, che va bene, è pur sempre masturbazione, ma non riesco ad abbandonarmi al piacere come un tempo.
Le erezioni non sono sempre così forti, anzi, tranne quando non mi masturbo per qualche giorno e il mattino mi sveglio particolarmente eccitato.
Ho pensato di andare da uno specialista per la disfunzione erettile, però razionalmente non ho sintomi che mi fanno pensare di avere problemi "meccanici":
- ho erezioni notturne e piene
- la libido è sempre bene o male alta
- nei rari casi in cui riesco ad abbandonarmi alle fantasie, il mio pene risponde presente.
Sono abbastanza sicuro che un andrologo mi manderebbe diretto da uno psicologo.
Oltretutto voglio sottolineare che sto passando un momento molto stressante da diversi mesi, sono molto insicuro verso tante cose e ultimamente sento davvero che avrei bisogno di ferie.
Altro fattore che mi fa pensare che sia tutto nella mia testa è che in questi mesi, nelle (purtroppo) rare giornate in cui ero spensierato e senza stress, "funzionavo" come prima.
Oggi mi ritrovo, ripeto, ad avere difficoltà a masturbarmi, paura nell'approccio delle ragazze e in generale controllo di come il mio corpo dovrebbe reagire agli stimoli sessuali.
[#1]
Gentile utente,
un anno e mezzo fa ci scriveva in termini molto simili e riceveva l'articolata risposta del dr Santonocito, che copio qui perché idonea anche al presente quesito: "va risolto l'aspetto ansioso/ossessivo, prima di tentare di dare risposta a dubbi di altro tipo".
La sua terapeuta non è più in maternità, e comunque lei avrà trovato un altro curante, a questo punto. Se non lo ha fatto, si aspetti di avere ad intervalli sempre i medesimi problemi.
Auguri.
un anno e mezzo fa ci scriveva in termini molto simili e riceveva l'articolata risposta del dr Santonocito, che copio qui perché idonea anche al presente quesito: "va risolto l'aspetto ansioso/ossessivo, prima di tentare di dare risposta a dubbi di altro tipo".
La sua terapeuta non è più in maternità, e comunque lei avrà trovato un altro curante, a questo punto. Se non lo ha fatto, si aspetti di avere ad intervalli sempre i medesimi problemi.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta così rapida dottoressa. Si, purtroppo me ne rendo benissimo conto anche io che questo problema si ripresenta ad intervalli regolari, ogni tanto cambiando forma. Tutto cominciò quando ero adolescente. Sono passato dalla paura di fare del male a qualcuno alla "paura" di essere omosessuale, per non citarne altre. Solitamente tutto sparisce quando passo periodi spensierati. Evidentemente questo è sempre il DOC con una nuova forma. In merito al consulto pubblicato nell'aprile scorso da lei citato, quel problema era andato via quell'estate, una volta finiti esami universitari e preoccupazioni, facendomi passare una tra le vacanze più serene della mia vita. Esiste una specifica figura di terapeuta che mi può consigliare? non vorrei tornare da quella precedente perché nonostante pensassi di stare meglio a quanto pare il tarlo mi è sempre rimasto in testa.
[#3]
Gentile utente,
da queste pagine non posso fare nomi, ma proprio tra i miei colleghi su Medicitalia ce n'è di particolarmente idonei.
Il suo disturbo si può curare con le terapie di tipo cognitivo-comportamentale e con le strategiche, ma anche terapeuti di altro indirizzo possono conoscere le tecniche idonee.
Le direi di evitare soltanto quelli che non affrontano direttamente il problema ma vorrebbero "prenderlo alla larga".
Tenga conto che una buona terapia, nel suo caso, si può fare anche online.
Auguri; ci tenga al corrente.
da queste pagine non posso fare nomi, ma proprio tra i miei colleghi su Medicitalia ce n'è di particolarmente idonei.
Il suo disturbo si può curare con le terapie di tipo cognitivo-comportamentale e con le strategiche, ma anche terapeuti di altro indirizzo possono conoscere le tecniche idonee.
Le direi di evitare soltanto quelli che non affrontano direttamente il problema ma vorrebbero "prenderlo alla larga".
Tenga conto che una buona terapia, nel suo caso, si può fare anche online.
Auguri; ci tenga al corrente.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.2k visite dal 10/12/2023.
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