Perché mia figlia si comporta cosi
Buonasera mia vorrei un consiglio la mia bambina compie tra poco quattro anni e sempre stata una bambina molto vivace e questa cosa mi ha fatto sempre preoccupare, la mia preoccupazione nasce perché a volte mi sembra che abbia degli atteggiamenti da bambina piccola non so se lo faccia per attirare l attenzione! Mi chiama duecentomila volte in ogni cosa che lei fa io passo molto tempo con lei un po’ meno il papà per via del lavoro, è una bambina molto chiacchierona non smette mai di parlare, la maestra mi dice che a scuola si comporta bene che è molto intelligente e che è molto sensibile l altro anno anche le maestre mi riferivano che la bambina per ogni cosa voleva un adulto vicino cosa che quest’anno lo fa molto di meno che socializza di più quello che mi preoccupa maggiormente è la sua vivacità a volte è dispettosa e a volte ci sfida maggiormente a me che sono forse nella coppia quella un po’ più rigida, ho già fatto una valutazione in un centro conosciuto qui a Roma ma mi anno detto che per loro non riscontrano nessun problema cosa c’è che non va dove sbaglio?
A volte note come se la bambina va in tilt quando stiamo in mezzo a molta gente non so se è un problema a livello di emozioni che non sa gestire a volte anche noto che nel giocare lancia le cose sbatte anche andando privatamente mi hanno detto che anche loro confermano quello che mi anno detto nella valutazione precedente e allora perché si comporta così?
Grazie
A volte note come se la bambina va in tilt quando stiamo in mezzo a molta gente non so se è un problema a livello di emozioni che non sa gestire a volte anche noto che nel giocare lancia le cose sbatte anche andando privatamente mi hanno detto che anche loro confermano quello che mi anno detto nella valutazione precedente e allora perché si comporta così?
Grazie
[#1]
Gentile signora,
per risolvere i problemi occorre prima di tutto definirli esattamente, e questo è possibile usando i termini giusti. Lei dice più volte che sua figlia di nemmeno quattro anni è "molto vivace", e aggiunge: "questa cosa mi ha fatto sempre preoccupare".
La vivacità non può preoccupare, signora. "Vivace" sul vocabolario significa: "pieno di vitalità, attivo, sveglio, pronto, esuberante, brioso". Il contrario di vivace invece è "pigro, indolente, inerte, abulico, apatico, spento", e questo davvero potrebbe preoccupare un genitore, specie di un bambino così piccolo.
Andiamo dunque alla definizione corretta. A quel che ci scrive, direi che a lei la sua piccolina appare esagitata, irrequieta, talvolta oppositiva, violenta: "non smette mai di parlare"; "a volte è dispettosa e a volte ci sfida"; parla di "emozioni che non sa gestire"; aggiunge: "a volte anche noto che nel giocare lancia le cose sbatte".
Scrive: "la bambina va in tilt quando stiamo in mezzo a molta gente", e qui non è molto comprensibile. Il tilt, nei flipper, è l'immobilità, il blocco. E' questo che avviene a sua figlia?
Per il resto, due centri specialistici di psicologia e neuropsichiatria infantile, a quel che capisco, le hanno detto che la bambina è normale. Anche a scuola (asilo nido, immagino) significativamente hanno notato che la bambina è passata da un'iniziale ricerca dell'attenzione degli adulti a una maggiore autonomia e a una migliore relazione con gli altri bambini.
Ovviamente noi da qui possiamo dire meno di quello che hanno detto gli insegnanti e i colleghi che hanno osservato e valutato la piccola; possiamo però notare alcune cose di lei che ci scrive.
1) Di una bambina di neanche quattro anni lei dice che è stata SEMPRE molto vivace, che questa cosa l'ha fatta SEMPRE preoccupare.
Non c'è stato ancora il tempo per questo "sempre", signora. Una piccola di quattro anni è in evoluzione giorno per giorno. Sta ai genitori, agli insegnanti, agli altri che si prendono cura di lei, mostrarle con dolcezza i modi che senza mutilare la sua esplorazione del mondo la invitino a contenere i comportamenti meno opportuni.
2) Aggiunge: "a volte mi sembra che abbia degli atteggiamenti da bambina piccola non so se lo faccia per attirare l attenzione". Piccola quanto? Di un anno, di due? Se qualcuno le dice frasi come: "Ormai sei grande, devi fare questo e non devi fare quest'altro" è ovvio che una piccolina di quattro anni scelga la regressione a un'età precedente. Non può reggere troppi inviti perentori che la confondono e la privano troppo presto dell'appoggio adulto.
3) "Mi chiama duecentomila volte in ogni cosa che lei fa". Certamente questo atteggiamento di mancata autonomia e di abuso del tempo materno va dolcemente scoraggiato. La mamma dovrebbe passare con la bambina del tempo qualificato (quello delle cure igieniche, della nutrizione, di qualche gioco), non correre ad ogni richiamo. Potrebbe essere utile spiegare che per questa mezz'ora o per quest'ora la mamma ha da fare, e invitare la bambina a giocare da sola. La bambina non ha ancora chiaro il senso del tempo, ma se non si comincia a darle dei confini, anche temporali, mai lo imparerà.
4) Sempre a proposito di questi continui appelli all'adulto, però, attenzione. Per lo più è un vizio dato dai caregiver da togliere a poco a poco (a scuola ci sono riusciti), ma a volte i bambini si rivolgono all'adulto perché troppo spesso sono stati da lui o lei inibiti, scoraggiati, rimproverati quando agivano in autonomia, tanto da voler essere sempre accompagnati e guidati in ogni azione perché temono di sbagliare. Lei si definisce, della coppia genitoriale, "quella più rigida". E se lo fosse troppo? Educare, contenere un bambino non vuol dire mutilare la sua esplorazione della realtà, ma guidarla con dolcezza.
5) Infine, i timori per cui ha portato una bambina piccola che altri definiscono normale in due centri di osservazione, fanno pensare che ci sia in lei che ci scrive qualche fattore di ansia o di non accettazione.
Una sua conversazione con un* psicolog* per fare il punto su questi aspetti sarebbe auspicabile.
La invito a leggere la risposta data all'utente che ci riferiva i suoi problemi con il proprio figlio della stessa età della sua: https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1007176-mio-figlio-di-4-anni-quando-siamo-soli-e-in-un-modo-quando-c-e-anche-la-madre-e-in-tutt-altro-modo.html
Buone cose.
per risolvere i problemi occorre prima di tutto definirli esattamente, e questo è possibile usando i termini giusti. Lei dice più volte che sua figlia di nemmeno quattro anni è "molto vivace", e aggiunge: "questa cosa mi ha fatto sempre preoccupare".
La vivacità non può preoccupare, signora. "Vivace" sul vocabolario significa: "pieno di vitalità, attivo, sveglio, pronto, esuberante, brioso". Il contrario di vivace invece è "pigro, indolente, inerte, abulico, apatico, spento", e questo davvero potrebbe preoccupare un genitore, specie di un bambino così piccolo.
Andiamo dunque alla definizione corretta. A quel che ci scrive, direi che a lei la sua piccolina appare esagitata, irrequieta, talvolta oppositiva, violenta: "non smette mai di parlare"; "a volte è dispettosa e a volte ci sfida"; parla di "emozioni che non sa gestire"; aggiunge: "a volte anche noto che nel giocare lancia le cose sbatte".
Scrive: "la bambina va in tilt quando stiamo in mezzo a molta gente", e qui non è molto comprensibile. Il tilt, nei flipper, è l'immobilità, il blocco. E' questo che avviene a sua figlia?
Per il resto, due centri specialistici di psicologia e neuropsichiatria infantile, a quel che capisco, le hanno detto che la bambina è normale. Anche a scuola (asilo nido, immagino) significativamente hanno notato che la bambina è passata da un'iniziale ricerca dell'attenzione degli adulti a una maggiore autonomia e a una migliore relazione con gli altri bambini.
Ovviamente noi da qui possiamo dire meno di quello che hanno detto gli insegnanti e i colleghi che hanno osservato e valutato la piccola; possiamo però notare alcune cose di lei che ci scrive.
1) Di una bambina di neanche quattro anni lei dice che è stata SEMPRE molto vivace, che questa cosa l'ha fatta SEMPRE preoccupare.
Non c'è stato ancora il tempo per questo "sempre", signora. Una piccola di quattro anni è in evoluzione giorno per giorno. Sta ai genitori, agli insegnanti, agli altri che si prendono cura di lei, mostrarle con dolcezza i modi che senza mutilare la sua esplorazione del mondo la invitino a contenere i comportamenti meno opportuni.
2) Aggiunge: "a volte mi sembra che abbia degli atteggiamenti da bambina piccola non so se lo faccia per attirare l attenzione". Piccola quanto? Di un anno, di due? Se qualcuno le dice frasi come: "Ormai sei grande, devi fare questo e non devi fare quest'altro" è ovvio che una piccolina di quattro anni scelga la regressione a un'età precedente. Non può reggere troppi inviti perentori che la confondono e la privano troppo presto dell'appoggio adulto.
3) "Mi chiama duecentomila volte in ogni cosa che lei fa". Certamente questo atteggiamento di mancata autonomia e di abuso del tempo materno va dolcemente scoraggiato. La mamma dovrebbe passare con la bambina del tempo qualificato (quello delle cure igieniche, della nutrizione, di qualche gioco), non correre ad ogni richiamo. Potrebbe essere utile spiegare che per questa mezz'ora o per quest'ora la mamma ha da fare, e invitare la bambina a giocare da sola. La bambina non ha ancora chiaro il senso del tempo, ma se non si comincia a darle dei confini, anche temporali, mai lo imparerà.
4) Sempre a proposito di questi continui appelli all'adulto, però, attenzione. Per lo più è un vizio dato dai caregiver da togliere a poco a poco (a scuola ci sono riusciti), ma a volte i bambini si rivolgono all'adulto perché troppo spesso sono stati da lui o lei inibiti, scoraggiati, rimproverati quando agivano in autonomia, tanto da voler essere sempre accompagnati e guidati in ogni azione perché temono di sbagliare. Lei si definisce, della coppia genitoriale, "quella più rigida". E se lo fosse troppo? Educare, contenere un bambino non vuol dire mutilare la sua esplorazione della realtà, ma guidarla con dolcezza.
5) Infine, i timori per cui ha portato una bambina piccola che altri definiscono normale in due centri di osservazione, fanno pensare che ci sia in lei che ci scrive qualche fattore di ansia o di non accettazione.
Una sua conversazione con un* psicolog* per fare il punto su questi aspetti sarebbe auspicabile.
La invito a leggere la risposta data all'utente che ci riferiva i suoi problemi con il proprio figlio della stessa età della sua: https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/1007176-mio-figlio-di-4-anni-quando-siamo-soli-e-in-un-modo-quando-c-e-anche-la-madre-e-in-tutt-altro-modo.html
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Utente
Buonasera per il fatto che va in tilt intendo che la bambina sembra che non riesca a gestire l emozioni per la contentezza o per altro corre salta anche dopo avergli detto di non farlo lo fa ugualmente
Il mio timore nasce dal fatto che in famiglia c’è un nipote con dei disturbi comportamentali e la mia paura è che potesse avere anche lei questi disturbi ma loro del centro e la scuola dicendogli il problema di mio nipote mi anno confermato che non c’entra niente con la bambina
Del fatto che sembra una bambina più piccola che si comporta come una bambina di 3 anni a volte tipo gattona oppure come parla fa la vocina da bambina piccola sul fatto delle regole il papà non gliene da proprio secondo me lei preferisce il papà perché fa fare ciò che vuole senza mai strillare e siccome è molto assente compra sempre regali infatti quando usciamo lei pretende sempre qualcosa perché è diventata un abitudine come mi devo comportare io anche al papà dico che deve mettere delle regole
Il mio timore nasce dal fatto che in famiglia c’è un nipote con dei disturbi comportamentali e la mia paura è che potesse avere anche lei questi disturbi ma loro del centro e la scuola dicendogli il problema di mio nipote mi anno confermato che non c’entra niente con la bambina
Del fatto che sembra una bambina più piccola che si comporta come una bambina di 3 anni a volte tipo gattona oppure come parla fa la vocina da bambina piccola sul fatto delle regole il papà non gliene da proprio secondo me lei preferisce il papà perché fa fare ciò che vuole senza mai strillare e siccome è molto assente compra sempre regali infatti quando usciamo lei pretende sempre qualcosa perché è diventata un abitudine come mi devo comportare io anche al papà dico che deve mettere delle regole
[#3]
Gentile signora,
mi rallegro di sapere che sia stato escluso ogni difetto genetico o acquisito, come del resto ci aveva già scritto.
Quello che lei chiama indebitamente "tilt" è un modo di manifestare eccitazione e gioia correndo e saltando quando ci sono i parenti. Col tempo imparerà il comportamento opportuno. Forse questa sfrenatezza è il tentativo della piccola di tornare centrale nella sua attenzione. Quando fa così provi ad ignorarla, e gliene parli quando sarete di nuovo sole. Vedrà che le cose miglioreranno se anche a casa la piccola si abituerà a non avere sempre l'attenzione materna puntata addosso, come le dicevo nella prima risposta.
Le ho già scritto anche che se si danno troppi comandi e troppi divieti, per lei ancora incomprensibili, si ottiene solo l'effetto di confondere la bambina rendendola ribelle e oppositiva.
Altrettanto la confonde un atteggiamento come quello del padre: non gli dà regole e le compra sempre regali, "infatti quando usciamo lei pretende sempre qualcosa perché è diventata un abitudine".
Pessima abitudine, che le fa svalutare i regali e le fa sperimentare una falsa "onnipotenza".
Lo segnali a suo marito, ma non si opponga al fatto che lui si rapporti con la bambina "senza mai strillare". Un buon genitore manifesta la sua autorità con dolcezza, non strillando; ma non manifesta il suo amore accettando ogni sfrenatezza della piccola, perché questo equivale a prescriverle un comportamento inadeguato che poi rischia di renderla poco simpatica a tutti gli altri.
La invito a leggere assieme a suo marito la mia risposta al quesito che ho linkato sopra.
Buone cose.
mi rallegro di sapere che sia stato escluso ogni difetto genetico o acquisito, come del resto ci aveva già scritto.
Quello che lei chiama indebitamente "tilt" è un modo di manifestare eccitazione e gioia correndo e saltando quando ci sono i parenti. Col tempo imparerà il comportamento opportuno. Forse questa sfrenatezza è il tentativo della piccola di tornare centrale nella sua attenzione. Quando fa così provi ad ignorarla, e gliene parli quando sarete di nuovo sole. Vedrà che le cose miglioreranno se anche a casa la piccola si abituerà a non avere sempre l'attenzione materna puntata addosso, come le dicevo nella prima risposta.
Le ho già scritto anche che se si danno troppi comandi e troppi divieti, per lei ancora incomprensibili, si ottiene solo l'effetto di confondere la bambina rendendola ribelle e oppositiva.
Altrettanto la confonde un atteggiamento come quello del padre: non gli dà regole e le compra sempre regali, "infatti quando usciamo lei pretende sempre qualcosa perché è diventata un abitudine".
Pessima abitudine, che le fa svalutare i regali e le fa sperimentare una falsa "onnipotenza".
Lo segnali a suo marito, ma non si opponga al fatto che lui si rapporti con la bambina "senza mai strillare". Un buon genitore manifesta la sua autorità con dolcezza, non strillando; ma non manifesta il suo amore accettando ogni sfrenatezza della piccola, perché questo equivale a prescriverle un comportamento inadeguato che poi rischia di renderla poco simpatica a tutti gli altri.
La invito a leggere assieme a suo marito la mia risposta al quesito che ho linkato sopra.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 09/12/2023.
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