Un psicologo, infatti l abbiamo gia' fatto, ma il problema sono io che gli sto accanto, nel senso
SALVE, SPERO CHE QUALCUNO POSSA AIUTARMI A CAPIRE COME COMPORTARMI CON MIO MARITO CHE SOFFRE DI ESAURIMENTO NERVOSO. SO GIA' CHE BISOGNA CONSULTARE UN PSICOLOGO, INFATTI L ABBIAMO GIA' FATTO, MA IL PROBLEMA SONO IO CHE GLI STO ACCANTO, NEL SENSO CHE TEMO SEMPRE DI COMPORTARMI MALE IN FUNZIONE DEL SUO DISAGIO. MIO MARITO HA PERSO SUA MAMMA 3 MESI FA CIRCA DI TUMORE ALLO STOMACO. ERA GIOVANE, E COME TUTTI I FIGLI DEL MODO (ALMENO CREDO) LUI ERA MOLTO LEGATO A SUA MAMMA. IN QUESTI PERIODI DI SILENZIOSA SOFFERENZA LUI E' STATO MOLTO MALE A LIVELLO FISICO: ERNIA IATALE, EMORROIDI, STITICHEZZA, PROSTATITE, BRUCIORE ALL'ANO. OVVIAMENTE ABBIAMO RITENUTO OPPORTUNO CONSULTARE TANTI TANTI MEDICI: 3 GASTROENTEROLOGI, 2 PROCTOLOGI, 2 UROLOGI. PARE CHE ORA LA SITUAZIONE SIA MIGLIORATA A LIVELLO DI DISTURBI FISICI PERO' NOTO CHE HA PAURA DI MANGIARE, STRINGE GLI OCCHI QUANDO LEGGE, HA UN PESO IN TESTA, VORREBBE CAMBIARE LAVORO, NON VUOLE MAI USCIRE, INSOMMA E' SEMPRE TRISTE. LUI NON MI DICE DEI SUOI INCONTRI CON LO PSICOLOGO, PROPRIO PER QUESTO IO VORREI AIUTARLO AD APRIRSI CON ME, AD ESTERNARSI E FARMI CAPIRE IL SUO "IO" POI' PROFONDO, VORREI CAPIRE CHE ATTAGGIAMENTI ASSUMERE CON LUI: SE ESSERE SEVERA(DIMENTICA TUTTO) SE ESSERE ACCONDISCENDENTE. AVVOLTE MENTRE SIAMO A CASA IO MI CHIUDO IN ME STESSA E PER ORE SONO ZITTA COME UNA TOMBA PERCHE' TEMO CHE IL MIO PARLARGLI POSSA DARGLI FASTIDIO. NON SO SE SBAGLIO. VORREI CAPIRE COME FARE AD ENTRARE DENTRO LUI E FARGLI CAPIRE CHE FAREI QUALSIASI COSA PER AIUTARLO. RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE A CHI SI CIMENTERA' A DARMI QUESTI, CHE IO RITENGO, preziosi, CONSIGLI...
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Gentile signora, se il suo comportamento può definirsi normale e misurato, credo che non debba preoccuparsi di nulla, se non che la cura di suo marito stia procedendo nel migliore dei modi. Se ci sarà bisogno di comportarsi, o non comportarsi, in un certo modo potrà essere lo stesso terapeuta a farglielo presente.
A seconda del momento in cui sono iniziate le cure, dovrebbe lasciare il tempo necessario ad esse di fare effetto, e poi eventualmente potrà chiedere ai medici o al terapeuta come stanno andando le cose.
Cordiali saluti
A seconda del momento in cui sono iniziate le cure, dovrebbe lasciare il tempo necessario ad esse di fare effetto, e poi eventualmente potrà chiedere ai medici o al terapeuta come stanno andando le cose.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
purtroppo lui mi esclude un attimo dai suoi incontri con il psicologo. quindo io mi sento un pesce fuor d'acqua. Ad esempio nel periodo di ferie gli avevo detto se per divagarci un po' fossimo andati un po' fuori dalla routine quotidiana, ma lui mi ha riposto che non sta bene mentalmente e che non gli andava a genio andare fuori. Io non ho insistito. E' proprio questo che non riesco a capire. avrei dovuto insistere oppure ho fatto bene a soggiaccere a cio' che lui mi ha detto? Vorrei che mi spiegasse come fare per stimolarlo ad esempio affinche' lui riprenda la sua attivita' sportiva, oppure per parlarmi, non so da che verso prenderlo. Mi sento avvolte inutile nella sua vita, proprio per la mia madornale incapacita' di colloquiare con lui. Non so se sono stata chiara, forse no, certo e' che vorrei aitarlo e noto che anche lui ha bisogno di me pero' e' come se ci fosse un velo trasprentissimo tra di noi che ci allontana in questo senso...GRAZIE, mi scusi ma per me e' tanto difficile... Vorrei che qualcuno che mi capisse a capire come fare ad aiutare questo ragazzo meraviglioso...
[#3]
Gentile signora,
posso solo immaginare quanto sia difficile gestire questa situazione, in cui lei si sente combattuta fra la "necessità" di vivere felicemente e la voglia di aiutare suo marito e stargli vicino nella sua sofferenza.
Il suo desiderio di SAPERE come comportarsi al fine di non creare altri "danni" credo che sia un suo diritto, ed anche di suo marito.
Io in genere, nella mia pratica professionale, convoco i famigliari del mio cliente quando la situazione lo permette, ma questo posso farlo solo dopo aver ricevuto esplicita e documentata autorizzazione da parte dell'interessato.
A questo punto l'unica strada percorribile credo che sia quella di esprimere apertamente a suo marito la sua intenzione e necessità di confrontarsi con il terapeuta e sentire ciò che lui pensa al riguardo.
Nel frattempo l'unico consiglio che mi sento di darle è di evitare di colpevolizzarlo per come si sente in questo periodo e di non allontanarsi dalla sua vita in nome del rispetto di una "privacy" che nell'ambito di una coppia non dovrebbe mai esistere.
Provi a dare uno sguardo a questo articolo pubblicato sul nostro sito, potrebbe aiutarla a farsi un'idea
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
Ci faccia sapere,
tanti auguri.
posso solo immaginare quanto sia difficile gestire questa situazione, in cui lei si sente combattuta fra la "necessità" di vivere felicemente e la voglia di aiutare suo marito e stargli vicino nella sua sofferenza.
Il suo desiderio di SAPERE come comportarsi al fine di non creare altri "danni" credo che sia un suo diritto, ed anche di suo marito.
Io in genere, nella mia pratica professionale, convoco i famigliari del mio cliente quando la situazione lo permette, ma questo posso farlo solo dopo aver ricevuto esplicita e documentata autorizzazione da parte dell'interessato.
A questo punto l'unica strada percorribile credo che sia quella di esprimere apertamente a suo marito la sua intenzione e necessità di confrontarsi con il terapeuta e sentire ciò che lui pensa al riguardo.
Nel frattempo l'unico consiglio che mi sento di darle è di evitare di colpevolizzarlo per come si sente in questo periodo e di non allontanarsi dalla sua vita in nome del rispetto di una "privacy" che nell'ambito di una coppia non dovrebbe mai esistere.
Provi a dare uno sguardo a questo articolo pubblicato sul nostro sito, potrebbe aiutarla a farsi un'idea
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/
Ci faccia sapere,
tanti auguri.
Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense
[#5]
>>> VORREI AIUTARLO? COSA POSSO FARE IN TERMINI PRATICI?
Gentile signora, purtroppo questa è proprio la cosa che non possiamo fare da qui: aiutare suo marito spetta ai professionisti che lo stanno seguendo di persona, ed è a loro che deve far riferimento per qualsiasi suggerimento di ordine pratico.
Cordiali saluti
Gentile signora, purtroppo questa è proprio la cosa che non possiamo fare da qui: aiutare suo marito spetta ai professionisti che lo stanno seguendo di persona, ed è a loro che deve far riferimento per qualsiasi suggerimento di ordine pratico.
Cordiali saluti
[#6]
Utente
E' MOLTO DIFFICILE PER ME SOSTENERE QUESTA SITUAZIONE. IL PROFESSIONISTA PURTROPPO SI LIMITA AD ASCOLTARE IL PAZIENTE IL QUALE GIA SI SENTE SOTTOMESSO A LIVELLO MENTALE, QUINDI CONTTARE QUEST'ULTIMO AFFINCHE' POSSA DIRMI "cosa fare e cosa non fare" LEDEREBBE MAGGIORMENTE LA PSICHE DEL PAZIENTE. SO CHE LA VITA DA' E TOGLIE PERO' AVVOLTE ANCHE UN SEMPLICE SORRISO O UNA BANALE PAROLA POTREBBE FAR RIFIORIRE L'ANIMA DELLA PERSONA SOFFERENTE. VORREI TANTO SPIEGARMI MEGLIO MA NON RIESCO A TROVARE LE PAROLE. SCUSI SE SONO STATA PROLISSA, MA LEI CHE E' UN -ADETTO AI LAVORI- CREDO CHE MI ABBIA COMPRESO... SENTITAMENTE RINGRAZIO PER L'ATTENZIONE CHE VORRA' PORGERMI.
[#7]
Il suo disagio per la condizione di suo marito è del tutto comprensibile, ma come le dicevo ci è proibito dare indicazioni pratiche attraverso questo servizio. Gli interventi diretti sono vietati sia dalle linee guida del sito (noti l'avviso in rosso in fondo a ogni pagina) che dalla deontologia.
È vero che il terapeuta è tenuto al segreto professionale e che quindi non può dirle niente sull'andamento della terapia senza il consenso del paziente. E se suo marito non vuole parlarle della terapia, può sempre cercare lei stessa un altro psicologo con cui confidarsi di persona. Anzi, tutto sommato questa potrebbe essere la cosa migliore, dato che anche lei sembra piuttosto in ansia. Lo psicologo, essendo un addetto ai lavori, potrà darle lei informazioni che desidera e allo stesso tempo aiutarla a recuperare un po' di serenità.
Cordiali saluti
È vero che il terapeuta è tenuto al segreto professionale e che quindi non può dirle niente sull'andamento della terapia senza il consenso del paziente. E se suo marito non vuole parlarle della terapia, può sempre cercare lei stessa un altro psicologo con cui confidarsi di persona. Anzi, tutto sommato questa potrebbe essere la cosa migliore, dato che anche lei sembra piuttosto in ansia. Lo psicologo, essendo un addetto ai lavori, potrà darle lei informazioni che desidera e allo stesso tempo aiutarla a recuperare un po' di serenità.
Cordiali saluti
[#8]
Utente
SO CHE E' VIETATO DARE INFORMAZIONI PRATICHE E CMQ FARE DIAGNOSI ETC. ETC.. NON E' CHE MIO MARITO NON PARLA DELLA TERAPIA ASSEGNATAGLI SONO IO CHE VORREI ESSERE UN SUPPORTO ULTERIORE IN QUESTA SITUAZIONE. LUI MI RACCONTA OVVIAMENTE PER SOMMICAPI DEGL' INCONTRI CON IL PSIC., PER0' MI DISPIACE COSI' TANTO QUANDO LO VEDO TRISTE INSENSIBILE TACITURNO CHE VORREI DIRGLI O FARE CIO' CHE IO ANCORA, "da sola" NON SONO STATA IN GRADO DI RECEPIRE... PURTROPPO CERCARE UN ALTRO PSIC., NON E' ECONOMICAMENTE POSSIBILE, ANCHE SE, HA RAGIONE QUANDO SCRIVE:Lo psicologo, essendo un addetto ai lavori, potrà darle lei informazioni che desidera e allo stesso tempo aiutarla a recuperare un po' di serenità. HA PIENAMENTE IL MIO ASSENSO ORA CHE CI RIFLETTO.. TUTTO SOMMATO QUALCOSA DI PROPOSITIVO E' EMERSO DA QUESTE MAIL SCAMBIATECI, CUSTODITI CMQ GELOSAMENTE.
LE RINNOVO I RINGRAZIAMENTI PER LA PAZIENZA MITICOLOSA CON LA QUALE HA VOLUTO RISPONDERE Q QUESTI MIEI PENSIERI (...ANCHE SE UN PO' CONFUSI..)
LE RINNOVO I RINGRAZIAMENTI PER LA PAZIENZA MITICOLOSA CON LA QUALE HA VOLUTO RISPONDERE Q QUESTI MIEI PENSIERI (...ANCHE SE UN PO' CONFUSI..)
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.4k visite dal 26/08/2009.
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