Cosa fare? l’ho persa per sempre?
Salve, arrivo da una convivenza durata 1 anno finita pochi giorni fa.
Specifico che vivevo già da solo da 7 anni mentre la mia lei viveva in famiglia.
La relazione si é conclusa per volontà di lei e sono siccome non c’è stato un evento che ne giustifica, a mio parere, la rottura improvvisa, vorrei avere un consiglio di un professionista...
La relazione si è sviluppata in pochissimo tempo.
Dopo qualche giorno di frequentazione lei entra a casa mia e poco tempo dopo vengo presentato alla famiglia di lei.
Tutto procede a gonfie vele e iniziamo la convivenza dopo sole 3 settimane di relazione.
I giorni passano e la relazione procede fino a che esce la prima lite.
Una volta riappacificati, scoppia un’altra lite piu’ importante che mi porta a chiederle di tornare a casa sua.
Lei torna a casa sua e poi dopo qualche giorno facciamo pace e ritorna a casa da me.
Questo copione si ripete per 3 volte durante la relazione, per varie liti, e nel mentre i genitori di lei iniziano a prendermi in antipatia.
Arriviamo all’ultima lite dove lei torna a casa e questa lite tra di noi la riavvicina alla famiglia.
Lei prende tutto e torna a casa dei genitori ma questa volta per sempre.
Io ora mi sento perso.
La donna che amo con cui 2 settimane prima facevo progetti di vita, ora e’ scomparsa perché i genitori non mi vogliono piu’. So che lei mi ama ancora.
Cosa posso fare per stare meglio?
Mi sento perso
alla sua domanda fondamentale:
"Cosa posso fare per stare meglio? Mi sento perso"
ecco la risposta di noi specialisti: può affrontare da uomo la sofferenza senza ricorrere a palliativi come droghe, farmaci, sesso promiscuo, rimpianti isterici, propositi di vendetta o altre simili bambinate che la sminuiscono come persona.
Ha amato, e per ragioni che le sarà utile analizzare ha perso l'amore della partner.
Ha fatto un'esperienza naturale per la sua età che le dirà molto di sé e della vita, se saprà affrontarla con coraggio.
C'è poi una sua domanda secondaria, anche se posta all'inizio dell'email: "La relazione si é conclusa per volontà di lei e siccome non c’è stato un evento che giustifica, a mio parere, la rottura improvvisa, vorrei avere un consiglio di un professionista".
Non si giustifica la rottura "improvvisa"? Vediamo.
Voi due iniziate a convivere senza conoscervi, senza organizzare né pianificare nulla, nella condizione instabile di chi in ogni momento può aprire la porta e tornare da mammina o può sbattere l'altro fuori di casa con la stessa facilità.
Dopodiché "la relazione procede fino a che esce la prima lite. Una volta riappacificati, scoppia un’altra lite piu’ importante che mi porta a chiederle di tornare a casa sua".
La ragazza torna a casa sua, ma: "Dopo qualche giorno facciamo pace e ritorna a casa da me. Questo copione si ripete per 3 volte durante l’anno di relazione, per varie liti, e nel mentre i genitori di lei iniziano a prendermi in antipatia".
Questo teatrino non lo invento io: lo scrive lei.
Tanto basterebbe a due persone per capire che non possono costruire nulla insieme, visto che si abbandonano a liti da ragazzini e non si risparmiano le offese. Lei caccia di casa la partner quattro volte in un anno, e non si ferma qui.
La ragazza racconta alla madre i particolari della vostra vita di coppia (nemmeno una dodicenne lo farebbe). Per questo "un giorno ho avuto una reazione eccessiva e ho detto una cosa orribile alla madre colpendola nell’intimità. Da quel momento si è rotto tutto".
Incapace di regolare la sua rabbia, dunque; incapace di valutare le conseguenze delle sue azioni. Infatti dopo che i "suoceri" l'hanno presa a malvolere, lei litiga ancora con la sua ragazza, la ragazza sceglie lei, pur soffrendo del distacco dalla madre, ma lei, suo partner, cosa le offre in cambio? Una nuova lite.
A questo punto: "Lei prende tutto e torna a casa dei genitori ma questa volta per sempre".
Le sembra improvvisa e senza nulla che la giustifichi, la vostra rottura?
Anche in vista delle sue relazioni future, ci rifletta.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
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