Rapporto che il mio partner ha con il lavoro
Buongiorno, ho 32 anni e ho da un anno e mezzo una relazione con un uomo più grande di me.
Quando l'ho conosciuto avevo intuito da come parlava che veniva da una condizione sociale diversa dalla mia, ovvero proveniente da una famiglia molto benestante e che è stata tale soprattutto una decina di anni fa o più.
Nei mesi io ho iniziato a rendermi conto del rapporto che questa persona ha con il mondo lavorativo: studi intrapresi mai andati a buon fine, estrema selezione in ambito lavorativo sostenendo che l'unica attività a cui può dedicarsi sia l'imprenditoria ma nonostante ciò non ha mai concretizzato alcun tipo di progetto.
Parlando con lui il mancato successo megli studi e la mancata realizzazione lo addebita a svariate cause/persone nella sua vita e a tratti dice di non aver bisogno di altro altre volte che questa condizione è difficile anche per lui.
Io con questa persona fatto eccezione per questo aspetto mi sono trovata bene, ho ricevuto affetto e dolcezza che per me sono fondamentali, ho condiviso con lui un sacco di cose comuni e semplici che e mi hanno fatto stare bene... Però questa sua irrealizzazione non mi rende tranquilla, crea in me una situazione di ansia e un ostacolo alla progettualità.
A tratti penso che se lui ha passato anni in questa condizione senza sentire il bisogno di smuoverla non dovrebbe essere un problema per me, ma nella realtà dei fatti da persona che ha sempre lavorato nella sua vita e che tuttora ha un lavoro molto impegnativo sento dentro di me la necessità di avere accanto una persona realizzata/impegnata e che io possa stimare per i suoi impegni.
Ho paura di essere esagerata e di essere condizionata dal modo e dai valori con cui io sono stata cresciuta e di perdere così una delle poche persone da cui mi sono sentita amata. Vivo questa cosa come un mio fallimento personale per non essere in grado di andare oltre.
Quando l'ho conosciuto avevo intuito da come parlava che veniva da una condizione sociale diversa dalla mia, ovvero proveniente da una famiglia molto benestante e che è stata tale soprattutto una decina di anni fa o più.
Nei mesi io ho iniziato a rendermi conto del rapporto che questa persona ha con il mondo lavorativo: studi intrapresi mai andati a buon fine, estrema selezione in ambito lavorativo sostenendo che l'unica attività a cui può dedicarsi sia l'imprenditoria ma nonostante ciò non ha mai concretizzato alcun tipo di progetto.
Parlando con lui il mancato successo megli studi e la mancata realizzazione lo addebita a svariate cause/persone nella sua vita e a tratti dice di non aver bisogno di altro altre volte che questa condizione è difficile anche per lui.
Io con questa persona fatto eccezione per questo aspetto mi sono trovata bene, ho ricevuto affetto e dolcezza che per me sono fondamentali, ho condiviso con lui un sacco di cose comuni e semplici che e mi hanno fatto stare bene... Però questa sua irrealizzazione non mi rende tranquilla, crea in me una situazione di ansia e un ostacolo alla progettualità.
A tratti penso che se lui ha passato anni in questa condizione senza sentire il bisogno di smuoverla non dovrebbe essere un problema per me, ma nella realtà dei fatti da persona che ha sempre lavorato nella sua vita e che tuttora ha un lavoro molto impegnativo sento dentro di me la necessità di avere accanto una persona realizzata/impegnata e che io possa stimare per i suoi impegni.
Ho paura di essere esagerata e di essere condizionata dal modo e dai valori con cui io sono stata cresciuta e di perdere così una delle poche persone da cui mi sono sentita amata. Vivo questa cosa come un mio fallimento personale per non essere in grado di andare oltre.
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Gentile utente,
dipende dalla progettualità che avete in comune.
Per un rapporto affettivo, che peraltro sembra funzionare bene tra Voi, nei fatti potrebbe non essere tanto importante la realizzazione professionale dell'altra persona.
Se invece si pensa ad avere dei figli insieme, il tutto cambia prospettiva e la mancanza di un lavoro stabile assume l'aspetto di una mancata assunzione di responsabilità.
Quanto scritto sopra afferisce al piano della realtà.
Ma poi c'è l'altro piano; di come lei immagina essere il modo preferenziale di stare nella vita.
Occorre essere ben consapevoli della differenza, e talvolta della distanza, tra i due livelli.
Guardando dentro di sè, cosa le suscitano queste riflessione?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
dipende dalla progettualità che avete in comune.
Per un rapporto affettivo, che peraltro sembra funzionare bene tra Voi, nei fatti potrebbe non essere tanto importante la realizzazione professionale dell'altra persona.
Se invece si pensa ad avere dei figli insieme, il tutto cambia prospettiva e la mancanza di un lavoro stabile assume l'aspetto di una mancata assunzione di responsabilità.
Quanto scritto sopra afferisce al piano della realtà.
Ma poi c'è l'altro piano; di come lei immagina essere il modo preferenziale di stare nella vita.
Occorre essere ben consapevoli della differenza, e talvolta della distanza, tra i due livelli.
Guardando dentro di sè, cosa le suscitano queste riflessione?
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 02/12/2023.
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