Come reagire?

Buonasera,
Mio padre ha da un mese detto a mia madre che ha un'altra donna da Agosto di quest'anno.
È la cameriera nel ristorante dove portava mia madre a mangiare e dove abbiamo passato Halloween con anche il mio compagno.
Tutte cene in cui LUI voleva andare proprio in quel locale.

L'altro giorno è passato a trovarmi (io convivo da un anno) e mi ha detto che doveva scappare perché "c'è lei che mi aspetta".
Io ho pensato di farla salire (non è un cane).
Hanno preso il caffè e se ne sono andati.

Dopo due giorni mi ha chiamato dicendomi:" Lei mi ha chiesto come ti sembrava, cosa pensi di lei".
Sono rimasta sul vago, non mi va di sbilanciarmi.
Gli ho chiesto cosa facesse l'8 dicembre e dice che rimane in casa, mentre l'altra esce perché nessuno della famiglia di lei sa della loro relazione.

Io boh.
Mio padre ha 52 anni.
Io non so cosa dovrei provare in tutto questo.
Mia madre continua a chiedergli di fare lavori in casa (è una villa enorme, che richiede manutenzione), come se negasse.
Mio fratello, che ancora vive con mia madre, niente.
Anche lui non dice una parola.


Anche io faccio fatica a crederci.
Come è possibile dopo 32 anni?
E io cosa provo?
Non mi va più di andare a casa da loro (ora senza mio padre), perché non la sento "casa".
Non sono più loro tre ad accogliermi.
Non la sento più mia.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
lo spezzarsi del matrimonio dei propri genitori il più delle volte per i figli è un trauma.
Naturalmente tanti fattori acuiscono o attenuano il fenomeno, due in particolare: l'età dei figli e la precedente qualità del rapporto coniugale.
Figli che hanno visto i genitori vivere nel gelo o peggio nel conflitto, talvolta anche fisico, possono accogliere con sollievo la separazione dei due e l'allontanamento del più violento dalla casa familiare.
Però non sono questi oggi i soli motivi di separazione: siamo vittime di un attaccamento imperfetto, non ci affezioniamo, usiamo l'altro, più che accettarlo e amarlo, nell'ottica del consumismo.
Inoltre non sappiamo condurre la relazione di coppia, anzi ci aspettiamo che sia questa a condurre noi: finché dura la carica di ossitocina prodotta dall'innamoramento, finché l'altro risponde a certi parametri che ci permettono di idealizzarlo senza vederlo davvero, tutto ok.
Ingoiamo perfino indifferenza, freddezza, offese, senza saper ripensare e correggere ciò che stiamo sbagliando.
Non costruiamo la relazione e non costruiamo la vita dei due individui, grazie alla relazione.
Inutilmente gli psicologi ricordano che amare non è stringersi tutte e due le mani guardandosi negli occhi, ma tenersi per mano e guardare insieme avanti e intorno a noi.
In questa situazione si accumulano i tarli che corrodono la relazione, senza alcun riparo; e basta un momento di depressione personale per cercare una nuova carica, spesso in un altro innamoramento.
Lei non ci dice niente della situazione dei suoi prima del loro lasciarsi. Ci dice che suo padre ha lasciato la casa familiare, in maniera indiretta.
Solo lei sa se la rivelazione di suo padre è stata uno choc o meno, sia per lei, sia soprattutto per sua madre.
Dalle date che ci fornisce, sembra che suo padre abbia iniziato la relazione con sua madre a vent'anni. Veramente troppo giovane, e a rischio di scambiare la partner con una figura materna, per cercare l'avventura dell'amore altrove.
Non poche persone entrano nel matrimonio con animo "filiale", gli uomini più che le donne, e poi scalpitano come adolescenti, facendo dei propri figli non delle persone da proteggere ma dei compagni di gioco, se non degli intralci.
Sono quelle persone che dicono: "Ho cinquant'anni ma non me li sento".
Pericoloso infantilismo; come dire che i loro anni li hanno attraversati senza viverli, senza arricchirsi d'esperienza, in una sorta di ipnosi.
Che rapporto hanno coi figli questi padri immaturi, specie dopo una separazione? Vogliono fare di loro degli amici compiacenti?
Lei sa, noi certamente no, se suo padre sia o meno questo tipo d'uomo. Non ci dice se tra lui e la nuova compagna ci sia una marcata differenza d'età o se abbia scelto una coetanea.
Alla sua domanda: "Come è possibile dopo 32 anni?" ho tentato di rispondere, ma sa lei, non io, che persone siano i suoi genitori e quali fossero i rapporti tra loro (affettuosi, di pura educazione, litigiosi, altro), e sa come ha reagito sua madre alla confessione di suo padre.
"E io cosa provo?" è una domanda più complessa, e la risposta la troverà nel tempo.
Per ora già sa che la casa familiare le sembra mancare di una figura essenziale; ma sottraendosi ai ritorni non le sembra di abbandonare sua madre e suo fratello, di non offrire affetto e solidarietà? Da cosa potrebbe derivare questo? Solo lei può scoprirlo.
Quanto a suo padre, lei nota che conduceva il suo corteggiamento della cameriera in maniera sotterranea, coinvolgendo tutti voi in quelle che sembravano feste familiari.
Può ignorare che questo comportamento appare subdolo? E quello della cameriera, che sapendolo sposato ha ceduto alla sua corte o l'ha addirittura provocata?
Oggi pratichiamo nei confronti dell'adulterio una sorta di volontario accecamento. Se qualcuno truffa, tradisce l'amicizia, ferisce, uccide, stiamo con gli occhi bene aperti e riconosciamo questi atti come azioni immorali; ma se qualcuno inganna il partner scatta una sorta d'indulgenza, più o meno nell'idea che l'amore è una forza irresistibile e altre sciocchezze analoghe, dimenticando che l'innamoramento non è un flash improvviso e che il definirsi di una relazione richiede una lunga serie di bugie e di inganni, guidate da una precisa volontà di tradimento.
Per capire bene quello che dico, immagini che al posto di suo padre ci sia il suo attuale partner, il quale la porta al ristorante ma in realtà lo fa per adocchiare la cameriera, con tutto il seguito.
Lei è arrivata a definire quali sentimenti nutra per suo padre, per la sua nuova compagna, per sua madre?
Nel tempo sarà necessario farlo.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Gentile dottoressa,
Grazie per la risposta. Le spiego meglio. Io non sono mai riuscita a immaginare mio padre non semplicemente senza mia madre, ma che lui senza lei non fosse in grado di sopravvivere! Un rapporto talmente solido e invischiato, da essere viscerale.
Mio padre aveva 21 anni e mia madre 25 quando sono nata io. Un anno dopo il matrimonio.
All'inizio mi sono un po' odiata. Perché è riuscito a fregarmi, come ha ben descritto:" un'amica compiacente". Quello stava cercando di farmi diventare. Trascinata e trascinabile dove voleva lui. Contando inoltre che mi ha mentito sui soldi che doveva a mamma e mio fratello per le responsabilità di casa, facendomi fare la figura della cogliona.
Ora, mia madre scopre dei messaggi: lui non solo andava con questa, ma pure a prostitute. Quando i soldi a casa mia sono sempre mancati!! Io mi ricordo il freddo e i soldi che mancavano per scaldarsi e pagare stufa o metano. Io mi ricordo quando per giorni si mangiava pasta in bianco. E da parte sua, sempre la paternale:" vai a lavorare, vai a lavorare, spendete troppo e blabla". Quando lui per primo giocava ai gratta e vinci e nell'ultimo periodo le prostitute. E io dovevo sentirmi in colpa per i libri dell'università. O per le visite dal dentista.
E quella stronza di mia madre che "io gli dò fiducia" sbattendosene dei figli che avevano bisogno di loro. Prima pensi ai tuoi figli, poi dai la fiducia che vuoi, dio santo.

Subdolo è riduttivo. Ora ci ho fatto caso. Un po' per la sua risposta e un po' avendone parlato con il mio compagno. Mio fratello dice, ora che è tornato (si, è tornato, pagando affitto e spese varie, inizialmente dicendo che la tizia nuova lo aveva cacciato e facendoci pace il giorno dopo che era di nuovo sotto il tetto nostro!) Che fa tutto il gentile e premuroso: chiaro, è stato sgamato.
Li odio. Odio quella troia, si ha 37 anni, più giovane, odio mio padre, odio mia madre che proteggeva solo a parole e odio me stessa: ho sempre creduto che la cattiva e manipolatrice fosse mia madre. Era lui. Mia madre, per ora, non mi ha mai cercato di incastrarmi e di fregarmi. Lui si.

Grazie, scusi il papiro