La depressione cronicizza? se si, quando si parla di depressione cronica e se si può guarire

Salve, sto lottando da quasi due anni e mezzo contro una brutta depressione maggiore grave.
Oltre alla terapia farmacologica prescritta dalla psichiatra, da 7 mesi seguo una terapia psicoterapica.
Sto meglio, ma al mattino in maniera particolare conservo tutti i sintomi depressivi.
Durante la giornata i sintomi si attenuano.
Mi chiedo se innanzitutto si può guarire dalla depressione se pur si può essere soggetti a ricadute.
E se la depressione cronicizza e quindi trasformarsi in depressione cronica.
[#1]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 4.3k 193
Gentile utente,
ho letto le tre domande da lei inserite nel settore Psichiatria nel corso di due anni e le risposte dei miei colleghi.
Per rispondere alla domanda, sempre la stessa, che adesso pone in Psicologia, vorrei invitarla a riflettere su alcune parole presenti in quelle precedenti richieste.
Lei scrive: "in seguito a delle sedute psicologiche, andando a toccare argomenti x me dolorosi, nonostante il Daparox e lo xanax sono ricomparsi I sintomi in maniera molto aggressiva"; e poco oltre: "Quest'ultima recidiva oltre ad aver sospeso il Daparox venivo da un periodo di otto mesi altamente stressante in seguito al decesso di tre persone a me care in momenti diversi, tensione per l'inseminazione e stress lavorativo".
Dunque si trattava davvero di depressione recidivante da sospensione del Daparox, o piuttosto di sofferenza per i tre lutti e le altre avversità? Inoltre l'aver toccato argomenti dolorosi in terapia non si è necessariamente aggiunto alle altre cause di sofferenza?
Chi ha sofferto di depressione, come chi ha sofferto di forme ansiose e fobiche, anche se ne è guarito crede spesso di riconoscere i sintomi della malattia nei normali processi emotivi della vita.
Lei ritiene che tre lutti avrebbero dovuto lasciarla indifferente? Pensa che le esperienze rimosse, riemerse in terapia al fine di elaborarle e liberarsene, avrebbero dovuto restare sommerse, inquinando ogni giorno della sua vita, o che avrebbero dovuto venir rievocate in un vuoto di emozioni?
Probabilmente è giunta ad un momento della vita in cui età ed esperienza le impongono quella svolta che consiste nel guardare al passato per scoprire e sanare traumi antichi, e per fronteggiare il dolore delle perdite.
Questa forse non è depressione. Il dolore presente in certi momenti dell'esistenza non si cura coi farmaci. Una buona terapia può farla passare attraverso la sofferenza dei ricordi, ma per farle scoprire che adesso ha le risorse per fronteggiarla.
Si affidi con fiducia al suo curante, e non abbia paura di non poter guarire.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com