Dicotomia giusto/sbagliato
Buongiorno,
Vorrei finalmente sfogarmi e chiedere un consiglio su di un argomento che mi sta molto a cuore: giusto/sbagliato.
Piccolo recap per contestualizzare questo mio problema: purtroppo nel corso della mia vita, i miei genitori hanno fatto un pessimo lavoro, sia come educazione alla vita sia come figure mamma/papà (questa cosa la lascio un po' generale poichè non è il punto focale del problema).
Sono sempre stato educato a fare il bravo bimbo educato, gentile, che non deve urlare, scherzare, deve stare seduto, composto senza chiedere mai nulla... Questo mi ha portato fin da piccolo a pensare (ed è stato fomentato dai miei genitori, in particolar modo da mia madre), che lo stile di vita delle altre persone fosse "sbagliato" mentre il mio era "giusto".
Facendo un salto temporale ai miei tempi, dopo aver superato crisi matrimoniali, momenti di pura "follia" da parte dei miei genitori per problemi regressi e repressi tra di loro come persone, mi sono trovato adesso a 31 anni (che compirò il 4 gennaio) a rendermi conto che non ho mai vissuto... Non mi sono mai lasciato andare, non ho mai goduto delle cose, non ho mai provato l'ebrezza di un rapporto sessuale (si sono ancora vergine), non ho mai avuto la possibilità di guardarmi allo specchio e capire chi sono e cosa voglio, non ho mai capito quale approccio ho alla vita, insomma ancora una volta gli altri che hanno vissuto in un certo modo sono gli "sbagliati" e io sono "giusto".
Il problema che questo cozza completamente con la persona che sono, poichè io non voglio sposarmi, avere figli, mi piacerebbe essere un don giovanni (per quanto la mia genetica possa fare colpo sulle donne) , lavorerò nel mondo dei videogiochi, sarò anche un musicista etc etc... Insomma, siccome alla mia età la società mi impone che bisogna solo pensare a casa, lavoro e figli, mi ritrovo ancora nel solito circolo senza che però nessuno mi dica nulla (per non parlare poi del rapporto con le donne, che a quanto pare sono una calamita per le 20 enni e mi sento un sacco in colpa a provare attrazione per loro) E' tanto sbagliato come voglio vivere?
Grazie mille per chiunque leggerà
Vorrei finalmente sfogarmi e chiedere un consiglio su di un argomento che mi sta molto a cuore: giusto/sbagliato.
Piccolo recap per contestualizzare questo mio problema: purtroppo nel corso della mia vita, i miei genitori hanno fatto un pessimo lavoro, sia come educazione alla vita sia come figure mamma/papà (questa cosa la lascio un po' generale poichè non è il punto focale del problema).
Sono sempre stato educato a fare il bravo bimbo educato, gentile, che non deve urlare, scherzare, deve stare seduto, composto senza chiedere mai nulla... Questo mi ha portato fin da piccolo a pensare (ed è stato fomentato dai miei genitori, in particolar modo da mia madre), che lo stile di vita delle altre persone fosse "sbagliato" mentre il mio era "giusto".
Facendo un salto temporale ai miei tempi, dopo aver superato crisi matrimoniali, momenti di pura "follia" da parte dei miei genitori per problemi regressi e repressi tra di loro come persone, mi sono trovato adesso a 31 anni (che compirò il 4 gennaio) a rendermi conto che non ho mai vissuto... Non mi sono mai lasciato andare, non ho mai goduto delle cose, non ho mai provato l'ebrezza di un rapporto sessuale (si sono ancora vergine), non ho mai avuto la possibilità di guardarmi allo specchio e capire chi sono e cosa voglio, non ho mai capito quale approccio ho alla vita, insomma ancora una volta gli altri che hanno vissuto in un certo modo sono gli "sbagliati" e io sono "giusto".
Il problema che questo cozza completamente con la persona che sono, poichè io non voglio sposarmi, avere figli, mi piacerebbe essere un don giovanni (per quanto la mia genetica possa fare colpo sulle donne) , lavorerò nel mondo dei videogiochi, sarò anche un musicista etc etc... Insomma, siccome alla mia età la società mi impone che bisogna solo pensare a casa, lavoro e figli, mi ritrovo ancora nel solito circolo senza che però nessuno mi dica nulla (per non parlare poi del rapporto con le donne, che a quanto pare sono una calamita per le 20 enni e mi sento un sacco in colpa a provare attrazione per loro) E' tanto sbagliato come voglio vivere?
Grazie mille per chiunque leggerà
[#1]
Gentile utente,
a quello che ci racconta un'educazione ottusamente repressiva ha prodotto i suoi effetti: nessun rapporto sessuale a trent'anni, il desiderio di sperimentare l'adolescenza con i suoi eccessi in ritardo di quindici anni, e ciò malgrado la perdurante impressione che "sbagliati" siano gli altri, mentre lei sarebbe "giusto".
E tuttavia in lei la consapevolezza di dover ritrovare l'alfabeto interpretativo della realtà è viva e presente.
Io vedrei molto bene, nel suo caso, alcune sedute di Analisi Transazionale, almeno per cominciare a fare il punto sul suo livello di chiarezza interiore.
Buone cose.
a quello che ci racconta un'educazione ottusamente repressiva ha prodotto i suoi effetti: nessun rapporto sessuale a trent'anni, il desiderio di sperimentare l'adolescenza con i suoi eccessi in ritardo di quindici anni, e ciò malgrado la perdurante impressione che "sbagliati" siano gli altri, mentre lei sarebbe "giusto".
E tuttavia in lei la consapevolezza di dover ritrovare l'alfabeto interpretativo della realtà è viva e presente.
Io vedrei molto bene, nel suo caso, alcune sedute di Analisi Transazionale, almeno per cominciare a fare il punto sul suo livello di chiarezza interiore.
Buone cose.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
[#2]
Ex utente
Dottoressa grazie mille della sua risposta.
Io onestamente dopo 7 anni di psicoterapia vorrei evitare di cominciare, da capo, un nuovo percorso e spendere ulteriore soldi. Una delle cose più gravi di questa situazione è la consapevolezza di essere in ritardo e questo mi ha portato ciclicamente più volte a mollare tutto e chiudermi in casa per periodi lunghi...
Credo che debba semplicemente farmi carico di tutto e di risolvere da solo la cosa, tanto so cosa voglio e so dove voglio andare.
Io onestamente dopo 7 anni di psicoterapia vorrei evitare di cominciare, da capo, un nuovo percorso e spendere ulteriore soldi. Una delle cose più gravi di questa situazione è la consapevolezza di essere in ritardo e questo mi ha portato ciclicamente più volte a mollare tutto e chiudermi in casa per periodi lunghi...
Credo che debba semplicemente farmi carico di tutto e di risolvere da solo la cosa, tanto so cosa voglio e so dove voglio andare.
[#3]
Gentile utente,
in genere la volontà di farsi carico di tutto e risolvere la cosa da solo è un buon inizio, se poi davvero c'è una partenza, se si accettano gli errori di percorso, si è pronti a correggerli e ad andare avanti. Ma lei non scrive "voglio", scrive "credo"...
Sette anni di terapia mi sembrano troppi e troppo poco produttivi. Ne avrà certo parlato con il suo curante. Che genere di terapia era? Possibile non l'abbia aiutata nemmeno a ridurre il sovrappeso?
Proprio per il tipo di problema che lei presenta le avevo suggerito l'Analisi Transazionale, rapida e diretta. Dia un'occhiata in rete.
Auguri.
in genere la volontà di farsi carico di tutto e risolvere la cosa da solo è un buon inizio, se poi davvero c'è una partenza, se si accettano gli errori di percorso, si è pronti a correggerli e ad andare avanti. Ma lei non scrive "voglio", scrive "credo"...
Sette anni di terapia mi sembrano troppi e troppo poco produttivi. Ne avrà certo parlato con il suo curante. Che genere di terapia era? Possibile non l'abbia aiutata nemmeno a ridurre il sovrappeso?
Proprio per il tipo di problema che lei presenta le avevo suggerito l'Analisi Transazionale, rapida e diretta. Dia un'occhiata in rete.
Auguri.
Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 912 visite dal 28/11/2023.
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