Ansia e depressione da malessere fisico cronico

Cosa fare se dopo più di un anno di malessere fisico che ti impedisce di condurre una vita normale, ti sembra che l'unico rimedio possibile sia il suicidio? Ho mal di stomaco e di pancia croncici che mi impediscono di vivere tranquillamente e serenamente, di mangiare senza il terrore di stare male, di uscire senza la paura di un attacco di diarrea. La vita è già molto complessa, e faccio di tutto per cercare di gioire delle piccole cose, trovare interessi in cui riversare la mia energia, ma da un anno sto male, ho mal di pancia e mal di stomaco quasi continuamente, tutto quello che mangio mi fa stare male, al punto che mangiare (che per me era una vera gioia) ora è diventato un supplizio. Mi sento veramente come se non avessi niente a cui aggrapparmi, non ce la faccio più...non ho energia, mi stanco subito, non ce la faccio a fare nulla, mi sembra di avere 90 anni. I medici si sono preoccupati solo di scongiurare che io non avessi un tumore, per il resto quando mi vedono sembrano quasi infastiditi dal fatto di non aver risolto il problema con i medicinali che mi hanno dato. Non mi aiutano, non mi spiegano che cosa ho. Un mi ha detto che sono così e devo accettare questo malessere. Io mi chiedo se sia possibile quando non mi hanno neppure detto che cosa ho.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
Gentile ragazzo, parla di possibili soluzioni ma ha già tentato quella più giusta per il suo caso? I medici hanno scongiurato ogni problema organico? SE si forse è il momento di rivolgersi ad uno psichiatra o psicoterapeuta per una nuova valutazione.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazzo, mi sembra che già in passato anche lei si fosse detto d'accordo per effettuare dei colloqui con uno psicologo/psicoterapeuta. Lo ha poi fatto? Altrimenti rischia di continuare a girare in tondo attorno ai suoi dubbi, senza decidersi e senza risolvere nulla.

Legga intanto quest'articolo e veda se ci ritrova qualcosa della sua situazione:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_depress.htm

Il medico si preoccupa evidentemente della parte che a lui compete, ma non può darle aiuto né spiegazioni su ciò che non lo riguarda. A meno che non sia uno psichiatra.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
Gentili medici,
vi ringrazio per la sollecita risposta. Intanto mi scuso per non essermi neppure presentata, ma mi sentivo così confusa e disperata da essermene dimenticata. Sona una giovane donna di 31 anni.
Non ho ben capito se mi consigliate una terapia di supporto per superare il fatto di avere una malattia cronica, o se ipotizzate che i sintomi siano di tipo psicosomatico. Nel secondo caso volevo chiedervi se anche il ferro basso, la linfocitosi assoluta e sporadici episodi di febbriciattola serale (oltre al mal di stomaco, mal di pancia e diarrea) possano essere psicosomatici. Io non ci capisco nulla, perché i 2 medici a cui mi sono rivolta danno peso solo ai tumori ed hanno un atteggiamento un po' "da spalluccia" nei confronti di questa cosa, per questo sto cominciando a pensare che: o sono menefreghisti loro, o sono davvero sintomi autoindotti. Sono molto confusa.
Premetto che non ho molta simpatia per gli psicofarmaci, e preferirei non assumerne, dato che già assumo molti farmaci per questo mio malessere. Ho anche letto che sulla confezione dello Zaprol che sto assumendo uno degli effetti collaterali è proprio la depressione, e qui ci sarebbe da parlarne col gastroenterologo che mi segue, ma ogni volta che vado da lui e così indaffarato che non vede l'ora di buttarmi fuori.
Spero di non dovervi seccare ulteriormente. Alla fine capisco benissimo che non potete certo risolvere il problema da dove siete, ma vorrei solo un parere: dovrei fare un tentativo anche con altri medici che magari anche in caso di effettivi sintomi psicosomatici mi aiutino a soffrire meno con questo "soma", o ritenete che questo sia l'atteggiamento giusto e mi devo solo rassegnare?
Grazie mille!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Gentile ragazza, la invito a rileggere quanto le dicevo prima:

>>> Il medico si preoccupa evidentemente della parte che a lui compete, ma non può darle aiuto né spiegazioni su ciò che non lo riguarda. A meno che non sia uno psichiatra.
>>>

Quando il medico non riesce a individuare la causa di un certo disturbo, non può esserle d'aiuto. Non è colpa sua. D'altra parte per risolvere molti disturbi psichici o psicosomatici non è strettamente necessario risalire alla causa. Non sto dicendo che questo sia certamente il suo caso, ma che non potrà saperlo fino a che non deciderà di rivolgersi allo specialista appropriato, ovvero lo psicologo/psicoterapeuta o lo psichiatra.

Cordiali saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
mi dispiace davvero tanto, posso solo immaginare quanto sia difficile una situazione così, senza la minima sicurezza relativa alle reazioni del proprio corpo.

Allora, dei sintomi legati all'apparato digerente se ne deve occupare il Gastroenterologo: se non si trova bene dall'attuale specialista che la segue, lo cambi.

Quando sono presenti stress e sintomi somatici di solito si parla di malattia psicosomatica: il che non significa che i sintomi siano fasulli o inventati. Non si sa neppure cosa ha causato cosa, si sa solo che esiste uno stretto legame tra equilibrio psichico e manifestazioni somatiche.

Forse è il Suo caso, e per questo oltre all'approccio medico dovrebbe integrare anche il lavoro psicologico.

L'ansia e la depressione che lei prova sono normali reazioni a situazioni di malessere fisico cronico.

Spero di esserle stato d'aiuto
[#6]
Utente
Utente
A volte il sentirsi compresi aiuta moltissimo. Anche il sapere adesso che la mia depressione e la mia ansia sono reazioni normali al mio stato di malessere mi tranquillizza. Grazie! Tenterò di approfondire il lavoro su me stessa, anche se dentro di me so individuare una buona parte delle tematiche della mia sofferenza, ma purtroppo non posso risolverle a breve poiché riguardano delle cause oggettive, e data la mia ipersensibilità non mi appartiene l'atteggiamento del "me ne infischio". Tenterò anche di trovare un gastroenterologo un po' meno frettoloso e un po' più volenteroso di aiutarmi, perché a volte c'è bisogno di qualcuno che ti aiuti a conoscere ciò che non sai di te.
Grazie ancora.
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