Psicosi e inaffettività
Gentili dottori,
sto vivendo una situazione a dir poco al limite del paradosso: il mio compagno, che da 4 mesi aveva mostrato strani comportamenti(bugie continue anche sulle cose più stupide, svogliatezza, apatia, ecc,), nell'ultima settimana ha avuto un crollo definitivo classificato dallo psicoterapeuta come psicosi. Fatto sta che allo stato attuale rifiuta tutto e tutti (me compresa...ha fatto armi e bagagli e si è trasferito da un amico) dice di non provare niente per nessuno e che se evitiamo tutti quanti di chiamarlo gli facciamo un gran favore perché "lui non ce la fa". Ho avuto modo di parlare direttamente col medico che lo sta seguendo il quale vede scarse possibilità di uscita da questa situazione, dice che le persone come lui avranno periodi "buoni" e periodi in cui cadranno nuovamente nel baratro. Morale della favola mi ha freddato dicendo che una persona può assolutamente levarsi dalla testa di potersi costruire un futuro con una persona del genere data l'assoluta inaffidabilità del soggetto che oggi c'è e domani non si sa.
Io rimango esterefatta di come in 3 anni di convivenza non mi sia mai accorta di niente e meno che mai riesco ad accettare una situazione del genere visto che fino a 1 mese fa ragionavamo di ferie. Il problema che, ora, mi assilla maggiormenre è se questo suo non amare è qualcosa che va al di là della malattia oppure se fa parte "del pacchetto" psicosi. Capisco che non avete la sfera di cristallo ma vorrei capire se un allontanamento del genere da me possa attribuirsi alla psicosi vera e propria oppure no.
PS ho scoperto che già nell'età dell'adolescenza gli erano capitate diverse volte questi disturbi e non ultimo uno 3 anni fapoco prima di conoscere me)
Mi chiedo, e concludo, è davvero possibile che da una psicosi a 35 anni non se ne esca?
Grazie mille per la risposta che vorrete darmi
sto vivendo una situazione a dir poco al limite del paradosso: il mio compagno, che da 4 mesi aveva mostrato strani comportamenti(bugie continue anche sulle cose più stupide, svogliatezza, apatia, ecc,), nell'ultima settimana ha avuto un crollo definitivo classificato dallo psicoterapeuta come psicosi. Fatto sta che allo stato attuale rifiuta tutto e tutti (me compresa...ha fatto armi e bagagli e si è trasferito da un amico) dice di non provare niente per nessuno e che se evitiamo tutti quanti di chiamarlo gli facciamo un gran favore perché "lui non ce la fa". Ho avuto modo di parlare direttamente col medico che lo sta seguendo il quale vede scarse possibilità di uscita da questa situazione, dice che le persone come lui avranno periodi "buoni" e periodi in cui cadranno nuovamente nel baratro. Morale della favola mi ha freddato dicendo che una persona può assolutamente levarsi dalla testa di potersi costruire un futuro con una persona del genere data l'assoluta inaffidabilità del soggetto che oggi c'è e domani non si sa.
Io rimango esterefatta di come in 3 anni di convivenza non mi sia mai accorta di niente e meno che mai riesco ad accettare una situazione del genere visto che fino a 1 mese fa ragionavamo di ferie. Il problema che, ora, mi assilla maggiormenre è se questo suo non amare è qualcosa che va al di là della malattia oppure se fa parte "del pacchetto" psicosi. Capisco che non avete la sfera di cristallo ma vorrei capire se un allontanamento del genere da me possa attribuirsi alla psicosi vera e propria oppure no.
PS ho scoperto che già nell'età dell'adolescenza gli erano capitate diverse volte questi disturbi e non ultimo uno 3 anni fapoco prima di conoscere me)
Mi chiedo, e concludo, è davvero possibile che da una psicosi a 35 anni non se ne esca?
Grazie mille per la risposta che vorrete darmi
[#1]
Gentile ragazza innanzitutto per poter fare ipotesi possibili bisognerebbe conoscere esattamente la diagnosi, "psicosi" è troppo generico, che tipo di psicosi?
Tuttavia se ci si trova di fronte a problematiche psichiatriche piuttosto gravi (la maggior parte delle quali, se ben trattate, sono gestibili) bisogna avere la consapevolezza che alti è bassi possano essere una realtà con la quale bisogna confrontarsi.
saluti
Tuttavia se ci si trova di fronte a problematiche psichiatriche piuttosto gravi (la maggior parte delle quali, se ben trattate, sono gestibili) bisogna avere la consapevolezza che alti è bassi possano essere una realtà con la quale bisogna confrontarsi.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Gentile ragazza, se parliamo di problematiche di area borderline vi è la possibilità che i suoi comportamenti (il suo allontanamento) siano la conseguenza del disturbo. per il reso vale ciò che le ho scritto nel post precedente.
saluti
saluti
[#4]
Gentile Utente,
capisco il Suo rammarico ed il suo disorientamento: sembra che tutto le sia crollato addosso improvvisamente.
La cosa che non capisco è perchè questo medico (psichiatra?) o psicologo l'abbia liquidata dicendole che non potrà mai avere un futuro con questa persona.
Ma ha parlato cn i famigliari di lui?
Chieda, se ama davvero questo ragazzo, un altro colloquio con questo Specialista e cerchi di fare maggiore chiarezza.
Non si abbatta però, mi raccomando, deve rimanere il più lucida possibile adesso
capisco il Suo rammarico ed il suo disorientamento: sembra che tutto le sia crollato addosso improvvisamente.
La cosa che non capisco è perchè questo medico (psichiatra?) o psicologo l'abbia liquidata dicendole che non potrà mai avere un futuro con questa persona.
Ma ha parlato cn i famigliari di lui?
Chieda, se ama davvero questo ragazzo, un altro colloquio con questo Specialista e cerchi di fare maggiore chiarezza.
Non si abbatta però, mi raccomando, deve rimanere il più lucida possibile adesso
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#5]
Utente
Buongiorno e grazie della risposta.
Si tratta di uno psicoterapeuta: per rispondere alla sua domanda, mi ha detto di non vedere un futuro con lui in quanto una vita accanto a persone che sono affette da psicosi è veramente dura e, a suo parere, una donna di 31 anni dovrebbe "godersi" un pò più la sua vita, anche perché, sempre secondo il medico, non si può guarire e sarà sempre una vita di alti e bassi a causa dei quali non è possibile pensare a costruirsi una famiglia in quanto implicherebbe l'impossibilità di fare affidamento su una persona affetta da questo problema
In merito alla sua famiglia mi accennava che probabilmente verrà fatta una terapia che coinvolgerà anche suo padre e sua madre
Lui, nel frattempo, continua a dirmi che non sente niente per nessuno, me compresa, io continuo a sperare che qualcosa possa cambiare ma ho anche paura di crearmi troppe illusioni.
Spero in una sua risposta, buona giornata
Si tratta di uno psicoterapeuta: per rispondere alla sua domanda, mi ha detto di non vedere un futuro con lui in quanto una vita accanto a persone che sono affette da psicosi è veramente dura e, a suo parere, una donna di 31 anni dovrebbe "godersi" un pò più la sua vita, anche perché, sempre secondo il medico, non si può guarire e sarà sempre una vita di alti e bassi a causa dei quali non è possibile pensare a costruirsi una famiglia in quanto implicherebbe l'impossibilità di fare affidamento su una persona affetta da questo problema
In merito alla sua famiglia mi accennava che probabilmente verrà fatta una terapia che coinvolgerà anche suo padre e sua madre
Lui, nel frattempo, continua a dirmi che non sente niente per nessuno, me compresa, io continuo a sperare che qualcosa possa cambiare ma ho anche paura di crearmi troppe illusioni.
Spero in una sua risposta, buona giornata
[#6]
Gentile Utente,
mi dispiace davvero tanto, chissà quanto le hanno fatto male le parole del terapeuta.
Io rifarei un tentativo, come le ho scritto, e ricontatterei il terapeuta dicendo che vorrebbe delucidazioni (di cui peraltro ha diritto).
Se conosce direttamente anche i familiari del ragazzo provi a contattarli, e senta cosa le dicono.
Non si dimentichi però del Suo equilibrio, mi raccomando. Amare sì, ma mai a tutti i costi.
mi dispiace davvero tanto, chissà quanto le hanno fatto male le parole del terapeuta.
Io rifarei un tentativo, come le ho scritto, e ricontatterei il terapeuta dicendo che vorrebbe delucidazioni (di cui peraltro ha diritto).
Se conosce direttamente anche i familiari del ragazzo provi a contattarli, e senta cosa le dicono.
Non si dimentichi però del Suo equilibrio, mi raccomando. Amare sì, ma mai a tutti i costi.
[#7]
Gentile utente, non deve sorprendersi se in 3 anni di convivenza non si è accorta di nulla: l'ipotesi più probabile è che non si sia accorta di nulla perché fino ad ora non c'era nulla di cui accorgersi, salvo gli episodi giovanili. Anche le malattie psichiche possono venire in maniera improvvisa e sconvolgere l'esistenza di una persona nel giro di pochi mesi - e di quella delle persone che gli vivono accanto.
Potrebbe cercare, se ci riesce, di parlare anche con l'amico dal quale il ragazzo è andato ad abitare, per sapere come sta.
Non mi è chiaro però il tipo di cure alle quali dovrebbe sottoporsi: se non è ancora stata effettuata, dovrebbe sottoporsi al più presto a una visita psichiatrica, perché è possibile che con una cura farmacologica adeguata riesca a recuperare almeno un certo equilibrio.
E per ultimo, non sottovaluterei l'opportunità di richiedere lei stessa, per lei stessa, un sostegno psicologico per aiutarla ad affrontare la situazione.
Cordiali saluti
Potrebbe cercare, se ci riesce, di parlare anche con l'amico dal quale il ragazzo è andato ad abitare, per sapere come sta.
Non mi è chiaro però il tipo di cure alle quali dovrebbe sottoporsi: se non è ancora stata effettuata, dovrebbe sottoporsi al più presto a una visita psichiatrica, perché è possibile che con una cura farmacologica adeguata riesca a recuperare almeno un certo equilibrio.
E per ultimo, non sottovaluterei l'opportunità di richiedere lei stessa, per lei stessa, un sostegno psicologico per aiutarla ad affrontare la situazione.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#8]
Utente
Seguirò il suo consiglio e parlerò di nuovo col terapeuta.
Il padre del mio compagno è venuto a trovarmi anche ieri a casa, mi dice "è malato", "lascialo perdere perché deve pensare a curarsi" e simili...sua madre a malapena mi telefona perché viene lasciata fuori da tutto (sia dal figlio che dal padre) in quanto depressa cronica da 40 anni e quindi non vogliono che soffra troppo (mi sembra siamo al limite del paranormale)....
Il mio ragazzo ha comunque deciso che se il terapeuta decidessa per questa terapia familiare, a costo di trascinarcela, ci porterà anche sua mamma
La ringrazio per i preziosi suggerimenti
Il padre del mio compagno è venuto a trovarmi anche ieri a casa, mi dice "è malato", "lascialo perdere perché deve pensare a curarsi" e simili...sua madre a malapena mi telefona perché viene lasciata fuori da tutto (sia dal figlio che dal padre) in quanto depressa cronica da 40 anni e quindi non vogliono che soffra troppo (mi sembra siamo al limite del paranormale)....
Il mio ragazzo ha comunque deciso che se il terapeuta decidessa per questa terapia familiare, a costo di trascinarcela, ci porterà anche sua mamma
La ringrazio per i preziosi suggerimenti
[#9]
Utente
Gentile dottor Santonocito,
abbiamo scritto in simultanea per cui la risposta sopra era rivolta al dottor Bulla.
Io da parte mia mi sto facendo seguire da una psicoterapeuta, giusto per non trovarmi del tutto priva di supporti adeguati
Comunque la visita psichiatrica non è ancora stata fatta, penso che comunque sia prossima..e per quanto riguarda l'amico al quale si è rivolto, quest'ultimo gli ha messo a disposizione uno dei uoi appartamenti. Il mio compagno dice di non avergli detto niente "non posso certo andare in giro e dire alla gente che sono uno psicotico"...si è limitato a dirgli che in questo momento non andimao molto d'accordo e che pertanto ha bisogno di stare un pò da solo...
Spera, mi ha detto, che questa lontananza possa anche aiutarlo a fargli sentire la mia mancanza...
PS
Tra l'altro il terapeuta è stato il primo a dire che in questa situazione deve stare solo, lontanto da me e dai suoi
abbiamo scritto in simultanea per cui la risposta sopra era rivolta al dottor Bulla.
Io da parte mia mi sto facendo seguire da una psicoterapeuta, giusto per non trovarmi del tutto priva di supporti adeguati
Comunque la visita psichiatrica non è ancora stata fatta, penso che comunque sia prossima..e per quanto riguarda l'amico al quale si è rivolto, quest'ultimo gli ha messo a disposizione uno dei uoi appartamenti. Il mio compagno dice di non avergli detto niente "non posso certo andare in giro e dire alla gente che sono uno psicotico"...si è limitato a dirgli che in questo momento non andimao molto d'accordo e che pertanto ha bisogno di stare un pò da solo...
Spera, mi ha detto, che questa lontananza possa anche aiutarlo a fargli sentire la mia mancanza...
PS
Tra l'altro il terapeuta è stato il primo a dire che in questa situazione deve stare solo, lontanto da me e dai suoi
[#10]
Gentile utente,
mi permetto di aggiungere un paio di osservazioni dal punto di vista psichiatrico.
La diagnosi borderline, depressione reattiva con crisi che vengono definite psicosi sembra un modo confuso per identificare un disturbo dell'umore di tipo bipolare, almeno c'è questa possibilità, perché si tratta di diagnosi sovrapposte tra di loro e soprattutto in parte non compatibili (una sindrome borderline non è tale se ci sono episodi di psicosi veri e propri, e affermare che include depressione reattiva è superfluo oppure indica una diagnosi diversa).
E' strano che un soggetto in preda ad una psicosi comunichi in maniera comprensibile anche se orientata verso il rifiuto totale. Il comportamento somiglia di più a quello di un episodio depressivo in cui non si provano più sentimenti vivaci, si vede tutto come un peso e si ritiene di non meritare niente ma neanche lo si richiede più, perché lo si vive come una condanna, un pericolo, una responsabilità, etc.
Sicuramente vivere con una persona che ha una malattia cronica con ricadute possibili è un investimento psicologico non facile, ma da questo a indicare (questo mi sconvolge) ad un partner che lasci perdere una relazione ce ne corre. Un terapeuta non dovrebbe spingersi a dare indicazioni "coniugali", ognuno di noi può scegliere di seguire i propri sentimenti e i propri progetti. Le aspettative ovviamente non devono essere irrealistiche, ma può darsi che con una cura adeguata il disturbo raggiunga un grado di equilibrio sufficiente.
Non è chiaro se e quale terapia farmacologica sia in corso.
Provi a proporre un secondo parere medico psichiatrico e psicoterapeutico.
mi permetto di aggiungere un paio di osservazioni dal punto di vista psichiatrico.
La diagnosi borderline, depressione reattiva con crisi che vengono definite psicosi sembra un modo confuso per identificare un disturbo dell'umore di tipo bipolare, almeno c'è questa possibilità, perché si tratta di diagnosi sovrapposte tra di loro e soprattutto in parte non compatibili (una sindrome borderline non è tale se ci sono episodi di psicosi veri e propri, e affermare che include depressione reattiva è superfluo oppure indica una diagnosi diversa).
E' strano che un soggetto in preda ad una psicosi comunichi in maniera comprensibile anche se orientata verso il rifiuto totale. Il comportamento somiglia di più a quello di un episodio depressivo in cui non si provano più sentimenti vivaci, si vede tutto come un peso e si ritiene di non meritare niente ma neanche lo si richiede più, perché lo si vive come una condanna, un pericolo, una responsabilità, etc.
Sicuramente vivere con una persona che ha una malattia cronica con ricadute possibili è un investimento psicologico non facile, ma da questo a indicare (questo mi sconvolge) ad un partner che lasci perdere una relazione ce ne corre. Un terapeuta non dovrebbe spingersi a dare indicazioni "coniugali", ognuno di noi può scegliere di seguire i propri sentimenti e i propri progetti. Le aspettative ovviamente non devono essere irrealistiche, ma può darsi che con una cura adeguata il disturbo raggiunga un grado di equilibrio sufficiente.
Non è chiaro se e quale terapia farmacologica sia in corso.
Provi a proporre un secondo parere medico psichiatrico e psicoterapeutico.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#11]
Inoltre, la mia impressione è che restino diverse cose da chiarire. Ad esempio:
>>> Il mio compagno dice di non avergli detto niente "non posso certo andare in giro e dire alla gente che sono uno psicotico"...si è limitato a dirgli che in questo momento non andimao molto d'accordo e che pertanto ha bisogno di stare un pò da solo...
>>>
Certamente dipende dal tipo e dalla gravità della psicosi che il ragazzo avrebbe, ma qualunque psicosi per definizione dà sintomi evidenti dall'esterno, e trovo strano che l'amico non se ne sia accorto. A meno che, invece, di essersene accorto ma di aver fatto finta di nulla.
Insomma, è difficile aggiungere altro oltre a ciò che le abbiamo detto e c'è da augurarsi che si possa arrivare quanto prima a un chiarimento affinché possano essere prese le misure più adatte, nel complesso, ma questo chiarimento dovrà essere completato nelle sedi specialistiche appropriate.
Cordiali saluti
>>> Il mio compagno dice di non avergli detto niente "non posso certo andare in giro e dire alla gente che sono uno psicotico"...si è limitato a dirgli che in questo momento non andimao molto d'accordo e che pertanto ha bisogno di stare un pò da solo...
>>>
Certamente dipende dal tipo e dalla gravità della psicosi che il ragazzo avrebbe, ma qualunque psicosi per definizione dà sintomi evidenti dall'esterno, e trovo strano che l'amico non se ne sia accorto. A meno che, invece, di essersene accorto ma di aver fatto finta di nulla.
Insomma, è difficile aggiungere altro oltre a ciò che le abbiamo detto e c'è da augurarsi che si possa arrivare quanto prima a un chiarimento affinché possano essere prese le misure più adatte, nel complesso, ma questo chiarimento dovrà essere completato nelle sedi specialistiche appropriate.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 6.7k visite dal 25/08/2009.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.