Cardiofobia/ipocondria
Salve, mi chiamo Francesco, ho 27 anni e sono un ragazzo diversamente abile.
La mia patologia riguarda esclusivamente arti superiori ed inferiori.
Prima di entrare nel merito della questione voglio precisare che il nocciolo della questione sarà la Cardiofobia che sto provando, e che mi vede in terapia con uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Ho deciso di richiedere un consulto qui con voi per avere un parere rispetto a quello fornitomi dal mio terapeuta.
Tutto è iniziato a metà Luglio, io sono solito annualmente sottopormi a prelievi del sangue per un check-up preventivo.
A Luglio eseguo le analisi, ricevo il referto e li c’era un asterisco di fianco al colesterolo HDL.
Da lì il panico.
Passavo le giornate su Google e leggevo l’assurdo.
Più leggevo più il mio stato di ansia aumentava, ne parlai con il mio terapeuta e lui mi pose diverse domande, facendomi capire che l’alto livello di ansia era legato al mio comportamento.
Non gli ho creduto ed ho prenotato, allora, una visita cardiologica privata.
Eseguo una visita completa: rilevamento pressione sanguigna, elettrocardiogramma, ecocardiogramma.
Il cardiologo mi liquida spiegandomi che il valore sballato dell’HDL era irrilevante in quanto i valori del colesterolo totale e colesterolo cattivo erano ottimali.
Per il cuore mi dice: abbiamo eseguito gli esami ed il cuore sta bene.
Mi consegna il referto, esco dal centro con uno stato di serenità.
Torno a casa, apro il referto e leggo: ventricolo sinistro di normali dimensioni cavitarie ed ipertrofico...
Quest’ultimo termine mi manda in tilt.
Vado su Google e cerco.
I risultati li lascio immaginare...
Entro in un vortice ansioso ancora più forte, ne parlo in seduta con il terapeuta, il quale mi consiglia di fidarmi del cardiologo e che se ci fosse stato qualcosa da approfondire me l’avrebbe detto, se ha detto che il cuore sta bene.
Sta bene.
Devo essere sincero, queste sue parole mi hanno fatto riflettere e mi hanno consegnato un po’ di serenità.
Ad oggi, dopo 4 mesi dalla visita sono nuovamente qui, ho momenti di forte ansia a riguardo, ho la percezione come se avessi un dubbio non risolto, la mente mi consiglia di togliermelo con un’altra visita, dall’altro lato so che questo comportamento potrebbe far aumentare il mio stato di ansia.
Di questa situazione attuale ho parlato con il terapeuta e lui sostiene che peggiorerei il tutto, spiegandomi il meccanismo.
Non sono qui alla ricerca dello psicologo che mi dice: vai.
Fai un’altra visita! , vorrei semplicemente un vostro parere in merito a quanto scritto.
Chiedo scusa se vi sottraggo del tempo.
Grazie.
Buona giornata.
La mia patologia riguarda esclusivamente arti superiori ed inferiori.
Prima di entrare nel merito della questione voglio precisare che il nocciolo della questione sarà la Cardiofobia che sto provando, e che mi vede in terapia con uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.
Ho deciso di richiedere un consulto qui con voi per avere un parere rispetto a quello fornitomi dal mio terapeuta.
Tutto è iniziato a metà Luglio, io sono solito annualmente sottopormi a prelievi del sangue per un check-up preventivo.
A Luglio eseguo le analisi, ricevo il referto e li c’era un asterisco di fianco al colesterolo HDL.
Da lì il panico.
Passavo le giornate su Google e leggevo l’assurdo.
Più leggevo più il mio stato di ansia aumentava, ne parlai con il mio terapeuta e lui mi pose diverse domande, facendomi capire che l’alto livello di ansia era legato al mio comportamento.
Non gli ho creduto ed ho prenotato, allora, una visita cardiologica privata.
Eseguo una visita completa: rilevamento pressione sanguigna, elettrocardiogramma, ecocardiogramma.
Il cardiologo mi liquida spiegandomi che il valore sballato dell’HDL era irrilevante in quanto i valori del colesterolo totale e colesterolo cattivo erano ottimali.
Per il cuore mi dice: abbiamo eseguito gli esami ed il cuore sta bene.
Mi consegna il referto, esco dal centro con uno stato di serenità.
Torno a casa, apro il referto e leggo: ventricolo sinistro di normali dimensioni cavitarie ed ipertrofico...
Quest’ultimo termine mi manda in tilt.
Vado su Google e cerco.
I risultati li lascio immaginare...
Entro in un vortice ansioso ancora più forte, ne parlo in seduta con il terapeuta, il quale mi consiglia di fidarmi del cardiologo e che se ci fosse stato qualcosa da approfondire me l’avrebbe detto, se ha detto che il cuore sta bene.
Sta bene.
Devo essere sincero, queste sue parole mi hanno fatto riflettere e mi hanno consegnato un po’ di serenità.
Ad oggi, dopo 4 mesi dalla visita sono nuovamente qui, ho momenti di forte ansia a riguardo, ho la percezione come se avessi un dubbio non risolto, la mente mi consiglia di togliermelo con un’altra visita, dall’altro lato so che questo comportamento potrebbe far aumentare il mio stato di ansia.
Di questa situazione attuale ho parlato con il terapeuta e lui sostiene che peggiorerei il tutto, spiegandomi il meccanismo.
Non sono qui alla ricerca dello psicologo che mi dice: vai.
Fai un’altra visita! , vorrei semplicemente un vostro parere in merito a quanto scritto.
Chiedo scusa se vi sottraggo del tempo.
Grazie.
Buona giornata.
[#1]
Salve,
ho letto con particolare attenzione ciò che ha scritto. Parlarne è sicuramente un modo che aiuta a allentare le tensioni interne derivanti da uno stato ansioso. Sicuramente affidandosi nelle mani del collega potrà fidarsi del suo lavoro, che la condurrà nel tempo ad accogliere queste parti e le insegnerà a gestirle così che possa vivere serenamente le sue giornate.
I controlli che ha effettuato così come la visita specialistica, hanno dato un esito negativo di eventuali patologie. Ciò, come hanno già fatto i medici che ha incontrato, la possono rassicurare. Ora deve prendere a cuore le sue paure, come naturali ad ogni essere umano e soprattutto fidarsi di chi ha le competenze per aiutarla a vivere in pienezza.
Posso consigliarla, invece di utilizzare internet per ricercare informazioni, può utilizzare questo mezzo per scoprire e approfondire qualche sua passione e godersi un bel film.
Buon cammino con serenità!
ho letto con particolare attenzione ciò che ha scritto. Parlarne è sicuramente un modo che aiuta a allentare le tensioni interne derivanti da uno stato ansioso. Sicuramente affidandosi nelle mani del collega potrà fidarsi del suo lavoro, che la condurrà nel tempo ad accogliere queste parti e le insegnerà a gestirle così che possa vivere serenamente le sue giornate.
I controlli che ha effettuato così come la visita specialistica, hanno dato un esito negativo di eventuali patologie. Ciò, come hanno già fatto i medici che ha incontrato, la possono rassicurare. Ora deve prendere a cuore le sue paure, come naturali ad ogni essere umano e soprattutto fidarsi di chi ha le competenze per aiutarla a vivere in pienezza.
Posso consigliarla, invece di utilizzare internet per ricercare informazioni, può utilizzare questo mezzo per scoprire e approfondire qualche sua passione e godersi un bel film.
Buon cammino con serenità!
Dott. Guglielmo Gigli
Psicologo Clinico
Certified Professional Coach
Counselor ad indirizzo Psicobiologico
[#2]
Utente
Buonasera Dr. Gigli, innanzitutto la ringrazio per il tempo dedicatomi. Non voglio farle ripetere gli stessi concetti, in sostanza lei consiglia di interrompere una probabile seconda visita cardiologica e concentrarmi di più sul lavorare sulle mie paure, ho capito bene o ho capito male?
Distinti saluti
Distinti saluti
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.1k visite dal 22/11/2023.
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