Ansia da nuovo lavoro
Buongiorno, sono un ingegnere di circa 40 anni e da qualche mese ho deciso di passare a un'azienda più grande.
Fin da subito sono stato apprezzato per la mia precisione ed affidabilità, ma questo approccio tende a rendere "internamente" insormontabili anche i compiti più piccoli
Mi è stato affidato il compito di gestire tecnicamente un progetto in un nuovo contesto, ma purtroppo mi sento inadeguato con paura di sbagliare.
Le dinamiche interne aziendali non mi sono chiare e ciò tende a farmi procrastinare alcune attività.
Sono una persona che ha bisogno di condividere le decisioni prima di prenderle ma al momento non ho trovato appieno questo tipo di ambiente lavorativo...
In più ho anche alcune mansioni che non mi piacciono.
Per affrontare queste difficoltà, ho iniziato un percorso psicologico da 4 settimane.
La mia psicologa ritiene che soffra di ansia e mi ha suggerito di consultare uno psichiatra per considerare l'opzione di assumere farmaci.
Personalmente, preferirei evitare i medicinali, credo infatti che l'ansia derivi principalmente da questa nuova realtà lavorativa, specialmente ora che la mia mansione è più tecnica e meno gestionale e soprattutto devo ancora imparare a muovere i primi passi in azienda...
Questo lavoro mi sta causando insoddisfazione, non dormo bene la notte ed ho un pensiero fisso: vorrei scappare ma non è possibile restare senza lavoro.
In sintesi, ciò che sto attraversando non corrisponde a ciò che desidero per la mia vita, tuttavia, temo che lasciare questa azienda potrebbe portare a perdere opportunità future.
Ho paura che al momento sono influenzato da una fase personale di maggiore fragilità, che mi acceca nella valutazione delle circostanze
Fin da subito sono stato apprezzato per la mia precisione ed affidabilità, ma questo approccio tende a rendere "internamente" insormontabili anche i compiti più piccoli
Mi è stato affidato il compito di gestire tecnicamente un progetto in un nuovo contesto, ma purtroppo mi sento inadeguato con paura di sbagliare.
Le dinamiche interne aziendali non mi sono chiare e ciò tende a farmi procrastinare alcune attività.
Sono una persona che ha bisogno di condividere le decisioni prima di prenderle ma al momento non ho trovato appieno questo tipo di ambiente lavorativo...
In più ho anche alcune mansioni che non mi piacciono.
Per affrontare queste difficoltà, ho iniziato un percorso psicologico da 4 settimane.
La mia psicologa ritiene che soffra di ansia e mi ha suggerito di consultare uno psichiatra per considerare l'opzione di assumere farmaci.
Personalmente, preferirei evitare i medicinali, credo infatti che l'ansia derivi principalmente da questa nuova realtà lavorativa, specialmente ora che la mia mansione è più tecnica e meno gestionale e soprattutto devo ancora imparare a muovere i primi passi in azienda...
Questo lavoro mi sta causando insoddisfazione, non dormo bene la notte ed ho un pensiero fisso: vorrei scappare ma non è possibile restare senza lavoro.
In sintesi, ciò che sto attraversando non corrisponde a ciò che desidero per la mia vita, tuttavia, temo che lasciare questa azienda potrebbe portare a perdere opportunità future.
Ho paura che al momento sono influenzato da una fase personale di maggiore fragilità, che mi acceca nella valutazione delle circostanze
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Gentile utente,
per queste situazioni il/la professionista specific* è l* "Psicolog* del Lavoro e delle Organizzazioni", meglio se psicoterapeuta.
In molti di casi simili al suo, infatti, il problema non è semplicemente di prendere in considerazione le dinamiche interiori del paziente ed insegnare a gestirle. Quanto piuttosto, o quanto 'anche', riuscire a fornirgli strumenti specifici di lettura e decodifica delle dinamiche presenti nel contesto lavorativo sia con i pari che con i superiori.
Mi riferisco a quelle dinamiche che lei descrive per sommi capi ma che individua con molta precisione, e che all'inizio possono sembrare insuperabili.
L* Psicolog* del lavoro è * Professionista che utilizza le teorie, le metodologie e le pratiche della psicologia applicandole ai contesti lavorativi. Ha frequentato uno specifico Corso di Laurea Magistrale in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni oppure un master ad hoc.
Se in rete non trova l* Specialista adatt*, può rivolgersi, anche telefonicamente, alla Segreteria dell'Albo Psicologi della Sua regione chiedendo tale informazione.
Se ritiene, ci faccia sapere.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
per queste situazioni il/la professionista specific* è l* "Psicolog* del Lavoro e delle Organizzazioni", meglio se psicoterapeuta.
In molti di casi simili al suo, infatti, il problema non è semplicemente di prendere in considerazione le dinamiche interiori del paziente ed insegnare a gestirle. Quanto piuttosto, o quanto 'anche', riuscire a fornirgli strumenti specifici di lettura e decodifica delle dinamiche presenti nel contesto lavorativo sia con i pari che con i superiori.
Mi riferisco a quelle dinamiche che lei descrive per sommi capi ma che individua con molta precisione, e che all'inizio possono sembrare insuperabili.
L* Psicolog* del lavoro è * Professionista che utilizza le teorie, le metodologie e le pratiche della psicologia applicandole ai contesti lavorativi. Ha frequentato uno specifico Corso di Laurea Magistrale in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni oppure un master ad hoc.
Se in rete non trova l* Specialista adatt*, può rivolgersi, anche telefonicamente, alla Segreteria dell'Albo Psicologi della Sua regione chiedendo tale informazione.
Se ritiene, ci faccia sapere.
Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.8k visite dal 20/11/2023.
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