Non è mio figlio....non posso educarlo

Buon giorno, volevo chiedere un consiglio riguardo un problema che mi dà molto da pensare. Vivo da circa 1 anno una relazione con un uomo della mia stessa età(37 anni) dopo essermi separata e ho 1 bambino di 3 anni. Sin dal primo momento il mio compagno ha saputo dell'esistenza del bambino e mi ha sempre detto che non gli importava nulla del fatto che fossi madre. Premetto che io e il mio compagno non viviamo nella stessa città e ci vediamo 1 o 2 volte al mese, ma sempre da soli. Lui ha sempre sentito per telefono il mambino e qualche volta gli ha pure parlato,non dicendo però di essere il fidanzato della mamma. L'8 agosto sono andata in vacanza nel paese dove lui vive, insieme al bambino e ho invitato anche mia sorella con marito e figlia di 2 anni. Per noi sono stati giorni bellissimi, per il mio compagno giorni di inferno.Non sopportava le grida e i capricci dei 2 bambini, ma ha nascosto bene questo suo disagio per non rovinarci la vacanza. Lui ha sempre vissuto da solo, è scapolo e non ha figli.Ha due nipotini che vede 1volta ogni 15 giorni, e quando va a trovarli non vede l'ora di scappare via. Il mio bambino è molto capriccioso,e talvolta neanche io lo sopporto, ma è mio figlio e lo devo sopportare. In vacanza si è comportato malissimo: non mi ascoltava, scappava per la strada col rischio di finire sotto una macchina e voleva continuamente regali o qualcosa da comprare( in poche parole mi ha in pugno).I rapporti col mio compagno sono stati tesi per tutta la vacanza, lui mi ha accusato di non educare il bambino bene e di dargliela sempre vinta. Ha ragione lui, però ogni volta che gli dò qualche schiaffo lo faccio piangere,mi sento in colpa, mi sento responsabile di avergli sottratto la serenità di cui aveva bisogno,la sua casa e le sue cose. I rapporti con mio marito emotivamente e soprattutto sessualmente sono sempre stati inesistenti finchè io, dopo avere conosciuto il mio nuovo compagno, ho avuto il coraggio di lasciarlo. Ora il mio compagno mi dice che non se la sente di crescere un figlio non suo. Mi dice che non gli dà fastidio il fatto che io abbia un figlio, ma gli dà fastidio che il figlio non sia suo.Mi ha sempre detto di accettare questo bambino, ora che lo ha visto troppo viziato e capriccioso,ha paura che se per caso gli scappasse una sberla, poi starebbe male,perchè avrebbe picchiato un figlio non suo. Io gli ho detto che lui ha tutti i diritti di educare mio figlio e che da me non sentirà mai dire di non intromettersi che non è figlio suo.Quando siamo da soli, dice che vive un tipo di rapporto,insieme al bambino invece un altro. Il mio ex comunque ci mette pure lo zampino.Quando il bambino è col padre mi dice che a casa( che è rimasta a mio marito,mentre noi siamo andati a vivere da mia madre)loro possono fare quello che vogliono, non ci sono regole.Scorrazzano per casa in monopattino e bici.Per questo non ascolta più i miei rimproveri.Io lo rimprovero e lui lo asseconda.Che mi consiglia?Grazie.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Utente,
la situazione è un po' complicata, per questo una consulenza psicologica sarebbe indicata. E lo sarebbe in virtù del fatto che Lei ha la sensazione che tutto le stia sfuggendo di mano, o sbaglio?

Almeno dalla sua mail ho capito questo.

Il vero problema nel Suo caso è il senso di colpa: Lei non riesce ad imporsi del tutto col bimbo, per il senso di colpa. Inoltre non sembra riuscire a far rispettare il proprio ruolo di madre nemmeno col compagno, per paura di sentirsi in colpa nei suoi confronti.

Le mie ovviamente sono solo ipotesi, ma visto il Suo disagio e vista la rpesenza di un bumbo così piccolo, per evitare ulteriori conflitti forse ne parlerei con un/a psicologo/a.

Purtroppo in questi casi le situazioni divengono invischiate, e le emozioni si mescolano al punto da far perdere l'obiettività a tutti.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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Dr. Andrea Antonelli Psicologo, Psicoterapeuta 89 2
Gentile Signora,

nel suo racconto posso ipotizzare innanzitutto una modalità comunicativa non efficace nè armoniosa della quale lei stessa esprime consapevolezza.

Chi tra lei, il suo compagno, suo figlio e il suo ex-marito adotta un dialogo costruttivo e sereno?

Sembrerebbe che solo tra il suo ex e il figlio esista una modalità ottimale, perchè? Perchè "NON CI SONO REGOLE"?

Questo mi fa riflettere perchè il controllo di regole e relative ammende in caso di violazione (rimproveri, schiaffi...) non fa altro che rendere i rapporti privi di creatività, di adattabilità, di autentico affetto e sostegno.
Ci si controlla l'un l'altro e basta, spinti da modalità ansiose che spesso col tempo divengono "incontrollabili" e allora che fare? che consiglio chiedere? diventa un sistema familiare chiuso, isolato, inaccessibile per essere compreso e aiutato così facilmente; come troppo limitato sembra il disagio provato dalla negazione di responsabilità del suo compagno verso un figlio non suo, forse c'è molto di più.

Provate a parlarvi tutti insieme e capire come poterne uscire. Sarà sicuramente difficile, quasi impossibile, ma è necessario provarci ed eventualmente farvi aiutare da un professionista che almeno possa fornirvi un consulto più adeguato.

Cordialità

Dr. Andrea Antonelli

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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie dottore per la sua celerissima risposta. "Provate a parlarvi tutti insieme e capire come poterne uscire".Ma lei sa che io parlo col mio ex solo tramite sms? E se gli parlo direttamente finiamo col litigare? Prima che io me ne andassi di casa, per anni( siamo sposati da 9 anni) gli ho detto che c'erano dei problemi, che dovevamo parlarne anche con l'aiuto di qualcuno, e lui mi ha sempre risposto che problemi non ce n'erano, che io ero pazza e che la mancanza di sesso non era un problema: non era mica pane,che se non ce n'era si moriva. E così mi sono spenta dentro fino all'esasperazione che mi ha portato a fuggire da casa. Lepremetto che lui il figlio neanche lo voleva, e adesso lo prende solo per dispetto e per portarlo alla sorella. Lo vizia per farmi uno sgarbo.
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187
Gentile Signora,
se il suo ex marito "utilizza" il bambino per determinare dispetto agli altri, non lo faccia lei, mi raccomando.

Si ricordi che in tutta questa confusione la persona più disorientata è proprio il bimbo